Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Eenie Meenie    18/11/2013    1 recensioni
Ottobre
Los Angeles
Una serata
Una tavola calda tipica americana
Un panino e una coca-cola
Una ragazza di nome Aurora
Un ragazzo di nome Justin
Due ragazzi destinati a incontrarsi anche dopo il primo incontro.
Se vi va, passate (:
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salveeeee, scusate sempre per il ritardo ma questa maledetta scuola mi sta uccidendo e siamo solo a novembre x.x
Comunque scusatemi sempre per eventuali errori, spero vi piaccia.
Al prossimo xx


DREIßIG-

Dopo aver finito di fare colazione io e Justin uscimmo fuori dove ci avevano portato le bici, avevo sempre adorato andarci da quando ero piccola, papà portava sempre me e Nathan in giro per Chicago, era stupendo.
Ju: Sei sicura che non mi cadi e non ti fai male?-disse mentre si metteva il telefono in tasca e mi guardava.
I: Cosa pensi che io sia? Una cretina?-lo guardai con un sopraciglio alzato e lui mi fece spallucce.
Ju: Domanda a trabocchetto?-gli feci il gesto del "Fuck" e poi salì in sella e prima di Justin iniziai a pedalare lasciandolo dietro di me..
Ju: Non vale aspettami-lo sentì urlare dietro di me ma non frenai oppure rallentai ma continuai a pedelare. Amavo la sensazione del vento tra i capelli, della spensieratezza che provi ma poi viene il momento in cui sudi e ti viene quella voglia di grattarti la trachea e pensi "come cazzo faccio ad amare la bicicletta?". Io e Justin imboccammo un sentiero che ci portò in un prato gigante pieno di fiorellini colorati, c'era il sole ed era un tempo stupendo, sembrava il posto delle meraviglie...
Ju: Wow sembra fantastico-mi affiancò.
I: Lo è, ti prego rimaniamo qui per sempre-dissi sorridendo.
Ju: Se lo vuoi davvero per me va bene-mi girai guardandolo poi mi esporsi dalla bici, lui fece lo stesso, e ci demmo un bacio.
Il nostro giro turistico continuò fino alle 12:00 e poi tornammo in albergo dove posammo le bici e andammo in camera nostra per cambiarci e scendere a pranzare. Adoravo stare qui con Justin, dopo il mese buio e triste che avevo passato ne avevo proprio bisogno ma c'era una piccola parte di me che si sentiva in colpa, insomma ho perso il nonno un mese fa e ora sono qui a godermi questi due giorni con il mio ragazzo mentre la nonna e Ambra erano a casa. Sapevo che loro volevano solo la mia felicità ma non potevo fare a meno di sentirmi in questo modo. 
Il pomeriggio trascorse bene, io e Justin eravamo stati in camera a coccolarci come due panda pandosi (?) come anche in questo momento..
Ju: Sei così bella-io ero stesa con la testa sulle gambe di Justin e non faceva altro che accarezzarmi e baciarmi, voglio morire di diabete.
I: Seeeeeh come no-dissi girando la testa verso il lato opposto al suo sguardo.
Ju: Si che lo sei, ho la ragazza più bella del pianeta.
I: E io il ragazzo più bugiardo, ma ti amo per questo-mi girai verso di lui.
Ju: Visto che credi che io sia un bugiardo magari ti mento anche quando dico che ti amo-mi alzai di scatto e lo guardai malissimo, gli si leggeva la beffa in faccia.
I: Non ne saresti capace-lui mi guardò facendo spallucce.
Ju: Eh bhè che ne sai tu?-allungò la mano verso di me ma gli bloccai i polsi con la mia mano.
I: Lo so e basta-misi il broncio guardando da parte sua che non c'era nessun azione, così scoppiò a ridere.
I: Justin ma vaffanculo-gli lasciai il braccio, lui crepeva dalle risate, dovrò sembrare davvero buffa per suscitare in lui questa reazione.
Ju: Sei ancora più bella quando ti arrabbi-mi avvicinò a lui.
I: Smettila sennò mi incazzo ancora di più-iniziai a dargli buffetti, lui poi mi afferrò i polsi stringendomeli e buttandomi sul letto iniziando a farmi il solletico, quanto cacchio lo odiavo il solletico era proprio na tortura. Justin continuava a ridere mentre stava su di me facendomi il solletico sui fianchi...
I: Ti prego smettila-cercai di dimenarmi dalla sua presa ma inutilmente.
Ju: E cosa mi dai in cambio se smetto?-chiese come un bambino pretenzioso.
I: Se non ti sposti ti do un calcio nei bassi fondi e poi vediamo ok?!?!-lui fece uno sguardo malizioso e poi si avvicinò per darmi un bacio ma quando la sua faccia era a 1mm dalla mia io girai di scatto il volto.
Justin si tolse da me e tornammo fermi e composti come prima, erano più o meno le 19:00 quando Justin scattò in piedi come se si fosse accesa una lampadina nella sua testolina bionda.
I: Cosa ti prende?-io ero ancora sul letto con il braccio piegato e la testa sul palmo della mano mentre lo guardavo andare avanti e dietro come uno psicopatico.
Ju: A me? Niiiiiiiente-non mi convinceva per niente ma facciamo finta di si.
I: E allora questa fretta?-chiesi guardandolo andare avanti e indietro come una furia mentre cercava di mettersi una maglia presa a caso dalla sua borsa.
Ju: Invece di chiedere a me cosa sto facendo sai cosa devi fare tu?-annuì sentendo cosa aveva da dirmi-Ora tu ti alzi, vai a lavarti, ti prepari una bomba come al solito e poi mi aspetti qui in camera per le 21:00 ok?-ero eccitata all'idea di sapere cosa aveva in mente, così senza dirgli nulla corsi in bagno a lavarmi. Mi lavai e ora mi stavo ripulendo dal sapone che era sul mio corpo, mentre lo facevo sorridevo, non sapevo a cosa avevo pensato ma sapevo di certo che sarebbe stato qualcosa di stupendo. Dopo aver finito la doccia mi avvolsi all'accapatoio, feci un turbante ai capelli e poi uscì dal bagno notando che Justin non era in camera "Aah quel ragazzo" pensai. Andai verso la mia borsa e tirai fuori quello che dovevo mettere, l'unico vestito che mi ero portata dietro era uno blu notte, stretto sotto al seno e con le maniche lunghe, poi la stoffa sopra era uno di quei tipi velati, poi le scarpe avevo portato un paio di zeppe di camoscio chiuse e un cappottino lungo nero con dei bottoni dorati tipo come le giacche dei facchini, non se avete presente. Mi vestii e poi andai ad asciugare i capelli in bagno e dopo aver finito presi la mia borsa dei trucchi e iniziai a truccarmi un po', phard color pesca, mascara, lucidalabbra e poi spruzzai un po' del mio profumo. Ero pronta ed erano le 21:00, bene e io ora cosa faccio non sapendo cosa fare?!? HAHAHAH, mi misi seduta sul letto ad aspettare con la giacca in mano mentre con la zeppa tichettavo a terra a ritmo di walzer tipo 1..2..3..1..2..3, poi dopo 5 minuti esaustivi Justin entrò in camera, tutto vestito di punta con un pantalone elegante nero, una camicia bianca, e la giacca nera sopra e non appena mi vide seduta sul letto mi scannerizzò e poi venne verso di me..
Ju: Woooow mi togli il respiro così-si portò la mano sul cuore e io sorrisi, mi piaceva sentirmi bella per lui.
I: Oh bhe anche tu mi togli il respiro-sorrisi avvicinandomi a dandogli un bacio sulle labbra.
Ju: Pronta?-mi porse la mano e io gliela presi e andammo verso la porta.
I: Anche se non so per cosa, si, sono pronta-Uscimmo dalla stanza e scendemmo giù nella hall, poi Justin mi portò fuori e cominciammo a camminare verso un posto sconosciuto. Continuavamo a camminare e il dolore ai piedi cominciava a farsi sentire, mi tenevo al braccio di Justin quando poi lui imboccò una via che era contornata da erbacce e fiori colorati, poi più avanti a terra era disteso un tappeto rosso scuro e andando più avanti in una specie di gazebo fatto di legno c'era apparecchiato un tavolo con delle candele accese, "strano che non si siano spente?O.o" pensai, ma poi quando Justin mi strinse la mano scacciai quel pensiero idiota e mi fece trasportare da lui verso quel ben di Dio...
I: Justin è-è perfetto, sul serio-gli dissi ancora analizzando il tutto, non c'era uno sbaglio, era tutto davvero magnifico.
Ju: No tu sei perfetta e meriti il meglio-mi diede un bacio, ci staccammo e poggiai la giacca sulla sedia e lui da gentil uomo quale è mi fece sedere come se fossi una principessa, lo adoravo troppo, tipo come facevano nei film mi sentivo come Audrey Hepburn in colazione da Tiffany. Justin si accomodò al suo posto e poi prese la bottiglia di vino rosso e ne verso un po' nei due bicchieri destinati a noi due. Questa serata mi sembrava spettacolare, lui lo era ed era stato fantastico, dolcissimo e romanticissimo a organizzare questo, mi sentivo come una principessa.
Questa serata mi sarebbe piaciuta da morire, me lo sento.


To be continued...
  
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