Sono le 7.00 di mattina ed è appena suonata la sveglia, quella stupida sveglia che interrompe i miei sogni ogni mattina. Allungo il braccio a fatica per spegnere l'allarme e non faccio in tempo ad alzarmi che sento le urla di mia madre provenienti dalla cucina che mi dice di sbrigarmi. "Giuliaaa muovitii!" Infilo un paio di jeans, un maglione color verde petrolio e mi dirigo in bagno. Prendo la spazzola e comincio a pettinarmi, i capelli sono lisci e mi arrivano fino al seno e hanno un color cioccolato, apro il rubinetto e mi sciaquo la faccia, per poi afferrare lo zaino di scuola al volo e correre giù per le scale. Arrivo in cucina, dove mi avvolge una botta di calore e dove trovo i miei genitori e mio fratello maggiore, Lorenzo. Lorenzo ha 19 anni, due più di me, e fraquenta la quinta dello scientifico. É alto, moro e con gli occhi azzurri, una cosa che da sempre gli invidio: perchè dovevano capitare a me quelli verde fogna?! Bevo una tazza di tè e sgranocchio due fette biscottate, per poi accorgermi che sono, come ogni mattina, in ritardo. Mi alzo, e in quello Lorenzo mi chiede: "vuoi un passaggio?" Faccio cenno di no con la testa sorridendogli, metto lo zaino sulle spalle e dopo aver salutato tutti esco di casa infilandomi nelle orecchie le cuffiette. Parte "over again" degli one direction, ed entro in un mondo parallelo. Le voci dei miei idoli, le più belle che io abbia mai sentito; alzo al massimo il volume. Percorro le vie di Roma illuminata dal sole, è primavera e gli alberi stanno ricominciando a prendere colore. C'é un venticello fresco che mi sposta i capelli, penso che madre natura ce l'abbia con me: giá di loro non stanno un granchè, ci mancava solo lei. Finalmente arrivo a scuola, dove sul vialetto d'entrata affiancato da siepi in fiore mi aspetta Sara, la mia migliore amica, quella ragazza alta e magra, con i capelli ricci e scuri e la carnagione chiara con delle labbra carnose chiare, che però lei copre con un rossetto sul rosa scuro. Mi saluta con un bacio sulla guancia per poi guardarmi negli occhi "Over again?" mi chiede, con un sorrisone stampato in faccia. Faccio cenno di si e ricambio il sorriso. "Ora entriamo vá, che siamo giá tardi"