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Autore: LiamHart    17/11/2013    1 recensioni
"Forse c'è un momento, in ogni storia, in cui l'antagonista riesce a capire qual'è il ruolo che ricopre davvero. Ognuno fa la propria parte, ognuno crede di essere il buono della propria storia, ma a volte basta un momento di lucidità per capire che non è così, che ormai altro non si è che il cattivo della situazione.
E cosa succede una volta fatta questa scoperta? E' più facile tornare sui propri passi o andare avanti?"
Cerberus, dopo la fine dei razziatori, era ancora in piedi, e Tristan Cole si sarebbe ritrovato a dover svolgere un incarico che gli era stato commissionato direttamente dall'Uomo Misterioso quando era in carica.
Tristan non poteva saperlo, ma il tentativo di svolgere quell'incarico sarebbe stato soltanto il preludio dell'avventura più importante della sua vita.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garrus Vakarian, Miranda Lawson, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Era chiaro che l'astronave che avevamo appena raggiunto non fosse adatta ai combattimenti o agli spostamenti rapidi, non che fosse grandissima, ma aveva una forma quasi sferica e almeno apparentemente non era dotatata di armi pesanti, per questo era semplice pensare che chiunque l'avesse progettata lo aveva fatto prediligendo la comodità interna alle funzioni belliche.
Una volta che fummo a bordo, quei miei presentimenti vennero in buona parte confermati dall'aspetto semplice e curato degli interni. Sembrava di trovarsi all'interno di un abitazione, se non fosse stato per quello che si poteva vedere osservando verso l'esterno attraverso i grandi vetri delle finestre che costeggiavano il corridoio.
Il viaggio per arrivare lì era stato piuttosto silenzioso, mi era apparso chiaro già al laboratorio che Miranda non voleva discutere ancora con me, dopo quello che ci eravamo detti nella mia cabina. Se non altro la vedevo più determinata adesso, ci teneva davvero a convincermi che Cerberus fosse coinvolto in qualcosa di losco e pericoloso.
Avevano deciso di tenermi all'oscuro di tutto, se io non mi fidavo di loro, era chiaro che loro non si fidassero ciecamente di me. Non sapevo chi stavamo per incontrare, non sapevo di chi fosse quella base, ma ormai ero sul punto di scoprirlo.
Appena a bordo ci accolse un drell. Mi parve essere preoccupato, la nostra presenza lì sembrava incutergli quasi timore.
- Prego! Seguitemi, l'Ombra vi sta aspettando! - Appena pronunciò quelle parole, il mio sguardo si posò immediatamente verso Miranda. Era di questo che si trattava? Mi avevano appena portato nel covo di uno degli obiettivi più ricercati di sempre da Cerberus.
- Grazie! - Rispose educatamente Jacob, che anche in quell'occasione aveva deciso di accompagnare me e Miranda. Attesi che l'uomo avanzasse un pò per conversare col drell, quindi mi avvicinai alla ragazza.
- Sai che Cerberus sta dando la caccia all'Ombra, perchè diamine mi hai portato qui? Mi aveva appena offerto una delle opportunità più grandi della mia vita, ma sapevo che se n'era resa conto. Forse si fidava di me più di quanto pensassi.
- Tu non le farai del male! -
- Come fai ad esserne così sicura? - 
- Se tu la uccidessi, non potresti scoprire cosa stava accadendo in quel laboratorio. Andiamo, Tristan, non fingere che quello che abbiamo visto non ti abbia incuriosito. -
- Lo ha fatto, ma ci sono delle priorità che devo... - Lei mi interruppe, poco prima che raggiungessimo una pesante porta di ferro.
- Smettila! Non mi hai ucciso, non hai ucciso Jacob, so che non ucciderai nemmeno l'Ombra! Le informazioni che ci darà potranno fare la differenza, te ne rendi conto? -
- Questo è da vedere! - Il drell interagì per diversi secondi con il pannello di controllo della porta, che si aprì lentamente di fronte a noi.
La voce che ci accolse fu soave, dolce, era chiaro che a pronunciare quelle parole non fosse un'umana, benchè la differenza non fosse molta.
- Benvenuti nel mio covo! - Disse piano, voltandosi verso di noi. Un'asari. Non mi era mai capitato di incontrarne una così bella. I lineamenti del suo viso erano dolci come la sua voce, perfetti, ma non provai alcun interesse verso di lei, come non ne avevo mai provato verso la sua razza. Se un giorno mi fossi scoperto interessato alle asari, in ogni caso, difficilmente sarei riuscito a trovarne una più bella di quella che avevamo di fronte. Non ero mai stato attratto da una creatura femminile che non fosse umana, ed ero certo che non lo sarei mai stato. A dire il vero, non avevo mai provato un'attrazione forte verso una ragazza che non fosse Miranda.
Sul viso dell'asari si poteva leggere un'espressione triste, segnata da un lungo periodo di malessere, probabilmente.
I saluti di Jacob e Miranda nei suoi confronti si tradussero in strette di mano formali, fui l'unico che ritenne necessario aggiungere il proprio nome.
- Mi chiamo Tristan Cole, e sono... -
- Lo so, so tutto di te! - Abbozzò un sorriso malinconico e mi strinse la mano, a quel punto aggiunse:- Io sono Liara T'Soni, ma ormai mi conoscono tutti come... L'Ombra... - Raggiunse un terminale e sembrò impegnata ad armeggiare con esso per qualche secondo.
- Sai chi sono e... Non hai paura? - Le chiesi, guadagnandomi un'occhiataccia di Jacob.
- Dovrei averne? - Si fermò, ma questa volta non si voltò verso di noi.
- Non oggi. -
- E' difficile incutere timore a chi ha già affrontato i suoi incubi peggiori! - Parlava a voce bassa e scandiva bene le parole. Quello che aveva appena detto, in ogni caso, servì solo a confermarmi che quell'asari non stava attraversando uno dei suoi periodi più felici. Miranda si fece avanti, le poggiò una mano sulla spalla senza dire nulla, ancora una volta Liara non si mosse.
- Pensavo di contattare Garrus, James, Jack e gli altri, ma penso che voi siate più adatti a svolgere questo compito, conoscete Cerberus come nessun altro! - Incrociò le braccia, si sedette su una poltrona girevole e si parò di fronte a noi.
- Compito? - Domandai, tradendo una vena di scetticismo. Io non lavoravo per lei, chi si credeva di essere?
- Sta a voi decidere se portarlo a termine... -
- Dicci tutto... - La esortò Miranda, visibilmente curiosa.
- Qualche settimana fa sono entrata in un database di Cerberus, quello del laboratorio nell'Abisso di Shrike. Avevo intenzione di privarli di qualche risorsa, ma mi sono imbattuta in delle comunicazioni e dei documenti a cui all'inizio non ho dato molto peso. Tuttavia, nei giorni successivi la situazione si è aggravata... -
- Cosa è successo? - Anche Jacob era diventato impaziente di scoprire dove volesse andare a parare.
- Cerberus ha trovato un'astronave risalente a circa 300.000 anni fa, periodo in cui... - La interruppi, introducendomi nel discorso. Avevo delle conoscenze a riguardo.
- C'è stata una delle precedenti mietiture dei razziatori! - L'Ombra annuì, e riprese.
- Non sappiamo se le cose siano collegate. In ogni caso hanno trovato dei corpi sull'astronave, all'interno di alcune capsule. Si trattava di una razza che non sono stati capaci di identificare. - La mia mente andò subito alle capsule di stasi criogeniche che avevamo visto al laboratorio. Decisi di dirglielo.
- Le abbiamo viste... Al laboratorio in cui siamo stati! -
- Cerberus sperava che si sarebbero rivelati un'arma che avrebbero potuto dominare e usare, ma appena li hanno risvegliati, beh... Lo avete visto... - Si portò le mani in grembo, ed abbassò lo sguardo verso il suolo.
- Quelle creature, o qualsiasi cosa fossero, si sono ribellate uccidendo tutti, e sono scappate! - Concluse Miranda.
- Il problema è che... Lo hanno fatto con la loro astronave! Non sappiamo dove sono andati o cosa possono fare, sono pericolosi! -
- Quindi Cerberus ha appena sguinzagliato delle creature pericolose? - A quella domanda della ragazza che mi aveva accompagnato, Liara rispose annuendo. Sapevo dove voleva andare a parare, quando aveva pronunciato quelle parole. Miranda mi guardò, non ebbe bisogno di dirmi nulla. Quello che era accaduto le dava ragione soltanto in parte, Cerberus aveva davvero compiuto delle azioni pericolose, ma non lo aveva fatto in maniera completamente voluta.
- Cosa possiamo fare? - Chiesi io a quel punto, completamente spiazzato da quelle rivelazioni.
- Conosci un certo... Sutton? - Era l'uomo che mi aveva ordinato di uccidere Miranda, ma questo me lo sarei tenuto per me.
- Il referente principale di quel laboratorio è lui, potrebbe sapere dov'era diretta l'astronave di quegli esseri, visto che la stava controllando! Non posso dirvi altro, purtroppo... - Si alzò in piedi.
- Perchè non ti unisci a noi? - Le chiese Jacob con un tono speranzoso.
- Io... Non posso, mi sto occupando di un altro progetto, e per me non c'è nulla di più importante al momento... -
- Di cosa si tratta? - Miranda non riuscì a trattenere la sua curiosità a riguardo, ed in tutta sincerità anche io avrei voluto capire a cosa si riferiva.
- Io... Scusate, non so se è il caso... -
Andiamo, Liara! Puoi fidarti di noi... - Si intromise Jacob, mettendole una mano sul braccio per rassicurarla. Il suo sguardo incrociò quello dell'uomo, poi quello di Miranda, fino a fermarsi verso il mio.
- Se avessi voluto ucciderti, lo avrei già fatto, non credi? - Benchè fosse chiaro a tutti che quelle non erano le parole migliori da dire, sembrarono risultare efficaci.
- Ci avresti provato, ma dubito che ci saresti riuscito! - Ci fece strada, fino a raggiungere un'altra porta di ferro, uguale a quella che avevamo oltrepassato facendo il nostro ingresso in quella sala. La aprì.
Di fronte a noi, su un letto, collegato a diversi macchinari, vi era un uomo.
- Liara, non dirmi che... - Miranda non riuscì a terminare quella frase, si portò le mani davanti la bocca, sembrava essere stata tramortita da quella scoperta.
- Non so quanto ancora ci vorrà, ma si ristabilirà, ne sono certa. - Delle lacrime le solcavano il viso mentre parlava, lei sembrò quasi non accorgersene.
Avanzai, fino a trovarmi accanto a quel letto e quei macchinari. Di fronte a me vi era il comandante Shepard.



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Grazie ancora a tutti coloro che mi stanno seguendo!
Lele
  
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