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Autore: AlexVause    18/11/2013    5 recensioni
For You (per Te)
Cosa non farei per te, Amore Mio...
Ogni giorno che passa sei nel mio cuore.
Ogni attimo in cui non ci sei, sento la tua mancanza.
Ogni mio passo lo farò verso te, ogni mia azione sarà per te.
Always (sempre)
Ogni cosa te la dedicherò, fosse anche solo un sorriso. Finchè vivrò e per sempre.
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Swan Queen
Seguito di Trust.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 5
 
Era un bellissimo sabato mattina.
Il sole risplendeva alto nel cielo, facendo brillare la neve poggiata sui rami degli alberi e sulle strade, come piccoli diamanti.
Henry era a casa da scuola quel giorno e si decise di riunirsi tutti per fare colazione.
Ultimamente, da quando Emma aveva una relazione con Regina, coglievano spesso l’occasione per stare tutti assieme. Una vera e grande famiglia…strana si, ma una famiglia.
Mentre i Charming finivano di prepararsi per uscire, la figlia, il nipote e la Evil Queen, li attendevano in sala.
Emma gironzolava senza meta in quella casa, pensando ad essa con nostalgia.
Le mancava abitare li, era un appartamento piccolo ma accogliente, mentre la casa di Regina era grande e un pochino fredda.
Si fermò davanti al calendario, attirata da una frase stampata a caratteri cubitali rossi.
- Parola della settimana: Affabile.
Lesse Emma.
Regina si voltò verso di lei incuriosita.
- Affabile?
- Si mamma…come: “Tua madre da quando sta con Emma è più affabile”.
Intervenne Henry orgoglioso di spiegare alla madre adottiva un termine che sembrava non conoscere.
La Evil Queen ridusse gli occhi a due fessure.
- Sono gli esempi di tua nonna, suppongo.
Il figlio si stupì.
- Si! Come lo sai?
- Non serve una grande immaginazione.
- Per cosa?
Chiese Mary Margaret scendendo dalle scale arrivando alle spalle di Regina.
- Affabile.
Rispose malamente il Sindaco prima di andare a sedersi sul divano.
Biancaneve si avvicinò al nipote.
- Non le avrai fatto quell’esempio vero?
Gli sussurrò.
Henry fece spallucce e per un istante Snow White si maledì da sola.
 
- Io vi raggiungo in un secondo momento.
Annunciò Regina davanti alla porta del Granny.
- Cosa? No!
Sbottò contrariata Emma.
- Facciamo colazione tutti insieme e voglio ci sia anche tu. Per favore.
Gli occhi da cucciolo abbandonato della compagna, di solito funzionavano con il Sindaco, ma stavolta parve fallire nel suo intento.
- Oh no. No, no. I tuoi occhi da procione riservali per un altro momento. Non posso entrare.
Se c’è…quella…non voglio che mi riconosca. Ieri sera mi è andata più che bene, credimi.
La bionda alzò gli occhi al cielo.
- Ma che mai le avrai fatto!
- Oh, lo so io.
Disse Regina arrabbiata con se stessa.
- Dai mamma, non farti pregare.
Intervenne Henry.
- Regina, su.
Si intromise Snow che aprì la porta e la tenne spalancata.
Emma afferrò la compagna da un braccio, Henry la prese dall’altro e mentre James la spingeva dalla schiena con una mano, madre e figlio la trascinarono dentro a forza.
- E va bene!
Sbuffò Regina sistemandosi il cappotto.
- Ti fa così schifo vedermi, da farti letteralmente trascinare dentro questo posto?
Rise Neal divertito dalla scena.
Era seduto al bancone con August.
- Si Neal, ma non è questo il punto.
L’uomo aprì la bocca per ribattere, ma non vi uscì nulla.
- Ci sei rimasto male eh?
August lo derise.
- Ciao papà!
Henry corse a salutarlo felice.
- Ho sentito la novità.
Cantilenò Malefica sorridendo ad una Regina non del tutto raggiante e perplessa.
- E sarebbe?
L’amica le cinse le spalle con un braccio.
- Io so, che tu sai, che qualcuno di nostra conoscenza e di cui non farò il nome, risiede qui.
E so anche che tu sai, che non sa chi tu sia.
Il suo fu un bisbiglio, per cui le persone che accompagnarono il Sindaco, si avvicinarono ad orecchie tese per poter ascoltare.
- Malefica…è Ursula, non Voldemort.
Le disse Regina.
- Chi?
Henry rise.
- E’ uno dei cattivi di Harry Potter, una storia scritta per noi ragazzi. Poi hanno fatto anche dei film.
Malefica era sempre  più perplessa.
- Film? Si mangiano?
Qualcuno distolse l’attenzione di Regina, che si voltò verso la persona appena sedutasi ad un tavolo.
- Vorrei mangiare.
Il Sindaco si spostò velocemente dietro le spalle di James che guardò Emma con espressione interrogativa.
- Ho letto il vostro orribile, orribile menù. Non avete nulla con pesce?
La bionda si avvicinò alla compagna, nascosta dietro le spalle del Principe.
- Regina.
- Shhh. Non pronunciare il mio nome.
Le bisbigliò la mora.
Se avesse ricordato chi fosse davvero sarebbe stata in guai seri.
Malefica rise.
Il sindaco l’afferrò dal cappotto color vinaccia, tirandola a se.
- Cosa ridi! Tu mia cara sei nei guai quanto me.
Sibilò.
- Non quanto te Amica Mia. Comunque, tu sai chi, non mi ha riconosciuta, ed io ho fame.
Disse malefica incrociando le braccia al petto.
- Bene. Allora se non vi dispiace, io me ne andrei.
Regina fece un cenno di saluto con la mano, ma una persona intervenne prima che potesse svanire.
- Vostra maestà. Non vorrete andarvene così in fretta.
Dei passi le si avvicinarono.
Il Sindaco sporse con la testa oltre James, trovandosi faccia a faccia con la donna che non avrebbe mai voluto incontrare.
Ursula l’afferrò dai capelli portandola accanto a se.
Emma, Malefica, Henry e i Charmig si allarmarono, pronti a qualsiasi cosa fosse accaduta.
Neal afferrò il figlio allontanandolo.
- Non muovete un muscolo voi tutti.
La donna si accertò che stessero tranquilli per poi tornare a rivolgersi a Regina.
- Ho riflettuto parecchio, ieri sera, a dove avevo già incontrato qualcuno così scuro e pesante come Cup Cake.
La Evil Queen teneva una mano dietro alla testa, poggiata su quella di Ursula.
- Noto con piacere che c’è anche la tua amichetta Strega. Bene.
Si udirono dei lievi tintinnii come se piatti e bicchieri si scontrassero l’uno contro l’altro.
Il terreno cominciò a tremare.
Regina guardò Henry fra le braccia del padre ed Emma.
Sapeva cosa stava per accadere e non voleva che Ursula facesse del male a chi teneva di più.
Con uno strattone si allungò afferrando Malefica e svanirono assieme alla donna dai capelli bianchi.
Comparvero fuori dal Granny. Tutti gli abitanti presenti si fermarono per vedere cosa stava succedendo.
Ursula mutò la sua forma da umana a octopus.
Gli otto tentacoli erano enormi.
Per dar spettacolo della sua forza afferrò un auto parcheggiata e la stritolò come fosse di burro.
Emma e James corsero fuori seguiti da Snow, ma la Evil Queen con un incantesimo li bloccò dentro la tavola calda. Era solo sua la colpa di tutto ciò e doveva assumersene la responsabilità.
- Maestà. E’ stata lei a trascinarmi in questo orribile, orribile posto?
Chiese il mostro che la tratteneva.
Regina non trovava le parole.
Conosceva il mito di Ursula ed iniziò a temerla da quando scoprì la sua vera esistenza.
Diversamente dalla fiaba raccontata, la sua leggenda parlava di atroci torture e persino di morte tra le pene inflitte ai suoi nemici e a chi non rispettava i patti.
- Si ma rimedierò. Hai la mia parola.
Un tentacolo si avvolse intorno al Sindaco mentre la donna ancora la tratteneva per i capelli ed un altro afferrò Malefica che stava tentando un incantesimo per salvare l’amica.
- La tua parola non conta molto.
Regina si sentì mancare il fiato.
- Rimedierò te lo giuro. Non…
Faticava a respirare.
- Non ho creato io la maledizione. Le ho solo dato vita.
La presa si allentò lievemente.
Avvicinò a se Malefica per poterla guardare da vicino.
- Controlla che la tua amichetta senza corona, non combini guai o ne pagherete le conseguenze.
Badate bene a non ingannarmi, perché la forma di pagamento del vostro debito non sarà la voce.
I tentacoli di Ursula si ritirarono fino a svanire, mentre lei riprendeva forma umana.
Le due caddero a terra.
- Cameriera. Ho fame.
Urlò la donna aprendo la porta del Granny.
- Voglio tre Hamburger e quattro porzioni di patatine fritte.
- Oh…subito. Aspetta un gruppo di persone?
Si sentì la voce di Ruby risponderle.
- Che domanda imbecille. Faccio gruppo da sola.
Il Sindaco si voltò immediatamente verso la tavola calda per vedere se Henry ed Emma stavano bene.
Assicuratasi di ciò scomparve assieme a Malefica.
 
 - Sento dei rumori.
Belle era avvinghiata al braccio di James, mentre camminavano quasi a carponi per non farsi udire da eventuali malintenzionati.
La bibliotecaria era andata ad aprire l’edificio in centro paese per iniziare a lavorare, quando appena entrata nella biblioteca, udì dei bisbigli seguiti da rumori.
Pensò bene di chiamare immediatamente la Centrale di Polizia, dove Padre e Figlia erano appena rientrati dalla colazione.
Il Principe si precipitò in aiuto della donna all’istante.
- Visto ciò di cui sono capaci certi paesani, hai fatto bene a chiamare.
- Ho lasciato un messaggio sulla segreteria di Rumple, perché a quanto pare non era in negozio quando ho chiamato. Aveva detto che andava da Bae.
Informò Belle.
- Ma quando sei arrivata, l’edificio era chiuso a chiave o è stata forzata la serratura?
Chiese James per capire la situazione.
- Era chiusa a chiave.
Confermò Belle. Stettero in silenzio per un attimo.
- La voce sembra provenire dall’archivio.
Indicò la bibliotecaria a James.
- Non solo. Ascolta. Si sentono rumori provenire dalla cucina.
Dei passi si udirono in entrambe le stanze.
- Te la senti di aiutarmi Belle?
- Dimmi cosa fare.
Il Principe si guardò intorno.
- Prendi la scopa e mettiti vicino alla porta dell’archivio. Colpisci chiunque esca da li.
I passi si fecero sempre più vicini alle due porte.
- E se sono armati?
- Mira al viso. Vai!
James corse verso la cucina appostandosi al fianco dell’entrata, mentre la giovane donna attendeva l’uscita di qualcuno dall’archivio.
Entrambe le porte si aprirono e mentre James riuscì ad arrestare il suo assalto, riconoscendo Malefica impegnata a mangiare cracker, Belle colpì in pieno volto la persona che uscì dalla stanza accanto a lei.
Si udì un tonfo seguito da lamenti.
- Oddio! Ho colpito tua suocera!
Esclamò la bibliotecaria nel panico.
- Adesso mi ucciderà lo so.
James corse da Regina che aveva le mani al volto.
- Mi hai quasi rotto il naso.
Si lamentò dolorante la Evil Queen.
- Scusa, scusa, scusa.
Belle era mortificata.
Il Principe cercò di sollevare la mora da terra che teneva ancora le mani al viso.
- Che ci fate qui?
Chiese James mentre accompagnava  Regina a sedersi su di un divanetto.
Malefica a stento tratteneva le risate mentre fece apparire un fazzoletto per l’amica.
L’uomo cercò di scostare le mani del sindaco, per verificare il danno, ma ella ringhiò contrariata.
Decise così di darle un leggero colpetto con la mano ad altezza naso, facendola sussultare dal dolore.
Prese il fazzoletto che gli porse Malefica e lo diede a Regina finalmente decisa a lasciarsi aiutare.
Stava sanguinando copiosamente.
Le piegò la testa all’indietro mentre la Evil Queen si teneva il naso tappato per poter fermare l’emorragia.
- Cercavamo qualche formula per mandare a casa quella str….
Il Sindaco biascicò l’ultima parola rendendola incomprensibile.
- Str….?
James guardò Regina che teneva la testa all’indietro, cercando di far arrestare l’uscita di sangue.
Aprì un occhio per guardare il Principe.
- Strana donna.
La mora si corresse con una smorfia.
Charming le diede una pacca amichevole sulla spalla.
- In che guaio ti sei cacciata…suocera?
Un mugugno provenne dalla donna.
- Una brillante idea rivelatasi, col senno di poi, poco brillante.
Ci fu una pausa tra i due, interrotta da James.
- Posso parlarti? Da soli.
Il Principe non era del tutto certo di ciò che stava per chiederle e nemmeno se chiedere.
- Ho alternative?
Chiese Regina stancamente.
- Si. Andartene. Ma non te lo permetterò.
La Evil Queen non rispose.
- Potete scusarci?
James si voltò verso Belle e Malefica, intente ad ascoltare la loro conversazione.
Attese che se ne tornassero in cucina chiudendosi la porta alle spalle, prima di porre quella domanda a cui pensava da molto tempo.
- Cosa ne pensi di Neal?
Che domanda…cosa ne pensava? Tante cose ma nessuna che potesse dire.
Inconsciamente come senza controllo, la gamba della donna iniziò a muoversi velocemente su e giù dall’ansia.
James poggiandole una mano sul ginocchio la fermò.
- Regina.
- Cosa vuoi da me James?
Il Principe dapprima di fonte a lei, le si sedette a fianco.
- Non lo so. Se volessi parlare come genitore, non saprei quali dei due mali scegliere.
Se la rigida e spinosa Evil Queen, che in ogni modo per anni ha provato a rovinare la vita mia e di mia moglie, ma che ha allevato mio nipote  ottimamente e ora si redime giorno dopo giorno…oppure l’ex ragazzo di mia figlia e padre di Henry, che l’ha lasciata in cinta e l’ha incastrata facendola andare in prigione. Persona che non conosco, tra l’altro…mentre tu, beh nonostante tutto ti conosco da anni.
- E’ il figlio di Gold.
- Che Cosa?
Era come se con quell’affermazione Regina gli avesse dato un ceffone in pieno volto.
- Eh già. Comunque Principe, non sei tu che devi scegliere.
Deve essere tua figlia a farlo. Non fare con lei ciò che fece mia madre. Non siamo nella Foresta Incantata e il tempo dei matrimoni combinati e senza amore sono finiti, nel caso avessi in mente qualcuno da propinarle.
Devi rispettare la sua volontà.
- Voglio solo il meglio per lei.
- Il meglio per lei e per te è la sua felicità. Devi nutrirti dei suoi sorrisi.
James se ne stava in silenzio a riflettere su ciò che aveva detto la mora accanto a se.
Snow aveva ragione. La vera Regina, la donna che l’aveva salvata, esisteva davvero.
- Non vorrei mai che fosse Neal la sua felicità. Vorrei bastarle io.
La voce della Evil Queen era triste e il Principe, per la prima volta da quando la conosceva, vide una parte di Regina nascosta al mondo e persino a se stessa…la sua anima.
Sentire l’amore che provava per Emma, trasparire dalla sua voce lo stranì.
Era vero e poteva sentirlo.
Regina scostò il fazzoletto, toccandosi il naso.
Le faceva parecchio male ma avrebbe imparato a sopportarlo.
Fortunatamente l’emorragia si era fermata.
James la guardò.
- Ti resterà il livido.
- Sono cose che passano. Piuttosto…fingi di non aver udito nulla Principe.
Il suo tono si era fatto duro. La Evil Queen era tornata in se.
- Vado nel negozio di Gold a cercare l’incantesimo che ho trovato sul libro.
Si alzò barcollando. Un lieve capogiro la colse, ma si riprese subito.
- Ti accompagno.
A nulla servì lo sguardo contrariato del Sindaco. Salutarono Belle e Malefica dandosi appuntamento alla centrale di polizia l’ora successiva.
 
- Ti prego James, spiegami come siamo finiti in questa situazione.
Il principe era bloccato contro il muro dal corpo di Regina. La stava stringendo a se, purtroppo senza poterlo evitare.
Delle specie di liane li stringevano sempre più ad ogni loro movimento.
- Io…potrei…inavvertitamente…avere toccato qualcosa.
Il Sindaco sbuffò.
- Sei solo un pasticcione!
- Oh dai Regina. Ci sono così tante cose in questo posto. Non sono magico come te, che tutto conosce, tutto sa, tutto fa…
- Niente faccio. Sono immobile contro di te, in una situazione alquanto imbarazzante.
Divincolandosi nello stesso istante le liane strinsero di più la loro presa.
I due gemettero dal dolore.
- Credi che io mi stia divertendo?
Sbottò James.
- Spero proprio di no. Se solo mi avessi ascoltata. Cosa ti avevo detto? Lascia fare a me!
- Volevo dare una mano.
- Infatti, utilissimo.
Rispose stizzita Regina.
James sbuffò.
- Noiosa.
- Buono a nulla.
-Se non la smetti ti do una testata.
- Se lo fai il mio ginocchio, casualmente incontrerà il tuo inguine.
Gli occhi di lui si fecero due fessure.
- Non oseresti.
Lo sguardo di lei, pura sfida.
- Sicuro?
Tra loro calò il silenzio.
 
- Si può sapere dov’è andato tuo padre?
Snow iniziava a preoccuparsi.
Dovevano vedersi alla centrale di polizia già da un’ora.
- Pure Regina sembra sparita…non capisco.
Una nube porpora comparve nell’ufficio dello Sceriffo.
- Salve, salve.
Salutò Malefica.
- Uhm…
Snow White ed Emma si guardarono perplesse.
- Uhm?
Chiese la bionda Swan.
- Regina è qui? Dovevamo trovarci in quest’ufficio.
- No. Sai dov’è lei o James o entrambi?
La Strega sembrò fare mente locale riordinando alcuni pensieri nella sua testa.
Poteva dire a loro cosa stava combinando Regina?
Fece spallucce.
- Regina e James, sono andati da Gold a prendere un manufatto, utile per l’incantesimo di sola andata per Ursula.
- Perché non usare i fagioli?
- Il mostro tutto tentacoli e niente tatto non ammette errori.
Specificò Malefica.
Emma alzò gli occhi al cielo.
- Andiamo….venite.
 
- Hai un buon profumo.
Disse James con il mento poggiato sulla spalla della Evil Queen.
- Uhm…grazie.
Regina inclinò leggermente la testa da un lato.
Il principe sorrise divertito.
Si udì una pausa fra i due.
- Gold è ovunque quando meno te lo aspetti…
Incominciò Regina.
- …tranne quando serve davvero la sua presenza.
Finì James.
- Già.
- Già.
 
- Suo padre e Regina si sono messi a fare comunella?
Gold era in piedi davanti alla macchina dello Sceriffo.
Mani sovrapposte, una sull’altra, sopra il suo bastone di legno lucido intarsiato.
Belle era al suo fianco.
- Prego?
Chiese Snow guardinga. La cosa che aveva sentito non le piaceva.
- So che sono spariti entrambi, dopo un piccolo… incidente. Sono venuto, sotto richiesta di Belle, a consegnarvi un incantesimo per far tornare a casa Ursula evitando ulteriori guai.
Emma, Biancaneve e Malefica si guardarono interrogative.
- Regina e James sono nel suo negozio in questo istante, proprio per lo stesso motivo.
Spiegò Malefica a Gold.
- Allora non resta che raggiungerli.
 
- Ha un bel tessuto questo cappotto. E’ nuovo?
Chiese James. Voleva rompere quel silenzio imbarazzante ad ogni costo.
- No. Collezione 2012.
Rispose Regina. Quel silenzio le pesava tanto quanto a lui.
- Il tuo giaccone, pelle?
- Si.
- Morbido.
- Parli ancora del mio giubbotto Regina?
La mora mugugnò.
- Si. Sciocco.
James sghignazzò.
Si udirono dei rumori nel negozio, che attirarono immediatamente l’attenzione dei due intrappolati.
Il principe e la Evil Queen si trovavano nel retro bottega.
- Siamo qui!
Gridò James.
Snow arrivò correndo assieme ad Emma.
Vedere il Principe avvinghiato a Regina fece uno strano effetto ad entrambe.
Si udì una risata provenire da dietro le due donne.
- Vedo che avete trovato un incantesimo che ha letteralmente catturato la vostra attenzione.
Gold arrivò nella stanza seguito da Belle e Malefica che sogghignava divertita.
- Non si ride delle disgrazie altrui.
Borbottò la Evil Queen.
- Regina ti prego, devi spiegarmi come siete finiti in quella situazione.
Chiese Malefica ridendo.
- Perché non lo chiedi a James? Io non ci ho capito molto.
- Si, illuminaci.
Sorrise Emma.
- Non potete liberarci prima?
Chiese James sempre più imbarazzato.
- Oh no. La spiegazione innanzitutto.
Gold voleva sapere cos’avevano toccato e soprattutto se avevano frugato da qualche parte.
- Stavamo cercando Tremotino. Camminavamo guardandoci attorno, quando io ho notato un aggeggio strano sul tavolo. L’ho toccato e mi sono letteralmente sentito afferrare alle spalle, così di riflesso ho afferrato Regina. E’ tutto. Ora ci tirate giù?
I loro pochi spettatori risero divertiti anche se delusi per essersi persi la scena.
Con un gesto della mano da parte di Gold furono subito liberi.
- Credo di avere qui l’incantesimo che cercavate.
Tremotino estrasse dalla tasca un amuleto.
-Ve lo siamo venuti a consegnare alla Centrale di polizia perché Belle voleva farsi perdonare per…l’incidente.
Puntualizzò Gold.
- Quale incidente?
Chiese Emma alla compagna che voltatasi a guardarla in viso notò il livido.
- Regina! Ti fa male? Com’è accaduto?
La bionda si avvicinò all’istante alla compagna per verificare il danno che aveva subìto.
- Belle.
Era la sola spiegazione da parte della mora. Fu Charming a raccontare divertito l’accaduto.
- Le ha assestato un colpo di scopa sul viso niente male. Credevamo fossero dei malintenzionati…e invece….



Note di Alex: Spero vi sia piciaciuto questo nuovo capitolo :)
Fatemi sapere :D
Alla prox.
  
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