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Autore: Magica Emy    19/11/2013    1 recensioni
Già, il mio Cri Cri adorato odia i cambiamenti, lo hanno sempre spaventato un po’, e poi…si, devo ammetterlo, adoro quella sua aria da cucciolo smarrito mentre si aggira per casa chiedendosi cosa abbia fatto di male per meritarsi tutto questo…il solito esagerato. Ma che posso farci? È fatto così, ed è anche per questo che sono pazza di lui...
Seguito di "Une nouvelle vie"
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Brucia. Continuo a rigirarla tra le dita da un tempo che ormai mi sembra interminabile, e…brucia. Esattamente come faceva lì, nel cassetto dove l’avevo riposta invece che gettarla via, come avrei dovuto fare fin dall’inizio. Ma no, è stato più forte di me, non sono riuscito a sbarazzarmene. E non so nemmeno il perché. O forse lo so, so che la sola idea mi era intollerabile, anche se…non è la cosa giusta da fare. Ma cosa è giusto in realtà, cosa è sbagliato? Non lo so più nemmeno io e improvvisamente non ho più voglia di chiedermelo, non ho più voglia di rispondere, perché non servirebbe. Non avrebbe senso. Come non ha senso continuare a restarmene qui, stupidamente chiuso tra le quattro mura della mia sala registrazioni, mura rassicuranti, che custodiscono gelosamente il mio segreto ormai da giorni. Un segreto ingombrante, che non smetterà mai di bruciare. Si, continuerà a marchiare a fuoco la mia pelle anche a chilometri di distanza, per questo non ho alcuna via di scampo. Per questo non avrebbe senso sbarazzarmene adesso. Continuerebbe a seguirmi all’infinito, proprio come allora. Mi segue dall’interno, insinuandosi dentro di me e scivolando piano in ogni fibra del mio essere, avvolgendola lascivamente in ogni sua parte, fino a trascinarmi nell’oblio. Quell’oblio che in fondo mi appartiene, quell’oblio che, nonostante tutti gli sforzi fatti non credo di essere mai riuscito a scrollarmi di dosso, e che ancora una volta torna a cercarmi. Forte, implacabile, inesorabile. Spietato, come è sempre stato. Ma perché adesso? Perché non può semplicemente lasciarmi in pace e tornare da dove è venuto, sparire per sempre senza lasciare tracce? Ma so che non può farlo, ed è inutile continuare a prendersi in giro. È inutile continuare a osservare questa bustina chiusa sperando che per un qualche strano miracolo svanisca magicamente dalla mia vista, permettendomi di respirare. Di tornare a vivere la mia vita, lasciandomi alle spalle qualunque orribile tentazione, qualunque ignobile motivo che mi spinga ad aprirla di nuovo. Una minuscola busta che da giorni non fa che fissarmi dalla sua postazione poco lontana, attendendo silenziosamente che mi decida a cederle una volta per tutte. Ma io non posso, so che non posso farlo.

Solo una, che male può fare una sola dose?

No, non posso.

Puoi fermarti quando vuoi.

Non sarebbe mai abbastanza, lo so. Continuerebbe a bruciare, brucia già adesso. Ma perché dovrei, cosa c’è che non va in me? Cosa non va nella mia testa? È tutto così meravigliosamente stabile, così perfetto intorno a me, così…mio. Posso ancora decidere di essere chi voglio, di non arrendermi a tutto questo. Nemmeno per un solo istante. Ma allora perché è così difficile, dannazione? Per quale motivo il mio passato torna a farsi sentire dentro con tanta prepotenza, spingendomi a cedere ancora, e ancora, e ancora, finchè non sarà abbastanza? Ma non sarà mai abbastanza, lo so, e quella realtà mi colpisce ancora una volta, spietata e lacerante come un pugno nello stomaco. Senza pietà. Si, forse Francis ha ragione, forse quelli come noi non cambiano mai, e io sono esattamente quello di una volta. Inutile illudersi. In fondo non sono mai cambiato e, forse, non voglio farlo.

Una, soltanto una.

Se cedessi smetterebbe di bruciare così tanto le mie mani, di contaminarle con il suo ricordo, di contaminare queste mura…

Il telefono squilla di nuovo, ma non riesco a costringermi a rispondere. Aspettami Johanna, sto venendo a casa, ma mi serve ancora un minuto. Un minuto soltanto, e tutto questo dolore sparirà per sempre. Mi guardo intorno ancora una volta, quasi temessi di essere spiato, il che è assolutamente ridicolo considerando che qui dentro non c’è nessuno, a parte me. Il telefono ha smesso di squillare, ma so che tornerà a farlo. Devo sbrigarmi, mi basta solo un minuto. Un minuto e potrò dimenticare tutto, lasciandomi alle spalle questo fastidioso senso di malessere di cui non riesco a liberarmi. E ora so il perché.

Una dose, una dose soltanto, che male può fare in fondo?

Faccio un respiro profondo.

Posso smettere quando voglio, è tutto sotto controllo.

Si, lo è. Mi accorgo che le mie mani hanno un leggere tremito.

È tutto sotto controllo.

Ripeto a me stesso, mentre apro lentamente la piccola busta…

   
 
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