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Autore: onedrewrection    19/11/2013    4 recensioni
I giorni passarono. Le settimane volavano via. E ogni volta venivo picchiato,per un motivo,forse fin troppo valido. Fino a quando non arriverà chi sarà disposto a farmi cambiare idea.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' iniziata la scuola,tutti pensano 'nuovo anno,nuova vita' e invece rimaniamo delusi perchè in realtà non cambia nulla. 

1° settimana:
I ragazzi che mi avevano preso di mira per tutti questi anni sono ancora qui,dovrebbe essere il loro ultimo anno,solo uno,posso farcela. 
Hanno cominciato subito a picchiarmi,il secondo giorno di scuola,sono venuti dritti da me per vedermi contrarmi e soffrire sotto le loro risate. Specie il loro,così detto ''capo''

2° settimana: 

Oggi è venuto con i suoi amici per tenermi gambe e braccia,e picchiarmi. Non ha toccato la faccia,oggi non dovro' dare spiegazioni.

3° settimana:

Non sono andato a scuola,la pancia faceva troppo male anche solo per alzarsi dal letto.

4° settimana:

Appena sceso dall'auto mi dirigo al cortile di scuola,sperando che lui e i suoi amici siano all'entrata principale. E invece è li. Sembri che mi aspetti,forse ha capito che da tempo usavo il cortile per nascondermi dai suoi insensati pugni.
''Allora è vero'' Comincia ad avvicinarsi,voglio scappare o piangere,voglio che non mi picchi,non oggi,non ora,non dove la ferita non è ancora guarita.
''Che fai,non ti avvicini Harry?'' Lancia degli sguardi ai suoi amici,pesando il tono della voce sul mio nome e comincia a ridere. Il cortile è stretto,fin troppo stretto. Sopratutto lontano dagli occhi di tutti.
''Non aver paura,tesorino'' Ride,ride ancora.

..Qualche ora dopo

Mi risveglio sdraiato sul prato bagnato,speravo che fosse stato solo uno stupido incubo,così cercai di alzarmi,ma nel momento in cui piegai la testa capii che sarei rimasto lì ancora per un po'. Mi era impossibile muovere la gamba,e il bacino andava in fiamme,faceva piu' male,piu' delle scorse volte. Cerco il telefono,digitai il numero di mia madre e prima di schiacciare il tasto per chiamare,capisco che non posso dirle che dei tizi mi hanno picchiato,crederebbe di aver partorito un figlio fifone,che non riesce a difendersi,che si vergogna di quel che è,di essere gay. E si,me ne vergogno,perchè non riesco a vivere,ma neanche a rinnegarlo. Soprattutto dovrei rivelarle anche questo,sono cinque anni che lo nascondo,due che mi picchiano,e ancora si divertono. Sono sbagliato,me ne rendo conto.
E' passata circa un ora,provo ad alzarmi,di nuovo. Il bacino fa meno male,percio' non dovrebbe essere impossibile alzarmi. La gamba non riesco a muoverla,ma con qualche fatica mi alzo e zoppicando arrivo a casa. 

''Come fai a cadere ogni santo giorno? sei un buono a nulla''  Dice mia madre. Le ho raccontato che sono inciampato rincorrendo l'auto,questa scusa l'avevo usata anche un anno fa,e ci era cascata,come sempre.
''Non lo so,c'era il rialzo del marciapiede e non sono riuscito a vederlo così sono cascato. Per questo non sono riuscito ad entrare a scuola''
''COSA? HAI SALTATO SCUOLA?'' urla.
''E COSA CAZZO HAI FATTO TUTTO IL GIORNO,EH?'' continua urlando.
''Sono stato su una panchina,per tutto il giorno. Volevo aspettare che il dolore alla gamba passasse. Credevo di farti arrabbiare troppo,venendo prima''
''Sono arrabbiata ugualmente. Ora va in camera tua,dopo ti aiuto a mettere il pigiama,e domani se continui così ti accompagno io''
''No,non lo fare,non ne ho bisogno,davvero.'' Cerco di convincerla,se solo sentisse o vedesse come gli altri mi trattano,capirebbe tutto. 
''Ti do solo una possibilità,perduta quella ti accompagno io'' 
Ora devo solo cercare un altro modo per evitarli e forse andrà meglio.

5° settimana:

La gamba mi fa meno male,convinco mia madre a farmi andare a piedi,oggi non prendero' mezzi,camminero' fino all'entrata di scuola,così che arrivero' proprio nel momento in cui sarà suonata e Louis e i suoi amici saranno gia entrati. Sono all'entrata di scuola,quando ''Hey tu'' sento dirmi. Mi giro e vedo un volto di un ragazzo che probabilmente non ho mai visto. ''Ieri ho visto che Louis e la sua gang ti aveva accerchiato,volevo sapere come stavi. Oggi lo hanno fatto anche con me'' mi aveva appena confidato che anche lui era sua vittima. ''stampelle e bacino dolorante,direi messo bene. Che ti hanno fatto?''
Scosta i capelli dalla fronte e mi indica un graffio ancora fresco. Infine indica la pancia ''Oggi non me l'hanno risparmiata'' Vorrei provare pena o anche solo dispiacere per lui e anche se è da egoisti,sono contento di non essere l'unico preso di mira.
''Perchè ti picchiano?'' chiedo incoriusito. 
''Sono un secchione,''i secchioni sono degli idioti,muori idiota'' questo è quello che mi ripetono da un paio di mesi'' Imita con la stessa voce di Louis,ormai impossibile non riconoscerla,ti entra dentro come per romperti anche i timpani. ''Tu invece?''
''Sono gay'' Rispondo senza preoccuparmi di quello che puo' pensare,ormai ne sono abituato.
''Oh beh,succede spesso con i gay,sei coraggioso. Nel senso che non ti sei arreso a chi sei davvero. Mi sono fatto bocciare,per evitare tutto questo. E invece sono ancora al punto di partenza''
''Non sono coraggioso,solo non mi sembra giusto. Soprattutto odio chi sono,non  voglio essere così,ma non posso rinnegarlo''
''Perchè non vuoi esserlo?''
''C'è davvero bisogno che te lo spieghi? semplicemente perchè vorrei essere normale''
''E per te cos'è  la normalità?''
''Normale è quella persona che ama cose che tutti amano,che fanno cose che tutti fanno,che pensano cose che tutti pensano''
''In poche parole normale per te è sinonimo di clone,tu vorresti essere un clone degli altri,davvero?''
''Gli altri sono giusti,quindi credo di si''
''Gli altri ti fanno credere di essere giusti,ma non lo è nessuno,neanche noi. Ognuno lo è per sè,devi solo capirlo e non farti abbattere dalle parole che ti inseriscono nella testa coloro che te lo fanno credere'' 
''Sei gentile,ma cosa significa essere giusti,o semplicemente il meglio? Significa essere loro''
''No,smettila cazzo,ti stai distruggendo da solo'' Comincia a prendermi i polsi ed a urlarmi in faccia,non mi spaventa perchè ha un viso dolce,anche incantevole e non capisco come gli altri potrebbero avere solo la voglia di rovinarlo.
''Cerco solo di aiutarmi,di cambiare'' abbasso la testa,non riesco ad incrociare i suoi sguardi perchè capirei di essere nel torto.
''Vuoi aiutarti? e come credi di fare? rinnegando chi sei? stai esagerando,il loro non è il modello della perfezione e non lo sarà mai,ricordalo,mai. Sai perchè dovresti credere di esserlo a modo tuo? perchè sei ancora in piedi,dopo tutto questo dolore sei qui a parlarmene,dopo tutte le bugie sei qui a dire la verità che tanto odi. Solo per questo dovresti crederti forte,sei un modello da seguire..'' si blocca,comincia a pensare,forse non sa piu' cosa dire ''..io non so il tuo nome,ora che ci penso'' scoppia a ridere.
''Sono Harry,quello che tu consideri un modello da seguire che porterebbe alla distruzione secondo me,tu?
''Io sono Liam,quello che crede che quel modello potrebbe portare ad un cambiamento se solo fosse seguito da tutti''
''Come fai a ribattere sempre tutto,in un modo perfetto?'' Scoppio a ridere mentre lui continua a fissarmi come incantato.
''Ho i miei assi nella manica'' Comincia a ridere anche lui,devo dire che il suo sorriso supera al meglio le miei aspettative.
''Ci conviene entrare,è suonata da un pezzo'' Ci mettiamo a correre fino a quando non ci separiamo per entrare l'uno nella propria aula.

6° settimana: 

Sono quasi arrivato a scuola e mancano solo cinque minuti che suoni,ieri non ho incrociato lo sguardo di Louis neanche una volta,e finalmente mi sono sentito piu' rilassato entrando a casa,forse anche solo per il discorso con Liam.Liam,giusto. Spero di rivederlo e che lui non li abbia incontrati. Ora riesco a sentirla,quella sensazione di dispiacere,è troppo dolce e sensibile per recargli dolore.
Intravedo il cancello,devo solo attraversare la strada e potrò entrare. All'ingresso vedo quattro ragazzi in cerchio,all'inizio penso di evitarli e fare finta di non aver visto nulla,fino a quando non sento degli urli. Mi giro e intravedo il volto di Liam accasciato per terra. Sanguinante. Butto le stampelle a terra,i ragazzi che un attimo erano attorno a lui,scappano. Lui non si muove. Cerco di correre zoppicando,la gamba è migliorata,non dovrebbe essere complicato raggiungerlo. Mi metto in ginocchio accanto a lui,ha gli occhi chiusi,il petto si alza fin troppo lentamente,il volto è pieno di lividi,dalla bocca e dal naso esce il sangue,è ridotto malissimo. ''AIUTO,QUALCUNO MI AIUTI'' urlo per circa dieci minuti senza che nessuno risponda. così chiamo l'ambulanza.

...

''118,qual è l'emergenza?'' 
''Un mio amico,è steso per terra,lo hanno picchiato,aiutatemi,vi prego'' faccio delle pause ogni tanto per nascondere i singhiozzi,sto per cominciare a piangere per un ragazzo che conosco da un giorno. Puo' sembrare stupido,ma ci potrei essere stato io quella situazione.
''Okay,stai calmo,ora dimmi subito se respira e dove ti trovi''  Il tono della sua voce sembrava allarmato.
''Respira,credo. Il petto si alza troppo lentamente''
''Bene,dove ti trovi?''
''Vicino a Riverside road,muovetevi'' 
''Arriviamo subito,stai tranquillo,e cerca di non muoverlo''


Dopo quindici minuti arrivano,mi spingono di lato,mi riempioni di domande ma io riesco solo a fissare Liam mentre viene caricato nell'ambulanza senza sensi. Mi fanno salire,rimango accanto a lui mentre gli fanno tutti i controlli,per capire il motivo per cui non riesce a respirare bene.

Il giorno dopo mi sveglio sdragliato sulle sedie dell'ospedale dove era stato portato Liam la sera prima. Mi metto seduto e davanti a me vedo il profilo di un ragazzo che conosco fin troppo bene. Era Louis,che ci faceva qui? non potrei mai credere che si sia sentito in colpa per quello che gli aveva provocato,e anche se fosse non lo avrebbe mai ammesso. Mi ha visto,abbasso lo sguardo facendo finta di non essermi accorto della sua presenza,ma lui gira la testa,penso abbia capito che sto fingendo. Resto per dieci minuti a fissarlo,a vedere come se ne sta indifeso a fissare fuori dalla finestra appoggiato al cornicione senza picchiarmi. Per una volta sono io ad avvicinarmi. Mi derigo verso di lui,intanto mi guarda mentre sono a pochi passi da lui. 

''Sai cosa mi disse una persona? che se un'altra tratta male l'altra vuol dire che è solo invidia'' mi alzai in punta di piedi e ad un tratto,preso dalla paura,lo baciai. Non so cosa mi prese,ma volevo sentirmi fiero e non vergognarmi piu' di chi sono. Quel bacio era così intenso che lui non si stacco' per i primi cinque minuti,quando poi fui io a farlo.

''MA CHE CAZZO TI E' PRESO?'' Mi urla,gli si sono ingrossate le vene sul collo,le guancie sono diventate incredibilmente rosse,non smette di battere le palpebre per l'incredulità di cio' che era appena successo.
''Che c'è,non hai mai baciato un ragazzo?'' Mi sentivo forte,non so bene il motivo,ma vederlo così indifeso mi rendeva potente.
''vattene. Vattene,ora'' E' piu' tranquillo,non vuole rendersi ridicolo,sarebbe troppo per lui. 
''E invece no,rimango qui. Hai finito di comandarmi,se ti da tanto fastidio avermi accanto,all'angolo c'è l'uscita,nessuno ti bloccherà''
''Mia sorella è ricoverata qui,non me ne andro' di certo per te'' 
''E io sto aspettando notizie dal ragazzo che tu hai picchiato,quindi non sperare che io me ne vada'' Abbassa lo sguardo,sembra dispiaciuto. Dopo tutto il dolore che ha provocato,sarebbe il minimo.

''C'è per caso Harry? Il paziente della 214 la sta cercando.'' Sento una voce di una ragazza a prima vista stanca per la nottata passata sveglia per guarire un paziente,ma con un sorriso sempre pronto.
''Sono io,arrivo'' Mi dirigo verso la stanza senza neanche degnare di uno sguardo Louis.


Percorro tutto il corridoio fino ad arrivare alla porta con scritto sopra '214' entro e trovo Liam sdraiato sul letto. 

''Liam,come stai? mi hai fatto morire di paura,non puoi neanche immaginare'' corro verso di lui a braccia aperte,con le lacrime agli occhi. Quando dicevano che ero troppo sensibile avevano proprio ragione.
''Tranquillo,sto bene,ho sempre avuto problemi a respirare,non era nessun danno..per le botte prese da quei quattro ragazzi'' il tono stava cominciando ad abbassarsi. Era forte,tanto forte.


Dopo qualche giorno Liam riprese l'attività a scuola,io camminavo tranquillamente e a scuola stava andando stranamente tutto bene. Le settimane passavano tranquillamente senza l'attesa di un nuovo lungo giorno passato a curare le proprie ferite. Ora andavamo a scuola sempre insieme,speravo in una sua convertenza,ma mi disse esplicitamente che rimarrà interessato solo alle ragazze. Almeno c'ho provato. Incontriamo spesso Louis e i suoi amici per i corridoi di scuola,la paura rimarrà sempre e non credo che riuscirà mai ad andarsene,ma per ora riesco a vivere la mia vita. Credo che abbia solo paura che io possa raccontare del bacio tra noi e farlo passare come lo zimbello della scuola,e non vorrebbe mai che succedesse,e questo mi va piu' che bene.


Ho capito che per essere migliori basta essere se stessi,perchè cambiare non ti porta da nessuna parte. In fondo Liam non aveva tutti i torti. Siamo tutti speciali.
 
Saaaalve,ho voluto scrivere una os su questo argomento perchè mi sta particolarmente a cuore boh,non so se lo leggerete ma comunque sia,come sempre,spero che vi sia piaciuto,l'ho scritto un po' di fretta percio' perdonatemi per qualunque cosa lol
A preeesto.
  
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