Una smorfia di disappunto era dipinta sul viso perennemente imbronciato del Commodoro Smoker.


Portuguese D. Ace dormiva spaparanzato sul letto del marine in maniera scomposta.
Il ragazzo abbracciava con eccessiva possessività –secondo il marine- il cuscino, mentre il cappello arancione era abbandonato sul materasso.


«Tzk, moccioso.» brontolò Smoker.
Il Commodoro aveva imparato a conoscere piuttosto bene le abitudini del giovane. Sapeva, infatti, che aveva la tendenza ad addormentarsi ovunque e specialmente nei momenti meno opportuni.
Quante volte lo aveva sorpreso con il viso sprofondato nel piatto e la forchetta stretta nel pugno? Innumerevoli volte.


Nel corso del tempo, Smoker aveva scoperto a sue spese che il pirata aveva la fastidiosa abitudine di introdursi nella sua stanza e di addormentarsi accoccolato al cuscino.
E puntualmente lo svegliava facendolo cadere dal letto, intimandogli di andarsene. Ma Ace era testardo, gli sorrideva sempre e prima di scavalcare la finestrella ed andarsene nella notte, gli rubava un bacio.


Il cacciatore bianco sbuffò leggermente e si tolse la giacca, rimanendo a torso nudo.
Si sdraiò accanto al pirata e involontariamente gli scostò una ciocca di capelli dal viso, scoprendo le guance ricoperte da una moltitudine di lentiggini.
«Taisa… non mi hai mandato via. Sei sicuro di star bene?» bofonchiò Ace con voce impastata.
Il marine abbozzò un sorriso e accarezzò nuovamente la testa del ragazzo «Moccioso… per questa volta puoi restare, ma solo per questa volta.»




Angolo della matta:
SMOKER GELOSONE, SMOKER GELOSONE!
Di un cuscino, poi.

Okay, basta con le stronzate.
Finalmente mi sono tolta lo sfizio di scrivere una SmokerXAce, ed è una soddisfazione (soprattutto se si litiga con il suddetto Smoker per ore e ore.).
Lasciatemi un commentino per favore, grazie <3
Alla prossima!