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Autore: lunatique    19/11/2013    6 recensioni
Prendiamo una ragazza, che non va molto bene a scuola, negata nello sport. Ora aggiungete un ex-migliore amico con i capelli tipo riccioli d’oro e due fossette da bambino piccolo. Prendete un amico che si innamora della ragazza, una sorella perfetta, un ragazzo dolce più del caramello ed un amica che soffre in silenzio. Aggiungete al tutto una troietta che nella vita non ha niente da fare, tranne che combinare casino.
Cosa viene fuori? Un’enorme disastro, ecco com’è la vita di Alex Stewart da pochi mesi a questa parte.
***
TRAILER DELLA STORIA: http://www.youtube.com/watch?v=wDnylwQDE2o
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Vieni.” Mi fece Louis, facendo qualche passo in avanti sulla sabbia calda.
Lo seguii provando a non fare rumore. Arrivammo davanti ad Harry che era disteso comodamente sul suo asciugamano blu a prendere il sole. La sua pelle era imperlata da goccioline di sudore a causa del caldo, mentre i suoi ricci ricadevano morbidamente sull’asciugamano.
Io mi posizionai vicino al fianco destro del riccio, Louis dalla parte opposta. Harry aveva gli occhi chiusi e non si era accorto di niente, probabilmente dormiva. Stappai la mia bottiglietta, il castano fece lo stesso con la sua. Fece un cenno col capo ed in quel momento versammo l’acqua gelida delle bottiglie sul corpo di Harry che urlò preso alla sprovvista. Aprì bruscamente gli occhi guardandoci come per ucciderci.
“Corri!” Mi urlò Louis con un sorriso a trentadue denti. Iniziammo a correre con Styles che ci veniva dietro urlandoci solo Dio sa cosa.
Non feci a meno di ridere ripensando alla sua faccia di quando gl’avevamo versato l’acqua addosso.
“Merda!” Imprecai ridendo, dato che Harry c’aveva quasi raggiunti.
Vidi il castano accanto a me, avvicinarsi sempre di più all’acqua fino a buttarsi nel mare.
Mi bloccai per accorgermi che Harry aveva lo sguardo fisso sul corpo di Louis che nuotava via, poi in meno di tre secondi riportò lo sguardo su di me. Fu un momento, le mie gambe si mossero da sole cercando di correre via, ma Harry era troppo veloce, mi prese in braccio con facilità caricandomi sulla sua spalla stile sacco di patate.
“Lasciami!” Urlai colpendolo più volte sulla schiena. Lo vidi camminare nell’acqua che saliva fino ad arrivargli alla vita, man mano che avanzava.
“Harry ti prego!”
Rise divertito. “Questo è per avermi gavettonato, stronzetta.” Non feci in tempo neanche a capire il senso delle sue parole che venni lanciata in acqua.
Lanciai un urlo al contatto col mare freddo, affondando sempre di più. Toccai il fondo con un piede, dandomi la spinta necessaria con braccia e gambe per risalire.
“Bastardo!” Dissi sputando acqua, la gola mi pizzicava tantissimo a causa del sale.
“Ah, io vero?” Mi fece ironico. “Sono io quello che ti ha fatto prendere un infarto lanciandoti dell’acqua addosso mentre dormivi, giusto?”
“Ma vai via!” Risi schizzandogli l’acqua.
Cominciò anche lui a schizzarmi. “Vuoi la guerra?” Mi urlò per farsi sentire, sopra il rumore dell’acqua.
“Che guerra sia!” Accettai.
In un secondo venni travolta da ondate d’acqua sempre più forti, spinte verso di me dalle sue mani enormi.
Presi un respiro profondo lasciandomi sprofondare, chiusi gli occhi dato che il sale presente nel mare mi dava fastidio e  rimasi così per un po’ di secondi.
All’improvviso sentii qualcosa afferrarmi il polso, dischiusi le palpebre rivelando la figura sfocata di Harry davanti ai miei occhi.
I ricci fluttuavano nel mare in modo disordinato, mi salutò con una mano e mi auto imposi di non ridere per non farmi entrare l’acqua in bocca. Ricambiai il saluto.
Mi fece il segno della pace con la mano sinistra ed io alzai il dito medio con quella destra. Sentivo i miei polmoni andare a fuoco, non sarei riuscita a resistere ancora per molto sott’acqua.
Liberò il mio polso dalla sua presa, portando entrambi le sue mani vicino al petto e unendole, formando un cuore. In quel momento il mio corpo venne pervaso dalla voglia di stringerlo tra le mie braccia e di rimanere il quel modo per sempre. Mossi velocemente le mi gambe, riducendo la distanza tra noi e stringendolo, appoggiai la mia testa sul suo petto e incrociai le mie gambe intorno alla sua vita.
Mi strinse forte, la gola mi bruciava tantissimo, i polmoni supplicavano per un po’ di aria e gli occhi erano irritati dall’acqua ma era un momento perfetto, uno di quelli che sogni da piccola, abbracciando il tuo orsacchiotto preferito.
Mi staccai da Harry risalendo a galla, lui mi segui e prendemmo tutti e due un grande respiro, come se avessimo appena corso.
“Ho vinto.” Sorrise come un bambino, il suo naso sfiorava il mio e le sue pupille puntarono nelle mie, come se volesse leggermi la mente.
“Ti ho solo lasciato vincere, Harold.” Sorrisi anch’io schizzandogli poco poco la spalla.
Rise cingendomi la vita con le mani, dentro l’acqua. Mi avvicinò a se riducendo quei pochi centimetri di distanza tra noi. Mi resi conto che ogni cellula del mio corpo desiderava un contatto con lui, con la sua pelle, con le sue braccia, le mani, le gambe…con la sua bocca. Un formicolio di piacere si diffuse nel mio stomaco, questo mi fece sorridere ancora di più.
“Hey voi due piccioncini, venite a mangiare o no?” Ci urlò qualcuno.
Ci girammo di scatto vedendo la figura sfocata di Louis sulla riva che ci guardava con un sorriso enorme dipinto sul volto. Quel rompiscatole deve arrivare sempre sul più bello e che cazzo! Aveva lo sguardo di chi la sapevo lunga e questo mi spaventava, chissà che starà pensando.
Io ed Harry nuotammo fino ad arrivare a una secca, da li trascinammo i nostri piedi nell’acqua raggiungendo il castano che continuava a sorridere come un’ebete.
Arrivammo al bar della spiaggia, sedendoci vicino a Mabel, Juliette e Niall che ci aspettavano.
“Alelluja, pensavamo foste scomparsi!” Esclamò la rossa guardandoci.
“Ho una fame incredibile.” Mormorò Niall.
“Che novità.” Dissi con tono ironico, facendo ridere gli altri.
“Cos’hai mangiato stamattina? Pane e simpatia?” Mi provocò.
“E tu invece? Uno yogurt acido?” Si sollevò un coro di “sbooo” tra i nostri amici ed io sorrisi soddisfatta.
“T’ha chiuso amico!” Rise Louis dando due pacche sulla spalla al biondo.
 
 
“Ho vinto!” Esultò la roscia accanto a me, alzando le braccia in aria e battendo i piedi a terra.
“Cazzo, ce l’avevo quasi fatta!” Mormorai guardandola, seduta sul pavimento vicino a lei.
“Hai vinto? Qual’era il tuo obiettivo?” Le chiese Niall, dubbioso.
“Conquistare il Nord America e l’Oceania.” Mabel fece vedere la carta che teneva vicino, al biondo. Quest’ultimo diede uno sguardo veloce al gioco davanti ai suoi occhi e sbuffò.
“Risiko è un gioco orribile.” Mormorai, lasciandomi cadere all’indietro sul pavimento freddo.
“Solo perché non ci sai giocare.” Mi fece la linguaccia la mia amica.
“Ma che dici?” Controbattei. “Ho conquistato quasi tutto il mondo.”
Niall e Mabel risero di gusto. “Ma se a malapena hai conquistato l’Inghilterra.” Fece quest’ultima.
“Sono una tipa patriottica io eh, non tradisco la mia patria come voi. Preferisco rimanere nella mia amata Inghilterra.” Nel dire l’ultima frase portai una mano al cuore con fare teatrale.
“Ma smettila!” Mabel mi diede una spintarella sulla spalla, risi e le scansai la mano con uno schiaffo.
Mi alzai velocemente avviandomi verso la cucina. Non c’era nessuno, i piatti ed i bicchieri sporchi ricoprivano il tavolino in mezzo alla stanza.
“Sapete, qualcuno dovrebbe pulire qui.” Urlai per farmi sentire da tutti gli altri presenti nella casa.
“E perché quel qualcuno non puoi essere tu?” Urlò Harry da chissà quale stanza.
“Perché mi pesano le mani, okay?” Strillai a mia volta.
Silenzio. Poi dei passi e di nuovo silenzio.
La porta si spalancò all’improvviso con un cigolio inquietante, dietro ad essa fece capolino Juliette e la sua chioma di fluenti capelli biondi.
“Stasera danno un party sulla spiaggia, vieni?” Mi fece prendendo un po’ di biscotti dalla mensola e ficcandosene qualcuno in bocca.
“Tu come fai a saperlo?” Domandai.
“L’ho sentito dire da uno dei ragazzi con cui ho giocato a pallavolo oggi in riva al mare. Da quello che ho capito il proprietario del Bonds Wine Bar ha un figlio che l’ha convinto ad usare il locale per i cibi e le bevande, quindi la festa si farà lì intorno al bar, sulla spiaggia.” Mi spiegò.
Annuii e presi anche io un biscotto dalla confezione che teneva in mano “Okay, a che ora è?”
“Mh..verso le sette e mezza circa.” Scrollò le spalle.
“Va bene, vengo.” Annuii.


“Allora, come va tra te ed Harry?” Mi domandò d’improvviso Juliette, afferrando una maglietta dal suo armadio.
Mi girai a guardarla con aria interrogativa.
“Come va cosa?” Chiesi. “Siamo solo amici Juls, non ti fare strane idee. È come se ora ti chiedessi ‘come va tra te e Louis?’… cosa risponderesti?”
“Niente, io e Louis siamo solo amici.”
“Appunto, lo stesso vale per me ed Harry.” Afferrai dei pantaloncini celeste chiaro a vita alta, con qualche strappo qua e là.
“Si ma è diverso, tu… Harry… voglio dire…”
“Invece no, è esattamente la stessa cosa.” Mi tolsi la tuta per infilarmi i pantaloncini che aveva precedentemente preso.
“Intendo che la differenza è che io non dormo a letto con Louis.” Mi spiazzò con quella risposta.
Sgranai gli occhi, fissandola.
“Se p-pensi che io ed Harry abbiamo f-fatto…” Balbettai ma mi interruppe. “Non penso a quello Alex, dico solo che due semplici amici non dormono a letto insieme, secondo me mi stai nascondendo qualcosa.” Alzò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
“Non so proprio di cosa tu stia parlando.” Arrossii abbassando lo sguardo per chiudermi il bottone dei pantaloncini.
“Invece si che lo sai. Secondo me a te piace Harry ma hai paura che tu a lui non piaci e non mi dici niente perché non vuoi sembrare una fifona.” Sorrise soddisfatta appoggiandosi con la schiena al muro.
Bingo.
“Sei fuori strada Juls.” Feci una risatina isterica. “Ed ora sbrighiamoci che gli altri ci aspettano.” Svagai.
 
“Sai dov’è andato Louis?” Mi urlò Mabel nell’orecchio, cercando di superare il volume alto della musica.
“No, ma se lo trovo a ballare con un'altra ragazza lo picchio per te.” Le strillai a mia volta.
Forse era meglio fermarmi a ‘no…’ dato che i tuoi occhi assunsero la forma di due palle da bowling e mi fissò impaurita.
Risi. “Dai scherzo Mab, ti pare? Non ti fidi di Louis per caso?”
“Certo che mi fido di Lou, ma di tutte queste gallinelle ubriache no.” Mi rispose indicando le persone accalcate intorno a noi con un dito, mentre con l’altra mano si torturava una ciocca di capelli.
Risi divertita dalla sua gelosia. Ma io non sto scherzando, se becco Louis a ballare con un’altra ragazza lo picchio fino a farlo diventare viola.
Che ragazza dolce che sono.
Mi guardai intorno, facendo finta di cercare il suo ragazzo, quando in realtà l’unica chioma che volevo riconoscere era una riccia che contorna un faccino dolce e due paia di occhi verdi smeraldo.
Come fa Harry a nascondere il suo quasimetroenovanta in mezzo a questa gente? Tecnicamente avrei dovuto trovarlo facilmente data la sua statura, ma non è così.
Mi mossi velocemente tra la folla, con la mia amica sotto braccetto che ogni tanto inciampava nei piedi dei ragazzi carini che le chiedevano scusa con un sorriso da ‘stanotte ti stupro’ ma lei, da brava ragazza fidanzata e casta che è, non li guardava nemmeno.
“Hai visto che carino quello?” Accennai verso il ragazzo che la stava guardando come se la volesse mangiare. “Chi?” Si guardò intorno come una completa scema.
Appunto.
“Quello seduto al bancone che sta bevendo.”
La rossa capì chi intendessi, poi rise come se le avessi appena detto una battuta. “Si è carino, ma ti ricordo che sono fidanzata.”
Alzai gli occhi al cielo. “E allora? Vai li è fattelo come amico, da quando in qua una ragazza fidanzata non può avere un amico carino?”
Si morse il labbro, poi riguardo il ragazzo dagli occhi celesti.
“E comunque sta guardando te.” Con quella frase mi spiazzò, corrugai la fronte e lei si strinse nelle spalle. “Si vede chiaramente. Dai, vai a rimorchiare mentre io cerco Loulou.”
Loulou, ah che stress questi nomignoli dolci.
“Okay.”
Camminai molto lentamente facendo la vaga, mi sedetti proprio accanto a quel ragazzo cercando di non spostare lo sguardo su di lui per nessuna ragione al mondo. Ordinai un drink riavviandomi i capelli con una mano.
“Non ho mai visto una ragazza bere così tanto, complimenti.” Si complimentò qualcuno. Mi girai verso il castano scoprendolo a sorridermi in un modo adorabile.
“Davvero? Si vede che non hai conosciuto molto ragazze prima d’ora.” Risi.
No no no no no. Alex, che stai facendo? Di sicuro ora penserà che lo stai insultando.
“Emh… Non nel senso che sei uno che non attira ragazze. Ceh, sei carino, emh… insomma non è quello che volevo dire. Allora, ricomincio…” Iniziai a blaterare diventando completamente rossa.
Rise divertito, riavviandosi i capelli con una mano. “Sei divertente, sai?” Mi interruppe.
“Grazie.” Arrossii ulteriormente.
“In più sei anche carina, combinazione perfetta.” Bevve un altro sorso dal suo drink. Non sapevo cosa dire, così mi limitai a sorridere come le vallette dei programmi per idioti.
“Comunque, mi chiamo Alex.” Buttai giù per rompere il silenzio (silenzio per modo di dire, dato che la musica era a palla e le persone facevano un chiasso assordante).
“Piacere, io sono Luke.”
Luke. Che nome adorabile.
Le luci stroboscopiche illuminavano ogni tanto il suo sorriso fatto di una perfetta linea di denti bianchissimi.
 

HARRY:

Camminai tra la mischia di persone sudate che continuavano a ballare, la musica era a palla ed i miei poveri timpani probabilmente stavano sanguinando.
Passai davanti a qualche ragazza carina che mi fece l’occhiolino, io ricambiai a tutte con un sorriso per educazione, andandomene poi nella direzione opposta molto, molto velocemente.
Alex sembrava volatilizzata, sparita nel nulla, non la trovavo più da quando mi aveva detto “devo pisciare” ed era scappata via in bagno come un razzo. Sorrisi pensando a con quanta naturalezza è capace di dire certe cose.
Volevo vederla, volevo chiederle di ballare e stare con lei per tutta la serata. Ma è difficile cercare una nana in mezzo a tutte queste ragazze con tacco quattordici e ragazzi alti come palazzi.
Eccola finalmente la riconobbi mezza nascosta dalla gente tra noi a parlare con una persona di cui non riuscivo a vedere il volto.
Camminai più velocemente per raggiungerla, quando una mora dagli occhi color ghiaccio mi si parò davanti.
“Hey.” Mi fece, come se ci conoscessimo da anni.
“Ciao.” Ricambiai con un sorriso, continuando a guardare Alex da lontano.
“Ti va se balliamo un po’?” Non risposi alla sua domanda, continuando a non spostare lo sguardo dalla ragazza castana seduta al bancone.
“Stai andando di fretta per caso?” Mi chiese ancora la mora di cui non sapevo il nome. In quel momento un ragazzo che nascondeva metà di Alex si spostò permettendomi di vederla meglio, ma riuscii a vedere anche che quello con cui stava parlando era… un ragazzo.
Mi morsi il labbro pervaso dalla gelosia e dalla rabbia. Alex doveva essere solo ed esclusivamente mia stanotte, e invece…
Spostai lo sguardo sulla ragazza che mi stava quasi appiccicata, ripensando alle domande che mi aveva fatto poco prima.
“No no, non sto andando da nessuna parte. Allora, balliamo?” Mostrai un sorriso riavviandomi i ricci.
La mora accettò, così iniziammo a ballare in mezzo alla folla e a parlare per conoscerci un po’. Dopotutto, è davvero una ragazza bella, forse la più bella di tutte in questa festa. La più bella di tutte, eccetto una…
Scacciai via quei pensieri, concentrandomi sulle sue risposte. Per ora sapevo che si chiamava Lela e che veniva da un paesino del nord Inghilterra.
“Di dove sei?” Mi chiese.
“Londra.”
“Oh, un londinese.” Sorrise, come ammirata. Ma ammirata di cosa? “Vieni da un metropoli, wow. Non ho mai parlato con un ragazzo di Londra, ora so che tutte le dicerie sui londinesi sono vere.” Sorrise.
“E cioè?” Chiesi confuso.
“Che siete tutti dei bellissima ragazzi.”
Sorrisi ringraziandola, avrei restituito anche io quel complimento in qualche modo, se solo non avessi capito da dove cazzo venisse lei e se solo la mia mente non fosse troppo concentrata su un’altra ragazza.
Quest’ultima invece, stava amorevolmente ridendo con Mister Muscolo. Dio che nervi. Questa serata non doveva andare così.
***

hola amighee.
allora,considerate che in questi giorni sto dando di matto,boh faccio cose che solo una ritardata farebbe. (uh....ecco spiegato il perchè li faccio.....)
per prima cosa,oggi dopo scuola una mia amica mi ha accompagnata a comprare una penna (dato che me le hanno fottute tutte sti bastardi dei miei compagni) lei mi aspettava fuori dalla cartoleria perchè ha detto che glie pesava il culo a entra (valla a capì come ragiona quella scema lol) prima di entrare nella cartoleria la stradina era completamente vuota, quando sono uscita stavo guardando una cosa sul mio cellulare e ho urlato "nnamo patata" (tradotto: andiamo patata) e mi sono ritrovata davanti un ragazzo carino, così mi sono guardata intorno e la mia amica non c'era più.
solo dopo cinque minuti ho capito che era andata a comprarsi le gomme in un bar li accanto senza avermi avvertita. CHE.FIGURA.DI.MERDA.
poi mi sono resa conto di essere arrivata all'esaurimento solo dopo che, scrivendo il capitolo, nel momento in cui c'è scritto "Ordinai un drink riavviandomi i capelli con una mano" avevo scritto "Ordinai un drink riavviandomi la mano con i capelli".
MA WTF.
comunque, ve piasa el capitolo?come aveva già accennato a quelle del gruppo di facebook, ho inserito nella storia due persone che ""disturbano"" gli harlex (su facebook avevo scritto 'pino' e 'pina' ma per fortuna ho trovato dei nomi migliori a quei due pori cristi). eh boh il momento dolce nell'acqua all'inizio me piasa. scusate se è corto ma ho compensato con quello dell'altra volta che era lungo.
boh fatemi sapere cosa ne pensate e adiossss, vado a suicidarmi all'allenamento di kung fu dove mi aspettano i tanto amati addominali e le flessioni. kill me.
saluto le mie patate (scusate sono fissata con questa parola) Caterina, Irene, Potatoess, clacla_25, demi_oned, What_The_Hell e ringrazio la dolcissima YouAreMy_Dream, aw.
okaaay vi amo tutte, goodbye.

ecco a voi un'alex sexy. che puttanella <3

 
   
 
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