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Autore: Hazel92    20/11/2013    5 recensioni
Il branco di Alpha è arrivato a Beacon Hills, e porterà parecchi sconvolgimenti nella vita dei nostri beniamini. Oltre al capabranco Colbart e al suo scagnozzo Seth, del branco fa parte anche la bellissima Caris, vecchia conoscenza di Derek. Perché si è unita a loro?
Ma i tre Alpha non sono soli. Con loro c’è Lexi, una beta…o almeno così sembrerebbe. La bella licantropa dagli occhi di ghiaccio e la lingua tagliente, darà parecchio filo da torcere a tutti…ma soprattutto a Stiles.
Tuttavia non saranno solo questi licantropi a scombussolare la vita degli abitanti di Beacon Hills. Alla Beacon Hills high school infatti c’è un’altra ragazza, Grace, che passa la sua vita sui libri, fregandosene di qualsiasi rapporto umano…finchè la sua strada non si incrocia con quella di Isaac. Ma Grace, è davvero solo una semplice umana? E se la sua famiglia nascondesse un segreto?
.....
Ho deciso di cambiare l'introduzione sperando di incuriosirvi di più. Questa fanfiction ho iniziato a scriverla dopo la fine della seconda stagione, quindi i membri del branco di Alpha, come tutto il resto, saranno diversi da quelli che troverete nella season 3. Oltre ai pg introdotti sopra, ne entreranno in scena anche altri.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Through the Eras'
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CAPITOLO 34

Isaac stava combattendo con l’aiuto di Scott contro uno degli Alpha del branco di Colbart. Nonostante fossero riusciti a farne fuori alcuni, le cose non andavano troppo bene. Entrambi avevano diverse ferite, così come Erica e Boyd, ferite che proprio perché inflitte da un alpha avrebbero impiegato tempo a guarire e loro non ne avevano. Il beta non riusciva a scorgere Derek da nessuna parte e la cosa iniziava a preoccuparlo.  Ad un certo punto un urlo squarciò l’aria come una lama tagliente. Era la voce di Lexi che gridava il nome di Stiles. I due beta si guardarono negli occhi terrorizzati.
  • Perché Stiles è qui? – chiese Isaac allarmato mentre riusciva finalmente a bloccare il suo avversario.
  • Non lo so! – esclamò Scott con una voce che esprimeva chiaramente quanto fosse terrorizzato.
  • Scott, passami il pugnale! – gli urlò l’altro. Ma Scott invece di passarlo all’amico si fiondò sull’Alpha consficcandogli il pugnale nel petto. – Adesso va da lui…io cercherò Derek. – Scott annuì e iniziò a correre più veloce che poteva per raggiungere il suo amico.
 
Lexi era piegata sul corpo di Stiles con il volto rigato da lacrime. Riusciva ancora a sentire i battiti del suo cuore, ma erano così deboli… Iniziò a fare pressione sul suo petto cercando di rianimarlo, ma non ci riusciva…non c’era niente che potesse fare.
  • Stiles…ti prego… - non poteva lasciarla. Non poteva morire. Non poteva finire così. Se c’era una persona che quella sera sarebbe dovuta morire, quella era lei…non il suo umano. Non il ragazzo che amava. 
  • Perché lo hai fatto?!? – urlò contro Seth che la guardava con un sorrisetto irritante in volto. –Potevi uccidere me! – continuò la Delta.
  • Non sarebbe stato così divertente… - le rispose l’Alpha. 
Lexi in risposta gli ringhiò contro. Non l’avrebbe passata liscia. Si chinò un’ultima volta sul volto di Stiles e con le labbra bagnate dalle lacrime posò un bacio su quelle carnose o ormai livide di Stiles.
  • Resisti…Stiles…ti prego… - sussurrò sulle labbra del ragazzo. – Ti amo…. – finalmente era riuscita a dirglielo, ma lui non l’aveva sentito. La Delta a quel punto si alzò in piedi pronta a fronteggiare Seth. Lasciò che gli spuntassero gli artigli e che le crescessero le zanne mentre gli occhi le si coloravano di giallo.
  • Pagherai per questo! – con un ringhio che rimbombò per tutta la foresta, Lexi si fiondò sull’Alpha più che intenzionata ad ucciderlo. Doveva sbrigarsi. Era una questione di vita o di morte. Letteralmente.
Scott stava correndo nella foresta, cercando di individuare l’odore di Stiles e di Lexi, ma era un’impresa impossibile. C’erano talmente tanti odori mischiati l’uno all’altro che sarebbe stato impossibile distinguerli. All’improvviso qualcuno gli andò addosso facendolo cadere a terra. Il beta si alzò di scatto pronto a combattere con quello che credeva essere un licantropo del branco nemico, ma si ritrovò davanti Caris.
  • Scott, dobbiamo sbrigarci! Dobbiamo raggiungere Lexi e Stiles…sento il suo sangue… - Scott sgranò gli occhi. Non c’era bisogno che chiedesse di chi fosse il sangue. L’urlo straziante di Lexi non lasciava dubbi. Il suo amico era stato ferito. Afferrò la mano che Caris gli aveva porto e si alzò in piedi.
  • Perché sei qui? – le domandò
  • Perché è colpa mia se Stiles è qui… -
 
Adrian con l’aiuto di sua sorella Melanie era intento a combattere contro Jackson. Allison e gli altri ragazzi gli avevano raccontato la sua storia e quello che aveva fatto. Lo reputava un perfetto idiota e per quanto all’apparenza potessero sembrare simili, lui non ci si rivedeva affatto. Avevano solo una cosa in comune: Lydia. Lui e la ragazza in quei giorni si erano frequentati e sebbene non ci fosse stato niente al di la di qualche bacio, sentiva che lei gli piaceva sul serio. Tuttavia si era accorto che nei pensieri della rossa c’era ancora il licantropo e per questo non avrebbe mai potuto ucciderlo. Lydia lo avrebbe odiato se l’avesse fatto. Melanie che era piuttosto brava con la balestra, era riuscita a colpirlo diverse volte e a far si che perdesse l’equilibrio. Jackson era caduto atterra e prima che potesse rialzarsi, Adrian gli fu sopra pronto a immobilizzarlo.
  • Vuoi uccidermi? – gli chiese con aria sprezzante il licantropo. Adrian gli sorrise.
  • Oh, io vorrei…non sai quanto. Ma ho deciso di darti un’altra possibilità… - Jackson lo guardò interrogativamente non capendo dove volesse andare a parare, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa il cacciatore gli conficcò una grossa siringa nel braccio. Era come se fossero due siringhe in una. C’erano due liquidi di colori diversi. Il primo era rosso…rosso sangue. Il secondo invece era di un colore giallastro.
  • Che diamine è? – chiese Jackson mentre cercava di divincolarsi.
  • È ciò per cui il tuo Alpha ha ucciso persone innocenti. È la cura, Jackson. – il licantropo spalancò gli occhi. Non era possibile… - Già, la piccola Grace insieme a Stiles e alla tua Lydia sono riusciti a trovarla e indovina un po’? Tu sarai il primo su cui la sperimenteremo. Tornerai umano Jackson e se ti farai mordere di nuovo…morirai. – il licantropo fece per alzarsi intenzionato a mordere il cacciatore ma non ci riuscì. La cura aveva anche una funzione sedativa e ci vollero pochi secondi prima che Jackson perdesse definitivamente i sensi. – Portalo via. – ordinò il cacciatore alla sorella. –Qui lo ammazzerebbero… -
 
Caris e Scott erano ormai in prossimità del punto in cui si stavano scontrando Lexi e Seth. Anche da li Scott riusciva a sentire l’odore del sangue del suo migliore amico. Sperava che non fosse troppo tardi, perché non se lo sarebbe mai perdonato. Mentre correvano Caris ad un certo punto si fermò e costrinse il beta a fare altrettanto.
  • Ascolta…Stiles è ferito ma non devi lasciarti prendere dal panico. – Scott annuì. – Io mi occuperò di lui, tu credi di poter aiutare Lexi? –
  • Si. – rispose fermamente il beta.
  • Perfetto, allora andiamo. Ho bisogno che tu mi copra. – Per quanto Caris volesse aiutare non poteva combattere. Istintivamente si portò una mano alla pancia accarezzandola. Non poteva rischiare di perdere il bambino.
Quando li raggiunsero, come avevano stabilito, Scott si precipitò sull’Alpha contro il quale stava combattendo Lexi. Caris lo ammirò per non essersi neanche fermato a guardare il corpo del suo amico apparentemente privo di vita. Ci voleva una grande forza d’animo. La licantropa sentì gli occhi bagnarglisi di lacrime. Era colpa sua se Stiles era in quelle condizioni.
Imitando Scott uscì anche lei allo scoperto e si inginocchiò accanto al corpo di Stiles. Il cuore batteva. Debolmente ma batteva. Si lasciò scappare un sospiro di sollievo. Doveva portarlo da Deaton, ma doveva stare attenta a non peggiorare la situazione. Sollevò delicatamente la testa del ragazzo mentre di tanto in tanto volgeva lo sguardo nella direzione di Lexi e Scott che si battevano con Seth. Per qualche secondo il suo sguardo intercettò quello della Delta e non fu difficile per Caris scorgervi una richiesta d’aiuto. All’improvviso però lo sguardo di Lexi mutò trasformandosi da triste a terrorizzato.
  • CARIS! – urlò. La licantropa voltò la testa di scatto, giusto in tempo per vedere Zach che le arrivava alle spalle e che afferrandola per il collo la sollevava da terra per poi scaraventarla con tutta la forza che aveva contro il tronco di un albero. L’impatto fu doloroso e la licantropa si trovò a chiudere gli occhi dal dolore. Ringraziò di aver sbattutto la schiena piuttosto che la pancia, altrimenti…chissà cosa sarebbe successo. Purtroppo però non sarebbe finita li. Non sarebbe voluta arrivare a ciò ma aveva bisogno di aiuto. Si rialzò in piedi e mentre zanne e artigli facevano la loro comparsa, liberò l’ulutato più forte che avrebbe potuto emettere. Derek l’avrebbe sentita e l’avrebbe riconosciuta. Derek sarebbe corso in suo aiuto.
 
Isaac correva per la foresta di Beacon Hills alla ricerca del suo Alpha. Non era facile trovarlo visto che in ogni angolo c’era qualcuno che combatteva. Sperava che stessero tutti bene. Poi il beta sentì nuovamente la voce di Lexi, questa volta urlare il nome di Caris. E poi un ululato. Quello dell’Alpha. Doveva sbrigarsi. Doveva fare in modo che Derek potesse andare da lei.
 
Derek e Colbart erano nel bel mezzo del combattimento. Un combattimento che non sembrava poter avere fine, se non…con la morte di uno dei due. L’Alpha di Beacon Hills non aveva alcuna intenzione di permettere a quell’individuo di continuare a respirare molto a lungo, ma si rendeva conto che era notevolmente più forte di lui. Entrambi iniziavano ad accusare la stanchezza, le ferite bruciavano e facevano male, ma quel dolore non era minimamente paragonabile al dolore che Derek provò nel suo petto nel sentire l’ululato di Caris e Lexi che urlava il suo nome. L’Alpha si immobilizzò qualche istante, per poi iniziare a correre nella sua direzione, ma non ebbe modo di fare più di qualche passo che Colbart fu subito su di lui, immobilizzandolo contro il tronco di un albero. Derek cercava di liberarsi dalla presa dell’Alpha che teneva i suoi artigli conficcati nella sua carne. Gli ringhiò contro con tutta la forza e la voce che aveva. Quell’uomo gli stava impedendo di andare dalla sua Caris, che per chissà quale motivo era li. Doveva esserle successo qualcosa, altrimenti non avrebbe cercato di attirarlo da lei.
  • Vuoi andare da lei, vero? – gli chiese Colbart canzonandolo. Derek non gli rispose ma riuscì a sollevare la testa quel tanto che bastava per arrivare a mordere una spalla dell’Alpha.
  • Bastardo! – inveì questo mentre affondava sempre di più le unghie nella carne di Derek. A quest’ultimo però non importava. Colbart poteva procurargli tutto il dolore che voleva, ma non gli avrebbe impedito di raggiungere Caris.
Non avrebbe saputo dire cosa realmente lo spinse a riuscirci. La rabbia? L’amore? La paura di perdere la donna che amava e il bambino che aveva in grembo? Eppure Derek iniziò a sentire qualcosa che stava cambiando in lui e anche Colbart se ne accorse.
  • Che sta succedendo? – esclamò questo mentre si allontanava leggermente da Derek guardandolo con gli occhi spalancati.
Sembrava che le ossa del corpo dell’Alpha si stessero muovendo…ed effettivamente era proprio così. Derek con una smorfia di dolore in viso si mise seduto ma il dolore lo portò a piegarsi in avanti finendo a quattro zampe. La sua testa tornò a Caris e a come quel giorno aveva assistito alla sua trasformazione in un vero e proprio lupo. Un lupo dal pelo bianco. Gli era sembrato che le sue ossa si spezzassero in mille pezzi per poi ricomporsi in altri. Ed era quello che stava succedendo nel suo corpo. Derek affondò le dita nel terreno mentre inarcando la testa all’indietro liberava un sonoro ringhio. Finalmente era riuscito a trasformarsi. Finalmente era diventato un vero lupo. Un lupo dal pelo nero.
 
Isaac nella sua corsa si era imbattuto in Peter. L’uomo si era unito alla ricerca di Derek, e trovarlo unendo i sensi non era poi stato così difficile. Isaac ancora non sapeva se fidarsi o meno dell’Hale più anziano, ma in fin dei conti era li a combattere con loro, no?
Quando riuscirono finalmente a trovarlo, la scena che si trovarono davanti li lasciò sbalorditi. Isaac non poteva credere ai suoi occhi e si girò in direzione di Peter per avere la conferma che quello che stava vedendo stesse succedendo sul serio. Anche l’uomo aveva la sua stessa espressione sorpresa e Isaac capì di non stare sognando. Derek Hale si stava trasformando in un lupo dal manto nero. Il beta si ritrovò a sorridere osservando quella scena. Quando aveva conosciuto Derek lui non gli aveva fatto una grande impressione. Non riusciva a fidarsi di lui e aveva riposto la sua fiducia in Scott. Ma adesso lui era cambiato. Era stata Caris a cambiarlo. O meglio…l’amore per Caris. Ed era stato quello stesso amore in quel momento a permettergli di trasformarsi. Derek per Caris avrebbe fatto qualsiasi cosa, così come Isaac avrebbe fatto qualsiasi cosa per Grace. Pensare alla ragazza le fece ricordare che quello che aveva di fronte era suo zio. Uno zio che non aveva esistato ad uccidere la sua stessa sorella solo per paura che qualcuno potesse portargli via attraverso la cura, l’unica cosa che dava un senso alla sua esistenza. Il potere. In quel momento Isaac capì che sarebbe spettato a lui fare giustizia. Colbart doveva morire e sarebbe stato lui ad ucciderlo.
Peter accanto a lui aveva capito quali fossero le intenzioni del ragazzo e le condivideva a pieno. Afferrò un braccio del beta e lo guardò negli occhi.
  • Sei pronto? – gli chiese. Isaac annuì. In contemporanea si lanciarono su Colbart. Peter lo afferrò immobilizzandolo, mentre Isaac gli si parò davanti. Prima però si voltò in direzione del lupo nero, che fino a poco fa aveva avuto le sembianze di Derek.
  • Va da lei. Qui ci pensiamo noi. -  il lupo sembrò annuire e poi correndo il più velocemente possibile sulle quattro zampe, sparì dalla loro visuale.
 
Lexi e Scott erano impegnati a combattere contro Seth e la Delta si sentiva così impotente nel non poter fare niente per Caris. Se avesse lasciato Scott a combattere da solo contro Seth, questo l’avrebbe ucciso…ma non poteva sapere quali fossero le intenzioni di Zach. Il licantropo aveva liberato la presa dal collo di Caris , la quale si era vista costretta a combattere. Non poteva semplicemente aspettare che Derek venisse a salvarla. Lei se l’era sempre cavata da sola…e l’avrebbe fatto in quel momento. Le ferite che Zach era riuscito a infliggerle erano ben poche perché l’alpha faceva di tutto per schivarlo. Non poteva rischiare che le colpisse la pancia. Tuttavia combattendo non si era resa conto che il licantropo la stava spingendo contro un albero e che ben presto non avrebbe più avuto via d’uscita. Zach alzò una mano verso l’alto con gli artigli in bella mostra e Caris capì quale fosse la sua intenzione. Voleva tagliarle la gola.
Ma proprio quando ormai la ragazza credeva di essere spacciata, qualcosa si avventò su Zach. Anzi…sul suo braccio. Caris chiuse gli occhi di fronte a quella scena raccapricciante. Un lupo dal pelo completamente nero, si era avventanto sul licantropo…staccandogli la mano. Zach si accasciò a terra urlando per il dolore e Caris ne approfittò per allontanarsi da lui. L’animale si avventò di nuovo sull’Alpha e questa volta puntò al collo. Le urla di Zach erano assordanti tanto che Caris fu sul punto di portarsi le mani alle orecchie per non dover più sentire, ma all’improvviso le grida cessarono. Zach era morto.
Il lupo a quel punto si girò verso Caris e incrociando i suoi occhi rossi la licantropa ebbe la conferma di ciò che aveva sospettato fin da subito. Era Derek. Era riuscito a trasformarsi ed era bellissimo anche da lupo. L’alpha si avvicinò all’animale, si chinò su di lui nascondendo il viso nel pelo morbido. Tuttavia i rumori dello scontro tra Lexi e Scott li riportarono entrambi alla realtà. Derek si staccò da lei e Caris annuì a quella muta domanda che leggeva nei suoi occhi.
La licantropa tornò sul corpo di Stiles. Era incredibile come potesse essere ancora vivo. Forse stava resistendo per Lexi, ma non sarebbe durato a lungo. Delicatamente sollevò il corpo del ragazzo e lo portò il più lontano possibile da li.
  • Resisti, Stiles. – gli sussurrò mentre lo teneva fra le sue braccia.
Lexi e Scott se pur intenti a combattere avevano assistito a ciò che era successo. Derek in versione lupo aveva ucciso Zach ed ora Caris era con Stiles. Seth era un osso duro eppure ormai anche lui stava cedendo. Derek arrivò in loro soccorso e ben presto anche il suo cuore cessò di battere. Lexi avrebbe voluto farlo a pezzi con le sue mani e avrebbe voluto che soffrisse molto di più per quello che aveva fatto a Stiles, ma adesso voleva solo tornare il più in fretta possibile da lui.
La Delta si allontanò correndo dal corpo di Seth e si precipitò dal suo Stiles, seguita da Scott e in seguito da Derek che nel frattempo aveva riacquistato la sua forma umana e si era appropriato dei vestiti di Zach. Caris era china su Stiles e non appena li raggiunse, Lexi si inginocchiò al loro fianco.
  • È vivo…è ancora vivo…- la sua foce era un sussurro e il suo tono era un misto di incredulità e speranza.
  • Non per molto… - le arrivò alle spalle la voce di Derek.
  • Non possiamo portarlo in ospedale, ne da Deaton…non resisterebbe. – Scott si stava sforzando di non lasciarsi prendere dal panico nonostante in quel momento avesse solamente voluto mettersi a urlare e piangere. Non poteva perdere il suo migliore amico.
  • Devi morderlo. – la voce di Lexi questa volta arrivò forte e chiara alle orecchie di tutti. Si era rivolta a Caris che la guardava incerta.
  • Sei sicura? Potrebbe… -
  • Potrebbe cosa? Morire? Sta già morendo, Caris! È l’unica soluzione… - il tono di voce si era alzato, preda della disperazione. Tuttavia Caris si vide costretta ad annuire. Aveva ragione Lexi. Non avevano altra scelta.
  • Ve bene. Ma tu devi lasciarti mordere da Derek. La luna è già alta nel cielo. Dobbiamo sbrigarci. – questa volta fu Lexi ad annuire. La licantropa si sdraiò accanto al corpo di Stiles stringendogli la mano ormai fredda. Voltò leggermente  il volto verso quello pallido dell’umano e parlando a bassa voce gli disse – Ti prego sopravvivi. Io cercherò di farlo per te… - poi con gli occhi colmi di lacrime si girò verso Derek. – Fallo… -
L’alpha annuì e dopo essersi scambiato uno sguardo d’intesa con Caris, entrambi si chinarono verso il corpo dei due ragazzi. Sollevarono le magliette per scoprire quanto bastava il fianco e poi in contemporanea affondarono i denti nella loro carne.
La luna blu ormai alta nel cielo, quasi come se li stessi aspettando andò ad illuminare quel piccolo angolo di foresta, dove si trovavo i corpi di due ragazzi, la cui vita dipendeva da un semplice morso.
Scott in piedi assisteva impotente alla scena sperando con tutto se stesso di riuscire a rivedere gli occhi nocciola del suo migliore amico e perché no anche quelli chiarissimi di Lexi.
 
 
Colbart si trovava a combattere con due licantropi. Due licantropi completamente diversi tra loro, ma che adesso lottavano insieme. Mentre fronteggiava l’Alpha, Isaac riusciva a pensare solo a Grace e a quanto dolore aveva provato per causa sua. Colbart poteva essere anche il triplo più forte di lui, ma l’avrebbe pagata.
  • Tu sei un mostro… - gli urlò contro il beta con tutto il disprezzo che riuscì ad esprimere. – Hai distrutto la vita di Grace e quella di molte altre persone. Hai persino ucciso tua sorella! – Colbart tuttavia non sembrava lasciarsi scalfire da quelle parole.
  • È colpa sua! Avrebbe dovuto smettere di cercare la cura! Avrebbe distrutto tutto! Avrebbe distrutto tutto quello per cui ho lavorato! – Isaac gli ringhiò contro stanco di sentirlo vaneggiare. E Peter sembrava pensarla al suo stesso modo. L’Hale si avventò nuovamente sull’Alpha tentando di immobilizzarlo. Isaac nello stesso momento fece la stessa cosa. I suoi artigli erano pronti a tagliargli la gola. Tuttavia Colbar fu più veloce di lui. Peter gli era alle spalle e con un rapido gesto Colbart si voltò tagliandogli la gola. Isaac quasi non si accorse di quello che stava succedendo. Colbart si era voltato. Era riuscito solo a vedere del sangue, ma non poteva più fallire. Questa volta fu lui il più veloce. Gli arrivò alle spalle e lo ripagò con la stessa moneta con cui lui aveva ferito Peter. Tagliandogli la gola. Il corpo di Colbart si accasciò a terra in un lago di sangue mentre Isaac si gettava su Peter. Dalla bocca dell’uomo uscivano rivoli di sangue mentre tossiva colpito da spasmi dolorosi.
  • Resisti! Adesso chiamo rinforzi e… - Isaac non sapeva che fare. Peter con le poche forze che gli rimanevano scosse la testa.
  • Questa volta…è arrivata sul serio…la mia fine…- riuscì a dire tra un colpo di tosse e l’altro. Isaac non disse niente perché sapeva che era vero. Non si sopravviveva a una cosa del genere.
  • I tuoi occhi… - continuò l’Hale. Isaac per un momento non capì, ma poi non ci mise molto a fare due più due. Mentre tagliava la gola a Colbart quello era stato l’utlimo dei suoi pensieri. – Sei un Alpha adesso… - Sul volto dell’uomo comparve l’ombra di un sorriso.  – Di…di a Derek…che mi dispiace… - queste furono le utlime parole di Peter Hale. Isaac sentì  chiaramente il suo cuore smettere di battere. Si sentì in colpa perché non sentiva il bisogno di piangere, nonostante un uomo fosse appena morto li davanti a lui. L’unica cosa che riuscì a fare fu avvicinare una mano al suo volto e chiudergli gli occhi. Peter Hale aveva sbagliato un sacco di cose nella sua vita, e forse morire così…era stato il suo modo di riscattarsi.
Qualche ora dopo, la battaglia era conclusa. C’era  un branco sconfitto e c’era un branco vincitore. C’erano morti. C’erano feriti. C’erano un branco ormai senza il suo capo che accettava di ritirarsi e di non commettere più stragi del genere. C’era chi si teneva per mano. C’era chi si perdeva nelle braccia di una persona amata. E c’erano due paia di occhi, uno azzurro come il ghiaccio, l’altro giallo come l’oro che sotto la luce della Luna blu si aprivano in sincronia.
 

Angolo dell’autrice: Non temete! Questo è l’ultimo vero capitolo…ma a breve arriverà l’epilogo! I ringraziamenti veri e propri arriveranno la prossima volta, ma nel frattempo volevo dire un GRAZIE enorme a tutti coloro che hanno seguito questa fan fiction dall’inizio alla fine. Il supporto che mi avete dimostrato (in ogni modo) per me è stato davvero importante e spero di non avervi deluso.
Come ho già detto ci sarà l’epilogo, ma scrivere le ultime parole di questo capitolo mi ha provocato una sensazione strana…mi stavo quasi commovendo da sola XD
L’avevo già scritto nelle note dell’autrice dell’altro capitolo, ma ve lo chiedo di nuovo visto che nessuno mi ha risposto… :P Vi piacerebbe uno spin off di questa ff? Io ho già qualche idea in mente ma visto che con l’università ho pochissimo tempo per scrivere, la inizierei solo se vi farebbe davvero piacere leggerla. :) 
Aspetto vostri commenti e risposte.
Grazie ancora se siete arrivati a leggere fino a qui.
Hazel <3
   
 
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