Teatro e Musical > Romeo e Giuletta - Ama e cambia il mondo
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Autore: Ranyadel    18/11/2013    1 recensioni
Julia è la classica ragazza che crede di avere tutto dalla vita: amici, soldi, feste, divertimento. Niente amore, per lei, ma le va bene così. Ama la sua vita e non vorrebbe cambiarla per nessuna ragione al mondo.
Ma davvero la magia chiede il permesso prima di agire?
Così, Julia si ritrova nei panni di Giulietta, senza sapere come tornare indietro.
E se in quella vita così lontana dalla sua incontrasse il suo "Romeo"?
Se riuscisse a cambiare la storia?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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“Altro che periferia… qui siamo in campagna, ormai.” Fece notare Julia. Romeo sorrise. “Abbiamo camminato un po’ troppo, mi sa.”
“Ma no, non ci ero arrivata, sai?” ribatté Julia. Lui si mise a ridere. “Sei diversa dalle altre ragazze. Sono tutte finte. Tu sei speciale. Sei incredibile.” Disse di punto in bianco. Julia appoggiò la testa sulla spalla di lui mentre le sue gote si tingevano di un rosa tenue. “Grazie. Di tutto. Da quando mi hai salvata durante il ricevimento ad adesso.” Sussurrò ad un soffio dal suo viso. “Cosa avevi, al ricevimento? Sembravi terrorizzata…” Julia abbassò lo sguardo. “Non l’ho mai detto a nessuno… sono lievemente antropofobica. Ho il terrore di stare in mezzo alla gente.” Disse con un filo di voce, mentre una lacrima le scivolava lungo il viso. “Ehi, tranquilla. Va tutto bene.” La rassicurò Romeo dolcemente. “Fa male pensarci. Non saprei in che altro modo dirlo… fa male. Molto.” Continuò Julia, asciugandosi le lacrime che non riusciva a bloccare. Ma niente, non si fermavano. Romeo la cinse in un abbraccio e Julia trovò conforto nel suo petto ampio e muscoloso. Lui le posò un bacio sulla fronte, tenendo premute le labbra a lungo. “Non eri costretta a parlarmene se sapevi che ti avrebbe fatto così male.” Disse poi, asciugandole il viso con un dito. “Lo so, ma… volevo parlartene. Lo sa solo…” e così dicendo si fermò. Non si ricordava il nome della sua migliore amica. Non se lo ricordava proprio. “Dovrò dare una lettura a quelle pagine…” si disse Julia allarmata. “Chi lo sa?” chiese Romeo, per aiutarla. “L… Li… Lila. Ecco, Lila. Era la mia migliore amica.”

“Come, era?”
“Ci hanno separato qualche giorno fa… non so se la rivedrò mai.”
“Ehi, il mondo è piccolo, lo spazio è questo.”
“Ma non il tempo.”
“In che senso?”
“Non capiresti.”
“Posso provarci.”
“È una cosa più grande di te, di me, di tutti.”
“Ma posso provare a starti dietro.” Ripeté Romeo, testardo.
“Mi prenderesti per pazza.”
“Mai.”
“Fidati, mi vedresti come una strana ragazza con le traveggole.”
“Nemmeno. Sei diversa, solamente.” Ribatté Romeo, convinto. Julia prese un gran respiro. “Solo, giura che non te ne andrai.” Disse solo. Lui annuì, lasciandole un tenero bacio sulle labbra. Julia sorrise e, tutto d’un fiato, gli raccontò la sua storia, parlando anche di Andrea. “E adesso non sappiamo come tornare indietro. Per questo all’inizio ti ho chiesto se hai ascoltato il nuovo singolo di Avril, che è la mia cantante preferita. Non volevo chiedertelo direttamente: vieni dal futuro? Ma al contempo dovevo saperlo.” Finì Julia. Romeo era scioccato. Sembrava indeciso fra il crederle o no. Julia abbassò lo sguardo. “Non dirmi che non ti avevo avvertito… ma te lo giuro, non sono pazza. È la verità.” Aggiunse Julia, mesta. “Lo so che è difficile da accettare.”
“Ti credo.”
“E so che probabilmente non vorrai più parlarmi…” continuò Julia senza sentirlo. “Ehi. Ti ho detto che ti credo.” La interruppe Romeo, carezzandole il viso. Julia lo guardò a bocca aperta. “S… sicuro?” chiese speranzosa. Lui sorrise. “Non avresti motivo di inventare una storia del genere, vero? Deve essere la verità.” Le disse dolcemente. Stavolta era Julia a non credere alle proprie orecchie. Di colpo, gli saltò al collo, abbracciandolo più forte che poteva. “Perché? Perché mi credi e non te ne vai?”
“Perché anche se so che ti ho conosciuta ieri, penso di essermi innamorato di te. Ti credo perché ti amo e non voglio perderti.” Rispose Romeo a bassa voce. Julia rimase paralizzata. “Romeo…” disse solo, prima di interrompersi e guardarlo negli occhi celesti. Delicatamente, si baciarono, facendo entrare in collisione le loro lingue. Sembravano non riuscire a separarsi, come se avessero bisogno di quel bacio come fosse aria. Si separarono dopo qualche minuto e si guardarono, sorridendo increduli.
* * *
“Saresti in grado di cantare qualcosa di Avril?” chiese Romeo esitando sul nome. Julia annuì. “Le so quasi tutte. Perché?”
“Me ne faresti sentire una?”
“Non sono brava a cantare.”
“Non ci credo.”
“Sul serio.”
“Ti prego.”
“Ma perché?”
“Voglio fare parte del tuo mondo. Ti prego, non negarmi questa occasione.” Chiese Romeo con sguardo supplicante, prendendole le mani. Julia sorrise commossa. “Grazie. Di tutto.” Disse di nuovo, abbracciandolo e posandogli un bacio sulle labbra. “Allora?” chiese lui speranzoso. Julia sorrise e iniziò a cantare le note di I love you. Romeo, alla fine, le regalò uno sguardo pieno di ammirazione e amore. “Canti benissimo.” Le disse solo. Julia arrossì. “Non è vero…”
“Fidati, sei bravissima.”
“Se lo dici te.”
“Lo dico io.”
“E allora grazie.”
“Solo una cosa.”
“Ovvero?”
“Non ho capito una parola.” Confessò Romeo, come imbarazzato. Julia scoppiò a ridere, quella risata adamantina che incantava ogni volta Romeo. “Avril canta solo in americano. In poche parole, il significato è che ti amo.” Disse solo, prima di baciarlo.
* * *
Julia sentiva i rami del glicine premerle sulla schiena, ma non le importava. Era troppo impegnata nella battaglia che si stava svolgendo nelle loro bocche. erano tornati da poco sotto casa di Julia. Romeo la baciava con una passione incredibile, tenendola per i fianchi. Le mani di Julia, invece, erano strette attorno ai capelli biondissimi di Romeo, stringendoli delicatamente. Aveva il fiatone. “Ti amo.” Sussurrò quando si interruppero. “Anche io.” Rispose lui, ad un soffio dal ricominciare a baciarla. Julia lo interruppe. “È tardi. Devo andare.” Disse solo. Romeo sospirò e annuì. “Hai ragione. Ci vedremo domani, vero?” chiese speranzoso. Julia sorrise e annuì. Romeo, lasciandole un bacio sotto il lobo, le chiese: “Vuoi una mano?” Julia fece un cenno d’assenso. Romeo la afferrò per i fianchi e la sollevò più in alto che poteva, facendola aggrappare al glicine. Le ballerine terribilmente antiquate scivolavano sulle foglie. Julia imprecò. “Proprio una ragazza a modo.” Commentò da sola. Quando arrivò al balcone, si sporse di nuovo. “A domani.” Disse solo, portando la mano alla bocca, rivolgendogliela e soffiandoci sopra, come a mandargli un bacio. Lui fece lo stesso e se ne andò silenzioso nella notte, continuando a guardarla fino a che non si persero di vista. Julia sospirò, trasognata, e fece per voltarsi per entrare nella sua camera, quando sbatté contro il petto di qualcuno. “Andrea! Oddio, mi hai fatto prendere un colpo!” esclamò spaventata. “Non puoi stare con Romeo.” Disse lui, duro. Julia sbuffò, inasprendosi. “Pensavo che quelli del ventunesimo secolo fossero di mentalità più aperta.”
“Non è questo. Non puoi, e basta.”
“Perché?!?”
“Non hai mai letto il libro di Romeo e Giulietta!?!”
“No, a dire il vero!”
“Ti stai lasciando condizionare dalla storia! Stai seguendo la trama passo passo!”
“E allora?!?”
“Non puoi arrivare fino in fondo!”
“Dimmi perché!”
“Perché alla fine muoiono entrambi!” urlò Andrea irato. Julia rimase paralizzata. “No, no, no.” Disse solo.
 
 
 
* spazio autrice *
Ciao ragazze barra ragazzi!!
Piaciuto il capitolo fluff???
Allora so che stanno andando veloce… ma il colpo di fulmine è il colpo di fulmine, eh? Ahahah XD
Comunque. Riguardo all’inizio. Alcuni prenderanno come esagerata la reazione di Julia quando parla con Romeo di avere paura delle altre persone. Fidatevi, ci si sente così. Fa male, ci si sente attanagliare il cuore. Come lo so? Eh… indovinate :’(
Vorrei sapere cosa ne pensate di questo capitolo bello lungo per i miei standard!!
Ciaooo a tutti!!!!!
Ranyadel
  
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