Capitolo 2 – Un nuovo lavoro
-Fra un
paio di giorni partirà dal porto di Tokyo una nave da crociera diretta alle
isole Filippine- Saeko iniziò a spiegare il motivo per cui aveva bisogno di City
Hunter –Su quella nave si imbarcherà anche Toshio Hirayama, il nuovo boss
dell’omonimo clan, che ha preso il posto del padre, Takefumi Hirayama, morto due
settimane fa-
-È una
delle famiglie mafiose più potenti di Tokyo, hanno le mani in pasta ovunque-
spiegò Ryo –Come mai questa crociera? Cosa c’è sotto?-
-Sotto
c’è l’acquisto di una partita di diamanti rubati, che Hirayama intende comprare
da Ryumei Hara- rispose la donna
-Questo
nome non mi dice niente- intervenne Umibozu
Saeko
aveva chiesto anche a Miki e Umibozu di partecipare alla conversazione, perché
molto ci sarebbe stato bisogno anche del loro aiuto.
-Questo
perché Hara vive in Australia da molto tempo, è lì che ha rubato i diamanti-
-E
adesso vuole portarli fuori del paese…- dedusse Ryo
-A dire
la verità, lo ha già fatto. Hara si trova attualmente a Osaka- replicò la
detective –Che è poi la prima tappa della crociera, dove la nave imbarcherà la
seconda parte dei passeggeri della crociera-
-Fammi
indovinare, i due voglio fare lo scambio sulla nave, appena superato il confine
delle acque giapponesi-
-Proprio
così, Ryo. In questo modo noi della polizia abbiamo le mani legate, in quanto
saranno fuori della nostra giurisdizione-
-E tu
vuoi che io e Ryo ci imbarchiamo e li catturiamo per te- intervenne Kaori
-Esatto.
E vorrei che voi, Miki e Falcon, li accompagnaste per fare loro da supporto. Due
coppie di amici in vacanza non desteranno alcun sospetto- sorrise la poliziotta
Kaori
arrossì all’implicazione che quelle parole portavano.
-A me
l’idea piace- intervenne Miki –Che ne dici se andiamo a fare un po’ di shopping,
Kaori? Sarà una buona occasione per mettere in atto quello che ti ho consigliato
prima!- aggiunse facendole un occhiolino complice
Questa
volta la sweeper ottenne una bella colorazione aragosta, sotto lo sguardo
interrogativo di Ryo.
-Starete
scherzando spero?! Non posso mettermi questo…coso-
Kaori
guardò con imbarazzo lo striminzito costume a due pezzi marrone con un piccolo
fiore di cristalli Swarosky sul seno destro. Eriko, a quel commento, incrociò le
braccia, imbronciata.
-Questo
“coso”, come lo chiami tu, è uno dei costumi da bagno più belli e più richiesti
che io abbia mai disegnato!- le disse sdegnata
-Kaori,
smettila di farti di questi problemi, hai un corpo bellissimo ed è ora che tu lo
metta un po’ in mostra- intervenne Miki
La
barista, appena saputo che il nuovo incarico prevedeva una fantastica crociera
alle Filippine, aveva trascinato Kaori al negozio di Eriko, pronta ad un lungo
pomeriggio di shopping sfrenato. Miki e la stilista si erano immediatamente
alleate per far provare a Kaori abiti di ogni genere, costumi da bagno compresi.
-Vedrai
che il tuo Ryo ti cadrà ai piedi come una pera cotta- le fece l’occhiolino Eriko
Kaori
rise a quell’immagine. Poi si guardò nuovamente allo specchio. Doveva ammettere
che quel costume le piaceva e che non le stava per niente male…E poi, perché no?
Se Ryo non si decideva, forse per una volta avrebbe potuto essere lei a fare il
primo passo.
-D’accordo,
mi arrendo- capitolò –Fate di me quello che volete…-
Miki ed
Eriko si scambiarono un sorriso trionfante.
Kaori
aprì la porta di casa cercando di non cadere sotto il peso di tutte le borse che
contenevano gli acquisti appena fatti. Inoltre, Miki ed Eriko avevano insistito
perché indossasse uno dei vestiti che le avevano consigliato, un leggero abito
di cotone a righe rosa e viola con la gonna a pieghe, abbinato ad un paio di
scarpe con il tacco. Il motivo era stato “di testare già da subito la resistenza
di Ryo”. Lo trovò seduto sul divano a guardare il notiziario.
-Scusa
il ritardo, ero con Miki ed Eri- gli disse entrando
-Non
fa…- Ryo si voltò verso di lei -…niente-
Diavolo,
ma quella donna stava tentando di ucciderlo! Stava facendo di tutto per essere
cauto ed andarci piano con lei e Kaori si presentava con un vestito del genere?!
Il tessuto elasticizzato le sottolineava le forme e la corta gonna lasciava
scoperte quelle lunghissime e favolose gambe…Moriva dalla voglia di prenderla in
braccio e portarla in camera sua per non farla uscire mai più.
-Vedo…che
hai fatto acquisti…- le disse cercando di spostare lo sguardo dalle sue gambe
-Sì, ho
preso qualcosa anche per te- gli rispose lei posando le borse –Adesso vado in
cucina e preparo la cena-
Un’idea
balenò nella mente di Ryo.
-Aspetta…-
si alzò e le si avvicinò –Visto che già indossi un bel vestito, perché non
usciamo fuori a cena?-
Kaori
non poteva credere alle sue orecchie…Ryo le aveva chiesto di andare a cena loro
due soli! Come una vera coppia!
-Sarebbe…sarebbe
bellissimo- gli sorrise, felice
-Bene.
Vado a cambiarmi-
Detto
questo, salì le scale e sparì nella sua camera. Lei sorrise tra se e se. A
quanto pareva il vestito stava dando i suoi frutti…Ringraziò mentalmente Eriko e
Miki per aver insistito affinché comprasse quello e tutto il resto.
Dieci
minuti dopo, Ryo riapparve. Vestito con un completo nero e una camicia azzurra,
era bello da togliere il fiato.
-Andiamo?-
le chiese
-Sì-
lei sorrise e prese la borsa
Era una
calda serata di metà aprile, perciò decisero di raggiungere il ristorante scelto
da Ryo a piedi. Mentre camminavano, Kaori continuava a rigirare tra le dita il
ciondolo della sua collana. Era stranamente nervosa. Non era insolito per lei
trovarsi da sola con Ryo, in fin dei conti vivevano insieme, e si era sempre
sentita a proprio agio con lui, ma quella sera era la prima volta che uscivano
da soli come una vera coppia e proprio non sapeva come comportarsi.
-Vedo
che la porti sempre- la voce di Ryo interruppe le sue riflessioni
-Eh?-
-La
collana-
-Oh,
sì, non me la tolgo mai-
Il mese
prima, per il suo compleanno, Ryo le aveva regalato una collana in argento con
un ciondolo a forma di due cuori intrecciati. Kaori lo aveva adorato fin dal
primo secondo e non se lo toglieva mai, soprattutto perché le sembrava di averlo
sempre vicino. A sua volta, al compleanno di lui, lei gli aveva regalato un
orologio con incise sul retro le loro iniziali e anche Ryo lo indossava sempre,
cosa che le faceva un immenso piacere.
Il
ristorante che il suo partner aveva scelto era piccolo, molto intimo e
confortevole. Cenarono a lume di candela, chiacchierando del più e del meno, e,
mano a mano che la serata procedeva, Kaori si sentiva sempre più rilassata e
felice. Ryo non aveva occhi che per lei, la trattava con dolcezza, la faceva
sentire speciale. La faceva sentire amata.
Dopo
cena decisero di comune accordo di fare una passeggiata. Camminarono in
silenzio, mano nella mano, godendosi la reciproca vicinanza, finché non
deviarono per l’entrata del parco di Shinjuku.
-Vuoi
passeggiare nel parco a quest’ora?- gli chiese Kaori stupita
-Di
cosa ti preoccupi?- le chiese Ryo divertito –Sei con il miglior sweeper del
Giappone!-
-Ho
capito, ma…-
-Non
fare storie, voglio portarti in un posto…-
-Che
posto?-
-Lo
capirai quando ci saremo-
La
condusse all’interno del parco, poi, dopo pochi minuti, si fermò.
-Ora
vediamo se ti ricordi…- le disse, misterioso
Kaori
si guardò intorno e all’inizio non vide altro che una panchina e due file di
alberi di ciliegio che contornavano in vialetto…Poi capì. Si voltò verso di lui.
-Questo
è il posto dove ti ho visto per la prima volta- mormorò, ricordando quando a 17
anni aveva pedinato suo fratello per scoprire quale lavoro facesse in realtà
-Esatto…Anche
se “spiato” sarebbe il termine più adatto…- le rispose lui, ironico
-E per
quale motivo mi hai portato qui?-
-Per
sedurti, mi sembra ovvio-
Kaori
stava per rispondere piccata a quella battuta ironica, ma poi cambiò idea,
decidendo di mettere le proprie carte in gioco.
-Tu non
hai bisogno di sedurmi, io sono già tua- gli sussurrò guardandolo negli occhi
Il
cuore di Ryo gli si contrasse nel petto di fronte a quelle parole e a quello
sguardo. Decise, per una volta, di gettare al vento le sue proposizioni e di
lasciarsi guidare dai propri sentimenti. Le circondò la vita con le braccia e
abbassò la testa cercandole le labbra. Fu un bacio tenero e appassionato allo
stesso tempo, un lento e caldo conoscersi e assaporarsi.
Quando
il bacio ebbe fine, avevano entrambi il respiro affannoso. Kaori appoggiò la
testa al petto di Ryo, cercando di calmare il battito furioso del proprio cuore,
e Ryo la strinse a se, affondando il viso tra i capelli di lei. Quando riuscì di
nuovo a parlare, Kaori alzò il viso e gli sorrise, con aria maliziosa.
-Beh,
era proprio ora che ti decidessi a baciarmi-
Lui
rise.
-Lo sai
che sono lento in queste cose, ma quando mi decido faccio le cose per bene,
vero?-
-Oh,
sì, ti ci metti proprio d’impegno-
-Che ne
dici di un bis?-
-Dico
che sono pienamente d’accordo-
Kaori
ebbe appena il tempo di finire la frase, che la bocca di Ryo aveva già catturato
la sua in un altro passionale, esigente bacio.