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Autore: Izhira    20/11/2013    0 recensioni
Quattro giovani ragazzi, crescono in un misterioso laboratorio sotto l'oceano pacifico. Un giorno vengono scelti per un importante missione, dove non solo avranno l'occasione di conoscersi meglio, ma scopriranno anche di far parte di un progetto misterioso che era destinato a fallire. I ragazzi affrontano varie peripezie, per poi prepararsi ad affrontare la realtà dei fatti..
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Virus 666
Capitolo VI:

 

Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L'audacia ha in se potere, genio e magia. Incomincia adesso.

California… già la California era davvero magnifica, anche se il sole era molto fastidioso. Non si riusciva a vedere con chiarezza ciò che ti circondava. I volti dei passanti, i negozi, gli animali, gli uccelli, le auto, le strade…la luce era fortissima, ma probabilmente in motivo di tal fastidio era perché non vi erano abituati a cotanta luce, a cotanto calore.. I quattro si trovavano sulle coste della Baja California, quando iniziarono ad incamminarsi verso il villagio di San Borj. In quel villaggio li attendeva un messaggero del laboratorio. A quanto pare vi erano delle modifiche alla missione. Yamiko e Takahiro temevano che potesse essere rievocata, Kyo si mostrava indifferente alla vicenda, mentre Hanako…beh era semplicemente curiosa. La strada sembrava non aver fine. Avevano chiesto indicazioni per raggiungere la villa dove dovevano incontrarsi con il loro messaggero, peccato che nessuno sembrava sapere di che villa stesero parlando. Stanchi, decisero di fermarsi in un piccolo ristorante, dove avrebbero mangiato qualcosa preso a caso dal menù.
«Allora..cosa facciamo?Insomma, non possiamo vagare per sempre alla ricerca di una apparente villa invisibile.. » disse Takahiro mentre, una volta seduti in un tavolo, versava a tutti da bere.
«Io dico che dovremmo procedere con la nostra missione, infondo se davvero ci fossero state variazioni nella missione, o se fosse stata revocata, non ci avrebbero detto di raggiungere un emissario in questo paesino..tutto ciò è strano.» rispose Yamiko, addentando una fetta di pane. In quel momento, Hanako, si voltò verso una delle tante finestre del ristorante. Lo sguardo perso nel vuoto, mentre diversi passanti passavano di lì, alcuni bambini si fermavano nel vedere i cambiamenti della ragazza. A tavola discutevano ancora sul da farsi, quando Hanako avvistò un falco..quel falco era molto strano. Era completamente nero, sembrava essere un ibrido tra un falco e un corvo. Legata alla zampa sinistra aveva un bigliettino.
«Ehm..ragazzi..» cercò di cogliere l’attenzione del gruppo che però non si degnò neanche di guardarla. Mentre i tre discutevano, silenziosa si alzò dalla sedia e senza dir nulla uscì dal locale. Seguiva il falco\corvo che aveva avvistato, non accorgendosi del fatto che si stava allontanando fin troppo. Percorse un viale buio, circondato da pochissime abitazioni e molte terre, alcune di esse lavorate. Il falco\corvo si adagiò sul braccio di un giovane ragazzo. Egli era stranamente affascinante. I capelli di media lunghezza, fluttuavano ad ogni leggiadro tocco del vento, gli occhi neri di egli fissavano quelli di lei, che oramai erano dorati. Un tipo robusto, vestito di nero.
«Finalmente, qualcuno di voi si è degnato di notarmi. Sono 889078, e sono il messaggero del laboratorio sette. .» il ragazzo sorrise, porgendo la destra ad Hanako aspettando dunque che ella la stringesse.
Nel frattempo a tavola, Takahiro e Yamiko avevano iniziato una piccola discussione che non aveva ne capo ne coda. Kyo, sbuffando, si voltò verso la finestra notando solo ora che Hanako mancava all’appello. Si voltò verso i due, per far presente la cosa ma vedendoli nel loro dibattito, decise d’andar a cercarla da solo. Dunque, anch’egli si alzò dal tavolo e si allontanò dal ristorante. Trovarla, non sarebbe stato facile ma per fortuna lui poteva definirsi un ragazzo “speciale”. Il sole illuminava l’intero paesino, e dunque vi erano molte ombre. Dopo essersi certificato che nessuno lo stesse osservando, si mise in ginocchio e, fingendo di allacciarsi le scarpe, sfiorò un’ombra di una statua, situata al centro del paesino, la statua raffigurava un uomo in groppa al suo cavallo. Di sicuro qualche vecchio paladino del luogo. Chiuse gli occhi, mentre immagini di passanti passarono per la sua mente. E la vide. Vide la strada intrapresa da Hanako. Senza indugiar oltre, si alzò e seguì anch’egli la stradina buia, raggiungendo Hanako e 889078.
«Perché ti sei allontanata senza dire nulla? » Chiese il giovane Kyo alla compagna di viaggio, con tono cal,mo mentre osservava l’altro ragazzo.
«Questo ragazzo è il messaggero che cercavamo. Ho provato a dirvi che avevo trovato una strada da seguire ma mi avete ignorata. Quindi ho fatto di testa mia, infondo nessuno ha detto che dovevamo essere un gruppo. In effetti nessuno ci ha detto nulla, tutto quello che abbiamo sono dei documenti sulla missione di cui abbiamo letto solo ciò che più ci riguardava, ovvero cosa dovessimo fare. Nessuno di noi quattro ha letto tutto, vero? Beh, ora ci verrà svelato qualcosa. Non so te, ma io gioco da sola. Non dirò nulla di tutto questo agli altri. » ormai Hanako era stanca di gingillare, voleva compiere il più in fretta possibile questa missione, voleva tornare il più in fretta possibile al laboratorio che per quanto potesse sembrar brutto, era pur sempre il luogo più sicuro della terra. Un luogo conosciuto solamente da chi ci vive.
«La ragazza è sveglia. » commentò il ragazzo che ascoltò le parole di Hanako. Retrasse la mano, dato che Hanako non gliel’aveva stretta, e sedendosi sul terriccio si schiarì la voce, iniziando a spiegare le variazioni della loro missione. «Vedete, la vostra missione è cambiata. La vostra destinazione è cambiata. Ora, dovete dirigervi in un edificio non molto lontano da qui. Esso è in quarantena al momento. Dovete entrare e recuperare una cosa che appartiene al nostro labratorio: Il virus666. Non so in che zona precisa dell’edificio sia nascosta, sta a voi trovarla e riportarcela. L’edificio è il più grande del luogo. .» spiegò tranquillamente, mentre Kyo e Hanako ascoltavano silenti. Dalla tasca tirò fuori quattro mappe e le consegnò ad Hanako.
«Sulla mappa sta segnato l’edificio in cui dovrete andare. Bene, io vi saluto. Buon viaggio. .» il ragazzo sorrise nuovamente, per poi teletrasportarsi via.
Silente, Hanako affidò una mappa a Kyo per poi gettarne due a terra e mettersene una in tasca.
«Le nostre strade, si dividono qui.» detto ciò s’incamminò nella strada di ritorno, ma invece di tornare al ristorante proseguì seguendo le indicazioni della mappa.
Kyo, sconcertato a modo suo, tornò invece da Yamiko e Takahiro, che a quanto pare si erano resi conto dell’assenza dei due compagni.
« Dov’eri finito? E dov’è Hanako?!» chiese Yamiko appena notò Kyo tornare.
«Hanako..ha deciso di proseguire da sola. Non me ne vogliate, ma anche io credo che sia la cosa migliore da fare. Finora abbiamo solo perso tempo, non che ne avessimo da perdere. Addio.» anche Kyo aveva preso la decisione di proseguire da solo. Infondo lui era abituato a far tutto da solo, mai una volta aveva svolto una missione di gruppo. E, nonostante gli interesserebbe capire dal vivo come ci si comporti in gruppo, quella missione si stava rivelando non adatta a tal gruppo. Agire da solo era la scelta migliore, secondo lui.
Takahiro e Yamiko erano confusi. Non sapevano esattamente come agire. Sia Hanako che Kyo erano andati via a proseguir la missione da soli. Yamiko sospettò che c’era qualcosa che non gli avevano riferito e decise di indagare. Pagato il conto, uscì fuori dal ristorante seguita a ruota da Takahiro, I due si osservavano attorno con fare pensieroso. Fin quando, un falco\corvo non fece cadere ai loro piedi una lettera che li informava sui cambiamenti della missione.
«Brutti stron….» Takahiro chiuse i pugni dopo aver letto le variazioni della missione.
«Loro vogliono giocare da soli..bene. Ma perderanno. Noi lavoreremo assieme e li batteremo in questa missione. Dato che lo credono un gioco, giochiamo! .» esclamò con decisione Yamiko.
Takahiro non potè che concordare con quanto affermato da Yamiko, in quanto lui stesso era un forte sostenitore del giovo di sguadra. Due batte uno.

Ormai era buio, non si vedeva nulla. La luna era coperta dalle nuvole. La stanchezza si faceva sentire. Dovevano riposare, eppure nessuno si sarebbe fermato a risposare. Ormai quella missione, era diventata una questione personale. Hanako e Kyo viaggiano soli, Takahiro e Yamiko, invece, proseguivano come una squadra.
  
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