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Autore: Julia of Elaja    20/11/2013    3 recensioni
Cell, l'essere perfetto, la creazione più geniale del dottor Gelo, è stato annientato da Son Gohan, un ragazzino che è stato capace di disintegrarlo e annientarlo; il figlio di Son Goku.
Dodici anni dopo, la vita procede regolarmente per la famigliola che abita sui monti Paoz, nonostante la perdita del padre, e così va anche per Nola Degrees, madre dell'unico vero figlio dell'essere perfetto, che ha taciuto la verità per tutti questi anni.
E se dagli inferi due alleati chiedono vendetta contro Goku e suo figlio, lì sulla terra la dottoressa Degrees escogita un piano per poter uccidere Son Gohan e vendicare l'assassinio del suo unico compagno, nonché padre di suo figlio.
Riusciranno gli alleati nel loro intento?
E il dodicenne Cratos verrà coinvolto in questa epica vendetta?
SEQUEL DE "Il piano segreto del Dottor Gelo" (ne consiglio la lettura se siete interessati a questa storia).
NB: Non è una missing moments, perciò se doveste trovare delle incoerenze di tipo temporale nella storia rispetto al manga o all'anime, non fatemene una colpa! :P
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cell, Freezer, Gohan, Goku, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Rinascere dalla polvere, per tornare ad essere me stesso. Non credere sia stato facile, Nola, né indolore. Non lo è stato per niente".
Annuisco appena mentre lo guardo negli occhi: mi incute un certo timore questo suo tono di voce, questo suo sguardo cupo e cattivo. Ma mi piace da impazzire.
"Mentre tu eri qui, sulla Terra, e respiravi l'aria e alzando gli occhi guardavi il cielo, io ero nelle viscere del pianeta, a respirare fumo bollente e dolore. E alzando gli occhi su di me c'erano solo fiamme. Dolore, fiamme, distruzione. Una tragedia continua".
Lui è in piedi vicino allo stipite della porta di questa camera, la camera dove abbiamo fatto l'amore la prima volta; e io sono nel letto, sotto le lenzuola, e lo osservo mentre i suoi occhi saettano nell'aria per posarsi, con mio grande piacere, su di me.
"Ogni ora che passavo lì sotto era una tortura, ma io ero l'essere perfetto! Ero forte, e quell'Inferno non mi avrebbe mai fatto diventare folle. C'era gente che impazziva, lì sotto, dopo appena pochi minuti, ma la condanna era eterna, quindi prima mi sarei abituato all'idea di vivere lì per sempre, meglio sarebbe stato per me. E credevo di essere il solo, lì dentro, ad avere ancora conservato la lucidità; passavano i giorni, i mesi... ma ero l'unico che ancora avesse ricordi di ciò che avevo vissuto sulla Terra, della mia vita... e tu eri il ricordo più forte e più indelebile, l'unico che con il passare del tempo non sbiadiva. Tu e quel moccioso di Gohan. La mia gioia l'uno e la mia rabbia l'altro. Due pensieri opposti che mi davano la forza di rimanere in equilibrio con me stesso, di non impazzire. Di non gettarmi nel baratro della follia".
"Impazzire sarebbe stata la via più facile" sussurro.
"Ma io non scelgo mai la via più facile, Nola" mi interrompe bruscamente lui "Quella è per i pappamolla. Io non sono quel tipo".
"Lo so" sospiro; ci fissiamo intensamente e sento i brividi percorrermi la schiena.
Mi sta raccontando tutto ciò che in quei dodici anni gli è successo in quell'Inferno; immaginavo avrebbe sofferto, ogni giorno cercavo di immaginare cosa stesse passando... ma ora che me lo sento raccontare, e da lui poi... mi viene solo da urlare. Un'angoscia continua, quell'odore di zolfo, l'aria bollente che ti penetrava i polmoni... o, almeno, questo è quello che Cell mi ha detto di aver trovato laggiù.
"E Freezer?" chiedo, scuotendo il capo per non pensare all'insistente odore di zolfo, che improvvisamente mi ha riempito le narici al solo immaginarlo.
Vedo Cell fare un ghigno a metà tra il sadico e lo schifato: "Quel pervertito. Lui era un altro che, come me, combatteva per non impazzire. Come me, anche lui voleva tornare qui per vendicarsi. Ma io avevo altri motivi, oltre alla vendetta, per voler tornare qui sulla Terra".
"Avevi me".
"E Cratos. Soprattutto lui, Nola. Mio figlio. L'unico mio vero figlio! Avrei dovuto essere qui per lui, educarlo nell'arte del combattimento, renderlo duro, invincibile, malvagio come me! Non potevo lasciarti sola con un bambino da crescere... ma l'ho fatto, e questa cosa non potrò perdonarmela mai".
Vorrei rispondergli che non è così, che io sentivo la sua presenza con noi ogni giorno, che anche se non è stato presente in questi dodici anni non deve farsene una colpa. La colpa qui è solo di Son Gohan, che lo ha ucciso e mandato laggiù. Lui la dovrà pagare. Era lui che meritava l'Inferno, non Cell.
"Quando conobbi Freezer" comincia a raccontare Cell "Ricordo che c'era una grande confusione, perché qualcuno aveva tentato la fuga dagli Inferi. Lui, naturalmente. Freezer aveva cercato di fuggire via, verso il Serpentone... ma lo avevano bloccato immediatamente e doveva scontare pubblicamente la sua pena".
"Fustigazioni? Punizioni corporali?" chiedo.
"Assolutamente no, qualcosa di molto più umiliante" mi dice "Avrebbero dovuto tagliargli la coda davanti a tutti".
Vero, quel lucertolone albino ha una lunga coda fluente: "La coda?" chiedo incerta "E che razza di punizione è? Forse il dolore...".
"No, Nola. Nella coda c'è tutta la sua virilità. Era il suo essere maschio. Se avesse perso quella, avrebbe poi perso anche l'ultima briciola di dignità che gli era rimasta".
Inarco un sopracciglio: "A me sembra comunque un effeminato. Coda e tutto".
Cell ridacchia e quel suono mi fa rabbrividire: che risata ammaliante...
"Sì, ha delle strane movenze... ma è un maschio a tutti gli effetti" mi sorride "Perdendo la coda avrebbe perso anche la voce, alcune capacità articolari... sarebbe potuto diventare persino cieco".
"Gran brutta cosa" commento rabbrividendo al pensiero "Quindi nella sua coda c'è una sorta di sistema nervoso periferico. Interessante".
"Non è l'ambito clinico di cui dobbiamo discutere adesso, Nola" Cell si fa più vicino al letto e i miei occhi cadono inevitabilmente dove non dovrebbero; ma se lui se ne sta nudo non è mica colpa mia!
"Sì, scusa, avevo perso di vista l'argomento" avvampo, cercando di tornare a guardare i suoi occhi; lui mi sta rivolgendo un ghigno che mi sa tanto di malizia, sensualità e fascino che mi lascia senza fiato.
Si getta sul letto e risale verso di me: "Allora, numero ventuno" mi prende tra le braccia "Posso finire il mio racconto? Poi potrai fare tutto ciò che vuoi con me".
Rido come una bambina mentre mi sorride scherzoso: mi avvinghio al suo collo e lui riprende a parlare, il tono nuovamente basso mentre sospira; "Negli Inferi c'è una sorta di piazza pubblica, attorniata da due grandi cascate. Era lì che Freezer sarebbe stato mutilato. E noi tutti avremmo potuto assistere a quello spettacolo. Io ero tra la folla e cercai di avvicinarmi ad una guardia per chiedere chi fosse quello lì e cosa avesse fatto per meritare quella punizione.
"Ha cercato di fuggire, giovanotto" mi rispose la guardia "Lo vedi cosa succede quando si cerca di fare i furbi? Tienilo sempre a mente".
E quindi guardai un altro guardiano arrivare con una enorme spada affilata: Freezer era in ginocchio, incatenato, a centro piazza; erano tutti abbastanza turbati da quella visione, tranne me. Ed ecco che un guardiano, uno di quelli che stavano vicino al prigioniero, si rivolse a me, intimandomi di farmi più dietro.
Perché non mi ero reso conto del fatto che stavo camminando verso di loro. Verso Freezer. Che mi stava guardando. Solo dopo capii di essere stato iponotizzato da quel maledetto".
Si ferma un attimo solo, giusto il tempo di un sospiro: "Senza nemmeno accorgemene, proposi alla guardia una soluzione alternativa a ciò che stava per fare a quel verme: mandarlo laddove ero io, nel settore 7. Il più tremendo. Il settore dello zolfo e del sangue. Laddove ogni giorno le voci di coloro che avevamo ucciso ci penetravano i timpani e non ci davano tregua. Il settore in cui ogni giorno, all'ora della mia morte, sentivo le tue urla, Nola, invadermi la testa. E quello era il vero mio tormento".
Questa volta sospiro io, stringendomi di più al suo petto possente.
"La guardia mi diede ascolto e dopo aver discusso con gli altri decise di procedere in questa maniera. Fu così che conobbi Freezer, mio progenitore cellulare, famoso per la sua cattiveria e la sua potenza. E con il tempo stringemmo un'alleanza. Lui cercava vendetta e voleva trovare Goku. Io Gohan. E decidemmo così di unire le nostre forze per scappare da lì e raggiungere il Pianeta Terra. Io dovevo raggiungere te, principalmente, e con te avrei poi ucciso Gohan. Questo era il mio piano.
Nove anni dopo, quindi, siamo riusciti a fuggire lanciando contemporaneamente un'onda energetica di una tale forza che è riuscita ad aprire un varco spazio-temporale verso la Terra. Abbiamo volato a velocità elevatissime per spostarci da lì e raggiungere la Città Centrale. Ho mandato Freezer in avanscoperta per poter intanto cercare degli abiti da umano da indossare. E appena ho potuto, ti ho raggiunta con Freezer. Ma tu mi sei svenuta davanti agli occhi".
Rido: "Scusami".
"Non c'è bisogno di scusarsi, Nola. Stavi male, molto male. E io ero così bello che non hai retto alla visione di cotanta bellezza, giusto?".
Ridiamo insieme e mi sembra di essere tornata, per un attimo, a dodici anni fa. Stessa stanza, stessi sorrisi, solo tanto dolore in più.
"Ti amo" gli sussurro.
"La cosa è reciproca".
Ridiamo ancora: "Che ne dici di andare a parlare a nostro figlio, più tardi?".
"Dove pensi che si trovi?".
Ci nascondiamo sotto le lenzuola, lo bacio ancora e ancora, vorrei baciarlo sempre: "A scuola, natualmente. Abbiamo due ore di libertà".
"Interessante" Cell si insinua sotto le coperte, sento le sue labbra scendere lungo il mio corpo...
"Bentornato tra le mie braccia, Cell" sussurro.
Mi sorride: "Grazie, numero ventuno".





N.d.a.

PERDONATEMI!
Sarà tipo un mese che non aggiorno, e mi rendo conto di avervi lasciato con il fiato sospeso **picconi e accette lanciate contro la sottoscritta**
**schiva tutto**
Calma gente! Ho caricato il nuovo capitolo apposta oggi, ritagliando un po' di tempo libero!
Cercate di capirmi, nel giro di pochi giorni mi sono ritrovata trasferita in una nuova università e in una nuova città, la capitale!! :O Potete capire il mio senso di smarrimento, venendo da una dolce (?) città di soli 65.000 abitanti, quando mi sono ritrovata in questa metropoli xD
Finalmente ora posso tornare a dedicarmi alla scrittura!
Ah, una piccola annotazione: ho voluto caratterizzare l'Inferno come luogo di dolore e sofferenza, e qui mi sono discostata dalla visione di Toryama! Perdonatemi, ma proprio non potevo immaginare Freezer e Cell simpatici amichetti negli Inferi come li si vede in GT! >.<"
Detto questo, ci aggiorniamo presto, con il prossimo capitolo!
:3
Spero che la storia continui ad intrigarvi! ;)
Baci!!
Julia of Elaja

   
 
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