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Autore: Malika    18/11/2013    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest “In the future…” indetto da kjria91.
Goten, a causa di un cane troppo curioso, si ritrova trasportato di circa cento anni nel futuro alla Città dell’Ovest; ospitato da una giovane artista strana e solitaria, si ritrova a cercare un modo per tornare a casa. Peccato che un cane ci metta sempre lo zampino!
Dalla storia: «Mamma! Sono a casa, sono tornato!» esclamò, aprendo la porta.
Chichi, dimagrita e stanca, gli corse incontro: «Oh, Goten! Il mio bambino! Dove sei stato? Cos’è successo?» gli chiese, stringendolo forte a sé.
Goten sorrise: «È una lunga storia!»
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goten, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo storia: Attenti al cane!
Autore:
Malika

Pacchetto: Nettuno (Personaggio: Goten | Prompt: Cane)
Introduzione:
Questa storia partecipa al contest “In the future…” indetto da kjria91.

Goten, a causa di un cane troppo curioso, si ritrova trasportato di circa cento anni nel futuro alla Città dell’Ovest; ospitato da una giovane artista strana e solitaria, si ritrova a cercare un modo per tornare a casa. Peccato che un cane ci metta sempre lo zampino!
Dalla storia: «Mamma! Sono a casa, sono tornato!» esclamò, aprendo la porta.
Chichi, dimagrita e stanca, gli corse incontro: «Oh, Goten! Il mio bambino! Dove sei stato? Cos’è successo?» gli chiese, stringendolo forte a sé.
Goten sorrise: «È una lunga storia!»
Personaggi:
Son Goten, Felicità Kuran (OC).
Rating: Verde
Generi:
Avventura
Note (opzionali):
In fondo
 
Attenti al cane!
Sdraiato sulla brandina, Goten fissava il soffitto con aria assente; gli occhi erano fermi su una macchia di umidità, ma non la vedeva realmente. Stava guardando qualcosa che non era lì, in fondo: la sua famiglia. Chissà se anche nel suo mondo era passato quasi un mese…
Gli mancavano tutti, anche Vegeta, e non credeva sarebbe mai successo; certo, Fel era un’ottima padrona di casa e un’ottima amica, ma non sarebbe mai stato sufficiente a far scomparire la nostalgia. La prima volta che l’aveva vista, dopo essere stato trasportato nel futuro a causa di quel dannatissimo cane e del suo giocattolo, aveva pensato che fosse una ragazza piuttosto strana, ma era stato lieto di accettare la sua ospitalità, credendo che in un paio di giorni sarebbe tornato indietro; per questo motivo, non si era particolarmente preoccupato dei suoi silenzi e dei suoi sguardi malinconici, che gli avevano fatto capire dopo un paio di settimane che nascondevano un segreto.
Felicità gli aveva spiegato che, purtroppo, il congegno che Thor aveva scambiato per un giocattolo, era una macchina del tempo usa e getta, ovvero poteva essere utilizzato solo per un massimo di due viaggi. Che erano già stati compiuti: quel dannato cagnaccio, in fondo, era arrivato sui Monti Paoz dal futuro! Perché diavolo, poi, era venuto a disturbarlo, sarebbe rimasto sempre un mistero!
«Goten?» la voce della giovane con cui aveva passato tutto quel tempo lo riscosse, facendolo sollevare a sedere.
«Si?»
La ragazza, scostandosi la frangia rossa dagli occhi verdi, sorrise leggermente: «Ho una buona e un’ottima notizia: quale vuoi sentire per prima?» chiese, camminando fino a trovarsi in piedi davanti al giovane.
«Uhm… quella buona!»
«Ho guadagnato abbastanza da andare a comprare qualcosa di diverso dai surgelati! O da andare al ristorante per festeggiare l’ottima notizia! Che vuoi fare?»
«Prima dimmi l’ottima notizia!» ripose il Son, ora sinceramente curioso.
«Ho trovato il modo per farti tornare a casa!» esclamò la giovane, ampliando il sorriso.
Il silenzio si sparse nella piccola stanzetta, poi Goten scattò in piedi, prendendo in braccio la ragazza e facendola volteggiare, ridendo: «È meraviglioso! Non so proprio come ringraziarti, Fel!»
Felicità non sapeva cosa pensare: per quanto si sarebbe dovuta aspettare uno slancio del genere da parte di Goten, non si aspettava la propria reazione. Perché si sentiva arrossire? Perché avvertiva il cuore battere più forte? Quando l’appoggiò a terra, non poté fare a meno di sfuggire il suo sguardo, vergognandosi di quelle strane sensazioni.
«Ehi, va tutto bene?» le chiese il giovane, notando quel suo strano atteggiamento: Fel non era una ragazza timida, per quanto fosse sicuramente gentile, e fino a quel momento non l’aveva mai vista comportarsi in quel modo.
«Sì… sì, tutto a posto, tranquillo!» disse la ragazza, riuscendo a trovare la forza per guardarlo in faccia. «Allora, andiamo a mangiare fuori per festeggiare? Così ti spiego tutto!» gli chiese poi, cambiando repentinamente discorso.
Goten la fissò ancora per qualche istante, chiedendosi cosa gli stesse nascondendo di diverso dal solito, dato che quell’atteggiamento non le era usuale, ma scrollò le spalle, decidendo di non preoccuparsene ulteriormente: «Naturalmente! Ho una fame!»
* * *
«Sei sicura di quello che stiamo facendo?» chiese il giovane Son, ancora incredulo, mentre fissava con sguardo leggermente tremante la sede della Capsule Corporation.
Era naturalmente diversa dalla casa di Bulma e Vegeta, dato che erano passati quasi centovent’anni dal suo tempo. Però non poteva fare a meno di sentirsi strano.
Felicità, al suo fianco, provava una sensazione simile ma per una ragione completamente diversa: sarebbe entrata in quel luogo dove avrebbe dovuto vivere sin dalla morte di sua madre… ma non l’avevano voluta e si era dovuta arrangiare. Poi, scura in volto, si voltò verso l’amico: «Sono sicurissima!»
«Ma non sarebbe più pratico comprare un altro marchingegno usa e getta?»
«Ti ho già spiegato che costano troppo!»
Goten sbuffò, rassegnandosi a entrare nella costruzione come un ladro, per rubare una delle quattro macchine del tempo di proprietà della famiglia Brief. Fortunatamente erano solo per tornare nel passato: Fel gli aveva garantito che l’avrebbe riportata indietro dopo che lui fosse tornato a casa sano e salvo.
«Spiegami: perché ci siamo portati dietro il cane?» chiese poi, quando questo guaì leggermente e per l’ennesima volta dallo zaino della ragazza.
«Non potevo lasciarlo a casa da solo! E ora basta domande, andiamo!» e la rossa si avviò, alzandosi in volo (Goten le aveva dato lezioni); in questo modo, i due evitarono facilmente il sistema di allarme situato sul terreno. Si diressero velocemente verso una finestra ancora aperta e, sempre in volo, raggiunsero il laboratorio, chiuso da un nuovissimo sistema di sicurezza.
«Bene, e ora? Non abbiamo modo di entrare!» esclamò Goten, cercando di mantenere il volume basso.
Felicità gli lanciò uno sguardo ridente: «Sicuro?» gli chiese retoricamente, staccando un capello e inserendolo nella fessura.
La porta si aprì con uno scatto; «Come hai fatto?» chiese il ragazzo, incredulo.
«Segreto! E ora sbrighiamoci, trovale!» esclamò, atterrando. «Non aver paura a smettere di volare, qui non ci sono misure di sicurezza» spiegò, attirandosi un altro sguardo stupito.
I due si misero subito al lavoro, mentre Thor scorrazzava in giro liberamente, annusando dappertutto.
C’era l’odore della sua padroncina. Ma forse non lo era davvero, era un odore diverso, più muschiato; Thor fissò la porta accostata, da dove quell’odore sembrava arrivare, poi tornò a fissare la sua padroncina che, assieme a quello strano ragazza, aveva cominciato a emettere versi di contentezza. Cosa sarebbe potuto succedere se fosse uscito per qualche momento? Nulla!
Thor si diresse silenziosamente verso l’uscita e, dopo un attimo di titubanza, cominciò a seguire quell’odore strano; non successe niente, nessun suono cominciò a essere emesso, quindi non capì perché la sua padroncina avesse voluto volare fino a quel punto. Salì delle scale e poi si spaventò, quando un terribile suono gli perforò le orecchie; si rannicchiò, tremante per il dolore e la paura.
Nel laboratorio, i due ragazzi sobbalzarono al suono della sirena e, dopo un attimo di sbigottimento, videro la porta aperta.
«Quel dannatissimo cane!» esclamò Goten, correndo fuori. «Io lo recupero, tu attiva una di quelle cazzute macchine!»
Qualche secondo dopo, Felicità avvertì lo scalpiccio di Goten e sollevò lo sguardo dallo schermo dell’unica macchina che sapeva utilizzare; lo vide arrivare con in braccio il cane e immediatamente aprì la portiera. «Sbrigati!»
«Sbrigati tu! Sta arrivando qualcuno! Sei sicura che questo ferrovecchio funzioni?» chiese, leggermente scettico osservando la ruggine che aveva preso il posto della vernice esteriore.
Dopo avergli lanciato uno sguardo assassino, Felicità attivò la macchina del tempo, tornando nel passato; fece però in tempo a vedere Vegeta Brief stagliarsi sulla porta con un’espressione agghiacciante.
* * *
Il paesaggio cambiò dopo un paio di minuti passati in un tunnel completamente viola.
«Arrivati sani e salvi!» esclamò Felicità, mentre l’alba illuminava i Monti Paoz e casa Son. «E tu che non ti fidavi!»
Goten saltò a terra, mollando il cane e ridendo festoso: «Avevi ragione tu, perdonami!!»
Felicità lo raggiunse, sorridendo leggermente; le dispiaceva, le dispiaceva molto doversi dividere da quel ragazzo che tanto spesso, specie nell’ultimo periodo, le aveva fatto battere il cuore.
«Grazie…» mormorò il giovane, fissandola attentamente in viso.
Lei scrollò le spalle, afferrando il cane e rimettendolo nella macchina del tempo. «Figurati! Te lo dovevo! È pur sempre colpa del mio cane se sei finito nel futuro! E poi, ho sempre desiderato utilizzare questo gioiellino!»
Goten sollevò un sopracciglio, fissando nuovamente la ruggine della macchina. «Ah sì?»
«Certo! È pur sempre la macchina del tempo che ha creato Bulma Brief!»
Goten spalancò gli occhi, guardando più intensamente il mezzo che l’aveva riportato a casa, poi tornò a osservare la ragazza. «È un addio, Fel?»
«Mi sa di sì» rispose lei, mogia. Poi si alzò in punta di piedi, lasciando un dolce bacio sulle labbra del ragazzo. «Addio, Goten» sussurrò sulle sue labbra; poi salì nella macchina del tempo e, dopo un altro cenno, tornò nel futuro.
Goten, imbambolato da quel gesto così dolce, non riuscì a trattenerla e poté solo osservarla sparire nel nulla. Rimase nella stessa posizione per qualche minuto, poi chiuse gli occhi amareggiato, dirigendosi verso casa e ripensando a tutto quanto avevano passato; come al solito, era stato stupido e non aveva colto i segnali.
«Mamma! Sono a casa, sono tornato!» esclamò, aprendo la porta.
Chichi, dimagrita e stanca, gli corse incontro: «Oh, Goten! Il mio bambino! Dove sei stato? Cos’è successo?» gli chiese, stringendolo forte a sé.
Goten sorrise: «È una lunga storia!»
 
Note (opzionali): Non sono per nulla sicura di questa storia.
L’idea mi ha fulminato non appena ho ricevuto il pacchetto, quindi ho semplicemente dovuto creare il personaggio femminile e poi scrivere la storia. Peccato che stia presentando la seconda versione e non la prima, dato che quest’ultima sarebbe stata davvero troppo lunga (oltre le 3 pagine) e non sarei stata nei margini; anche con la seconda ho sforato, ma solo di 190 parole, quindi spero vada bene.
Spero sia corretto anche l’utilizzo del prompt, ma non ne sono interamente certa.
Ah, il finale è volutamente lasciato aperto perché, chi lo sa, potrei ritrovarmi a scrivere un possibile seguito a questi due ladri. E naturalmente alcune cose sono lasciate senza risposta volutamente, come il modo in cui entrano nel laboratorio! *Sadistic Mode On*
Solo per gli occhi della GiudiciA:
[...]
Infine, un grazie alla giudiciA e agli altri partecipanti! ^^
 
Giudizio di Kirja91
Grammatica e lessico: 8/10.
Alcune distrazioni/errori di punteggiatura che ti ho segnato in rosso, inoltre hai iniziato alcune frase con le congiunzioni, il che è errato. Comunque nulla di grave (anche perché non sono una maestrina e non voglio esserlo.) Spero di non averti offesa. ^^
 
Originalità e Ambientazione: 18/20.
La storia, devo dire, che è originale: il viaggio nel tempo grazie ad un cagnolino che ha scambiato una macchina del tempo in un giocattolo è davvero singolare a mio dire (ed è anche il motivo del premio) Non ti ho dato più punti per l’ambientazione appena accennata.
L’unico punto non chiaro è questo:
“fece però in tempo a vedere Vegeta Brief stagliarsi sulla porta con un’espressione agghiacciante.”
Ma è il discendente di Vegeta e Bulma? Perché facendo due conti il “nostro” Vegeta avrebbe quasi 200 anni, visto che è ambientato 120 anni dopo.
Inoltre avrei voluto sapere qualcosa di più su questo cagnolino, oltre il fatto che è molto dolce e furbo. ^^
 
IC del personaggio: 4/5.
Goten è IC, tranne che in questa frase:
“Rimase nella stessa posizione per qualche minuto, poi chiuse gli occhi amareggiato, dirigendosi verso casa e ripensando a tutto quanto avevano passato; come al solito, era stato stupido e non aveva colto i segnali.”
Goten ci “sa fare” con le ragazze, è Gohan il “pasticcione.” Non so se ho reso l’idea ^^
 
Uso del prompt: 10/10
Il prompt è inserito in modo perfetto! Il cane è stato la causa per cui Goten ha viaggiato nel tempo, inoltre è inserito molto bene in tutta la storia.
 
Originalità Nuovo personaggio: 8.50/10
Felicità Kuran è un personaggio interessante, hai descritto in modo abbastanza esauriente il suo carattere e la sua descrizione fisica, mi ha molto incuriosito anche la sua provenienza familiare.
 
Gradimento personale: 4.50/5.
Questa storia mi è piaciuta molto (tenendo conto anche che è la tua prima volta su questo fandom) Mi ha incuriosito dalla prima all’ultima riga.
Il fatto che tu abbia lasciato un finale aperto, mi ha fatto capire che tu voglia continuare la storia (infatti l’hai scritto anche tra le note) e se lo farai la leggerò senz’altro ^^
 
Punteggio totale: 53/60.

   
 
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