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Autore: sammy91    19/11/2013    2 recensioni
"Heather apri gli occhi! So che la tua vita è stata difficile e so che non ci siamo mai realmente conosciute ma io sono qui da giorni, mesi ormai e credo di conoscerti meglio di qualsiasi altra persona là fuori! Apri gli occhi e fammi rivedere il tuo bellissimo sorriso che ho potuto vedere una volta soltanto. E' stata però la volta in cui ho capito che la mia vita non sarebbe stata più la stessa..."
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 10- “Incomprensioni”
 

-“Hey bellezza, come va?”- chiese Darren alla sua paziente.
-“Bene”- rispose Heather con un tono di voce che sembrava dire il contrario.
-“Perché non sei felice Heather? Domani sarà il gran giorno, potrai finalmente tornare a casa e riprendere la tua vita.”
-“E come mai questo dovrebbe interessarti?”- lo fulminò la bionda.
-“Bella domanda. Forse perché non sono abituato a vedere una ragazza che fa il muso; insomma, di solito le ragazze che ho di fronte mi sorridono sempre.
A parte gli scherzi però, te lo sto chiedendo perché non capisco. Se fossi al tuo posto, molto probabilmente, farei dei salti mortali all’idea di tornare alla vita quotidiana.” – sbottò l’infermiere avvicinandosi a Heather.

La bionda non riuscì a credere nella profondità e sincerità di quelle parole, negli ultimi tre giorni in cui ha potuto conoscere il ragazzo, le era sembrato troppo sicuro e preso di sé per pensare agli altri.

“a quanto pare, l’apparenza inganna ”-pensò tra se e decise di confidarsi, perché pensandoci bene, non aveva nulla da perdere.

-“Tu conoscevi la ragazza mora che veniva a trovarmi?”-domandò decisa.
-“Naya? Sì beh, la vedevo spesso qui. Diciamo però, che nutrivo maggior interesse verso la sua amica.” - rispose Darren cambiando nettamente l’espressione mentre muoveva nervosamente le mani.

Heather riusciva a notare bene l’agitazione del ragazzo e con un tono poco sicuro gli chiese:

-“Ti manca?”
-“Diana? E a te manca Naya?”-sbottò lui cercando di fuggire da quel discorso che lui stesso aveva cominciato.

-“Sai, è maleducato rispondere ad una domanda con un’altra domanda.”- rispose lei ammiccando un mezzo sorriso.
-“Odio aver torto ma stavolta hai pienamente ragione. Ho fatto un bel casino con lei, non ero capace a fermare il mio ego maschile per mostrarle che il mio,
non era un semplice gioco nei suoi confronti e così non ha funzionato.” –rispose lui sorpreso dalla propria confessione sollevando le spalle in segno di arresa.

-“E non hai mai provato a chiarire? Magari se avessi riprovato, lei ti avrebbe dato un’altra possibilità.”

-“Guarda che ora toccava a te di darmi la risposta.”- la interruppe il ragazzo.

-“Beh..è complicato e sono sicura che non hai voglia di ascoltare tutte queste paranoie.”
-“Mettimi alla prova allora”- le disse cercando di incoraggiarla.

-“Sì, mi manca tanto, però mi sento una stupida a pensarlo. Voglio dire, non la conosco nemmeno, com’è possibile che io senta la sua mancanza?  
Non ha alcun senso. Sono qui, in questa stanza a guardare in continuazione quella porta e sperare di vederla arrivare.
Ora che lo dico a voce alta, mi sembra ancora più stupido. Solo che non capisco…
Perché avrebbe dovuto rimanere con me per tutto quel tempo e adesso, che finalmente potremmo conoscerci veramente, ha deciso di non tornare più?”

Darren l’aveva ascoltata ponendo l’attenzione ad ogni parola perché sapeva che la ragazza aveva davvero bisogno di sfogarsi e tirar fuori quel peso che da giorni la tormentava.
Ci fu un lungo silenzio nella stanza. Nessuno dei due sapeva che cosa dire per smorzare l’imbarazzo che si stava creando. L’infermiere vide che il viso della ragazza diventava sempre più triste e i suoi pugni stringevano il lenzuolo.

-“Che stupida che sono!”-urlò la bionda cogliendo alla sprovvista l’altro che rimase un po’ perplesso per quella reazione, così violenta.
Stava per rispondere ma vide che la ragazza era pronta a continuare così decise di lasciarla finire.
-“E’ chiaro! Era rimasta con me perché si sentiva in dovere di farlo visto che le avevo salvato la vita. Quando finalmente mi ero svegliata, si sentì sollevata e il suo senso di dovere o colpa se ne andò, assieme a lei..”

Era arrabbiata per il comportamento egoista della mora ma era soprattutto furiosa con se stessa per essere stata così stupida a pensare che magari dalla parte di Naya ci potesse essere un interesse nei suoi confronti.
Darren invece sapeva che la bionda si stava sbagliando perché lui era lì. Si ricorda bene la scenetta che Naya mise su per riuscire a convincerlo di farla entrare nella stanza di Heather. Negli occhi della mora non c’era solo il senso di colpa, c’era ben altro..

-“Stavolta ti sbagli Heather. Potrei stare qui a parlarti per ore di quello che ho visto nelle ultime settimane, ma non servirebbe a nulla perché ora sei troppo arrabbiata per ascoltarmi.” –disse Darren avvicinandosi alla porta.
-“Ma dove vai? Non puoi dirmi che mi sto sbagliando e poi andartene così.” –lo fermò la bionda.
-“Vado a dimostrarti che ho ragione”- rispose, facendole un occhiolino per lasciarla poi da sola.

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-“Mister Ego, che piacere sentirla”

-“Ciao Diana, come stai?”

-“Io benissimo! Potrei chiederti lo stesso ma visto che non mi interessa, arriverò al sodo.
Che cosa vuoi Darren? Vuoi portarmi un’altra volta a una cena, per poi provarci con ogni ragazza che ti passa di fianco?
Se è così, risparmiati il fiato perché non succederà mai”

-“Non si tratta di me”

-“Questa mi è nuova!”

-“Si tratta di Heather.”

-“E allora?”

-“Dovresti sapere meglio di me che quando parlo di Heather c’entra anche Naya.”

-“Parla, ti ascolto…”

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-“Buongiorno fiorellino”- disse la bionda entrando in camera di Naya e aprendo poi le finestre per far entrare un po’ di luce.
-“Diana ma che cavolo..”-sbottò l’altra, cercando di nascondere la testa fra i cuscini.
-“Forza Rivera, direi che ti sei riposata abbastanza non credi?” –rispose l’amica sedendosi sul letto e togliendo via le coperte.
-“Ma che vuoi da me?”- urlò la mora alzando la testa e voltandosi verso l’altra.
-“Wow! Fiorellino un corno, sembri uno zombie”- scherzò la bionda facendo arrabbiare ancora di più l’altra.

Naya avrebbe voluto ribattere, tirando magari un cuscino in faccia alla bionda, ma in quel momento non le interessava nulla.
Voleva solo starsene per conto suo, isolarsi dal mondo intero e sognare quegli occhi azzurri.

-“Ma dove diavolo è finita la tua determinazione? Hai passato un mese a parlare solo di Heather e a sperare che si svegliasse presto ed ora che potresti finalmente averla,
nascondi la tua testa fra i cuscini? Persino lo struzzo ha più palle di te!” –attaccò la bionda.

Diana sapeva che solo con delle maniere forti poteva arrivare a farsi ascoltare dall’amica che tendeva spesso ad allontanare le persone e a chiudersi in se stessa.

-“Che cosa vuoi Diana?”
 
Sì, Diana sapeva bene come comportarsi in queste occasioni.


-“Voglio che tu venga con me all’ospedale”- rispose con fermezza la bionda pur sapendo che la risposta sarebbe stata negativa.

-“Proprio tu me lo dici? Tu che non hai mai creduto in questa storia! Mi duole dirlo ma avevi ragione, mi ero illusa. Per tutto questo tempo ho vissuto in un sogno e tu sai perfettamente che i sogni, inevitabilmente, finiscono e vengono travolti dalla realtà. Il suo risveglio, che io pensavo potesse segnalare un nuovo inizio, mi riportò alla realtà nuda e cruda in cui due persone non si innamorano improvvisamente, in cui il destino è solo un brutto scherzo della natura.” –concluse la mora pronunciando l’ultima frase mentre un fiume di lacrime le rigava il viso.

Diana sapeva che l’amica aveva bisogno di sfogarsi prima di reagire, così si sdraiò affianco a lei, stringendola fra le braccia.
Rimasero abbracciate per un po’.

Quando Diana sentì che il respiro della mora tornò ad essere regolare, si stacco da lei per guardarla negli occhi e dirle:
-“Mi dispiace di essere stata così dura con te prima, ma per farsi ascoltare da te non avevo altra scelta. E’ vero, all’inizio non credevo minimamente in questa storia e questo te l’avevo anche detto ma oggi ho dovuto ricredermi..”
-“Che cosa vuoi dire?”- le chiese con uno sguardo confuso e curioso allo stesso tempo.
-“Perché ora non vai a prepararti;  ti racconterò tutto in macchina.” –la invitò la bionda accarezzando il viso dell’amica e pregandola di avere fiducia in lei..

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-“Sei pronta?”

-“Non saprei, sono emozionata e forse un po’ preoccupata.. Dio, e se non vorrà ascoltarmi?

-“Ne dubito.. Ha passato gli ultimi tre giorni ad aspettarti e poi cavolo Rivera sei un’attrice! Sfrutta le tue doti per farti ascoltare, no?”

-“Così come hai fatto tu con me prima?”

-“No, magari cerca di utilizzare un tono più basso… Ah e poi non paragonarla ad uno zombie.”

-“Ok, allora entro.. Grazie Dì, non so come avrei fatto senza te!”

-“Naya, aspetta!”

-“Cosa c’è Dì?”

-“La mia risposta è SI’”

-“Non capisco”

-“Ti ricordi che un po’ di tempo fa mi hai chiesto se credessi nelle favole? La mia risposta è sì e ti dirò di più. Questa è la tua favola. Vivila..”




N.A.
Non odiatemi su, il prossimo capitolo sarà interamente Heya, ve lo prometto! Come vi avevo preannunciato nel primo capitolo (credo), oltre a Diana anche Darren ha una sua parte importante nella storia. Dai, dai che il Don Juan si sta transformando in un ragazzo per bene.
Un grazie e un abbraccio a tutti. Ci sentiamo presto!
-Sam

P.S. Chi di voi non vorrebbe un'amica come Diana?! :D 
 
  
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