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Autore: chersvoice    19/11/2013    2 recensioni
" Spegnimi una sigaretta addosso."
“Cosa?”
“Spegnimi una sigaretta addosso. Voglio che mi rimanga un segno di te.”
“Ma sei impazzita? Guarda che fa male!”
“No, te lo dico io cosa fa male. Fa male aspettare per giorni un messaggio che non arriva, fissare per ore un telefono che non squilla. Fa male non vederti e non poterti chiamare per dirti “Ehi, ci prendiamo un gelato?”. Fa male addormentarsi ogni notte chiedendosi cosa starai mai facendo tu. Fa male pensare che tra poco sarai a più di duemila chilometri da me, che non mi chiamerai più per sapere cosa c’è da studiare, che non ci saranno più serate passate insieme ubriachi a discutere dell’immortalità. Farà male quando farà freddo e non ti potrò abbracciare, quando verrà Natale e non ci faremo nessuna foto con il cappello rosso in testa. Farà male anche quando sarò felice e non te lo potrò dire, quando avrò voglia di stare con te e allora mi metterò a riguardare le nostre foto. Farà male quando tornerò a Parigi e non ci sarai più tu a stringermi davanti alla Tour Eiffel. E farà male quando bacerò un altro e penserò a te,ecco cosa fa male."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Wesley Stromberg
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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i'll try to fix you.


Mi hanno insegnato che non dovevo piangere, che nella vita bisognava difendersi, farsi valere, rispettare.
Mi hanno detto di essere forte, che nella vita o si vince o si perde.
Io ci ho provato, ma non ci sono riuscito.
Ora lo so, sono fragile, è inutile continuare a fingere perché tutti lo siamo e ammetterlo ci renderà più forti.
Ste parole rimbombavano nella testa del signorino wesley stromber.
 
 ‘E non scherzo quando dico che abbracciata a te ci starei per sempre.’ Gli sorrisi.
‘vorrei fermare il tempo shar..’ disse con voce interrotta.
‘cosa vorresti dire?’ chiesi anche se già sapevo dove sarebbe arrivato.
‘tu non vivi qui, tra poche settimane te ne torni a casa..io come farò senza di te?’ ecco appunto.
‘possiamo rimanere benissimo buoni amici anche se siamo distanti eh..’ gli presi la mano ‘non ti sbarazzerai facilmente di me caro mio’ gli sorrisi e lui ridacchiò.
Era una cosa abbastanza triste, cercavo di evitare di parlarne.. anche a me sarebbe mancato un sacco.
io e lui abbiamo instaurato un buon rapporto.
 
 
‘scusami ma keaton mi sta chiamando’ disse allontanandosi un po’ da me mentre io andai un attimo in cucina a prendermi un bicchiere d’acqua.
‘keaton non posso dirglielo ora. Non ci riesco.’
‘no,non hai proprio capito. Dalla mia bocca non uscirà proprio niente,stop.’
‘ancora?ti ho detto che non le dico nulla keaton,ciao.’
‘che succede?’gli chiesi.
‘cosa?ah nulla tranquilla.’ Sorrise.
 
Wesley e Sharon erano  felici tra di loro.
Ma essere felici è difficile.
Quando stai male non hai nulla da tenerti stretto, perchè tanto non hai niente, e non avendo niente non hai nulla da perdere.
Con la felicità è tutto diverso, devi starci attento, se tiri troppo la corda si spezza. Con il dolore non hai queste preoccupazioni, il dolore è mille cavi d’acciaio. La felicità è un filo così sottile che a volte hai quasi paura di camminarci sopra, di farlo attorcigliare al filo della tua vita, anch’esso così fragile e colmo di nodi.
E so che il dolore mi corre accanto e non vede l’ ora di portarmi via la mia felicità, ma ho imparato a tenerlo lontano, a non permettergli di distruggermi ancora, di devastare quel filo sulla quale cammino, anzi, corro, corro come il vento, perchè la vita va in fretta e la felicità anche, e se non ti dai una mossa rischi di fartela scappare.
 
Forse per lui sharon non era solo una semplice amica, forse, si stava prendendo una cotta per quella ragazza.
 
“Eppure qualcosa ho imparato.
Ho imparato che a volte l’amore è tutto, altre volte non basta. Che le lacrime, ad un certo punto, non si trattengono più.
Ho imparato che le persone scappano quando più fa comodo, quando è più semplice mollare.
Che le promesse sono parole, la maggior parte delle volte, solo e soltanto parole.
Ho imparato a urlare in silenzio. A tendere le mani anche quando non mi è stato chiesto.
A cogliere la differenza fra amAre e amOre, in ogni piccola sfaccettatura.
A mettermi in gioco e vincere. A mettermi in gioco e perdere. A non aspettarmi più niente.
Ho imparato che io non sono facile da amare, perchè per me l’amore non è semplice e comune amore.
Ho capito che devo lasciar andare chi non vuole rimanere. Che se ti fermi un attimo, se smetti di lottare, anche solo per un secondo, nessuno ti viene a riprendere.
Ho capito che la vita, a volte, l’amore te lo fa pagare. Tutto alla fine. Quando fa più male.” Wesley mi guardava,era fiero delle mie parole. Mi fece uno dei suoi magici sorrisi e un applauso leggero.
Ero felice con lui, mi sentivo bene.
“sta notte posso dormire da te?non ho voglia di andare dai ragazzi..” mi chiese sbadigliando.
“certo,nessun problema,ti preparo il divano” feci per andare in salotto quando sentii le sue possenti braccia circondarmi la vita “tu ora resti un po’ con me” disse facendomi coricare sul letto.
“che stai facend-“ mi interruppe mettendosi sopra di me e porgendo il suo dito sopra la mia bocca come per zittirmi.
“zitta e ascoltami prima che mi penta di quello che sto per dire” feci un cenno con la testa per farlo continuare.
“Tu devi saperlo.
Devi sapere il modo in cui mi batte il cuore quando ti vedo, quando mi parli, quando mi guardi dritto negli occhi e per me il mondo, in quel momento, tutto quel mondo non esiste più.
Tu devi sentire il rumore dei miei pensieri, quando penso te.
E delle mie parole, quando parlo di te.
E dei miei sguardi.
E delle mie mani.
E’ tutto un rumore, quando in mezzo ci sei tu.
Devi saperlo.
Devi sapere che, se potessi amare qualcun’altro, qualcuno migliore, facile, qualcuno che forse varrebbe di più la pena, io sceglierei te, sempre te, ogni singola volta, te.”
 
Ero stupita, sconvolta e incredula. Me ne stavo li ferma a fissarlo mentre lui si dichiarava a me..
questa settimana è stata spettacolare con lui, devo ammetterlo.
ma il solo pensiero di dedicare il mio cuore a qualcun altro.. non so mi prende male.
Ho paura. Una fottuta paura.
“ti prego di qualcosa..” mi fissava.
“io..wesley..non lo so.” Riuscii a malapena ad aprire bocca, ero imbarazzata e impaciata al massimo.
Si alzò di colpo e sbuffando se ne andò.
L’avevo fatta grossa?era colpa mia?che casino…

  
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