Noi non possiamo amarci.
It's Larry.


-Harry noi non possiamo stare insieme- sbottò Louis, camminando avanti e indientro per la piccola cucina di casa sua.
-Ma perchè?- chiese sull'orlo di una crisi di pianto il più piccolo.
-Noi siamo completamente diversi- mormorò sbattendo le mani sul tavolo di legno. Gesto che fece spaventare Harry. -Tu sei il figlio del più famoso imprenditore di New York, invece i miei genitori erano solamente due drogati. Tu stai studiando giurisprudenza, io non ho neanche un misero diploma. Tu diventerai un avvocato, io iinvece faccio il barman in una squallida discoteca. Tu vivi in una villa a due piani, io in un appartamento, nella zona più brutta della città.- concluse il più grande.
-A me non interessa se tu non hai finito gli studi, se lavori come barman, se vivi in un misero appartamento. Io ti amo per quello che sei Lou-
-Harry non rendere tutto più complicato- sbuffò il liscio, accendendosi una malboro.
- Sei tu che rendi tutto più complicato, di cosa hai paura, eh?>
-Tuo padre non mi permetterebbe mai di stare con te, mi spedirebbe di nuovo a Doncaster a calci nel culo.- -Non mi interessa quello che pensa mio padre, io voglio stare con te- sbottò Harry alzando la voce.
Louis amava Harry, ma non voleva roviinargli la vita. Si erano conosciuto per caso, in centro. Da quel giorno diventarono indispensabili, fino a quando non si erano messi insieme. Appena il padre scoprì la loro relazione, obbligò a Harry di lasciare quello "squilibrato".
E mentre Louis stava per rispondere, il cellulare che aveva in tasca vibrò, segno che gli era arrivato un messaggio.
Da: Jess
Ehi, stasera vieni un'ora prima in discoteca.
Mark si è sentito male.
J xx

A: Jess
Sto per arrivare.
L x

-Devo andare a lavoro- disse prendendo il giubotto nero di pelle dallo sgabello.
-Noi due stavamo parlando- sbraitò il riccio, avvicinandosi a Louis, bloccandolo al muro.
-Devo andare a lavoro, se mii licenziano sono fottuto. Io non ho i soldi che mi escono dal culo al contrario tuo- gli urlò in faccia, per poi prendere le chiavi di casa e uscire, sbattendo la porta.




-Una vodka liscia e una birra- ordinò un ragazzo dai capelli biondi a Louis.
-Ecco a te, sono otto dollari- esclamò, per poi sorridere al biondo e prendere i soldi dal bancone.
-Louis, c'è un ragazzo che vuole parlare con te- lo avvertì Jess.
-Ma sto lavorando- sbuffò il liscio, posando il bicchiere che stava pulendo.
-Ti copre Rayn- e detto questo Jess scomparse e Louis andò verso l'uscita secondaria. Ma appena vide un ammasso di ricci e due occhioni verdi, il suo povero cuoricino perse qualche battito.
-Che ci fai qui?- gli chiese cercando di sembrare arrabbiato.
-Sono venuto a dirti che ti amo più della mia stessa vita. Non importa quello che dirà mio padre o quello che penserà tutta New York, appena scopriranno che il figlio del famoso imprenditore Styles è gay ed è innamorato di un bellissimo barman- disse tutto d'un fiato il riccio con il sorriso sulle labbra. - Loro non sanno dei nostri 'ti amo', loro non sanno quello che facciamo insieme, non sanno proprio niente di noi, ma se solo sapessero sarebbero gelosi- concluse questa volta tenendo lo sguardo basso verso i suoi stivaletti marroni ormai consumati.
-Ti amo Harry Styles- esclamò Louis buttandosi tra le braccia del suo fidanzato. Aveva capito che se avrebbe perso Harry avrebbe perso tutto. E chi se ne fotte se lo avrebbero rimandato a Doncaster, lui avrebbe lottato.
-Ti amo anch'io Tomlinson-






***

Ed eccomi qui con una nuova one shot!
Sono sicura che ci saranno una marea di errori, ma non ho proprio voglia di corregerla, scusate.
Non voglio recensioni con scritto "Harry e Louis sono solo amici" , ok?Ok.
Lasciate una piccola recensione:33
Ciao xx