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Autore: Stargirl1998    18/11/2013    3 recensioni
- Andiamo a cena? Mi dovrei trovare con gli altri al pub. Dovresti conoscerli visto che probabilmente sarai tu ad accompagnarci.-
- Perché sei così sicuro? -
- Le altre ragazze avevano la faccia perversa di una che si può infilare nella tua roulotte nuda nel pieno della notte. Non è una qualità che si apprezza, in genere, è inquietante. Tu sembri una seria e che lavora. Poi non mi dispiacerebbe neanche tanto se, durante l’anno, ti infilassi nuda nella mia roulotte, non so se mi spiego. -
Fanfic tanto stupida quanto gratificante, una scemenza che scrivo tanto per divertirmi... Recensite anche solo per dirmi che sono deficiente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aidan Turner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
 
Aidan abita in un palazzo nella parte finale del quartiere, verso Portobello Road, lì le case sono più colorate e i negozi e i pub sono molto più frequenti. Un uomo che era uscito dalla tube con noi si avvia appunto verso uno di questi e apre la porta a vetri, da dietro la quale proviene una cover stonata dei Queen, cantata da qualche ubriacone in giacca e cravatta che tradisce la moglie con la cameriera di turno, e che sfoga la consapevolezza del fatto che sa che la sua vita fa schifo, rovinandomi per sempre Bohemian Rhapsody.
La positività di Ellie: non perdona.
Aidan fa una smorfia nel sentire un particolare acuto, che mi fa ringraziare una qualche divinità che Freddie Mercury sia morto, e ricambia il mio sguardo di puro disgusto.
Abbiamo ancora nelle orecchie "For meee, for MEEEEEEE" quando raggiungiamo la palazzina di Aidan. A differenza delle tante case di Notthing Hill, lui non è proprietario di una villetta. Infatti pratica quella cosa definita "Duplex" con un adorabile vecchietto, reduce del Vietnam e trasferito a Londra, che occupa il piano terra di una villetta bianca all'angolo della strada. Il piccolo giardino sembra curato e il cancellino si apre appena Aidan infila la chiave, senza un cigolio. La luce del soggiorno a piano terra è accesa e Aidan sbuffa bloccandomi l'accesso alla porta con un braccio,
-Il mio vecchietto è adorabile. Prepara biscotti e va a dormire presto e ha ottima cura del giardino, ha solo…-
-AIDAN! Buon e santo Kennedy, eccoti! Dobbiamo parlare!-
-Ovvio, Greg. Ma ho ospiti!-
-Appunto per questo! Quando dormi il tuo letto cigola! E io ho fastidio!-
-E' un problema che risolverò, Greg. Ora se non ti dispiace…-
-Ma se c'è la ragazza io non dormirò tutta la notte!-
Oh. Questo signore crede che… Oh. Sento che sto diventando rossa e vedo Aidan passarsi una mano tra i capelli, anche lui in imbarazzo.
-Non credo che io e Ellie…-
Il vecchietto mette in mano ad Aidan qualcosa
-Usalo, e poi fai quello che vuoi.-
L'oggetto nella mano di Aidan è un flacone di olio per motori, evidentemente destinato alle molle del suo letto. O almeno spero.
-Grazie, Greg…-
-Ciao, piccolina!-
Perché il vecchio pazzo mi sta parlando?
-'Giorno…-
-Fai la brava! Eh eh…-
Cribbio.
-Greg! Non spaventarla!-
-Vi lascio… -
Era ora, psicopatico.
Passa la porta bianca, seguito da noi, per poi entrare nel suo appartamento.
Aidan sospira e si appoggia alla parete delle scale, con un viso di un bianco slavato e gli occhi chiusi
-Cristo.-
-Aidan ti calmi? Ho ancora voglia di divertirmi stasera!-
Sorride e si passa una mano fra i capelli, che ormai sono ridotti ad una massa informe.
-Bene, in questo caso… Prego.-
Mi fa cenno con il braccio per salire le scale e lo sento trafficare con le sue tasche per trovare le chiavi, che ha rimesso repentinamente in tasca per qualche arcano motivo
-Mi spieghi perché le hai rimesse in tasca?-
-Per evitare di pugnalare Greg e di sporcare il mio portachiavi di sangue di vecchietto impiccione-
-Non fa una piega.-
Il portachiavi è di plastica ed è di Madagascar. Il re lemure ha un fumetto color giallo acceso che esce dalla bocca e che afferma "I'm sexy and I know it", sul retro in plastica qualcuno ha scritto "Sì, Aidan, credici. Sono più bello io. Russ".
Maschi, testosterone e un cartone animato con un lemure draq queen. M sento stranamente impotente.
Aidan entra nell'appartamento e accende la luce. Nel complesso l'appartamento è carino, anche se molto "minimal", il genere di posto in cui io piazzerei un cuscino colorato e una lampada con un paralume rosso/qualsiasi cosa che non sia il grigio. Tra grigio e bianco in effetti l'appartamento mi sta facendo venire un glaucoma.
-Che ti devo dire? Ci passo poco tempo al giorno…-
-Sto morendo di fame! Non me ne frega un beato tubo del tuo arredamento minimal! Via! La zuppa!  Hop Hop!-
-Sei adorabile mentre dai ordini a casa mia…-
-Ho fame, caro!-
Aidan sbuffa e tira fuori dal sacchetto di plastica le zuppe di Pret a Manger e le mette nel microonde, mentre io esamino la sua libreria, meticolosamente in ordine alfabetico
-Allende, Byron, Deaver, Osho, Wild, Pennac, Tolkien… Hai gusti eterogenei.-
-Beh, ci si interessa a cose molto diverse e nessuno ha un'unica sfaccettatura… Iniziamo a vedere il film?-
-Sì! Decisamente! Sono curiosa!-
-Uno splendido film americano, non molto conosciuto ma che negli USA ha avuto un discreto successo…-
-Spara. Non ce la faccio più!-
-E il film di questa sera é…Dio mio un po' di enfasi Ellie!-
-Cristo di Dio spara il titolo!-
-Ellie, credo che tu dovresti limitare l'aggressività e…-
-AIDAN SPARA STO CAZZO DI TITOLO!-
-Little Miss Sunshine! Ma non uccidermi!-
-Grazie. Mi ispira.-
In quel momento il microonde implose. Credo succeda questo quando due confezioni di zuppa d'asporto scoppiano dentro un microonde, che inizia a fumare.
-Pizza-
-Pizza-
 
Il fattorino arriva quarantacinque minuti dopo, il microonde bruciato sta nell'ingresso e stiamo pulendo la cucina dalla valanga di zuppa di zucca e carote che ha inondato i fornelli di acciaio e gran parte del pavimento.
Finalmente accendiamo il DVD davanti al cartone della pizza fumante, che a mio parere brilla di luce propria, e iniziamo a guardare il film ((nota dell'autrice! Il film è stupendo e ve lo consiglio, se lo volete vedere saltate le prossime righe perché ve lo spoilero praticamente tutto! Vi scrivo in corsivo da dove potete ricominciare a leggere!)). Già nei primi secondi mi innamoro del cast e dei personaggi. Nei titoli di testa la musica e le poche e sfocate immagini trasmettono più che cinquanta film di un regista stupido come un caprone.
-Amo il personaggio del nonno!- dico –E' decisamente il mio personaggio preferito!-
-A me piace lo zio…- ribatte lui –E il ragazzino. La mamma la devo inquadrare…-
-Non provo simpatia per i suicidi…Ma la mamma mi piace. E' quel genere di donna cazzuta…-
-Ci ha solo provato! Comunque sì. La mamma mi piace.-
-Ma ci voleva riuscire! La bambina è un amore ma il papà mi sta sulle palle!-
Circa mezz'ora dopo, pizza finita, il mio personaggio preferito è appena crepato per un overdose di eroina.
((Da qui evito gli spoiler, amo questo film, guardatelo!))
-Nooo…- dico singhiozzando e abbandonandomi sulla spalla di Aidan, che mette in pausa il film e mi abbraccia –Mi spieghi perché mi piacciono sempre i personaggi che crepano!?- dico tra le lacrime
-Perché il regista o l'autore fa morire quelli più carismatici…-
-Tu muori sempre nei tuoi film.-
-Vorrà pur dire qualcosa…-
Gli tiro una sberla leggera sulla spalla e lo abbraccio. A quel punto lui fa ripartire il film ma non sciogliamo l'abbraccio, lui continua ad avere il braccio attorno alla mia spalla ed io ad avere la testa sulla sua. Sento il cuore che batte fortissimo e quel leggero vuoto alla bocca dello stomaco, che mi avvisano che mi sto cacciando in una situazione di proporzioni bibliche ma da cui non ho intenzione di togliermi.
Alla fine dei titoli di coda abbiamo tutti e due le lacrime agli occhi dal gran ridere e spegniamo il televisore con le spalle ancora scosse dalle grandi risate.
-Ti accompagno a casa…-
-Va bene… Forse è meglio se ti porti il pigiama se va a finire come ieri…-
-Ti dispiacerebbe?-
-In effetti non russi…-
Ridiamo entrambi e prendiamo il cappotto dall'attaccapanni in ferro battuto accanto alla porta, per poi scendere dalle scale ripide fino alla porta dell'ingesso. Dietro la porta Greg grida qualcosa a David Letterman su dove si può ficcare il suo show e che fine avrebbe fatto in Vietnam, noi infiliamo la porta prima che Greg decida di spiegarci le ragioni secondo il Signor Letterman dovrebbe mangiare una molotov.
Andiamo a piedi fino alla fermata del tube e quindi prendiamo uno fra gli ultimi treni in partenza che passano per Kings Cross.
-Come farai a tornare a casa?-
-Taxi, autobus…-
-Mhm… Ce la fai a prendere questo… dico guardando l'orario sulla piccola tabella oraria che ho salvato sul cellulare il secondo giorno in cui mi ero trasferita.
Sento le dita di Aidan che schiudono il mio pugno chiuso e mi stringono la mano. Il cuore tiene il ritmo di quello di un colibrì. Mi sento arrossire e sento fiorire sul viso un sorriso ebete di prima categoria, prima che lui mi guidi verso due posti liberi. Io fisso le nostre dita intrecciate senza dire una parola, ma senza accennare a sciogliere la stretta, talmente abituata a quel dolce vuoto allo stomaco che non me la sento neanche più di immaginare tutti gli scenari disastrosi che la mia mente tenta di mettere in scena, provando a riempire il vuoto con il piombo.
Stavolta è Aidan a tirare fuori il cellulare e a connettere le cuffie, porgermene una e a far partire la musica.
-Ci rifacciamo le orecchie?-
Fa partire "Paradise" dei Colplay e io cerco di calmare i battiti impazziti del cuore, prima che i polsi mi tradiscano.
Circa dieci canzoni dopo sto ancora tentando di avere il controllo delle mie azioni, che al momento sembra in balia di qualche spiritello maligno e con un pessimo gusto per gli scherzi.
Troppo tardi, stiamo uscendo dalla tube e abbiamo ancora le dita intrecciate, che si sciolgono solo per passare al tornello, e che si ricongiungono subito dopo.
Apro con le mani che tremano il portone dell'ingresso e saliamo le scale lerce fino ad arrivare all'ultimo piano, dove appunto abito io.
Apro la porta sto sull'ingresso, con le spalle appoggiate alla cornice della porta e la mano ancora intrecciata alla sua, che sta ancora davanti a me, con la porta aperta che dà sul corridoio deserto.
-Buona notte, Ellie.- dice con il tono più tranquillo che si può avere con il viso di una persona a quella distanza
-Notte Aidan…- Io non ci provo nemmeno a mantenere un tono di voce calmo, ho il timore che le pulsazioni del mio cuore facciano tremare anche la mia voce
Cerco di dargli un bacio sulla guancia, ma lui,pensando di agevolami, si sposta all'ultimo secondo e le mie labbra sfiorano soltanto l'angolo destro della sua bocca. Le ritiro come scottassero e lo guardo, ha lo ha lo sguardo illeggibile.
Ed è un attimo. In quell'attimo in cui ho toccato le sue labbra per sbaglio mi rendo conto che ormai il danno è fatto e mi devo buttare.
Mi tiro in punta di piedi e gli do solo un'altro piccolo bacio.
Le nostre labbra si separano ed io apro gli occhi. Trovo i suoi fissi nei miei e respiro profondamente. Sento il suo cuore che batte sotto le mie dita. Sento le sue mani che scivolano sulla mia schiena fino ai miei fianchi, mi metto ancora in punta di piedi.
Il mio naso sfiora il suo. Siamo talmente vicini che sento il suo respiro nel mio. Stavolta è lui che si avvicina a me e mi bacia. Leggero, senza aprire le labbra. Sento la sua bocca sulla mia. I suoi capelli che li sfiorano la fronte. Le sue braccia che mi stringono e le sue mani sulla schiena
I miei talloni sfiorano di nuovo il parqué e le sue labbra mi sfiorano la fronte.
-Buona notte- dice lui
-'Notte-
-Ti vengo a prendere per colazione?-
-Allunghi di tanto la strada…-
-Te l'ho chiesto io…-
-E io chi sono per lamentarmi?-
-Appunto…-
-'Notte…-
Quasi goffo, mi mette un dito sotto il mento per alzarmelo e mi bacia ancora. Tanto leggero che quasi non lo sento (Col cazzo. L'ho sentito eccome.) Mi toglie il dito da sotto il mento e mi guarda quasi entusiasta, poi si volta sorridendo, scendendo le scale del mio palazzone.
Io guardo a terra cercando il mio stomaco e il mio cuore, che devono essere finiti al piano di sotto…
 
  
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