Attendevo nel mio camerino l'arrivo di Arizona, che, come ogni giorno, non tardò di un minuto.
«Che onore essere qui con la regina della televisione» Annunciò il suo arrivo pronunciando queste parole.
«Non c'è speranza» le risposi, senza nemmeno voltarmi.
Questo non le piacque affatto, quindi ci pensò lei ad accovacciarsi di fronte a me e sorridere, come solo lei sapeva fare.
«Tu vincerai»
Sembrava così convinta ed entusiasta che decisi di non ribattere.
Non era molto che avevo scoperto il mio nome nella lista delle papabili al premio più importante per chi svolgeva un lavoro come il mio ed ero tenace nell'evitare di alimentare le mie illusioni, ma la mia donna sembrava non volermi aiutare.
«Dopotutto io devo averti votata sei o settecento volte, ce la farai e sarà tutto merito mio!»
Mi stava contagiando con la sua allegria e avvicinai le mie labbra alle sue per ringraziarla della sdrammatizzazione.
Mi accolse volentieri, attorcigliandomi le braccia attorno al collo, proprio come la prima volta.
Era il nostro primo appuntamento, mi aveva invitato in una piscina e ne ero rimasta totalmente sorpresa.
L'avevo trovata ad attendermi su una sdraio, con un bikini rosso che le copriva gran poco di quel suo corpo latteo.
Per una mezz'ora buona avevo finto di leggere un libro, lanciandole di sfuggita sguardi pieni di ammirazione, mentre prendeva il sole.
Mi beccò, a un certo punto.
Si sdraiò sul fianco, sollevandosi sul gomito e appoggiando la testa sul palmo della mano.
«A cosa pensi?»
Mi accorsi di star fissando la stessa pagina da un tempo interminabile.
Imbarazzata per essere stata colta in flagrante le risposi «A niente»
Quando ci sembra di non pensare a niente, in realtà pensiamo a quello che ci sta a cuore.
L'amore è una specie di forza di gravitá: invisibile e universale, come quella fisica.
Inevitabilmente il nostro cuore, i nostri occhi, le nostre parole, senza che ce ne rendiamo conto vanno a finire lì, su ció che amiamo, come la mela con la gravità.
Poteva capirlo anche lei questo, e cambiò argomento, proponendomi di fare un bagno.
Non ci pensai due volte, l'acqua fredda era proprio quello che mi ci voleva.
Mi immersi in piscina immediamente, una volta raggiunta la vasca, ma Arizona rimase sul bordo con solo i polpacci a mollo.
Mi sorrideva, in continuazione.
«Continuerai a fissarmi nuotare o ti decidi a buttarti?» le chiesi, aggrappandomi al bordo proprio tra le sue gambe.
Mi issai facendo leva sulle braccia, dandole una finta aspettativa di volermi avvicinare a lei più del normale, ma fu tutto un trucco per trascinarla dentro con me.
Risi senza sosta, dopo che lei mi schizzò schiamazzando.
«Me la paghi» mi disse anche.
E fu pronunciando queste parole che finse di annegarmi, portandomi la testa sott'acqua.
Ma il fiato lo persi per un'altro motivo.
Infatti, mi sforzai di tenere gli occhi aperti nonostante il cloro, perchè di fronte mi trovai il suo viso.
Potevamo sfiorarci la punta del naso.
Potevo vedere i suoi occhi azzurri spalancati, sempre più da vicino, finchè non successe.
Mi baciò, veloce ma intensamente.
Dovemmo riemergere per poter respirare, ma le sue braccia rimasero avvolte attorno al mio collo e non sono in grado nemmeno di provare a descrivere le mie sensazioni.
Quel bacio mi diede ancora più sete di lei, è tutto quello che posso dire.
L'angolo dell'autrice: Mesi? Sono passati mesi? Dai, non ci credo! È colpa del tempo, che vola senza che me ne accorga! Insomma, vi sarà sembrato ridicolo il fatto che l'ultima volta vi abbia detto 'a presto', dopo che ci ho impiegato così tanto, ma questa è l'ultima volta, per davvero, perchè ci avviciniamo alla fine e ho tutto pronto. Mancheranno tipo tre capitoli e arriveranno in fretta ok? Ho avuto problemi solo perchè non sapevo se ambientare questo capitolo fuori dagli studi o meno, ma siccome ne sono affezionata ho deciso di utilizzare il flashback e riservare il cambio scena al finale. Comincio a spoilerare, meglio che taccia.
Spero mi seguiate ancora,
xoxoxoxo,
- flood <3