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Autore: nemy1990    18/11/2013    3 recensioni
Narcissa e Lucius sono promessi dalla nascita.
Questa cosa ha sempre reso felice Narcissa, che ha una cotta per Lucius da quando sono bambini.
Lucius,però, non ricambia, anzi considera la ragazza una vera e propria palla al piede.
Come si evolveranno le cose?
Narcissa continuerà a stare dietro a Lucius? Lucius continuerà a disprezzarla?
Una fan fiction di 6 capitoli che prende spunto da "Filipped" un film, la cui colonna sonora mi è rimasta talmente in testa da ispirarmi questa storia.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Malandrini/I guerra magica
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Pretty Little Angel Eyes

 

Primo anno

 

“Cissy, non dirmi che hai paura!” la punzecchiò Bellatrix con quel sorrisetto di scherno che Narcissa odiava tanto.

Evitò di rispondere, mentre un groviglio spiacevole le sia era creato all’altezza dello stomaco.

“Lo sai che mammina ti diserederà se non finirai tra i Serpeverde, vero?”

“Lo sai che sei crudele, Bella?” affermò sogghignando Anthony Dolov, migliore amico e coetaneo di Bellatrix.

“Me lo dicono in molti” esclamò compiaciuta la ragazza.

“Rodolphus non può essere che onorato di essere il tuo promesso!”

Bellatrix fece una smorfia e Narcissa ebbe una fitta al cuore pensando che, se fosse stata smistata tra i Serpeverde, avrebbe potuto trascorrere molto più tempo in compagnia del SUO promesso, Lucius Malfoy.

La loro unione era stata decisa dalla nascita.

Inizialmente avevano pensato ad Andromeda, ma lei era un anno più grande di Lucius e due in più a lei, e non stava bene che una donna fosse più grande del suo futuro marito.

Andromeda, che attualmente si era allontanata per andare a salutare alcune amiche del suo anno, era stata promessa al fratello minore di Rodolphus, Rebastan, ma i due non si sforzavano neanche a socializzare.

Sospirò, sperando di rivedere presto Lucius, anche se trascorrevano praticamente ogni estate insieme.

Era innamorata di lui, era fortunata ad essere stata promessa proprio a Lucius.

 

“SERPEVERDE!” esclamò il cappello parlante, facendo sospirare di sollievo Narcissa, che si sistemò i capelli biondi dietro l’orecchio, prima di scendere dallo sgabello e dirigersi verso il tavolo di Serpeverde che l’accolse con un forte applauso.

Quando arrivò e vide Lucius si fiondò verso di lui, abbracciandolo di slancio.

Lucius non parve particolarmente entusiasta di quella dimostrazione d’affetto e si irrigidì a quel contatto.

“Anche tu una Serpeverde, Narcissa? Direi che ora posso non odiarti del tutto.”

Narcissa non si fece abbattere da quelle parole e gli schioccò un bacio sulla guancia, suscitando l’ilarità degli altri Serpeverde e mettendo in imbarazzo Lucius, che avrebbe fatto di tutto pur di scrollarsela di dosso.

Era solo un anno più grande di lei, ma si affermava assai più maturo e posato di lei.

Se non l’aveva ancora umiliata era solo perché aveva paura di Bellatrix.

E pensare che erano promessi… non sapeva proprio come avrebbe fatto a sopportarla tutta la vita.

Deglutì inorridito a quel pensiero e le fece posto accanto a lui.

“Non hai fame, Narcissa? Siediti o il piatto si raffredda!”

Il suo piano funzionò e Narcissa lo lasciò andare, contenta che gli avesse fatto spazio per mangiare di fianco a lui.

 

“Pretty little angel
Pretty little little little angel eyes


Angel eyes
I really love you so
Angel eyes
I'll never let you go
Because I love you
My darling angel eyes”

 

Era così bello… gli occhi grigi, i capelli biondi quanto i suoi, il ciuffo che gli ricadeva davanti agli occhi e che gli dava quell’aria distaccata e misteriosa.

Narcissa mangiò le delizie che gli elfi domestici avevano preparato, forse il cibo era ancora più buono di quello preparato a casa sua, ma non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce.

 

Passarono alcuni mesi e Narcissa era sempre premurosa con Lucius, persino quando Lucius non fu preso nella squadra di Quidditch perché il Cercatore ce l’avevano già e lui si rifiutava di giocare in qualsiasi altro ruolo.

“Volevano che giocassi come portiere, ma mi hanno visto? Ho la stazza del portiere, secondo voi?”

Narcissa si affrettò a scuotere la testa e Yaxley, un Serpeverde del suo anno cercò di consolarlo.

“Andrà meglio l’anno prossimo!”

“Ma lo sanno chi è mio padre?? Sicuramente darà la colpa a me quando gli risponderò alla sua ultima lettera!”

“Non dirglielo finchè non torni a casa per Natale!” suggerì Rebastan Lestrange, dello stesso anno di Bellatrix.

Suo fratello, Rodolphus, era all’ultimo anno.

“Farò così, ma la cosa mi urta! Io sono veloce,  gioco a Quidditch da quando sono in culla e preferiscono quello scemo di Macnair come Cercatore, che non vedrebbe il boccino neanche se gli ronzasse sotto il naso!”

“Sei sempre stato bravo a Quidditch!” confermò Narcissa, che lo aveva visto giocare spesso.

Lucius la guardò con aria sprezzante, poi replicò: “Cosa vuoi saperne tu di Quidditch? Questi sono argomenti da maschi, non capisco perché devi sempre impicciarti delle mie cose.”

Le guance di Narcissa andarono in fiamme e ci rimase così male che si alzò di scatto dalla poltrona vicino al fuoco sulla quale era seduta, e si affrettò ad andare in camera, prima che qualcuno la vedesse piangere.

 

Quando arrivò in camera, la trovò occupata dalla sua compagna di stanza, Elettra Nott, sorella di Jason Nott, dello stesso anno di Lucius, che era stato anche uno dei presenti alla sua umiliazione.

“Cissy… che hai fatto?” chiese Elettra allarmata, vedendo le lacrime che la ragazza non era riuscita a trattenere.

Narcissa scosse la testa e si buttò di peso sul proprio letto, sprofondando la faccia nel cuscino morbido e sfogando tutte le sue lacrime.

Elettra si avvicinò con cautela e si mise seduta al lato del letto di Narcissa, per poi accarezzarle i capelli biondi.

“Ti va di parlarne?”

Narcissa alzò lentamente il viso pieno di lacrime.

Avrebbe voluto spiegarle tutto, ma l’unica cosa che le uscì dalle labbra fu: “Lucius”, per poi essere sopraffatta da una nuova ondata di lacrime.

“Vado a chiamare tua sorella, dai!”

Elettra fece per alzarsi dal letto, ma Narcissa la fermò per un braccio.

“Non chiamare Bellatrix! Lei lo ucciderà e poi mi prenderà in giro!”

Elettra le fece un sorriso rassicurante.

“Non volevo andare a chiamare Bellatrix, ma Andromeda!”

Narcissa le sorrise riconoscente, poi, spossata dal suo stesso pianto, si addormentò.

 

“Cissy… tesoro, svegliati, tra poco dobbiamo scendere per la cena!”

La voce di Andromeda rimbombò nella testa di Narcissa e ci mise un po’ ad aprire gli occhi.

“Io non mangio stasera!”

“Cos’è successo, Cissy? Elettra mi ha chiamata, allarmata, e poi suo fratello ci ha spiegato che Lucius ti ha risposto male.”

A quelle parole, Narcissa sentì di nuovo le lacrime salirle agli occhi, ma cercò di cacciarle indietro.

“Io sono sempre carina con lui, volevo solo consolarlo perché non è stato preso in squadra e lui mi ha risposto male.”

“Vuoi dire… peggio del solito?” chiese Andromeda che, anche se aveva solo 13 anni, era la persona più ragionevole e matura che Narcissa conoscesse.

“Ma lui di solito è bravo con me.”

“Ti ha mai detto qualcosa di carino?”

Non c’era bisogno di pensarci per sapere la risposta.

“No.”

“Ha mai cercato di consolarti quando stavi male tu?”

“No.”

Andromeda la guardò, piena di compassione, e le accarezzò la guancia.

“Il fatto che siete promessi, non significa che lui sia innamorato di te!”

“MA IO LO SONO DI LUI!!” urlò Narcissa.

Era la prima volta che alzava la voce in vita sua e la cosa la fece stare un po’ meglio.

 

Alla fine, Andromeda, senza aggiungere altro sull’argomento, riuscì a convincerla a scendere per la cena, promettendole che sarebbe stata accanto a lei.

Mangiò ad occhi bassi per tutta la durata del pasto e persino Bellatrix si dimostrò preoccupata vedendo che quasi piangeva alle sue provocazioni.

Di solito, Narcissa stava semplicemente zitta, ma non aveva i lucciconi agli occhi.

“Lasciami in pace, non è serata!” le disse infine Narcissa, che non sopportava proprio di sentir la parola –Lucius- ancora per molto.

Bellatrix la prendeva spesso in giro per la sua cotta, ma in maniera insistente.

Solitamente la cosa la toccava il giusto, anche perché era vero, ma quella sera proprio non riusciva a sopportare oltre.

“Cissy… cosa ti è successo? Ti sono venute le mestruazioni?” chiese sinceramente preoccupata.

“No, sai che è ancora presto per me."

“Qual è il problema allora? Non hai studiato? Sai che possiamo sempre giustificarci con il professor Lumacorno!”

“Sono solo stanca…”

“Ha bisogno di riposare” affermò Andromeda, cercando di smorzare la curiosità della loro sorella maggiore.

Bellatrix, però, non era convinta di quella misera spiegazione e minacciò Elettra di lanciarle una fattura se non le avesse detto cos’era successo.

 

L’indomani, Narcissa scese per colazione.

Era talmente spenta che i suoi compagni di Casa a stento la riconobbero.

Si era appena seduta al tavolo dei Serpeverde, che Lucius le venne incontro con un occhio nero e dei foruncoli disgustosi sparsi per tutto il viso.

“Sei veramente una frignona, Narcissa! Ti odio, non sai nemmeno difenderti da sola. Avevi bisogno di quella strega di tua sorella per vendicarti eh? Lo sai che penso di te? Che sei solo una bambina, stupida e viziata! Se ti ho sopportato in tutti questi anni era solo per evitare ciò che è successo stamattina. Stammi alla larga!”

Narcissa non rispose, lo guardò semplicemente, mentre il senso di ingiustizia affiorava dentro di lei.

Avrebbe voluto replicare, giustificarsi, spiegargli come era andata davvero, ma non riuscì a proferire parola.

 

Il primo anno passò così, con lei che cercava di riavvicinarsi a Lucius senza riuscirci, la medesima cosa provò in estate.

Andromeda cercò di farle capire che più insisteva nel cercare di riallacciare i rapporti più dava soddisfazione a Malfoy e lo faceva sentire importante, che lui non meritava questo, ma invano.

 

 

Allora… ho sentito questa canzone vecchissima, “Pretty Little Angel Eyes” di Curtis Lee, colonna sonora di “Filipped”, e mi è venuta in mente di scrivere questa storia. Il pairing era l’unico adatto per ciò che avevo in mente. Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere!

-nemy1990-

   
 
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