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Autore: Tomocchi    20/11/2013    8 recensioni
Un gruppo di novizie divinità deve scendere su una Terra un po' fantasy per superare un esame, ma, ovviamente, questi ragazzini pensano più a divertirsi che ad effettivamente altro..
L'unico a cui sembra importare è Hi, il novizio dio del mattino, che oltre a dover esaudire le richieste dei propri fedeli e combattere entità malvagie come demoni, avrà a che fare con un amore non corrisposto e un po' scorbutico!
[Attenzione! Il rating diventerà rosso,non so quando ma lo diventerà.]
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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The Novices

La cerimonia

 

 

20 anni dopo

Hisyooziki camminava in punta di piedi fino alla stanza di Hi, con in testa un ridicolo cappellino di carta colorato e in mano dei coriandoli.
Appoggiò il gomito destro sulla maniglia della camera del figlio, e col fianco spinse la porta in avanti, entrando silenziosamente con un ghigno divertito.
Quando fu sopra al ragazzino, che dormiva placidamente sotto le coperte, aprì le mani e lasciò cadere i coriandoli sulla sua faccia, esclamando a gran voce “SVEGLIA SVEGLIA SVEEEEGLIIIIAAAAA!!!!ANIMO ANIMO ANIIIMOOOO!!! OGGI è IL GRAN GIORNO!!!!”
Hi sobbalzò in preda al terrore, lanciando un urlo e temendo fosse l’ennesimo attacco a sorpresa.
Quando si rese conto che era solo suo padre, sospirò: “Sono sveglio, sono sveglio...”
Hisyooziki sorrise e andò alla porta.
“ Allora vestiti e raggiungimi in sala, mamma ha preparato la colazione.” lo incitò con un sorriso.
Hi annuì e scese dal letto, dirigendosi verso l’armadio posto all’angolo della stanza.
Aveva 150 anni, e l’aspetto di un quindicenne: il fisico messo in risalto da qualche muscolo, dati gli allenamenti di quei lunghi anni, ma pur sempre basso rispetto alla media e ancora piuttosto mingherlino.
Tirò fuori la veste cerimoniale, la stessa che indossava il padre: una giacchetta a maniche corte e colletto alto bianca, pantaloncini corti anch’essi bianchi e ballerine morbide dello stesso colore.
Il tutto con i bordi neri.
Quei bordi, come gli aveva spiegato il padre, indicavano il colore predominante della veste cerimoniale del suo compagno.
Hi era il novizio dio della mattina, e come tale, portava il colore bianco.
Quella veste si indossava quando i genitori dei novizi dei giudicavano i propri figli maturi: più precisamente, i figli delle divinità regnanti, ovvero suo padre e il suo compagno, il dio della sera.
Quando questa decisione avveniva, nel giro di pochi giorni venivano informate tutte le altre divinità, e deciso il momento, tutti i novizi scendevano sulla Terra tramite incantesimo.
Quel giorno era chiamato “Cerimonia dell’investitura”.
Avrebbe dovuto essere entusiasta, perché quel giorno era il più importante della sua vita, ma non gli importava. Non gli importava perché Yoru non c’era.
Non l’aveva più vista da quella volta in cui si erano salutati, era stato troppo stupido a non chiederle che divinità fosse e a dirle soprattutto che l’amava.
Se ne era accorto troppo tardi, quando chiese alla madre cos’era l’amore, come ci si sentiva, e dopo aver ascoltato la sua versione, se ne era convinto ogni giorno di più.
Non sapeva se l’avrebbe poi rivista, in qualche modo....
Scese nella sala da pranzo, dove Tsuchimazime-na gli mise in mano un bicchiere di latte caldo che Hi bevve d’un fiato e un toast con la marmellata che ingurgitò in fretta.
“Tuo padre è qui fuori. Stai tranquillo, non aver paura. Andrà tutto bene.” lo rassicurò la donna con un sorriso smagliante, abbracciandolo forte.
“Il mio bambino sta partendo...” soffiò, commuovendosi un po’ per quel momento, quel momento in cui i figli lasciano il nido, come si suol dire.
“Stai tranquilla tu mamma.” la rassicurò Hi, abbracciandola di rimando e salutandola con un affettuoso bacio sulla guancia.
Raggiunse il padre con una faccia un po’ mesta, leggermente inclinata verso il basso.
“Animo Hi! Sii più cortese, tra poco incontrerai il tuo compagno, il novizio dio della sera!” lo sospinse il padre, dandogli una pacca sulle spalle.
“Sì... uno squallido maschio...”borbottò lui in risposta.
A lui non importava, voleva solo vedere Yoru.
Camminarono per un po’, e dopo una decina di minuti si intravedeva l’enorme albero di ciliegio.
Voleva solo rivedere Yoru…. Prima di partire, un’ultima volta.
“Dai che ci siamo quasi, là in fondo si vede già Yorusagi e suo figlio!”
“ Mmhmh… “
In effetti con un’occhiata aveva intravisto due figure scure.
“Alza la testa, è maleducazione non guardare!”
“Ok...”
Come richiesto, alzò testa e sguardo, per guardare fisso davanti a sé.
E in quelle due persone, riconobbe sicuramente Yoru.
Quella. Era. Sicuramente. Yoru.
Hi fissava a bocca aperta la ragazza... no... il ragazzo che gli stava davanti.
Capelli lunghi fin oltre la vita di un nero intenso, la frangia che le copriva appena gli occhi; una veste anch’essa nera dai bordi bianchi, formata da una maglia a maniche lunghe e collo alto e largo, pantaloni e ballerine.
Tempo di rendersi conto della cosa, che Hi sorrise, avvicinandosi di scatto e urlando “Yooooruuuu!!” felice come non mai, a pieni polmoni.
Yorusagi e Hisyooziki guardarono Hi basiti, mentre Yoru pareva avere un’aria di totale indifferenza.
Il dio della sera fissò malissimo il compagno.
“Tuo figlio....come conosce il mio?” domandò, con un’aria minacciosa, mentre il dio della mattina, ancora stordito, si voltò verso Hi chiedendogli a sua volta “Hi… Ma come è possibile? Come fai a conoscerlo?”
Hi era rimasto un attimo senza parole. Yoru era un maschio.
“Avete detto...figliO...” mormorò.
“Esatto.”
“ ... ConoscerlO.”
“Hi, ma che cavolo...”
“Avete usato il maschile...”
“Certamente! Ora mi vuoi spiegare...”
Yoru era un maschio.
Come aveva fatto a non accorgersene?
Ma cosa più strana, pareva non averlo riconosciuto e si mostrava con quell’aria scontrosa e senza il minimo interesse nei suoi confronti...
Non poteva essere così, e doveva riprendersi, capire.
“Yoru, sono io, Hi! Ti ricordi di me?” esclamò, allargando le braccia, cercando di farsi notare.
Ma il ragazzo sembrava proprio non prestargli attenzione.
“Yoru!!” ripeté, convinto, avvicinandosi a lui.
Il moro lo guardò finalmente, ma con una smorfia sul viso.
“Io non conosco persone rozze e casiniste come te.” disse, con una voce innaturalmente calma. “E non starmi troppo vicino.” aggiunse, con una nota fredda.
Hi ci rimase ancora più male, sentiva le forze venir meno.
Quella... Quello non era il suo Yoru, quella persona tanto allegra che conosceva, quella persona con cui aveva condiviso tutti i momenti belli e brutti.
Quella bambina che era caduta, che si era fatta male e piangeva, quella bambina con cui correre per i prati, quella bambina con cui faceva merenda sotto l’albero di ciliegio, quello stesso albero su cui erano sotto ora; quella ragazza con cui chiacchierava infinite ore senza stancarsi, quella ragazza con cui faceva un po’ di lotta per poi rotolare a terra e ridere senza un perché. Quella ragazza che era una persona premurosa, che si preoccupava di lui e per lui.
La persona che amava.
Che lo aveva fatto sentire completo.
Ma non sembrava più così.
Quella persona aveva l’aspetto di Yoru, ma non il carattere e la personalità che ricordava.
Cosa gli era successo? C’era un motivo per quel distacco? E Perché non gliene parlava?
Si sentiva ferito ed escluso per quello, non capiva nulla.
“Buoni, buoni ragazzi... non siate così, dovrete viaggiare insieme in fondo!” fece notar loro Hisyooziki, facendo segno con le mani di darsi una calmata.
I due guardarono altrove, prima di rivolgersi la parola e dire all’unisono “Scusami.”
Hisyooziki, soddisfatto, mise le mani sui fianchi e disse “Bene Hi. E ora, prendi Yoru in braccio, su.”
E di nuovo, all’unisono, esclamarono un “Cosa?” piuttosto confusi; cos’era quella storia?
Yorusagi aveva un libro in mano, che teneva ben aperto come se leggesse delle istruzioni.
“Voi siete il novizio dio della mattina e della sera, dovrete scendere tramite incantesimo sulla Terra per raccogliere fedeli, fare tappa nelle città simbolo, e raggiungere il luogo dell’esame per diventare a tutti gli effetti delle divinità che si rispettino.
A quel punto, potrete scegliere se proporvi come regnanti o continuare nella raccolta dei fedeli.
Dovrete rimanere sulla Terra per 30 anni prima di tornare qui nell’Alto dei cieli, e solo se avrete superato l’esame, è chiaro?” spiegò il padre del moro.
“Perché deve prendermi in braccio?” commentò stizzito Yoru.
“Perché dovremmo stare giù per 30 anni?” domandò Hi.
I due padri si guardarono e sospirarono.
“Yoru, in quanto passivo della coppia, con il tuo potere magico creerai una barriera..”
“Passivo?” aggiunse ancora Yoru, con voce strozzata.
“Tutte noi divinità siamo messi in coppia. L’equilibrio dei vostri poteri è dato dal fatto che nella coppia esiste un Attivo e un Passivo. L’attivo, in questo caso Hi, usa per lo più la forza fisica e si specializza nelle arti del combattimento. Il passivo, ovvero tu Yoru, usa la forza magica e si specializza invece negli incantesimi.
Per scendere sulla Terra dovrete stare a contatto per far sì che la tua barriera, Yoru, e il tuo corpo Hi,  proteggano entrambi dall’impatto quando arriverete.”
Yoru sembrava sempre meno convinto, mentre Hi si stringeva nelle spalle, pronto ad obbedire agli ordini.
“Forza. Sbrigati Hi, prendi Yoru in braccio.” ripeté Hisyooziki, agitando l’indice, come se questo avrebbe affrettato le cose.
Con un po’ di riluttanza e un po’ di difficoltà, Hi prese il proprio compagno in braccio, tenendolo stretto a sé.
“…Yoru?”
“Che vuoi?” rispose Yoru sgarbato, esasperato da quel suo continuo ripetersi del nome.
“Sai… Nonostante abbiamo la stessa età, sei molto più basso e leggero di me..”
Quell’offesa animò il novizio della sera, che senza pensarci due volte mollò un pugno dal basso verso l’alto al compagno, che riabbassò la testa senza nemmeno un graffio.
“...e sei anche più debole..”
un altro pugno, stavolta di lato, ma Hi non ne risentiva minimamente.
“Sono solo sincero...”
Di quel passo Yoru l’avrebbe ammazzato. Se fosse stato possibile, ovviamente.
Hi si diede mentalmente dello stupido, rendendosi conto che lui di quel passo non avrebbe mai recuperato l’amicizia di Yoru con quelle frasi che al moro non facevano piacere.
Eppure erano semplici osservazioni! Sospirò, mentre Yorusagi invitava il figlio ad attivare la barriera.
“Praesidio!”recitò Yoru, ad occhi chiusi, mentre una sottile aura verde ricopriva lui stesso e Hi.
“ Questa… Luce verde che abbiamo qui intorno è la barriera?” domandò curioso il novizio della mattina, sinceramente stupito.
“Sì...” rispose affannato Yoru, sempre ad occhi chiusi.
“E-Ehi, che hai?”
“Niente... è solo che... questa barriera protettiva consuma un sacco di energia...”
“Non ne so molto di magia... ma se consuma tanta energia vuol dire che è di alto livello! Sei bravissimo!”
Prima lo insultava e poi si complimentava con lui...Yoru faticava a capire Hi, ma quell’ultima frase gli aveva fatto certamente piacere, perciò gli rivolse un sorriso leggero e un pianissimo “grazie.”
“Eeeehhh vai con la formula Yorusagi!” esclamò Hisyooziki, agitando nuovamente l’indice.
“Transfero in terris...” recitò il dio della sera, grattandosi la testa, come se stesse facendo la cosa più semplice del mondo.
Il fatto che recitasse un incantesimo così impegnativo come spostare due persone da un posto all’altro con tale disinvoltura dava prova di quanto fosse forte.
L’aria intorno parve iniziare a vibrare, mentre tutto intorno si faceva più sfuocato.
“Ciao papà! Arrivederci signor Yorusagi!!” salutò velocemente Hi, e così anche Yoru con un semplice “C-ciao” affaticato.
I due genitori salutarono con un sorriso, vedendo le figure dei figli farsi sempre più sbiadite.
Hi sentiva la terra sotto di sé come svanire, tutto era più leggero... Fu come essere trascinati giù, compressi in uno spazio stretto, il suo cuore ebbe un balzo di paura.
E poi, il buio.



Note Finali: e il caro Hi ha ritrovato, per così dire la sua…seh. Il suo Yoru! Giubilo! 8D Ora i due inizieranno la loro avventura, siete curiosi? No? BD
Comunque in questo capitolo si spiega un po’ meglio il rapporto tra i due e come funzionano appunto i rapporti tra divinità. Spero di averlo spiegato bene, perché è molto difficile °w°
Un grazie a Suchiko per avermi suggerito come migliorare il capitolo *U*
Alla prossima! :D

   
 
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