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Autore: lauramelzi    19/11/2013    11 recensioni
"I-io non penso sia una buona idea.." lei sussurrò piano.
La dolcezza del suo smarrimento era quasi tangibile. Stefano le sorrise, bastardo.
L'alito del fascista le accarezzava le labbra, e Gaia sentiva il suo cuore batterle come impazzito nelle orecchie.
Annegò nei suoi occhi, oltre che nella vergogna, e come ogni volta in cui i loro sguardi si incatenavano, si creò un'elettricità che pregava di essere liberata.
Perché non voleva ascoltarla ora? Perché la stava ... perché si comportava così?
Confusamente Gaia si rese conto dell'inevitabile fine che le sue labbra avrebbero fatto di lì a poco.
Doveva fermarlo, pensò sconcertata.
... faceva così con tutte, era un montato, inafferrabile e irresponsabile.
lui, lui..
Lui la guardò.
La guardò e vide sotto la fievole luce della bajour quegli occhi nocciola, così sinceri, e con essi tutte le difese che la ragazza avrebbe voluto erigere contro di lui se avesse potuto, e le fece capire immediatamente che le avrebbe annientate se mai ci fossero state, che le avrebbe fatto ciò che era inevitabile, ciò che spingeva entrambi a stuzzicarsi ogni giorno, a essere così suscettibili, vulnerabili e ... duri.
"Non è mai una buona idea a fare la differenza."
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico, Universitario
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Ste' camminava per l'uscita da scuola.
 
"Finalmente" avrebbe volentieri aggiunto.
 
Delle ragazze incrociarono il suo cammino e una schiuse le labbra davanti e sgranò gli occhi a cotanta bellezza. Ste' camminava sicuro di se, l'andatura da figo, gli occhiali da sole anche se era abbastanza nuvolo, il giacchetto di pelle nera indosso.
 
Oramai non ci faceva neanche più caso, era compiaciuto, certo, ma non sorpreso.
 
La scuola al momento non era pesante ma avevano fissato almeno un paio di verifiche e oggi aveva scampato l'interrogazione di filosofia semplicemente fissando in maniera del tutto non convenzionale, diciamola tutta, totalmente sfacciata, la docente.
 
Sogghignò ricordando come la vecchia era arrossita e aveva evitato il suo sguardo sfrontato e audace.
 
Ad un tratto un'altra pelle  più chiara, e un viso più giovane incorniciato da capelli castani lucenti gli tornarono in mente. Quegli occhi, quello sguardo... aveva un qualcosa...
 
Bhe, poco ma sicuro quella ragazzina era impertinente e apparentemente sicura di se ma lui aveva già capito che sotto quelle occhiatacce impavide che gli riservava spesso, era totalmente ... bambina.
 
Anche il modo in cui era rimasta palesemente scossa quando lo aveva visto semplicemente baciarsi con Jessica, la faceva apparire innocente, pura.
 
No, stava sbagliando. Lei era una sporca e lurida ebrea.
 
Questo non sarebbe mutato, ne gli avrebbe fatto cambiare opinione. Si sarebbe divertito come con tutte le altre, ma sarebbe stato ancora più stronzo del solito. Giusto per poi scherzarne con gli amici. Sarebbe stato esilarante riportare le frasette sdolcinate che l'ebrea gli avrebbe confidato, i discorsi sul loro amore platonico e i segreti di un'infanzia, poi l'avrebbero ricattata. Ridacchiò tra se e se. L'idea lo eccitava.
 
Insomma, avrebbe potuto finalmente toccare quella pelle candida e costellata da leggere lentigini, avrebbe finalmente morso quelle labbra rosse e piene che ogni volta lo tentavano.
 
Lui non faceva l'amore, lui fotteva rudemente  e dopo anni,  poteva dire di saperci davvero fare. D'altronde se lui lo scordava, erano sempre le ragazze a farglielo nuovamente presente.
 
Era famoso per uscire dalle disco con almeno tre ragazze sotto braccia. 
 
Ma qualcosa gli sussurrava che non sarebbe stato lo stesso con la ragazzina ebrea.
 
Sarebbe stato... particolare. Sorrise, indubbiamente l'avrebbe avuta.
 
Lei reagiva sempre alla sua vicinanza, ci avrebbe potuto mettere una mano sul fuoco che aveva certi pensierini per la testa. Sornione si rese conto che non sapeva nemmeno se la ragazzina era...
 
No, non sarebbe stato possibile, dal modo in cui si muoveva su quel maledetto palco e anche per il suo modo felino di camminare. Probabilmente sbadata come era, non lo faceva neanche apposta.
 
Tsk, certe "oche, come le chiamava lei, si allenavano fin da piccole davanti allo specchio per una camminata sexy. Sorrise.
 
Perché  stava continuando a parlare della ragazzina? Decise di darci un taglio.
 
Allungò il passo e svoltò l'angolo.
 
Il portone della casa di Giorgio si ergeva solitario nella facciata dell'immensa dimora.
 
Era uno dei più bei palazzi della città, quello. L'aveva sempre pensato.
 
Altroché Milano, Roma aveva edifici molto più stupefacenti, e il fatto che fosse capitale ne era in parte un riconoscimento.
 
Stava parlando di Milano?
 
Suonò il campanello irrigidendo impercettibilmente la mascella, lo faceva sempre quando c'era la possibilità che ad aprirgli fossero i genitori di Giorgio.
 
Fortunatamente aprì la domestica ebrea. 
 
Non la degnò di uno sguardo, men ché meno di una parola.
 
Sapeva dove dirigersi, conosceva quella casa come le sue tasche, e di certo non ne doveva dare atto a una pezzente.
 
Salendo le scale si ritrovò in stanza dell'amico, che stava bellamente dandosi da fare con una rosha.
 
L'aveva vagamente già vista. a scuola, forse, e sicuramente se si erano incrociati lo aveva notato e ammirato.
 
Il ragazzo si schiarì la voce, e la ragazza si staccò imbarazzata con uno sguardo smarrito. Appena vide Ste' avvampò e sparì in pochi secondi dopo aver raccattato le poche cose.
 
Giorgio non riuscì più a trattenere  una risata profonda  a cui si accostò la sua.
 
Era stato indubbiamente divertente vista la difficoltà della ragazza e il suo profondo imbarazzo.
 
"Ascoltami, prima di farmela, mi sono fatto dire dove abita la stronza" Ste' irrigidì la mascella, si stava sicuramente riferendo a Gaia, e l'amico non sapeva che lui era già a conoscenza dell'indirizzo della ragazza.
 
"Ho un piano" sogghignò velatamente.
 
"E tu dovrai aiutarmi " terminò alzando lo sguardo nel suo.
 
 
 
 
QUI GLI OCCHIONI BELLEZZE<3<3
Vi lascio una foto di Giorgio e Ste', corro, fatemi sapere se vi è piaciuto e cosa ne pensate
un baso, Lalla
 


      
  
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