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Autore: LopezYang    18/11/2013    3 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction e si tratta di una Pezberry... Lo so, lo so, è mooolto strano! Ma questa coppia mi ha sempre ispirato particolarmente... Hanno tanto da raccontare e insieme possono creare una coppia molto bella e divertente! Spero davvero che vi piaccia e che ci sia qualche lettore interessato :)
È ambientata a NY, città in cui la nostra Santana gestisce un grande negozio di strumenti musicali :D
Rachel, cantante alle prime armi, si trasferisce nella grande mela, e il destino le farà incontrare...
I caratteri della Lopez e della Berry sono quelli che noi tutti conosciamo! Forti, talvolta insopportabili, ma anche dolci e leali.
Beh, non mi resta che augurarvi BUONA LETTURA! :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Sam Evans, Santana Lopez | Coppie: Rachel/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua! :D
Buona lettura, ci leggiamo sotto. :)

 

Il grande giorno era finalmente arrivato.
Di solito i sabato sera al cinema con gli amici rappresentavano l'emblema del relax e del divertimento. Tra le imitazioni di Sam, i commenti contrariati di Quinn sulla scelta del film e i pianti di Kurt ad ogni scena romantica, c'era sempre da spassarsela.
Santana però sapeva che quello non sarebbe stato il classico film al cinema con la propria compagnia.
Era emozionata, quasi agitata al pensiero di rivedere Rachel, ma soprattutto non voleva che gli altri notassero il suo imbarazzo. Le due non si sentivano ne vedevano da quel mercoledì notte.
Decise di non pensarci troppo e di godersi una mattinata di shopping sfrenato con Quinn, che sarebbe arrivata a prenderla di lì a poco. Aveva assoluto bisogno di rinnovare il suo guardaroba e, perché no, di comprarsi qualcosa da indossare proprio durante la serata.


"Ah San, guarda quel vestito" disse Quinn, indicando un abitino a fiori decisamente poco sexy "è così carino! Che dici, lo provo?"
"Se vuoi farmi rimettere la colazione certo, Q!" fece una smorfia schifata rivolta all'amica, che però non si demoralizzò e andò in camerino a provare il vestito.
Intanto Santana decise di cercare qualcosa di sexy, ma non troppo eccessivo.
Vide dei pantaloni neri di pelle, che sarebbero stati benissimo con una maglia scollata dietro e un paio di tacchi non troppo alti.
"Lo prenderò, affare fatto!" squittì la biondina estasiata dal suo nuovo vestito "tu hai adocchiato qualcosa?"
"Direi di sì..." le fece vedere i pantaloni "che ne pensi? Sono eccessivi? Non vorrei che Rachel pensasse che sono una sgualdrina, ma allo stesso tempo non devo nemmeno sembrare una suora come te..."
Quinn guardava Santana con fare curioso, notando una certa preoccupazione nelle parole dell'amica.
"E dimmi..." sorrise "a proposito di pantaloni..." si avvicinò pericolosamente all'orecchio della latina "vuoi che questa Rachel te li tolga stanotte?" le sussurrò ridacchiando.
Santana la guardò sconvolta, con la bocca spalancata, non sapendo che dire.
"Ah quindi la cosa è seria a quanto pare!" disse ancora Quinn "non capita spesso di trovare la Lopez senza parole!" "Risparmiati queste cazzate, Fabray" fulminò l'amica "è solo una conoscente, quindi non voglio che pensi che io sia una poco di buono... e poi non mi piace! È più bassa di me e non sta mai zitta" sbuffò "per non parlare della torre che si ritrova al posto del naso!" rise "e poi è etero, perciò puoi smettere di farti film mentali!"
La biondina fece un segno di assenso, non troppo convinta.
Santana, non volendo continuare il discorso, la invitò ad andare nella zona delle scarpe, e Quinn accettò di buon grado.


3 paia di pantaloni (compreso il tanto discusso in pelle), 4 maglie e 2 paia di scarpe dopo, Santana poteva ritenersi soddisfatta della sua giornata di shopping.
Quinn si era limitata a comprare il vestitino a fiori e qualche abito più comodo e discreto. Era un avvocato un po' particolare, con un gusto in fatto di abbigliamento decisamente poco classico.
La latina venne accompagnata a casa dall'amica, che la salutò ricordandole di farsi trovare pronta per le 17.30.
Una volta sistemati i nuovi acquisti, e dopo aver fatto un bagno caldo, si concesse lo sfizio di guardare la tv a letto. Si addormentò dopo poco tempo, sentendo sulle spalle la stanchezza derivata da una settimana molto intensa.




Rachel era intenta a provare qualche accordo con la chitarra, senza però notare nessun miglioramento. Sbuffò contrariata e delusa, per poi poggiare lo strumento e dirigersi in cucina.
Molto moderna, con scaffali e cassetti viola e un enorme bancone con lavandino e piano cottura al centro.
Aprì uno dei tanti scompartimenti e un sorriso spontaneo comparve sul suo viso, notando una confezione di cioccolata calda ancora sigillata. Durante quei giorni senza sentire la sua nuova 'amica', le era capitato spesse volte di pensare a lei durante i piccoli gesti quotidiani. Ad esempio, il giorno successivo al loro incontro, in tv avevano trasmesso un concertino Jazz, rimandandola immeditamante alla serata precedente.
Per lei era decisamente una situazione strana.
Mai si sarebbe aspettata di trasferirsi a NY e di legare immediatamente con una persona come Santana. Ma la cosa la faceva molto felice, soprattutto perché le impediva di pensare in continuazione ai suoi problemi.
Ricevette un messaggio da parte di Kurt, il quale la invitava a farsi trovare pronta per le 17.30, per poterla passare a prendere. Si sarebbero incontrati con gli altri direttamente al cinema.
Erano solo le 15, ma cominciò a prepararsi, vinta dall'emozione.
Si spogliò molto lentamente, per poi guardarsi allo specchio per dei secondi interminabili.
Qualche lacrima scese solitaria sul suo viso, ma lei non ci fece troppo caso, ormai abituata a quella situazione.




Guardò l'orologio.
17.37.
Quinn era in ritardo come al solito.
Si diede un'ultima sistemata ai capelli, lasciati sciolti sulle spalle, liscissimi. Alla fine aveva optato per un completo pantaloni di pelle e maglia larga verde chiaro, più lunga sul davanti e più corta dietro.
Ricevette finalmente uno squillo da parte di Quinn, segno che la stava aspettando sotto casa.
Una volta entrata in macchina e salutata l'amica, l'ansia che fino ad allora non l'aveva toccata minimamente, cominciò a farsi sentire.
Quinn dovette farci caso, perché si voltò verso di lei guardandola teneramente. Tra di loro non c'era bisogno di scambiarsi grandi parole, perché le due si conoscevano talmente bene da capire le emozioni dell'altra attraverso pochi gesti.
La bionda infatti aveva capito fin da subito che questa famigerata Rachel non era poi tanto indifferente alla sua amica, ma conosceva Santana, e sapeva che aveva bisogno dei suoi tempi sia per ammettere a se stessa qualcosa, sia per raccontarlo agli amici.
Alla latina il viaggio in macchina sembrò interminabile, un'agonia infinita. Ma finalmente arrivarono a destinazione, e Santana notò subito Rachel e Kurt all'ingresso del cinema.
Quinn parcheggiò la macchina e fece per scendere, ma fu bloccata all'istante dalla latina, che afferrò con forza il suo braccio.
La bionda capì la situazione, le prese entrambe le mani con decisione per poi guardarla negli occhi e sussurrarle un convinto "coraggio".
Santana sorrise timidamente ed uscì dall'auto. Incrociò prima lo sguardo di Kurt e poi il sorriso contagioso della cantante, che le regalò un brivido intenso sulla pelle.
"Salve bellezze!" le abbracciò l'amico gay, con indosso un bizzarro cappello di pelliccia, che non passava sicuramente inosservato.
"Ciao Porcellana" si scansò dall'abbraccio facendo ridere Quinn "e ciao Rachel..." pronunciò con un tono più dolce. "Ciao San" arrossì "e tu devi essere Quinn!" disse avvicinando la mano alla biondina "sono Rachel Berry, è un piacere conoscerti!"
"Ciao Rachel, il piacere è tutto mio!" ricambiando il saluto.
"Kurt che fine ha fatto Sam?" domandò Santana.
"Sarà qui tra 5 minuti, ha appena finito il turno" rispose prontamente tirando fuori qualcosa dalla tasca "ma non ci sono problemi, perché abbiamo già preso i biglietti."
"Ah bene..." Santana guardò prima la moretta e poi l'amico "quando vi dobbiamo?"
"Nulla, offro io!" sorrise convinta la cantante.
"Ma no Rachel, dicci quanto ti dobbiamo!" ordinò Quinn.
Santana fece per prendere il portafogli dalla borsa, quando le sue mani vennero fermate da quelle di Rachel, ricordandole il momento in cui lei fece lo stesso con la moretta pochi giorni prima.
"Davvero..." le accarezzò piano le mani "ci tengo molto" la guardò intensamente negli occhi, facendola rabbrividire e lasciando di stucco gli altri due.
Santana allora si arrese, frastornata da quel vortice di emozioni causato da un semplice contatto di mani. Sia lei che Quinn ringraziarono Rachel e parlarono del più e del meno aspettando Sam.




Rachel non riusciva a smettere di sorridere. E non per i battibecchi tra Kurt e Quinn riguardo la scelta del classico film smielato, ma perché era felice di trovarsi lì, con la latina a pochi centimetri da lei, che ogni tanto le lanciava veloci sguardi talmente dolci da farle tremare le gambe.
Che stava succedendo? Fino ad allora aveva provato queste sensazioni, e neanche così intense, solo con pochi uomini.
Forse le piaceva Santana?
Era attratta da lei?
Non aveva mai preso in considerazione il poter stare con una ragazza, ma quelle labbra... Quegli occhi... In quel momento avrebbe tanto voluto avvicinarsi a lei, respirare il suo profumo e assaggiare quelle labbra carnose ed irresistibili della latina.
Forse doveva cominciare a considerare il fatto che Santana cominciasse a piacerle.


Finalmente arrivò Sam che salutò tutti calorosamente. Era veramente un tipo carino, biondo, occhi chiari, labbra al di sopra della norma, ma comunque con un loro perché.
"Tu sei Rachel, giusto?" le sorrise a 32 denti "picere, Sam Evans!"
"Rachel Berry! È un piacere conoscerti Sam."
Il biondino la guardava interessato, molto curioso.
"Io ti ho già vista da qualche parte..." Continuò a fissarla per poi avere un'illuminazione. "Giorni fa ti ho vista in ospedale, al NY Medical Center! Io lavoro lì" le disse orgoglioso, notando subito dopo la cantante diventare improvvisamente pallida in volto.
Santana ci fece caso e si avvicinò ancora di più a lei.
"Rachel tutto bene?"
"S-sì scusate..." disse abbassando lo sguardo "sono solo pensierosa" proseguì "e comunque sì, sicuramente ero io... ho fatto alcuni esami del sangue!"
Gli altri la guardarono sollevati, soprattutto Santana.
Odiava mentire, ma non era ancora pronta a confodarsi con qualcuno, quindi fu costretta ad inventarsi una scusa, pentendosi subito dopo averlo fatto.
La latina la risvegliò dai suoi pensieri, e si recarono insieme agli altri all'interno del cinema, pronti per godersi il film.

 
Rachel non aveva avuto alcuna voce in capitolo riguardo la scelta, dato che Kurt non le diede il tempo di pensare, scegliendo immediatamente una classica commedia d'amore, probabilmente sdolcinata e scontata.
Ma a lei del film non importava più di tanto.
Voleva infatti passare delle ore in tranquillità, senza pensieri, vicina alla latina.
La sala era abbastanza grande, con delle poltroncine blu particolarmente comode per un cinema. Ovviamente prese posto accanto alla latina, che le sorrise di buon grado.
"Penso che ti verrà presto il diabete!" disse guardando la confezione enorme di popcorn al caramello tra le mani di Santana.
"Il diabete mi verrà sicuramente" rispose sicura "ma solo per questo schifo di film che ha scelto porcellana!" continuò acida.
Rachel rise di gusto, attirando l'attenzione del resto della compagnia.
"Rachel la prossima volta saremo io e te a scegliere cosa guardare!" esordì Quinn.
"Mmm ci sto!" rispose emozionata "un bel film storico, oppure un drammatico strappa lacrime!"
"Veramente io pensavo ad un film d'azione o robe simili..." la biondina ci pensò su "ma qualunque cosa è meglio della schifezza che stiamo per vedere!" fulminò Kurt con lo sguardo.
"Scusate se sono l'unico tra voi ad adorare ancora il romanticismo vecchio stampo!" si difese Kurt.
"Ma sì ragazzi, godiamoci il film e smettiamola con le critiche!" rispose prontamente Sam.
"Beh tanto per te non ci sono problemi dato che ti addormenti 10 minuti dopo l'inizio e ti svegli durante il finale!" rise Santana, guadagnandosi una smorfia da parte dell'amico.
Questo fece sorridere Rachel, che si bloccò non appena lo sguardo della latina si spostò su di lei.
Quegli occhi neri, puntati sui suoi erano veramente troppo per il suo cuore.
Aveva ormai 26 anni e di sguardi ne aveva incrociati parecchi, anche grazie al suo mestiere. Ma mai, MAI, nessuno era riuscito a scavare così in profondità la sua anima solo con un contatto visivo.
Le luci all'interno della sala si spensero, ma i loro occhi continuavano a cercarsi con bisogno.




Santana non riusciva a smettere di fissare la moretta, come sotto un potente incantesimo. Era più forte di lei, sentiva il bisogno di perdersi nei grandi occhi marroni dell'altra. Smise di guardarla solo per via dell'inizio del film, a cui sapeva che non avrebbe prestato grande attenzione, con Rachel accanto a se.
Si ritrovò a pensare a quella nuova situazione. Non sapeva come comportarsi, come agire con lei. Sia perché non era convinta che una logorroica, petulante e nana nasona fosse la donna giusta con cui provarci, ma soprattutto perché sapeva che Rachel era completamente etero, almeno a suo dire.
Smise di pensarci per evitare di agitarsi troppo e cominciò a godersi la tranquillità del momento.
Sam, come al solito, stava beatamente dormendo, mentre Quinn era intenta a giocare col suo cellulare. Kurt, invece, aveva cominciato a piangere fin da subito, senza alcun valido motivo secondo Santana. Questo quadretto la fece sorridere e le confermò il perché volesse così bene ai suoi migliori amici.
Alla sua destra Rachel guardava con attenzione il film, con sguardo critico.
"Che ne pensi?" le chiese la latina.
"Mah, a dire la verità la trama non è poi così male" sussurrò avvicinandosi a lei "ma non so dove abbiano trovato questi attori, veramente pessimi!" la guardò per cercare un consenso.
La latina non potè fare a meno di sorridere, notando dei rimasugli di sale e patatine sulla bocca della moretta. Pensò che baciandola avrebbe risolto subito il problema, ma si limitò ad avvicinare dolcemente le dita alle labbra dell'altra, pulendo ogni millimetro della sua splendida bocca.
"Scusa..." le disse imbarazzata "avevi un po' di cibo qua e là."
Rachel la ringraziò sorridendo, avvicinando spontaneamente la sua mano a quella di Santana, facendo intrecciare le loro dita.
Entrambe, sorprese da quel gesto, fissarono le loro mani intrecciate, incapaci di dire qualunque cosa. Il battito della latina si fece immediatamente più veloce grazie a quel contatto, ma fu la cosa più bella del mondo.
La sala era stracolma di spettatori, ma in realtà era come se ci fossero solo loro due, tante poltrone vuote e lo schermo di fronte a loro. Quel contatto così semplice eppure così intimo, rappresentava un modo per evadere dal resto del mondo, per isolarsi da tutto il sulerfluo e provare una sensazione di libertà e di pace.
Santana pensò di essere completamente pazza, ma ciò che non sapeva era che Rachel stava assaporando le sue stesse, identiche sensazioni.


Passarono il resto del film a tenersi per mano, scambiandosi qualche occhiata e ogni tanto le loro impressioni. Dopo quasi due ore di pace, la commedia romantica scelta da Kurt giunse al termine, e le due allontanarono a malincuore le loro mani. "Che meraviglia... Che storia romantica... Che finale coi fiocchi!!!" squittì l'amico gay ancora con gli occhi lucidi, facendo svegliare improvvisamente Sam.
"Che mi sono perso?" chiese con la bocca impastata dal sonno.
"Ehm... Tutto il film?" rispose ironica Santana.
"Tranquillo Sam" esordì Quinn, sistemando il telefono nella borsa "ti sei perso il film peggiore della storia!" Risero tutti tranne Kurt, ma Santana non ci fece troppo caso, persa ad ascoltare la risata contagiosa di una certa moretta. "Beh andiamo allora?" domandò la latina infilandosi il cappotto.
"Che ne dite di ordinare qualcosa al cinese e mangiare a casa mia?" propose Rachel.
"Sai..." Sam si avvicinò a lei, circondandole le spalle con un braccio, facendo provare a Santana una fitta al petto, seguita da un senso di nausea improvviso "mi piaci Rachel Berry! Sento che diventeremo grandi amici!" le sorrise spalancano la sua enorme bocca da trota.
La cantante sembrava non troppo dispiaciuta di quel contatto con il biondino, e questo fece ancora più male a Santana.
Era forse gelosa?


Si salutarono momentaneamente per dirigersi ognuno verso la propria vettura.
Santana era particolarmente nervosa, e Quinn se ne accorse immediatamente.
Le due entrarono in macchina e cominciarono a seguire l'auto di Kurt, per dirigersi a casa della cantante.
"Ma secondo te Sam potrebbe essere il tipo che piace a Rachel?" chiese curiosa la latina.
Quinn distolse lo sguardo dalla strada per un secondo, per tentare di captare qualche emozione dagli occhi dell'amica.
"Potrebbe, in un certo senso..." fu la sua risposta.
"Spiegati meglio, non capisco."
"Beh Sam è simpatico ed è un bel ragazzo" disse "ma Rachel mi sembra più il tipo da ragazzo curioso, con tanti interessi... E sappiamo bene che Sam ama dormire e giocare ai videogiochi!"
Le parole dell'amica sembrarono rassicurare Santana, che in quel momento avrebbe voluto abbracciare Quinn per ringraziarla.
"Santana posso farti una domanda?" chiese la biondina con gli occhi fissi sulla strada.
"Se proprio devi..." fu la risposta della latina.
"Provi qualcosa per Rachel?"
Ecco, la fatidica domanda, che prima o poi sarebbe dovuta arrivare.
Solo che Santana non se l'aspettava così presto.
"Ho notato come vi guardate..."
"Perché? Come ci guardiamo?" chiese la latina spaventata.
Quinn sorrise compiaciuta.
"Come due adolescenti alle prese con la loro prima cotta!" la guardò, mentre erano ormai poco distanti dalla casa della cantante "secondo me le piaci... e sono più che certa che a te piaccia parecchio" continuò "mi sbaglio?"
"I-io..." non riusciva a trovare le parole adatte "non lo so Quinn, davvero, non lo so! E poi lei è etero e mi ha detto che saremmo diventate buone amiche in breve tempo... E va bene così!" squittì Santana "un'amica in più non mi farà di certo male..."
"Santana io prima ti ho fatto una domanda precisa, a cui non ho ricevuto risposta" disse parcheggiando la macchina "allora?" la fissò ansiosa di ricevere una risposta.
Rachel le piaceva davvero?
Ripensò al tempo trascorso al cinema, alle sensazioni provate durante il loro scambio di sguardi e successivamente al contatto tra le loro mani. Da anni non provava sensazioni così intense, e forse Quinn aveva ragione. Si sentiva come un'adolescente durante la sua prima cotta. Ma i problemi erano veramente tanti. Non sapeva quasi nulla della cantante, e la conosceva da così poco tempo. In più le aveva detto di essere etero.
Però non poteva, non voleva, negare le emozioni provate stando con lei.
"Sì..." disse afferrando la borsa per poi aprire lo sportello "mi piace, mi piace davvero" e uscì dalla macchina, sconvolta per aver rivelato a Quinn, ma soprattutto a se stessa, i suoi sentimenti.


Santana rimase affascinata nel vedere l'appartamento di Rachel. Pensò subito che rispecchiasse a pieno la personalità della cantante. Colori vivaci, mobili moderni ma non eccessivi, una quantità di cd da far invidia al suo negozio di musica e ovviamente la chitarra con gli strass. La trovò una casa accogliente, un rifugio che sapeva di lei.




"Bene ragazzi, ho ordinato la cena" disse la padrona di casa "sarà qui tra non molto".
Sorrise, per poi invitare i suoi ospiti ad accomodarsi, chi sul divano e chi sulla poltrona.
"Complimenti Rachel, bellissimo appartamento!"
"Grazie Sam, sei molto gentile!" rispose lei ccompiaciuta.
"Beh una sera potremmo organizzare una cenetta, per parlare un po' della tua musica, delle tue pass-"
"Rachel sei figlia unica??"
Sam non fece in tempo a completare la frase, interrotto da una Santana leggermente irritata.
Alla moretta sembrò quasi che fosse gelosa, e si sentì lusingata al solo pensiero.
"Sì, figlia unica!" la guardò "i miei papà non mi hanno voluto regalare un fratellino" sorrise, notando uno sguardo d'ammirazione da parte di Kurt.
"Secondo me Hummel e Blaine avranno minimo 5 figli!" esordì Quinn, facendo ridacchiare gli altri.
"Puoi dirlo!" disse fiero l'amico gay "tutti educati all'arte della musica e dello spettacolo!"
Risero tutti di gusto, sapendo che quell'affermazione all'apparenza ironica, in realtà era ciò che Kurt pensava veramente.
Rachel fu improvvisamente, catturata dal suono più bello che avesse mai sentito.
La voce di Barbra Streisand? No.
Una canzone dall'ultimo cd del suo gruppo preferito? No.
Era la risata di Santana. Bella, pura, spontanea, contagiosa. La osservò, seduta sul divano accanto a Quinn. Gamba destra sopra quella sinistra, una mano sullo stomaco e un'altra intenta a sistemarsi i capelli. Quel gesto, così semplice e comune, non le era mai parso così sexy. Aveva voglia di baciarla, di sedersi sopra di lei e di sentire il profumo stupendo dei suoi capelli neri.
I suoi pensieri furono interrotti dal campanello, segno che di lì a poco avrebbero cominciato a mangiare.
"Ragazzi, a tavola!" disse la cantante, una volta pagato il fattorino.
"SI MANGIA!" urlarono in sincro Kurt, Quinn e Sam, facendo sbuffare Santana, che sorrise subito dopo incrociando lo sguardo di Rachel, facendola arrossire.


Passarono le due ore successive a parlare del film (gradito solo da Kurt), ad ascoltare musica e a parlare del loro lavoro.
Fu una serata molto piacevole, che Rachel avrebbe voluto volentieri ripetere.
Era ormai tardi ed era tempo per i saluti. Kurt e Sam furono i primi ad andarsene, in quanto entrambi avrebbero dovuto lavorare anche il giorno successivo.
Quinn salutò Rachel che, vedendo una Santana intenta a mettersi il cappotto si ricordò improvvisamente di una cosa.
"Ah Santana" disse timidamente "ti va se ti accompagno io dopo a casa? Ho delle cose da chiederti..."
La latina si sentì avvampare improvvisamente pensando di dover rimanere da sola con la moretta nel suo appartamento, ma non le passò per la testa di rifiutare neanche per un secondo.
"C-certo Rachel..." disse non riuscendo a trattenere l'emozione, tremando leggermente.
"Bene" le guardò Quinn maliziosa "allora io vado... Divertitevi!" fece l'occhiolino per poi avviarsi verso la porta e uscire.
Rachel non capì, o fece finta di non capire, il gesto della bionda.
Santana intanto si era accomodata nuovamente sul divano, seguita dalla cantante.
"Cosa volevi chiedermi?" domandò curiosa.
"Beh sai..." fissò la sua chitarra accanto al televisore al plasma.
"Avrei bisogno di qualche lezione privata di chitarra, dato che sono solo alle prime armi... E mi chiedevo se tu mi potessi consigliare qualche buon insegnante!" Osservò Santana, intenta a studiare le sue parole, per poi guardare lo strumento e farsi scappare un mezzo sorriso.
"Io suono da quando avevo 11 anni, e adesso ne ho 26" disse accavallando le gambe "per cui se vuoi, e se ti fidi" accentuò le due ultime parole, facendo ridere Rachel "posso darti io qualche lezione privata!"
La cantante non si aspettava quella proposta da parte della latina, ma in cuor suo sperava in una richiesta del genere. La guardò emozionata e felice di poter condividere con lei anche questa parte della sua vita.
Allora si alzò, tese la mano alla latina invitandola ad alzarsi a sua volta, guadagnandosi un'occhiata curiosa e stranita, per poi abbracciarla e stringerla a se con tutto l'affetto che aveva in corpo. Era un abbraccio di ringraziamento, necessario.
Le sussurrò all'orecchio un flebile "grazie", ma sapeva che la latina, proprio come lei, in quel momento sentiva solo il piacevole suono dei loro cuori che battevano all'unisono.
Si staccarono dall'abbraccio solo dopo vari secondi interminabili e Rachel poté notare il viso totalmente arrossato della latina, che le fece tremare il cuore.
"Beh adesso hai bisogno di riposare, ti ho già fatto perdere abbastanza tempo, per cui ti accompagno a casa!" le disse timidamente, lasciandola per un secondo per poter prendere le chiavi dell'auto parcheggiata in garage.




Durante il tragitto in auto Santana riuscì a pensare solo al benessere provato grazie alla presenza di Rachel.
Non sapeva che tipo di rapporto fosse il loro, dato che, dopo il discorso di Quinn, cominciò a pensare che forse poteva davvero aver suscitato qualcosa in quella moretta. Non sapeva nemmeno se fosse stato giusto proporle quelle lezioni private, ma i sorrisi di Rachel erano una risposta più che sufficiente a tutti i suoi interrogativi.
"Fermati pure" disse la latina schiarendosi la voce "questa è casa mia!"
Rachel parcheggiò la macchina per far scendere l'altra proprio di fronte al suo portone.
"Stavo pensando" continuò Santana "ti andrebbe bene vederci giovedì ad esempio? Chiederò ai miei commessi di tenere a bada il negozio, tanto non penso che possano fare chissà quali danni se mancherò per una mattina!" disse divertita.
A quelle ultime parole Rachel sembrò sbiancare, cominciando a tremare improvvisamente.
Santana avvicinò una mano al suo viso, per accarezzarle la guancia.
"Hey Rach, tutto bene?" Sentito il diminutivo la moretta sollevò lo sguardo verso quello dell'altra e sorrise lievemente, per poi chiudere gli occhi e godersi il contatto con la mano della latina.
"S-sì..." cercò di trovare le parole "è che la mattina ho sempre tante cose da fare..."
Bugia.
"Sai, cercare qualche proposta di lavoro interessante, oppure scrivere canzoni..."
Altra bugia.
"Certo, capisco perfettamente!" rispose comprensiva Santana "allora mi dirai tu quando potremo vederci, okay?" le chiese, separando la sua mano dal viso della mora.
Quest'ultima prontamente la afferrò, per riportarla sulla sua guancia.
La latina la guardò sorpresa, sentendo lo stimolo di avvicinarsi sempre di più a lei.
Ormai pochi centimentri separavano le loro labbra.
Gli occhi di Santana vagavano da quelli della mora alle sue labbra, avvicinandosi sempre di più, tanto da poter sentire il profumo del suo lucidalabbra.
Anche Rachel accarezzò piano la guancia dell'altra, per poi far sfiorare la punta dei loro nasi.
Quel momento magico venne interrotto da un rumore improvviso, che le fece sobbalzare e allontanare all'istante.
Un uomo, sicuramente ubriaco, stava bussando sul cofano della macchina.
Santana aveva visto sfumare in pochi secondi quel momento tanto desiderato, allora uscì con rabbia fuori dalla macchina per presentarsi a muso duro contro quell'idiota.
"Ascoltami bene..." disse "hai 5 secondi per chiedere scusa e scappare a gambe levate, se non vuoi svegliarti domattina senza i gioielli di famiglia!" lo minacciò. "San dai, lascia perdere..."
Distolse l'attenzione dal loro disturbatore per guardare una Rachel alquanto preoccupata, appena uscita dalla sua auto.
Si sciolse all'istante.
"Vattene..." gli disse, facendolo allontanare "e ringrazia che oggi sono di buon umore!"
Quella stramba situazione fece ridere la moretta, ora consapevole del fatto che era lei la fautrice del buon umore della latina.
Si avvicinò a lei e l'abbracciò dolcemente, incastrando il viso tra i capelli morbidi e profumati di Santana.
"Sogni d'oro, San." disse per poi dirigersi verso l'auto e mettere in moto.
Santana sorrise, per poi ricordarsi che senza quella stupida interruzione, avrebbe baciato Rachel. Sbuffò cercando le chiavi di casa.


Quella notte non fece fatica ad addormentarsi, certa del fatto che anche Rachel fosse attratta da lei. 


 
Allora?
Che ne pensate? :)
Fatemi sapere!
Che avrà da nascondere Rachel? 
Per scoprirlo dovrete leggere i prossimi capitoli.  :P
A presto e grazie a TUTTI.
  
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