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Autore: MatitaGialla    18/11/2013    26 recensioni
Peeta e Gale sono migliori amici dall'infanzia: bellissimi, intelligenti, sexy, popolari, sportivi: i più desiderati del liceo, inutile dirlo!
Insieme fanno ogni cosa, come ad esempio scappare dal Priorato del P&G's Fan Club: un gruppo di psicopatiche adoranti e sessualmente disturbate che cercano in ogni modo di farli innamorare di loro.
Ma come succede a noi, l'adolescenza è sempre piena di amori e umori, sentimenti contrastanti e perché no, anche di una discreta dose di senso dell'umorismo.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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* Attenzione: OOC, AU, What if?. TUTTO INSOMMA. GLI AVVENIMENTI DEI LIBRI SONO TOTALMENTE ESCLUSI A QUESTA STORIA.
 
** Attenzione numero 2: Come si suol dire, siamo a “3/4 del film”; dove iniziano a succedere “ le cose”; quindi non preoccupatevi se il capitolo può sembrare confusionale (io comunque mi auguro di no, però metto le mani avanti), perché è stato assolutamente Voluto.
Buona lettura!

 
7. Copie meno cazzute.
 
Quartiere zero, Panem. Liceo Scarlini Della Torre. Ore 07:45 di Mercoledì 18 dicembre.
 
Un tabellone tutto adornato con neve spray e palline natalizie colorate decora l’atrio principale del liceo.
A lettere cubitali e scritto in rosso passione, nessuno potrebbe passarci davanti senza notare che sotto “COPPIE PARTECIPANTI AL BALLO”, sta scritto contornato da una discreta dose di cuoricini:
– Johanna Mason e Gale Hawthorne?! – pigola Madge rimanendo a bocca aperta.
Delly gliela richiude in fretta. Dietro di loro, una quindicina di ragazze con P&G’S FAN CLUB stampato sul cappello di lana sussultano inorridite e cercano frenetiche il nome di Peeta.
A Delly si illuminano gli occhi, mentre una ragazza sussurra dietro di lei: – Peeta non c’è ancora–.
Il priorato prende lentamente coscienza che se Gale è iscritto in una coppia etero per il ballo di quest’anno, ciò significa che il loro patto di andarci insieme non esiste più; ergo, Bronzo di Riace numero due è ancora al pascolo, libero come un agnellino succulento, pronto solo ad essere sedotto dalle lupe più sexy, coinvolgenti, stilose, determinate.. e squilibrate.. di tutta Panem.
L’ammasso di adolescenti scalmanate e urlanti si precipita in quattro e quattr’otto lungo il corridoio verso l’ingresso principale; e proprio mentre Delly e Madge fanno a gara per prendere il posto in testa al priorato, tramutatosi improvvisamente in un gruppo specializzato di corridori, incrociano gli occhi grigi e perplessi di Katniss spostatasi velocemente per non essere travolta; mentre con lo sguardo segue sconvolta la corsa ostacoli delle fan.
– Katniss! – balbetta trafelata Madge saltando via un povero ragazzo magrolino con gli occhiali, fermandosi a pochi metri da lei.
La ragazza con i capelli scuri, intricati nella solita treccia, la fissa sconcertata – cosa succede? – domanda.
– Peeta! – risponde in un singulto Madge, cercando ancora di riprendere fiato.
Katniss arrossisce velocemente e si avvicina a Madge preoccupata – Cos’è successo a Peeta? – chiede impaziente.
– È ancora libero per il ballo! – grida Delly ormai in fondo al corridoio lunghissimo e quasi arrivata al portone d’ingresso dove; conoscendo mnemonicamente i loro bioritmi, dovranno entrare tra una decina scarsa di minuti.
Madge torna a correre fino a raggiungere il priorato che nel frattempo si sta ingegnando su come attaccarlo senza destare il minimo sospetto; e Katniss la segue a passo svelto mentre si morde il labbro.
 

Peeta e Gale, come previsto, arrivano nove minuti e mezzo dopo, entrando a grandi passi nel cortile frontale, mentre parlano invigoriti di chi dei due avesse gli occhi più belli.
– Vuoi scherzare? Ma hai visto le mie iridi? Sembrano scolpite da maniscalchi in ogni venatura – borbotta Peeta sulla difensiva.
– Ma sono azzurri! Sono banali ormai; circa 15 persone su cinquanta ormai hanno gli occhi azzurri. Invece i miei son.. –
– I tuoi sono grigi. Wow, bello il grigio! Il nuovo colore dell’anno, senz’altro! – lo interrompe Peeta con tono ironico. I due ridono e si battono allegre pacche sulla spalla.
– A proposito, non c’era una cosa che volevi dirmi? – domanda poi Gale con nonchalance.
– Ah – balbetta Peeta – Beh, si.. nulla di importante, davvero! – risponde velocemente – te lo dico poi –
Gale alza le spalle e prosegue il suo cammino, non senza fare lo sgambetto a Peeta però, che per mantenere l’equilibrio inizia a saltellare in avanti.
I P&G sembrano essere in ottima sintonia oggi. Mentre cicalano felici tra loro non si rendono conto che nel frattempo, il rumoroso sciabordio solito della scuola, è improvvisamente cessato.
Gale alza distrattamente la testa in alto mentre ride di Peeta che sta drammaticamente paragonando i suoi occhi al fumo della sua sigaretta, e si ammutolisce di colpo, bloccando anche il biondo affianco a lui.
Peeta lo guarda stupito e poi segue il suo sguardo, sbiancando d’improvviso.
La scuola è completamente immersa nel più inquietante e trito silenzio gelido che loro abbiano mai sentito; lungo le finestre che si affacciano al cortile d’entrata, tutti i ragazzi del liceo li osservano in silenzio e, forse con una punta di invidia.
– Perché tutti i maschi ci stanno fissando? – sussurra Peeta spostando il collo e bisbigliando nelle orecchie di Gale. Il ragazzo moro azzarda un saluto, nella speranza di poter capire cosa stesse per succedere, ma niente.
I maschi del liceo li osservano dall’alto, con lo stesso sguardo impietosito e spaventato che avevano i due tributi del 12 mentre il biondo del distretto due veniva dilaniato dagli ibridi, nel videogame di Hunger Games che Finnick aveva prestato ai nostri P&G.
– Ci guardano come se fossimo animali al macello – sentenzia Gale, facendo un passo indietro.
– Peeta! Gale! – urla una voce roca e ansimante.
Finnick Odair sbuca da una delle finestre, e smuove a gran forza le braccia per attirare la loro attenzione. Quando i due lo notano, lui inizia a urlare. – Andatevene! Andatevene via! –
Peeta e Gale non hanno nemmeno il tempo di capire cosa mai gli avesse detto, che iniziano a veder sbucare da ogni angolo gruppetti silenziosi di ragazze.
Nascoste dietro i tronchi degli alberi, le colonne portanti dell’esterno scolastico, dagli angoli laterali dell’edificio, ed infine spalancando la porta d’entrata. Un centinaio di ragazze con lo sguardo luccicante accerchiano ad un tratto i due ragazzi, correndo verso di loro.
I P&G si aggrappano l’uno alle braccia dell’altro e cadono entrambi a terra, con le spalle che si toccano, rivolti verso direzioni diverse.
– Peeta cosa succede?! – urla Gale mentre la metà delle scalmanate iniziano a pigolargli contro lamenti inconsolabili.
– Perché non hai detto a nessuno che formavate coppie etero quest’anno?! –
– Ti prego vienici con me, lascia Johanna! –
– Perché vai con quella sgualdrina? La faccio secca! –
– Io ti amo più di loro, vieni con me! –
– Io ti regalo il mio gatto se vieni insieme a me! –
Gale ascolta frastornato da quei mugolii insistenti e acuti coprendosi le orecchie.
Il compagno che gli da le spalle non se la cava meglio, accerchiato anche lui dall’alta metà della folla; le ragazze gli sono così vicine che Peeta teme all’improvviso un bacio di gruppo. La folla che tormenta il biondo è, al contrario di quella sconsolata e delusa di Gale, esagitata e competitiva.
Peeta è libero. Le ragazze attorno a lui afferrano il cappello che gli è caduto a terra, lo annusano, ci giocano, ci sognano.
– Ti prego Peeta, portami con te al ballo anche se sono del quinto anno! –
– Mellark sposami, vivremo per sempre felici e contenti e avremo quattordici bambini maschi, ma per iniziare la nostra storia d’amore devi prima venire al ballo con me! –
– Non ascoltare queste oche, porta me! Me! –
– Io ti regalo il mio gatto se vieni insieme a me!–
Ora, oltre alla ragazza che mi sembra si chiami Lavinia, che a quanto pare vuole a tutti i costi regalare il suo povero gatto; io credo di non aver mai visto una cosa del genere.
Peeta e Gale esono sormontati da un più di un centinaio di eccitate, rabbiose, determinate ed innamorate adolescenti.
Un incubo vero e proprio. Al suonare della campanella nessuno gli presta attenzione: i maschi alla finestra rimangono imbambolati a guardare lo spettacolo, le ragazze rimaste cortesemente in classe sperano solamente di poter far così colpo con la loro “normalità” sui P&G, e i professori rimangono sconvolti e profondamente offesi di essere ignorati così spudoratamente.
Mentre l’assordante cinguettio di quella massa di pazze psicopatiche inizia a diventare insopportabile, ci si uniscono pure le strilla acute della Trinket che pretende educazione, silenzio, ascolto e che soprattutto gli assenti rientrino immediatamente in classe; il professor Flickerman invece se ne sta appollaiato alla finestra in compagnia di qualche studente, mentre commenta “l’arena” come un vero e proprio cronista sportivo.
Il dottor Haymitch è bellamente addormentato sulla scrivania del suo ufficio.
Questa notte la signora Effie ha preteso un orgasmo multiplo, e credo non sia stato semplice permetterlo con quel pancione gigante in mezzo.
Sae la Bidella invece cerca di ricacciare dentro la scuola le ragazze, armata di scopa.. e di stivali Prada, naturalmente.
In tutto questo, comunque, Madge e Delly se ne stanno in silenzio e con lo sguardo affranto in mezzo alla folla impazzita.
Ad un tratto, come in grazia ad un volere divino, Johanna compare sgomitando in mezzo alle psicotiche.
Si affaccia e vede Gale seduto a terra con lo sguardo esasperato, e proprio mentre una ragazza inizia ad offrirgli la sua verginità in cambio di un ballo con lui, Johanna la scansa via e si para davanti al ragazzo.
– Razza di psicopatiche schizzate! Non avete un cazzo di meglio da fare? Lui ci viene con me al ballo! E non azzardate mai più cercare di fargli cambiare idea, o giuro che vi vengo a trovare di notte a casa! – bercia lei a voce alta, lasciando ammutolite le oche in calore attorno a Gale.
Un fracasso nervoso arriva ancora dalle sue spalle però, dove Peeta con le braccia allungate cerca di tenersi distanti le ragazze che stanno cercando di salirgli sopra.
È così che Johanna si mette in mezzo anche dalla parte di Peeta, spintonando via le ragazze che ormai stanno per distruggere la sua barriera difensiva.
– Imbecilli! Ha già la compagna anche lui! – urla.
Le ovaie impazzite si bloccano di colpo, iniziando a protestarle contro. Chi è questa? In che classe è? La conosco?
Mille e mille di queste domande le si rigettano addosso come un secchio di acqua gelida.
Nervosa, Johanna lancia un’occhiata agitata a Peeta che si alza immediatamente, scansandosi con fastidio una ragazza che gli era salita in groppa.
Il biondo si avvicina a Johanna e improvvisa.
– Si – dice – stavo giusto andando a scriverlo sul pannello, ma voi siete arrivate qui prima di me – si giustifica in tono neutro e infantile, stringendo di sensi di colpa i cuori di quegli ormoni ambulanti.
La ragazza di prima, Lavinia, quella che vuole dar via il suo gatto per capirsi, lo guarda perplessa.
– E chi è? – domanda.
Peeta si morde un labbro e Johanna rimane a corto di parole. Gale dietro di loro guarda stupito Peeta, non capendo se sta dicendo la verità o meno. Ma tutti e tre stanno in silenzio.
Peeta cerca nervosamente Katniss con gli occhi, la cerca ma in mezzo a tutte quelle teste non la vede, ammesso che sia li.
Poi, una mano si alza improvvisamente dalla folla e una voce timida dice: – io –.
A vedere quella piccola e graziosa manina alzata, tutte si voltano.
Flickerman ulula in gran voce – che colpo di scena, cari ragazzi! –
–  TU?! – bercia Madge con rabbia dal lato opposto della folla.
– OH, MERDA! – si sente gridare Finnick dalla finestra.
Gale sgrana gli occhi, Johanna abbozza un sorriso deluso.
Katniss, che è rimasta appena fuori dall’entrata, sgrana gli occhi e serra le labbra.
Si volta frettolosamente e rientra dentro alla scuola, con gli occhi bassi.
Peeta è sbigottito, quando sussurra a voce bassa il nome della ragazza che ha alzato la mano, cercando di smascherare il più possibile il tono interrogativo. Rischierebbe di mandare all’aria tutto, altrimenti.
– Delly –.
 

– Amico, credo tu mi debba delle spiegazioni – dice Gale a braccia conserte, mentre guarda affranto i cuoricini che riempiono il cartellone d’iscrizione di coppia. Ora, oltre al suo nome insieme a quello di Johanna, si espande con grandezze cubiche “Peelly <3”.
– Che poi, vorrei dire: Peelly? Una dev’essere maleficamente stronza per immaginarsi un nome del genere – asserisce poi, non prestando consolazione alcuna al suo amico biondo che, affianco a lui, ha le mani nei capelli ed è accucciato su se stesso continuando a ripetere “no no no no no no no”.
Povero, è sconvolto.
– Non doveva andare così – pigola Peeta alle sue ginocchia.
– Perché, avevi altri piani? – domanda Gale dall’alto, inarcando un sopracciglio.
Peeta si irrigidisce – beh si – ammette.
– Si? Ti eri trovato una compagna? – chiede perplesso. Peeta sospira e si alza stiracchiandosi.
– Ieri sera, ecco perché non sai niente – risponde.
Gale sembra leggere nei suoi occhi azzurri un leggero nervosismo che lo rende sospettoso, mentre una fastidiosa consapevolezza si fa strada dentro di lui.
– Katniss? – domanda l’imponente adone dai capelli scuri.
Peeta annuisce guardandolo dritto negli occhi aspettando una sua reazione, che però non arriva.
Gale rimane in silenzio per qualche secondo interminabile mentre serra la mascella e rimugina in se stesso cosa sta comportando per i suoi nervi tutta quella situazione; sicuramente il dottor Haymitch si farà delle grasse risate.. sempre che ne abbia la forza, considerando che la gravidanza di sua moglie lo sprona sempre di più.
Per tenervi informate di come si svolgono le cose in casa Abernathy, vi racconto di quando ieri sera il dottor Haymitch stava spazzando a terra con la scopa con una mano, mentre con quell’altra era costretto a massaggiare i piedi della Trinket che, assetata di qualsiasi cibo fuori stagione ci sia al mondo, mugolava di come avrebbe tanto desiderato delle pesche noci croccanti e fresche.. in dicembre!
Quando suo marito con estrema gentilezza ha cercato di spiegarle che le pesche non ci sono in inverno, è scoppiata in un lamento che ha causato i latrati di tutti i cani del vicinato.
Tutto questo per dirvi che non saprei che tipo di sostegno psicologico possa dare il dottore in questi giorni.
Ad ogni modo, Gale non si scompone ma rimane in silenzio.
Poi sembra sospirare e si stringe nelle spalle – Vuoi parlarne? – chiede a voce bassa.
Peeta scuote la testa tristemente – Ormai è andata – risponde.
Sorride quando Gale gli batte delle forti pacche sulla spalla – si sistemerà tutto vedrai –, poi si volta e se ne va accompagnato dal suono della campanella e dallo sguardo fisso di Peeta che gli penetra nella schiena.
Ricapitolando:
A Johanna piace Gale, a Gale piace Johanna e Katniss; a Katniss “sembra” piacere Peeta e a Peeta piace Katniss. Gale e Johanna vanno al ballo insieme, mentre Peeta e Katniss dovevano andarci ma adesso non ne siamo più molto sicuri. Gale ora sa di Katniss e Peeta, ma Peeta sa che a Gale piace anche Katniss, come Gale sa che Katniss piace a sua volta anche a Peeta. In tutto questo Johanna non sa che a Peeta piace Katniss e che a Gale piace sia lei che Katniss; però Katniss le sta simpatica, e a Katniss sta simpatica Johanna. Annie sta simpatica a entrambe. A Elaisa Everdeen piace Peeta e a Peeta piace la signora Everdeen; ma la signora Everdeen conosce appena Gale e Gale ha parlato solo pochi secondi con la signora Everdeen. Primrose Everdeen è felice perché il suo nome inizia con la stessa lettera del nome di Peeta, e Peeta sembra adorare quella ragazzina così gentile; Primrose non sembra provare particolare simpatia per Gale ricordando quanto successo al supermercato quando lui se l’è data a gambe lasciando lì il fratellino. Al fratellino di Gale sembra piacere Primrose ed a Primrose sembra piacere il fratellino di Gale. A Sae la Bidella piacciono le cuciture rosse interne dei reggiseni super push-up per piacere al professor Flickerman ma al professor Flickerman gli viene la bava alla bocca guardando la professoressa Coin; alla professoressa Coin non gliene sbatte una sega del professor Flickerman ma gli interessa solo diventare preside al posto della Paylor ed espellere i P&G. La preside Paylor odia la Coin e adora i P&G, odia sua madre che le ricorda ogni giorno di quanto invecchino le ovaie di una donna nella mezza età e odia lo stufato di broccoli.
.. Ok forse sono andat* un po' fuori fase. Questo monologo però ci è servito a capire che la Preside Paylor odia lo stufato di broccoli!
Ah, le piccole conquiste della vita.
Siamo quindi arrivati a Gale che rincuora Peeta.
Peeta scruta silenziosamente il suo amico che se ne va con una espressione indecifrabile in faccia.
Sembra sorridere leggermente ma i suoi occhi sono tormentati da un vortice funesto di pensieri, lottare contro se stesso, contro una vocina che gli dice dentro le orecchie: “dovresti essere felice per lui, a te piace Johanna. Vero? E poi gli avevi detto che non ti piaceva, quindi attaccati al cazzo”.
 

– Katniss devo parlarti – dice Peeta con voce dura, mentre fissa la ragazza intenta a pulire il banco dalle briciole della ricreazione.
– Non ora, la lezione sta per iniziare – risponde Katniss, non guardandolo – Oppure puoi dire tutto qui –
Peeta si guarda intorno mordendosi il labbro; e ignora Delly che dal fondo dell’aula lo guarda con occhi diabolici e sbrilluccicosi, insieme a tutte le fan del priorato che gli sbavano e ululano addosso il loro “Lutto”.
– Non mi sembra il luogo migliore – dice Peeta.
– Non mi muovo da qui – sputa Katniss. Poi la ragazza fa l’errore di alzare gli occhi e posare il suo sguardo sul viso di Peeta.
Bellissimo e magnetico, il colore dei suoi occhi le fanno morire i pensieri in testa, e i lineamenti contratti e dannatamente sexy del suo viso la attirano come api al miele.
Sospira, e annuisce – Ok, ma fa veloce che non voglio perdere nemmeno una parola della Coin –.
Katniss quindi si alza, e segue Peeta fuori dalla porta.
Dopo aver attraversato l’intero corridoio per essere sicuri che nessuno li sentisse, Katniss e Peeta si ritrovano soli, affianco ad un’aula vuota.
– Ebbene? – dice Katniss con gli occhi di pietra, le braccia conserte e le labbra serrate.
Peeta la osserva piegando leggermente la testa come un cucciolo confuso, e lei deglutisce.
– Sei diversa – sentenzia poi Peeta.
– Diversa? –
– Si, diversa. Qui a scuola intendo.. –
– Non ti seguo – dice Katniss mettendosi sulla difensiva.
– Qui a scuola sei tutta dura, diffidente.. e anche scontrosa, lo ammetto. Ieri sera eri tutt’altra ragazza. – spiega lui.
Katniss lo osserva imbambolata, poi scrolla le spalle – è solo che non voglio mostrarmi debole – dice.
Lei sembra irritarsi perché diventa rossa – Non so nemmeno perché ti dico queste cose, in fin dei conti non ti conosco! – sentenzia a voce alta.
Peeta continua a guardarla senza battere ciglio; anzi i suoi occhi trasmettono vivo e selvaggio interesse che  mettono in soggezione Katniss, facendole assumere un’espressione imbronciata.
Il ragazzo biondo ride.
– Katniss per il ballo.. –
– No – lo interrompe Katniss – credo sia giusto così – ammette. Peeta sgrana gli occhi.
– Eh? Perché? – balbetta lui.
– Ieri è stato solo un incidente – risponde indietreggiando.
Peeta scuote la testa, facendo dondolare davanti ai suoi occhi i capelli biondi – No, non è vero –
Katniss fa per andarsene ma lui le blocca la strada con un braccio, mettendola spalle al muro.
– Hai detto che saresti venuta al ballo con me – sussurra il ragazzo, perforandole gli occhi con uno sguardo tremendamente serio e travolgente. Lei con le labbra serrate si perde nell’azzurro dei suoi occhi e non riesce più a dire una parola.
– Mellark, Everdeen. Che fate qui? In classe, immediatamente! O vi sospendo tutti e due fino a gennaio e ve lo giuro su Dio che non desidero altro – bercia la Coin arrivando velocemente con gran ticchèttìo.
 
– C’è Peeta? – chiede Gale affacciandosi alla porta della classe nel corridoio delle terze. Davanti a lui due o tre ragazzine con la maglietta del Fan Club gli svengono davanti.
Madge e Delly, che stan battibeccando di gusto sedute alla scrivania, interrompono il loro cicalare per guardarlo sognanti.
– Gale – trilla Madge, quasi incantata – No, è andato dalla Trinket –
Ed è vero. Infatti non appena è suonata la campanella della pausa pranzo, la professoressa Trinket è entrata con il suo gran pancione per chiedere a Peeta dei chiarimenti circa le composizioni floreali per il ballo; e lui è dovuto naturalmente andare senza protestare.
Gale fa cadere il suo sguardo su Katniss, che dormicchia sul suo banco.
– Posso parlarti? – le domanda.
– Cristo, Katniss! – sbotta Delly – com’è che tutti vogliono parlare con te oggi?! – domanda repentina, ma non riceve nessuna risposta perché la ragazza dai capelli scuri è già sparita con il  bronzo di riace numero uno.
– Ma che è sto casino oggi? Delly e Madge avevano ragione; siete una specie di dei grechi e per Dio, starvi solo vicino vuol dire infilarsi in tante discussioni inutili che te lo giuro mi è già venuta voglia di tornarmene a casa! – gli grida in faccia a Gale la ragazza, senza aspettare nemmeno di essere fuori dalla portata di orecchie psicopatiche.
– Katniss ascoltami – la blocca Gale con lo sguardo serio – Credo che Peeta sia stato vittima di un equivoco. Delly se n’è approfittata al momento giusto e.. –
– Quindi sai del ballo? – domanda Katniss dubbiosa, interrompendolo.
– Solo che Peeta ci doveva andare con te, e sembra molto dispiaciuto del casino che è successo –
– Perché queste cose me le dici tu e non lui? – bercia lei scettica.
Gale si morde la lingua. I suoi bellissimi occhi color fumo si imbeverano come acqua nel maglione chiaro che indossa, e nonostante siano lucidi; la mascella serrata e la leggera barba sulle sue guance gli conferisce un magnifico aspetto.
Non c’è storia, Gale Hawthorne è stupendo come la rugiada fresca del mattino.
Sembra arrossire – Peeta è mio amico! – dice in fretta e a tono alto, come offeso da quella domanda.
E qui abbiamo la prova ragazzi, che i P&G non si divideranno mai, per nulla al mondo; saranno sempre i miglior amici di tutta Panem.
– Tanto ormai è inutile – dice Katniss scrollandosi le spalle – Non ci vado più con lui – spiega.
Gale inarca le sopracciglia in una espressione interrogativa.
– Beh, Delly e Madge me ne han dette talmente tante che.. –
– Tu non devi proprio ascoltare quello che dicono loro due. Cos’è, hai paura che le fan ti ammazzino? S’è per questo fidati che non gli permetteremmo mai di far..– Gale si blocca all’improvviso.
Katniss è rossa in viso, ma il suo sguardo truce non lascia trasparire nessun’altra emozione.
Eppure i suoi occhi che fissano selvaggiamente le sue scarpe come fossero nuove, fanno aprire la bocca di Gale e sussurrare un “ooh”.
– Tu.. – dice Gale – ..Gesù, credi di non esserne all’altezza? –
– Nessuna sembra esserlo! – ribatte lei con voce sommessa.
All’improvviso Katniss assume la stessa identica espressione che si dipinse sul viso di Johanna ieri pomeriggio, e Gale sgrana gli occhi.
La mia concentrazione su questi due che si fissano come se non ci fosse un domani viene distratta da un boccolo color bronzo che spunta dal muro di traversa.
Nascosto dietro il muro portante, l’esemplare umano Finnick Odair origlia senza pietà con un sorriso divertito in faccia.
Stava semplicemente andando a trovare la sua amatissima Annie durante il pranzo, e quando è incappato in questi due che se la battevano lungo il corridoio non ha resistito.
Questa mattina ha visto lui stesso cosa ha comportato la coppia P&G Etero in tutta la scuola; ha mandato completamente in tilt tutto l’istituto; e quella sottospecie di quadrato / triangolo amoroso strano lo sembra divertire come un matto.
Va là, ragazzino, pensa che tra qualche mese diventi papà; io non me la riderei molto.
Mentre sghignazza tutto contento al sicuro dietro le sue mura, abbassa inavvertitamente lo sguardo e quasi non muore d’infarto quando vede Sae La Bidella che origlia al suo fianco.
Lei alza le spalle con uno sguardo di sufficienza, e imbraccia con ardore la spruzzino di Vetril e lo strofinaccio. – Biondo, mica il gossip interessa solo a te! – gli dice saccente.
Sae La Bidella se ne va fischiettando, lasciando Finnick con il cuore in gola per lo spavento e un sorriso beffardo stampato in faccia.
Finnick si volta giusto per un secondo ed emette un gridolino strozzato.
Poi Katniss corre via tutta rossa in faccia e lo sguardo infuriato.
E io.. mi sono pers* che è successo. Cristo, Sae me la pagherai.
Finnick guarda in silenzio Gale che rimane impalato al muro.
– E quindi? – gli chiede spuntando dal muro di traversa.
– Finnick! – esclama sorpreso Gale – cosa fai qui? –
– Spio – risponde con nonchalance.
– Qui è tutto un casino – ammette il ragazzo bruno pigiandosi gli occhi con pollice e indice.
– Si, voi dovete restare gay, amico. Avete mandato in vacca tutta la scuola con sta storia delle coppie –
In effetti, i P&G hanno così interrotto il loro settimo comandamento non scritto dei P&G:
Restare nello status quo”
Ovvero non cambiare la loro perfetta routine di ragazzi popolari ed irraggiungibili con la vita perfetta.
Il perché di questo comandamento ve lo spiegherò un’altra volta, non ho intenzione di perdermi altri particolari!
– Io non ho voluto proprio niente.. – spiega – è stata colpa di Johanna –
– Si ma tu hai acconsentito – ribatte senza pensarci un secondo, Finnick.
Gale lo osserva silenzioso e poi sospira profondamente annuendo con la testa.
– Amico, a me puoi parlare. Non sarò Peeta, ma credo di meritarmi la tua fiducia – dice Finnick appoggiandosi alla finestra. I suoi capelli bronzo gli scivolano leggermente lunghi sulle spalle.
Gale lo guarda divertito, e sicuramente sta pensando quanto assomigli ad un putto preraffaellita proprio come Peeta.
– Quando vedo Katniss penso a Johanna, poi vedo Johanna e penso che se al posto suo ci fosse Katniss sarei meno teso – spiega continuando a tormentarsi gli occhi con la mano.
Finnick sembra pensarci qualche secondo. – Hai mai pensato che per te Katniss non sia altro che la copia meno cazzuta di Johanna? – domanda.
– In che senso? – chiede Gale inarcando un sopracciglio.
– Secondo me vai matto per Johanna, ma lei ti spaventa perché per la prima volta nella tua insulsa vita –
– Grazie, eh! – lo interrompe Gale, fingendosi offeso.
– Fammi finire, idiota. Dicevo: per la prima volta nella tua insulsa vita hai trovato qualcuno che ti tiene testa e tu ne sei terrorizzato. Per questo pensi a lei quando vedi Katniss, e non riesci a far meno di fare un confronto tra loro due. Secondo me devi solo accettare che avrai una donna con i pantaloni.. o con un kalshnikov, conoscendola. – conclude.
Il ragazzo bruno affianco a lui sembra assaporare con estrema lentezza quelle parole.
Quando un lampo di consapevolezza gli brilla negli occhi, assume un’espressione deliziosamente esaltata; ma per orgoglio maschile si ricompone subito guardando Finnick con saccenza.
– Hai fumato? – chiede divertito.
– Che stronzo! – gli risponde con un calcio il ragazzo biondo, mentre si porta la mano alla bocca per non scoppiare in una fragorosa risata.
– No, però sono stato da Haymitch stamattina –
– Si? Perché? – domanda Gale curioso, come lasciandosi alle spalle la conversazione appena affrontata.
Finnick gli sorride un po' imbarazzato. – Annie è incinta e noi a giugno ci diplomiamo, ma lei ha ancora un altro anno davanti e comunque non potrebbe lavorare. Ho parlato con mio padre e andrò a lavorare con lui una volta finito il liceo, ma.. – e si blocca.
– Ma? – lo incalza Gale, sempre più interessato: la storia di Finnick e Annie coinvolge chiunque li conosca, ed anche me personalmente.
– Ma mi permetterà comunque di andare all’università per un futuro migliore. E ho deciso di valutare la strada per la facoltà di psicologia – ammette infine il ragazzo biondo – ora vado, Annie mi aspetta. –
E detto questo avanza lungo il corridoio, e si volta solo per sussurrare un “prego” quando Gale gli urla dietro: – Grazie, Finnick! Grazie davvero –
 

– Signor Plutarch, il suo pasticcino! Fiocchi d’avena e vaniglia stasera! – urla Peeta eseguendo il suo solito lancio con estrema perfezione.
Il signor Plutarch che per alzare il braccio si sta per strozzare con il fumo del suo sigaro, emette una grassa e catarrosa risata mentre grida un sonoro “grazie!”
– E a me? – domanda Gale ridendo sul suo balcone, avvolto nella solita coperta lanosa ed impaziente di addentare l’ennesima leccornia.
– Sei un ciccione Cristo, mi chiedo come tu possa non ingrassare – bercia invidioso Peeta mentre gli lancia il fagottino ancora caldo.
– Muffin glassato al cioccolato! – esulta Gale mentre lo scarta ferocemente.
Mentre Peeta fuma con gran piacere la sua sigaretta post – cena e Gale s’ingozza di cioccolato fino a sporcarsi il naso; questa sera dicembrina è doppiamente fredda, tanto che i nostri P&G nonostante le loro coperte caldissime battono i denti.
Gale ha lo sguardo fisso davanti a se.
– Peeta, ti piace Katniss? – chiede Gale con voce ferma, mentre ingoia le ultime briciole che gli sono rimaste sui palmi delle mani.
Peeta non si smuove di un millimetro, e impassibile rigetta fuori nell’aria gelida il fumo che gli sta scaldando i polmoni.
Poi sposta lo sguardo verso il suo amico, rischiarato appena dalla luna tenue e dalla luce accesa delle loro mansarde. – Più di qualsiasi altra cosa – risponde poi con lo stesso tono fermo, serio, ma incredibilmente morbido e rilassato.
– Finalmente lo hai ammesso – lo rincalza il suo amico con i capelli scuri, sorridendo leggermente.
– Finalmente l’ho ammesso – ripete Peeta. Poi si ferma e si guarda attorno agitato, cercando una possibile componente della famiglia Everdeen che abbia potuto sentire quella confessione.
Non trovandone però, si abbandona nella sua prigione di lana. – e a te? – chiede dopo qualche secondo di silenzio.
– No – risponde Gale dopo un leggero silenzio, mantenendo lo stesso tono calmo di voce, che però sfuma in una leggera nota interrogativa e tesa, che Peeta però non sente.
Il ragazzo biondo cerca la verità negli occhi del suo amico, ma essendoci buio, ahah, non credo sia molto possibile.
– Lei crede di non essere alla tua altezza – lo informa Gale.
– Che? – chiede Peeta sbigottito, mentre spegne la sigaretta.
– Hai sentito bene, scemo – lo riprende dolcemente.
Peeta si afferra i capelli con le mani – Ma tutto questo è assurdo. Come cazzo ci siamo finiti in questa storia, Gale? – chiede pigolando.
L’interpellato sbuffa e alza le spalle. Ride.
– Si sistemerà tutto, vedrai – gli ripete per la seconda volta di oggi.
– Ti voglio bene – dice Peeta all’improvviso, alzandosi in piedi e facendosi cadere attorno la coperta.
Gale lo guarda serio.
– Anche io. Ma non farmi più dichiarazioni, è disgustoso – ribatte soffocando un “mpff”.
Peeta si sganascia dalle risate mentre fa un cenno di saluto e sussurra “buona notte” rintanandosi in camera sua.
Gale rimane fuori al freddo che sembra entrargli dentro le ossa, e torna a guardare l’orizzonte.
Quando sente un miagolio e un rumore di finestra aperta dalla casa vicina, si volta.
– Stupido gatto! – bercia una voce femminile conosciuta.
– Katniss – sussurra Gale, palesemente imbarazzato.
– Gale! – esclama sorpresa la ragazza, mentre con una mano ricaccia dentro la mansarda un gatto spelacchiato che stava evidentemente tentando il suicidio camminando sul cornicione.
Quando chiude la porta finestra per evitare che scappi di nuovo, gli punta un dito minaccioso contro: – la prossima volta ti annego in un secchio –
Katniss si volta con gli occhi glaciali verso Gale. – Cosa fai qui fuori? – domanda, per niente interessata.
– Potrei chiedertelo io – ribatte Gale per nulla infastidito.
– Io cerco di non far scappare Ranuncolo, non si è ancora abituato alla nuova casa – spiega.
– Si chiama Ranuncolo? –
– Sì, mia sorella l’ha chiamato così per il pelo giallastro e dice che somiglia al fiore. Và a capire. Io lo odio –
– Capisco – annuisce Gale, sorridendo.
– E tu? – chiede Katniss.
– Io cosa? –
– Cosa fai qui fuori? – rincalza vagamente scorbutica.
– Quello che faccio ogni sera. E non è cercare di conquistare il mondo. Prima di andare a dormire saluto Peeta sul balcone. –
– Peeta è qui?? – chiede agitata voltandosi di scatto, ma quando vede la terrazza di Casa Mellark vuota, increspa le labbra in una smorfia delusa.
– No, è già andato a letto. – risponde Gale, mentre osserva impassibile la reazione di Katniss.
La ragazza prende un profondo respiro quando punta il suo sguardo negli occhi del ragazzo che le sta a pochi metri di distanza.
– Gale – dice – perché oggi nella pausa mi hai baciata? –
Oh buon Dio, ragazze. Ecco cosa ci è sfuggito.
 
 
Salve Tributes!
Rieccomi qui a tartassarvi! Ormai siamo al “3/4 del film” dove iniziano a succedere tante cose che si ingarbugliano tra loro. Ma non preoccupatevi, il/la nostro/a Gossip Girl di fiducia ci terrà tutte informate su quanto accade nella magnifica vita dei nostri P&G.
Che ne dite del capitolo? Piaciuto?
Un bacione a tutte voi ed un immenso grazie per tutto l’affetto che mi dimostrate; e come al solito vi invito a recensire.
Ricordo che questa storia è stesa sulle linee generiche della commedia, non è una storia demenziale.
Angolo dello spot: “What if..” di Una Rosa in Fiamme.
Ho anche aggiornato Momenti, se a qualcuno mai interessi. 
Buona serata a tutti, e grazie per avermi letto!

 
 
  
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