Quando mi sono svegliato la mattina dopo, Derek non c'era più.

Adesso, seduto sul mio letto, ripenso alla notte scorsa. 

L'incubo, la voce che mi chiamava, il panico, la paura, Derek.

Prendo la mia testa fra le mani e premo forte contro le tempie. 

Che diavolo sta succedendo?
 

'Stiles! Sbrigati o farai tardi a scuola!' urla mio padre dalla cucina. 

Mi alzo e scendo di sotto.

'Io vado, a dopo papà.'

'Buona giornata!' dice, ed io esco di casa.
 

Salgo sulla jeep e cerco di realizzare il fatto che nulla sia più come prima.

Questa notte ho davvero capito che tutto cambierà, io per primo. 

Non so ancora in che animale orribile mi trasformerò e ciò mi spaventa. Ho paura di fare del male a chi mi sta intorno. 

Non voglio diventare un assassino. 

Metto in moto e parto, ma non mi dirigo verso la scuola. 

Cosa succederebbe se ad un tratto perdessi il controllo e ferissi qualcuno? Non posso pensarci.

Mando un messaggio a Scott: 

Oggi non vengo a scuola, sono ancora un po' scosso. Stiles.

Dopo pochi istanti, il display si illumina e leggo la risposta di Scott:

Capisco. Scusa ancora, fratello. Scott. 

Dopodiché, mi addentro sempre più nel bosco. 

Ho temuto questo posto per molto tempo, ma adesso gli alberi intorno a me riescono a tranquillizzarmi, in qualche modo. 

So che qui posso sentirmi a casa, al sicuro.

Ed ecco che ripenso a Derek e mi rendo conto di essere più vicino alla sua vecchia casa che alla mia.

Scendo dall'auto e mi ritrovo davanti la cadente dimora degli Hale.

Ed è allora che penso: e se vivessi qui per un po'? Solo il tempo di capire cosa mi succederà. 
 

Salgo gli scalini di fronte alla soglia di casa e apro delicatamente la porta. Una sensazione di abbandono mi fa rabbrividire.

Esploro le stanze con curiosità. Salgo al piano di sopra e mi fermo davanti la porta di una di queste. 

Le pareti blu, un letto al centro e dei giocattoli bruciati la occupano.

Probabilmente è la camera di Derek. 

Avanzo e trovo un oggetto che conferma i miei sospetti: una cornice con all'interno una foto dove a stento si riconosce un Derek più giovane ed una bambina, Cora, forse.

La stanza è così impolverata che sembra che nessuno ci entri da tempo, eppure lui si è trasferito solo da poco.

Esco dalla camera ed entro in un'altra. 

Questa volta, il letto è matrimoniale. Alla parete, un grande dipinto strappato. Avvicinandomi, noto che gli occhi sono gli stessi di Derek, ma più femminili. 

'Quella è mia madre' dice una voce alle mie spalle. 

'OH MIO DIO' urlo, voltandomi. 'CHE PROBLEMI HAI, LUPO?' 

Derek Hale mi fissava dal corridoio.

'Perché sei qui?' chiede.

'Io, ecco.. mi chiedevo se.. sai, con tutto quello che sta succedendo mi stavo solo chiedendo se, ipoteticamente, così, per un po', giusto il tempo di capire, potevo restare qui. Ma se non vuoi posso, sai, anche andare in qualche caverna buia dove magari trovo l'ennesimo lupo che potrebbe uccidermi così risolverei del tutto il problema e-'

'Va bene' dice interrompendomi 'puoi restare. Ma non dormirai qui. Di sotto, in salotto, c'è un materasso. Niente coperte, mi spiace. Ah, anche l'acqua non è disponibile, così come elettricità e pulizia'. conclude.

'Beh, ehm, grazie. Mi adatterò, spero'. dico.

Il lupo rotea gli occhi e poi mi prende per il braccio.

'Non ti lascerò dormire qui, Stiles.'

Usciamo e saliamo sulla jeep, lui al posto del guidatore. 

'D-dove stiamo andando?' chiedo.

'In un posto migliore'.
 

Beh, a quanto pare il "posto migliore" era l'appartamento di Derek.

Scendo dall'auto e lo fisso. 

'Non metterti in testa strane idee. Non voglio essere violato da un lupo brutto e cattivo' dico. 

Mi ignora del tutto.

'Ma, ehm, sei sicuro che vada bene? Cosa dirà Cora? E Scott? E Isaac? E..'

'Stiles, sanno già la tua situazione, non preoccuparti troppo. E poi, è meglio per me, così posso tenerti sotto controllo'.

Arrossisco pensando alla "nostra notte insieme".

'Tranquillo, non mi infilerò di nuovo dentro il tuo letto, se è questo che stai pensando. A meno che tu non voglia, ovviamente' dice con estremo controllo. 

Maledetta calma lupesca.

Fortunatamente, questa sera Cora non è in casa, ma a dormire da una sua amica.

'Non credevo che Cora fosse un tipo che ama i pigiama party' dico.

'È pur sempre una ragazza di diciassette anni' risponde lui.

'Ancora pizza?' chiede.

'Sì, grazie'. Prendo la fetta che mi porge e l'addento.

La pizza ha tutto un altro sapore, se mangiata insieme a Derek Hale. 

La cena era passata abbastanza velocemente, così il lupo sistema il divano per la notte. 

'Grazie' dico, e lui accenna un.. sorriso?

'Buonanotte' dice, e sale le scale.

Mentre ripenso a tutto quello che è successo oggi, mi addormento. 

 

Stiles, lasciami entrare.

No.

Diventerai più forte, non dovrai più dipendere da nessuno, sarai il padrone di te stesso. 

Io non..

Stiles, fidati di me. 

 

Mi sveglio di soprassalto, il punto in cui si trova la cicatrice brucia da morire. 

Il dolore si propaga per tutto il busto, le gambe, le braccia e infine la testa.

Sento il cervello in fiamme, cado a terra contorcendomi e in un attimo sento il mio corpo cambiare. 

Non riesco a gridare, parlare, respirare. 

Avverto i passi di Derek avvicinarsi ma non riesco a vederlo.

'STILES!' cerca di fermarmi, ma ormai è troppo tardi. 

La mia trasformazione ha finalmente inizio.

 

***

 

Non sapevo cosa fare. 

Guardavo il ragazzo combattere contro il dolore per restare umano, ma il mostro dentro di lui era troppo forte. 

Stiles era steso per terra, i vestiti strappati e le mani che tenevano la testa.

Poi, davanti a me non c'era più il ragazzino agonizzante, ma un animale visto fin'ora soltanto sui libri ed i giornali.

Stiles era diventato una creatura che per vivere si ciba del sangue degli esseri viventi intorno a lui: un Chupacabra. 

Sapevo che non avrei potuto affrontarlo, ero troppo debole per un demone, così cercai di parlargli, di far ragionare l'umano intrappolato. 

'Stiles! Va tutto bene, sono io'.

La creatura ringhiava alla mia voce.

'Stiles.. so che sei spaventato, ma adesso devi fare uscire il demone! Stiles!'

Il demone cresceva a dismisura, per poco non toccava il tetto.

Mi sentii improvvisamente impotente ma raccolsi tutto il suo coraggio ed attaccai. I miei canini mordevano la carne del mostro che Stiles era diventato, mentre quello si dibatteva e mi azzannava per un fianco.

Urlai dal dolore, e le mie grida risvegliarono qualcosa nel Chupacabra. I suoi occhi, neri come la pece, d'un tratto divenirono color miele, e fissarono attentamente la ferita che sanguinava.

I nostri sguardi si incrociarono e poi, piano, dissi: 'Stiles. Sono io. Stiles, non dargli questo potere. Tu sei più forte, liberati di lui'.

La tristezza si diffuse nel muso grottesco, ma i denti erano ancora ben in vista. 

Stavo perdendo tanto sangue, molto più del dovuto, e sentiv che sarei sopravvissuto.

Subito dopo, la creatura riprese a contorcersi, gli occhi si alternavano da neri a dorati ad intervalli irregolari.

Io ero immobile.

Stiles, era svenuto sul pavimento.

















Ciaaaao a tutti!
Scusate se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ma ho avuto il "blocco del fanwriter" lol
In ogni caso, spero che il capitolo vi piaccia.
Ho voluto raccontare la trasformazione di Stiles dal punto di vista di Derek (sì, è al passato. Nella mia testa stava meglio) eeeee niente, grazie a tutti! :3