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Autore: whiteangeljack    17/11/2013    0 recensioni
Immagini, parole, sentimenti, pensieri e ricordi di tutto ciò che è stato, che è e che sarà. Our way back, la strada che ha reso il Dottore la stupenda creatura che conosciamo raccontata dalle persone che più gli sono state vicino. La storia di come incontri fortuiti, vicende tragiche, viaggi insoliti abbiano potuto rendere il mosaico della sua personalità così complesso e unico come lo conosciamo noi.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: whiteangeljack
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Donna Noble
Genere: Angst;
Rating: Verde
Word: 520 
Disclaimer: “Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà della BBC che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.”
Prompt: 60: Senza Tempo
Note: La shot partecipa alla challenge One Hundred prompt di BlackIceCrystal per il prompt Senza Tempo.
 



Un fiotto di luce sotto le palpebre.
Corri col fiato in gola, le mani che scavano negli occhi perché quel riverbero insistente e feroce sembra volerti carbonizzare il cervello. Senti le gambe dolerti e tutto il corpo sgretolarsi pezzo per pezzo, ma la luce non finisce e senti che da un istante all’altro potresti dissolverti nell’aria come un fantasma.
 
Qualcuno grida, chiamando nomi che in qualche modo hai l’impressione di conoscere.
Qualcuno grida, o forse sei tu stessa a gridare, ad urlare fino a straziarti le corde vocali.
 
Non sei sola ma è come se lo fossi. Unica figura incerta ad avanzare nella foschia del mattino
Non sai dove sei diretta ma in parte ciò ti rassicura perché la luce, quel bagliore tormentoso ed infinito che ad ogni passo trafigge il tuo respiro, sembra dissolversi nelle nebbie dell’incertezza.
 
Ora c’è ombra, ed è buio intorno a te. Sei in un giardino, il tuo giardino, immerso nella quiete di una notte senza luna nè stelle.
Ti guardi intorno in cerca di un dettaglio, un qualsiasi indizio che possa suggerirti cosa fare, ma tutto ciò che vedi intorno a te è il prato e una pozza d’acqua argentea, che sembra concentrare in sé tutta la luce di pochi istanti prima.
 
Sai che non dovresti farlo, ma il richiamo di quell’acqua è come ipnotico per la tua mente. Ti avvicini inizialmente con prudenza, poi sempre più con avventatezza, fino ad arrivare a sporgerti sul bordo della pozza e a ritrovarti a fissare il tuo sguardo in due occhi che non sono i tuoi. Impallidisci.
 
C’è un uomo nella pozzanghera e ti sta osservando.
 
Indietreggi, turbata. Non dovrei esser qui, continui a ripeterti come un mantra.
Vorresti andartene ma è come se la paura ti avesse paralizzato le gambe.
Poi qualcosa, come un artiglio, qualcosa di potente come la luce che ora, la senti, è anche nel tuo cervello, ti afferra.
"Corri!"
E' la voce più dolce di tutte. E' la voce del salvatore.
Ti volti ed è un viso che non ti è più estraneo a sorridere di fronte alle tue paure.
“Dottore” Sospiri, e per un istante hai la certezza di averlo solo immaginato.
 
 
 
Aprire gli occhi è per te come ricevere una pugnalata in pieno petto senza alcun preavviso.
 
 
 
Il Dottore non esiste, continui a ripeterti ricominciando solo adesso a respirare, o forse sì.
Di una cosa sola sei certa: ora quell’uomo non esiste più.
Ti ha lasciata nel modo più doloroso, mentre agonizzavi e le fitte nel tuo cervello si susseguivano interminabili.
Puoi sentirle ancora, le tue suppliche straziate affogare nella luce, sostituire con rabbia grida di disperazione che non uscivano.
Grida vietate.
Lacrime che rotolavano pesanti come macigni, deturpando la perfezione di quel dipinto che eravate voi due insieme.
Un dipinto che non potrà mai più ritrarre quello che poteva essere l’universo se a vegliare su di lui foste stati entrambi
 
Il sogno perde consistenza nella tua mente, sciogliendosi come neve in primavera.
 
Il Dottore.
 
Forse è esistito per un soffio.
 
E nell’istante in cui lo hai perduto è stato amore totale, è stata perfezione.
 
È stato senza tempo.

  
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