Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: _Schwarz    18/11/2013    2 recensioni
Dalla Storia: "Portare una maschera era confortante e terribile allo stesso tempo: confortante perché, nascosta dietro di questa, Ymir si sentiva intoccabile; terribile perché ciò la teneva mille miglia lontana da tutti coloro che considerava suoi amici, ma, soprattutto, da Christa."
[Quarta Classificata al Four Fandom Contest indetto da _emmevi sul forum di EFP]
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ymir
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: Black_Hunter
Titolo: Mask
Personaggi: Ymir [Accenno Ymir/Christa]
Rating: Verde
Generi: Generale, Introspettivo
Avvertimenti: Spoiler!
Tipologia: Flashfic
Note: Missing Moments
Introduzione: Portare una maschera era confortante e terribile allo stesso tempo: confortante perché, nascosta dietro di questa, Ymir si sentiva intoccabile; terribile perché ciò la teneva mille miglia lontana da tutti coloro che considerava suoi amici, ma, soprattutto, da Christa.
Note dell’Autrice: Hola xD Dopo la flash su Historia torno con un'altra flash, stavolta su Ymir xD
Anche questa è introspettiva (sì, in questo periodo non sto scrivendo altro :P), ma non vogliatemene! Prompt e personaggio mi sono stati dati da Mokochan, che non credo se ne ricordi, ma che io ringrazio comunque!








Mask






Dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini
c'è un cuore di fuoco.
Paulo Coelho, Manuale del guerriero della luce, 1997






Portare una maschera era confortante e terribile allo stesso tempo: confortante perché, nascosta dietro di questa, Ymir si sentiva intoccabile; terribile perché ciò la teneva mille miglia lontana da tutti coloro che considerava suoi amici, ma, soprattutto, da Christa.
Ymir si sentiva anche molto ipocrita, con quella maschera a nascondere tutto il suo essere: aveva ripreso Sasha, perché nascondeva il dialetto del suo villaggio; aveva fatto giurare Christa di non vivere più sotto una falsa identità. Ma quando lei, Ymir, avrebbe calato la maschera che portava sul volto?
Un colpo violento, l’ondeggiare improvviso della torre la risvegliarono da quei pensieri così distanti dalla situazione che stava vivendo. Si voltò verso Christa, prendendola per le spalle e disse << Ti ricordi la promessa che ci siamo fatte durante l’addestramento? Promettimi che, se ne usciamo vive, mi dirai il tuo nome. >>.
Non sentì nemmeno - o meglio, non si fermò ad ascoltare – la sua risposta, perché si avventò sulla prima arma che vide e si lanciò nel vuoto sotto la torre.
E a toglierle la maschera, quella che portava ormai da cinque lunghi anni e che nell’ultimo era diventata pesante come un macigno, furono il suo sangue e il sorriso dolcissimo per cui lo stava versando.
<< YMIR! >>.
 
   
 
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