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Autore: gatta12    18/11/2013    3 recensioni
Dal prologo:
-Perché restare incinta di un devil, per un angel, era male, molto male.-
Dal capitolo 6:
-“Benvenuti alla Monster High School, studenti provenienti da tutte le parti del mondo. In questa scuola, imparerete a controllare i vostri poteri. Ma non voglio mentirvi, non dovete abituarvi ad essere trattati come bambini. Imparerete a fare quello che quelli come voi devono fare. Curare, stregare, incantare, resuscitare i morti, far innamorare e uccidere. Soprattutto uccidere. Ognuno di voi sarà in camera con una persona del sesso opposto con un potere diverso dal vostro, che vi aiuterà nelle missioni che dovrete svolgere, in cui potrete essere ammazzati. Non voglio spaventarvi, voglio vedervi più uniti, perché la Monster High School è una scuola di mostri, cioè ciò che siete voi, e nulla potrà cambiarlo, i mostri potranno contare solo sugli altri mostri, come prescritto nel nostro codice che studierete fin da subito. Ora, elencherò i vostri compagni di stanza e il numero della camera…”-
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sai | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lillian'
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VISIONI-15 anni dopo
 
 
Kabalè, diventata professoressa alla Golden School come anche gli altri, non capiva cosa c’entrasse lei in tutta quella storia.
Aveva visioni e sensazioni strane.
-Non è che sto diventando una sensitiva?!?-
Era sempre la stessa visione: due bellissime bambine che giocano in un prato fiorito; poi la scena cambia e si vede la bambina bionda sotto un ombrello che osserva l’altra ragazzina che fissa il cielo incurante della pioggia che batte.
La cosa che più la spaventa è la ragazzina sotto la pioggia senza ombrello.
Aveva un’aria così misteriosa.
-Devo avvertire gli altri? Tyco e Sulfus sono così tristi, anche se sono passati 15 anni…-
La cosa peggiore era che non capiva perché proprio lei!
Ok, aveva deciso, avrebbe detto tutto!!
Corse da Arkan e Temptel, avrebbe fatto riunire tutti.
“Professor Arkan, professoressa Temptel!”
“Kabalè, che è successo?” chiese il professore.
“Devo parlarvi urgentemente, potreste riunire tutti in Aula Sfida?? Ho notizie di Raf e Sai!”
 

“Kabalè, non è che hai la febbre!? Sei forse impazzita?”
“Perché non mi credi, Sulfus?!?”
La risposta alla sua domanda gliela diede Tyco.
“Abbiamo perso la speranza, Kabalè… sono passati quindici anni…”
“Ma è vero!!! Ho delle visioni!! Perché non mi c-”
Kabalè si bloccò all’improvviso, guardando il vuoto.
“Kabalè?”
Lei non si mosse.
“kabalè!!?”
Cadde a terra come un pezzo di marmo.
“Kabalè!!!!” urlarono tutti accorrendo vicino a lei.
“Che le è successo?” chiese spaventata Dolce.
“Non so” rispose Cabiria.
“GUARDATE!” esclamò la Temptel all’improvviso.
In alto, si era formato uno schermo.
 
 
Una bambina bionda con un ombrello blu camminava sotto la pioggia.
Saltava da una pozzanghera all’altra.
D’un tratto si fermò, guardando davanti a sé.
C’era un'altra bambina, quest’ultima con i capelli blu notte e senza ombrello, che guardava il cielo con sguardo perso.
La bionda si avvicinò, facendo in modo che l’ombrello coprisse anche la bambina.
“Lillian, se non ti copri prenderai freddo e ti bagnerai tutta” disse la bambina.
Lillian si voltò verso di lei.
“Sai quanto amo la pioggia, Jasmine. Togli l’ombrello. Lasciami sola”
La bambina fece quanto detto, tranne per il fatto che non se ne andò.
“Sei triste perché andrai alla Monster High School e lascerai da sola zia Raf?”
La bambina stette un po’ in silenzio, poi parlò.
“Anche. Ma non capisco perché, siamo nate lo stesso giorno, il 21 Marzo, anche se tu a Mezzogiorno e io a Mezzanotte… certo, ho capito. Mezzanotte. E’ l’attimo Zero, l’attimo Nullo. E’ come se non esistesse”
“Non dire queste stupidaggini, Lilli-chan!!” si mise a piangere Jasmine.
“E’ la verità, Jasmine. Non puoi cambiarla. Ora lasciamo sola”
“Non mi dici arrivederci? Non sappiamo quando ci rivedremo”
Lillian tornò a guardare il cielo.
“Non mi piacciono gli addii. Saluterò solo mia madre domattina quando partirò, neanche te né tua madre, zia Sai”
Jasmine iniziò ad andarsene, quando si fermò e sempre girata sussurrò:
“Non voglio sia un addio… non permetterò che lo sia… non voglio, e non lo vorrebbe neanche zia Raf”
Detto questo corse via.
 
 
Kabalè rinvenne.
Solo a guardare le facce stralunate di tutti capì.
“Ora mi credete?? Sono scappate perché erano incinte e quello che avete visto risale ad almeno dieci anni fa! Le vostre figlie ora sono adolescenti!”
 
 
 
 
 
 
  
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