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Autore: slyfox18    18/11/2013    0 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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…IL FINALE…
 
 
Nessuno può tornare indietro
e ricominciare da capo,
ma chiunque può andare avanti
e decidere il finale.
(Carl Bard)
 

La mattina dopo lo scontro, un timido sole illuminò le mura di Hogwarts, facendo capolino tra le nubi che avevano coperto il cielo fino a quel momento.
Un raggio intraprendente, colpì i capelli biondi di Malfoy, mentre usciva dall’infermeria, con il braccio sinistro fasciato ben stretto, una strana crema puzzolente spalmata un po’ ovunque, un forte cerchio alla testa e un diavolo per capello.
Madama Chips e Meiko-san, l’avevano sbattuto fuori a calci, impedendogli con la forza di vedere Hanalis, non appena avevano capito che le ustioni non erano gravi e che le fasciature se le poteva cambiare da solo con un bel Ferula.
Non avendo il cappotto, l’unica cosa che potè fare, per coprirsi meglio, fu tirare su il cappuccio della felpa e cacciare le mani in tasca. Avrebbe pagato oro, per una bella sciarpa.
Era talmente nervoso e arrabbiato, che persino un Ungaro Spinato sarebbe fuggito impaurito vedendolo.
Il resto del gruppo lo aspettava nel piccolo chiostro, poco lontano dall’infermeria e, quando, con espressione cupa, si sedette sul muretto accanto a Zabini, tutti lo guardarono in silenzio, in attesa di notizie. Draco, però, non aveva alcuna voglia di parlare.
Le immagini della sera precedente non avevano mai smesso di vorticargli nella testa…
 
Un urlo gli si era bloccato in gola, quando Pippy aveva smaterializzato entrambi sulla soglia della Sala Grande.
Per un attimo aveva creduto di essere arrivato all’inferno!
La Sala Grande era quasi completamente inghiottita da fiamme alte fino al soffitto e da un denso fumo nero.
Aveva capito subito che quelli erano gli effetti dell’Ardemonio di Lis, sembrava però, che la ragazza avesse perso il controllo dell’incantesimo.
Aveva provato a lanciare un Aguamenti per spegnere il fuoco e anche qualche altro incantesimo per diradare il fumo, ma era stato tutto inutile.
Nemmeno Pippy, con la sua magia di elfo domestico, era riuscito a fare qualcosa.
Le fiamme avevano completamente incenerito le tende e la forza dell’incantesimo aveva rotto tutti i vetri delle finestre.
Doveva trovare Hanalis!
«A mali estremi, estremi rimedi!» si era detto.
Aveva impugnato la bacchetta con più forza e proteggendosi il viso con il braccio, si era gettato tra le fiamme, con Pippy al seguito, aggrappato alla sua felpa.
Sfruttando quella specie di corridoi che si erano creati tra le fiamme, era riuscito a raggiungere il centro della stanza.
Davanti a lui, stesa a terra in maniera scomposta, protetta da una strana cupola di energia rossastra, che teneva lontano le fiamme, c’era Hanalis.
Il fuoco, sviluppato dall’incantesimo, le aveva bruciato le maniche della maglia, le braccia e le mani e, anche sul viso, poteva scorgere qualche leggero segno di ustione. Il braccio destro, poi, sembrava rotto in più punti ed era pieno di lividi rossi e viola. La ragazza stringeva ancora in mano la bacchetta e, accanto a lei, c’era la vecchia katana.
Senza pensare, si era buttato contro la barriera, che si era dissolta al suo passaggio.
Lis aveva il respiro quasi inesistente ed era priva di sensi, ma era viva!
Non c’era tempo da perdere!
Mentre prendeva Hanalis tra le sue braccia, Pippy aveva raccolto la katana e gli era già accanto, pronto a smaterializzarsi.
Un attimo prima di scomparire in una nuvoletta di fumo, aveva rivolto lo sguardo ad una montagnola di cenere che ardeva poco distante e aveva ghignato soddisfatto.
Quello era Shiryu, o meglio, ciò che ne restava…
 
Una volta arrivato nella Stanza delle Necessità, aveva affidato Hanalis alle cure della vecchia Meiko, mentre Madama Chips si occupava di lui.
Da quel momento non l’aveva più vista.
 
Tutto quello che gli importava, in quel momento, mentre il vento continuava a sferzargli la faccia e ad arrossargli le guance, era vedere Hanalis e sapere come stava.
Harry e gli altri, però, erano impazienti di avere notizie, soprattutto sulle condizioni di Hanalis, e curiosi di sapere cosa fosse successo esattamente in Sala Grande.
«Allora, Malfoy?» chiese Harry, rompendo il silenzio.
«Allora un emerito cavolo, Potter! – rispose Draco, sentendo salire nuovamente il nervoso – Non sono qui per farti la telecronaca dell’evento!»
«E Hanalis?» chiese Ron.
«Quella vecchia ciabatta non mi ha permesso di vederla nemmeno da lontano…» sbottò Malfoy.
«Ma ti avrà detto almeno come sta!» insistette Ron, imperterrito.
«Come no, Weasley! Madama Chips mi ha anche dato una copia della cartella clinica, così per farmi un’idea! – rispose con sarcasmo il Serpeverde – Ma se ti ho detto che non la vedo da ieri sera?!» gli urlò contro con rabbia.
Pansy gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, con dolcezza.
«Non ti hanno detto proprio nulla, Draco?» chiese la Parkinson, con cautela.
Draco sospirò.
«Mi ha detto che è viva e che, per ora, mi deve bastare…ci deve bastare. La vecchiaccia non vuole che nessuno gironzoli davanti all’infermeria, nella speranza di elemosinare una visita. La stanza di Lis è blindata fino a che non lo deciderà la Chips…»
«Ma è assurdo! – esclamò Ginny, scattando in piedi – Adesso ci vado a parlare io con quella!»
«Risparmia il fiato, Rossa. Hanno persino ordinato a Pippy di non smaterializzare all’interno nessuno di noi…figurati se ti danno retta…. Sbatterebbero fuori a calci persino Merlino in persona»
Ginny si sedette sconfitta.
Tra gli ex-alunni calò il silenzio.
«Non possiamo fare altro che aspettare…» disse Blaise, che fino a quel momento era rimasto in silenzio.
Draco annuì, poco convinto.
«Vedrai che Lis starà bene, amico… Rientriamo, ora…» gli disse Zabini, mettendogli una mano sulla spalla, comprensivo.
«Io rimango qui un altro po’…» borbottò il biondo.
«Ti prenderai un malanno…» disse l’amico, ma Draco non lo stava già più ad ascoltare.
Blaise sospirò, dandogli una pacca sulla spalla, poi si incamminò con gli altri, lasciandolo solo.
 
Malfoy si riscosse dai suoi pensieri, quando una coperta gli avvolse le spalle.
«Essere freddo per stare seduti fuori solo con giacca leggera, padroncino…Pippy ha portato coperta e cioccolata calda, così il padroncino può scaldarsi….» esclamò il piccolo elfo, saltando giù dal muretto.
Una tazza fumante gli levitò davanti e Draco la afferrò borbottando un “grazie” e accennando ad una smorfia simile ad un sorriso.
«Padroncino non deve stare da solo a rimuginare su salute di padroncina Lis…padroncino avere bisogno di qualcuno che gli stia vicino. Pippy fare volentieri compagnia al padroncino!» detto questo, si sedette accanto al ragazzo.
«Se ti ammali, Hanalis non me lo perdonerà mai…» disse Draco, cercando di nascondere quanto avesse apprezzato il gesto.
«Pippy non soffrire il freddo! Pippy avere salute di ferro!» esclamò l’elfo, battendosi un colpetto sul petto.
Un secondo dopo, starnutì sonoramente e tirò su col naso.
Draco sghignazzò.
«Riparati, Pippy…o Hanalis mi scanna non appena esce dall’infermeria» disse, un po’ imbarazzato, facendogli posto sotto la coperta.
Aveva appena compiuto una buona azione nei confronti di un elfo domestico! Ci mancava solo che si presentasse a casa con la spilla del C.R.E.P.A. appuntata sulla giacca e poi suo padre l’avrebbe strozzato, altro che diseredato…
«Pippy essere commosso – disse l’elfo, tirando su col naso – il padroncino essere così buono e generoso!»
«Si, si! Ma adesso scaldati e stai buono…» lo rimbeccò senza troppa cattiveria, prima che cominciasse l’elenco dei suoi pregi inesistenti.
«Pippy dire solo ultima cosa al padroncino, se il padroncino volere, poi Pippy stare in silenzio – Draco annuì – Pippy essere sicurissimo che padroncina Lis stare bene presto, anche padroncino Draco deve esserlo!»
 
 
«Cosa succede, Minerva?» chiese Silente dal suo ritratto, scorgendo un sorrisino sul volto della Preside.
«Se potessi vederlo, Albus, non crederesti ai tuoi occhi…» rispose la donna allontanandosi dalla finestra.
«Potter e Malfoy prendono il thè in giardino?» chiese Piton con il suo solito sarcasmo.
«Molto simpatico, Severus, davvero! – lo canzonò la donna – Ma credo che nessuno di noi potrà mai assistere ad una scena del genere…»
«Cosa succede allora, Minerva, la signorina Holmes è già uscita dall’infermeria?» chiese Silente speranzoso.
«No, Albus, purtroppo le servirà più di una notte per guarire…» rispose tristemente la preside.
«Vuole aspettare di essere un ritratto come noi, Preside, prima di dirci cosa diamine succede fuori in giardino?» chiese spazientito Piton, facendo sghignazzare sia la McGranit che Silente.
«Come sei impaziente, Severus, da vivo non eri così curioso…» lo punzecchiò Silente, ricevendo in risposta un’occhiataccia.
«Il signor Malfoy è in giardino con il piccolo Pippy – spiegò la donna – e gli ha appena fatto spazio sotto la sua coperta, perché quel povero elfo si scaldi…»
Piton strabuzzò gli occhi. Tutto si sarebbe aspettato dal suo figlioccio, tranne che si affezionasse ad un elfo domestico. Silente invece scoppiò a ridere divertito. Rise talmente tanto che gli occhialini a mezza luna gli caddero dal naso.
«Quel ragazzo è una continua sorpresa, Minerva! Non trovi anche tu, Severus?» esclamò, riposizionando le lenti al loro posto.
Piton rispose qualcosa di incomprensibile.
La McGranit e Silente non poterono fare a meno di scoppiare nuovamente a ridere.
«Se la signorina Holmes fosse rimasta con noi, sei anni fa, la strada del Signor Malfoy sarebbe stata un’altra… – disse Silente, tornato serio – Ma, visto quello che è appena successo, penso proprio che nulla possa considerarsi perduto con quel ragazzo…»
«Penso che tu abbia ragione, Albus…ora però dobbiamo preoccuparci della ricostruzione della Sala Grande e dobbiamo sperare che la signorina Holmes si rimetta presto…» disse la McGranit, sedendosi alla scrivania e cominciando a sfogliare una serie di pergamene.
«Vedrai che si sistemerà tutto, Minerva»
 

 
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La prima settimana di febbraio fu, forse, una delle più impegnative dell’ultimo periodo.
Lo pensava Minerva McGranit, sistemandosi la crocchia, dopo aver ripristinato al meglio l’incantesimo sul soffitto della Sala Grande.
Lo pensava Filius Vitiuos, mentre eliminava l’ultima macchia lasciata dal fuoco magico sul pavimento in marmo.
Lo pensava Pomona Sprite, mentre faceva comparire alle finestre nuovi vetri e nuove tende.
Lo pensava Horace Lumacorno, mentre con un colpo di bacchetta permetteva agli stendardi delle quattro case di tornare a sventolare sopra i rispettivi tavoli.
E lo pensava Hermione Granger, mentre cercava di sedare l’ennesimo scontro tra Malfoy ed Harry, per i quali la convivenza, senza Hanalis a tenerli buoni, era diventata ormai impossibile.
Non lo pensavano gli studenti, che si rilassavano in giardino e in Sala Comune, felici della settimana di vacanza concessa dalla preside.
 
«La Sala Grande è finalmente agibile, Albus! È stato davvero difficile cancellare le tracce dell’Ardemonio della signorina Holmes, ma niente è impossibile con un buon lavoro di squadra» esclamò entusiasta la Preside, una volta fatto ritorno al suo ufficio.
«Molto bene, Minerva! Molto bene! Credo proprio che sia un buon motivo per festeggiare!» le rispose con altrettanto entusiasmo il ritratto del vecchio preside.
«Sei sicuro, Albus? Non stiamo organizzando un po’ troppe feste negli ultimi tempi?»
«Mia cara, abbiamo passato anni a vivere nella paura…. È ora che questi ragazzi si divertano! E poi, sai bene quanto, secondo me, la musica sia importante per sanare le crepe dell’anima…»
Minerva McGranit non potè fare altro che annuire.
Avrebbe voluto sedersi sulla sua poltrona preferita e gustarsi un buon thè, ma dovette rinunciare. C’era una festa da organizzare ed era meglio farlo subito, non aveva la minima intenzione di sospendere le lezioni per altri giorni.
 
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«Col cavolo!» urlò Draco Malfoy, uscendo di gran carriera dalla sua stanza.
«Per la barba di Merlino, Malfoy! Vuoi smetterla di comportarti come un bambino?!» gli urlò dietro Hermione Granger, seguendolo sventolando una cravatta nera.
«Smettila di inseguirmi, Granger! Non sei mia madre, non puoi obbligarmi!»
«Io forse no, ma la McGranit è stata chiara! Tu devi esserci, Malfoy! E ci sarai, dovessi trascinarti a forza!»
 
La discussione tra i due, tra l’altro piuttosto comica, sarebbe potuta andare avanti ancora per mezza giornata ma, non avendo a disposizione tutto quel tempo, toccò a Blaise cercare di placare gli animi.
«Ragazzi! Ragazzi, per favore! – esclamò Zabini, alzandosi dalla poltrona davanti al fuoco – State dando spettacolo, senza contare che sembrate marito e moglie!»
Quella frase dai risvolti impossibili, bastò per interrompere bruscamente il battibecco. Hermione si bloccò con la cravatta a mezz’aria, mentre sul volto di Draco si dipingeva una delle sue migliori espressioni schifate.
«Manco morto…» borbottò prendendo le distanze dalla Grifondoro.
«Bleah!» fece la ragazza, lanciandogli la cravatta e correndo subito vicino a Ron, che stava cercando di non ridere.
Harry, Ginny e Pansy, invece, non si trattennero e scoppiarono in una risata fragorosa.
«Adesso che, grazie a Merlino, la discussione è finita e che ho la vostra attenzione – disse Blaise – vi faccio notare che la festa comincerà tra meno di quindici minuti…»
«Parla con il tuo amico, Zabini, è lui quello che si comporta come un bambino capriccioso!» borbottò la Granger, lisciandosi le pieghe del vestito e portandosi dietro le orecchie un ricciolo sfuggito dall’acconciatura.
«Vedi di non ricominciare, Granger!» la minacciò il ragazzo, abbottonandosi il colletto della camicia e raccogliendo da terra la cravatta.
«Vedete di non ricominciare entrambi! – li rimproverò Blaise – e tu, mio caro, vedi di prepararti in fretta, se non vuoi che sia la McGranit in persona a trascinarti in Sala Grande per le orecchie…. Mi sembra che siano state proprio queste le parole della sua minaccia, ricordi?»
«Vecchia ciabatta scucita!» borbottò Draco, annodandosi la cravatta e passandosi una mano tra i capelli.
 
Un cielo stellato privo di nuvole e uno spicchio di luna, illuminavano la stanza, mentre il gruppo al completo, cinque minuti dopo, faceva il suo ingresso in Sala Grande.
Ginny, avvolta nel suo morbido vestito color carta da zucchero, trascinò Harry al centro della sala dove alcuni studenti avevano aperto le danze. Poco dopo anche Pansy, facendo svolazzare il suo vestito verde salvia, prese per mano Blaise e lo trascinò verso la pista da ballo.
Hermione, sollevando il suo vestito panna per non inciampare, seguì Ron al buffet, ridendo ad una sua battuta.
Rendendosi conto che non poteva starsene sull’uscio tutta la sera, Draco, prese a gironzolare per la stanza. Si era fatto vedere dalla McGranit, che aveva annuito soddisfatta e gli aveva pure sorriso. Aveva ballato con Pansy e con un paio di ragazzine del settimo anno, controvoglia, ma l’aveva fatto. Aveva sbocconcellato qualcosa al buffet, prima che Weasley si spazzolasse tutto e aveva dovuto ascoltare Vitiuos che gli spiegava entusiasta come avevano spento il fuoco magico.
Non appena scorse l’ennesima ragazzina avvicinarsi, si alzò di scatto, si scusò con il piccolo insegnante e si defilò tra la folla, fino a raggiungere l’uscita.
Il suo dovere l’aveva fatto, la McGranit era stata accontentata. Ora poteva anche andarsene e sperare che lo lasciassero in pace fino al termine dei festeggiamenti. Aveva bisogno d’aria, così fece comparire un cappotto e una sciarpa e si diresse in giardino.
 
 
«Allora, è pronta, signorina?» chiese Madama Chips, scostando leggermente il separé.
«Si, grazie Madama. Manca solo l’ultimo tocco – borbottò la ragazza, sistemandosi i capelli – ecco! Ora è tutto perfetto!»
«Allora vada, mia cara, sono stanca di vedere il signor Malfoy fare la ronda qui davanti!»
Hanalis rise, si sistemò le pieghe del vestito e salutando la donna, uscì felice dall’infermeria.
 
 
Aveva cominciato a nevicare la sera prima e l’erba era completamente ricoperta da uno spesso manto bianco.
Nonostante nevicasse ancora, sulle rive del Lago Nero, non era poi così freddo, forse per merito dei piccoli fuocherelli blu che volteggiavano sul pelo dell’acqua.
Draco si sedette su una vecchia panchina sotto un salice e infilò le mani in tasca. Intorno a lui regnava il silenzio, poi un fruscio alle sue spalle attirò la sua attenzione.
Si voltò e rimase incantato.
Hanalis era a pochi metri da lui, avvolta da un lungo vestito verde acqua, con le spalle coperte da una stola in pelliccia bianca. Lunghi guanti di pizzo bianco, ricamati con un intreccio di fiori e foglie, le coprivano le braccia. Ad ogni passo le scarpe argentate facevano capolino dal bordo dell’abito. I lunghi capelli neri le ondeggiavano sciolti sulla schiena, le punte erano state leggermente arricciare e, un ciuffo era fermato dietro l’orecchio da un fiore di stoffa dello stesso colore del vestito.
Draco si alzò in piedi e le corse incontro, fermandosi a qualche passo da lei.
Si guardarono in silenzio per qualche secondo, mentre i fiocchi di neve si posavano leggeri sulla stola e sul cappotto.
«Hanalis…» disse Draco incerto.
«Ciao Draco» sussurrò Hanalis, sorridendogli dolcemente.
Draco si avvicinò, le prese il volto tra le mani fredde e la baciò.
Quando si staccarono, si sorrisero con le guance arrossate per il freddo e l’emozione.
«Ti avevo promesso che sarei tornata…» sussurrò Hanalis.
 





NOTE: 
Non posso credere di aver appena pubblicato l’ultimo capito! Sono un po’ triste, perché dopo tutto questo tempo, mi stavo affezionando a questa storia!
Ma manca ancora l’epilogo e a gennaio tornerò con il prequel! :P
Spero mi seguirete anche con questa nuova avventura e che mi lascerete un segno del vostro passaggio! :)
Vi ricordo, come sempre, la mia pagina facebook
“Nel piccolo mondo di Sly by Slyfox18” dove potrete trovare tante curiosità sulla storia!
Passate a trovarmi! :)


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Ci "vediamo" il 28 con l'epilogo!!! (^_^)/

 
   
 
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