E quanto amo fare con te quello che ti piace.
Eravamo sulla superficie lunare, quando mi hai detto che il tuo sport preferito era prendere il sole nei parcheggi dei centri commerciali, la domenica.
Ti spogli di tutto, anche dei sentimenti, e per tutta l’ora non ami più.
E sono invidioso del sole. Perché come ti bacia il sole non ti bacia nessuno.
“Ma come mi baci tu non mi bacia nessun sole”, dici. E vivi.
Poi chiudi gli occhi, e mi perdo nel tuo viso siderale.
Mentre scrivo la sceneggiatura per la prossima domenica.
E decidi tu quando spegnere il sole.
Al tramonto poi ti stufi, e preferisci contare le tue ciglia stellari. E ti guardo, e ti guardo come se contare le ciglia fosse la cosa più bella del mondo. E lo è. E lo sei.
“Voglio fare qualcosa che non ho mai fatto”, ridi.
“Voglio dipingere i miei sogni su quel muro”.
Vai verso il muro e lo abbracci. Poi ci respiri contro.
“Cosa ci hai dipinto?”, ti chiedo.
“Noi”. E ti amo. Ti amo tanto.
Corri felice per tutta la serata, e anche il parcheggio grigio è diventato l’aurora boreale in cui ti sogno ogni notte.
“Ma a te i parcheggi piacciono? Sono così liberi, la domenica. Così verdi. Come i prati.”
“No, non mi piacciono.”
“E allora perché ci vieni ogni domenica con me?”
Sto in silenzio.
Cosa te lo dico a fare.
Ogni posto è bello, con te.
Il sole scende, ma quello che mi provochi non cala mai.
Come questo cielo, che cambia colore ma è sempre per noi.
E che amore sei? E che amore è?
Mi giro verso di te, ti guardo.
“L’amore ai tempi dei centri commerciali.”