20/11/2013
4 recensioniRivetra Week
Day 5
Captain and Soldier
“Heichou”.
A Petra piaceva quella parola. Aveva un suono dolce, elegante, ma anche deciso. Le lettere scivolavano l’una sull’altra, l’accento che si esibiva in un saliscendi raffinato. A Petra piaceva come quella parola si sposava appieno con il suo significato, e con la persona che la incarnava.
“Heichou”. Sì, aveva decisamente un bel suono. Rispecchiava l’importanza, l’imponenza del suo Caporale. Perché lui era elegante nei momenti, anche se autoritario, distaccato.
Freddo.
Nei confronti di tutto e tutti. Ed era forte. “il guerriero più forte dell’umanità”. La sua micidiale eleganza era impareggiabile, irraggiungibile per chiunque. Si distingueva dalla massa, e per questo poteva permettersi di esserne distaccato, e trattarla con noncuranza, dando l’appoggio di tutti quasi per scontato, in un atteggiamento di superiorità e arroganza. Petra era una dei suoi soldati, ed era stata fin da subito sicura che tutto ciò che faceva per lui era dovuto, in quanto modo per ringraziarlo di tutto quello che aveva e continuava a fare per l’umanità. Petra era un buon soldato, e avrebbe seguito il suo Capitano ovunque, cercando di sostenerlo e, per quanto possibile, aiutarlo.
Ma c’era qualcuno che Petra amava molto di più del suo Caporale.
Quella persona era “Rivaille”. L’uomo che si celava sotto la maschera fredda d’insensibilità nei confronti del mondo esteriore. L’uomo brontolone, ossessionato dalla pulizia, che trovava sempre una scusa per lamentarsi. L'"uomo", non l’eroe invincibile e perfetto. Petra amava Rivaille nella sua imperfezione, in quei suoi modi bruschi e nei suoi occhi, spesso coperti da un leggero velo di malinconia, che lanciavano sguardi torvi. Petra aveva imparato a conoscere Rivaille, aveva capito che era un uomo che aveva visto compagni e compagni morire affianco a lui, di fronte ai suoi occhi, senza che lui potesse fare qualcosa per impedirlo. Aveva capito che lui, se voleva continuare ad essere un bravo Capitano e perpetrare la causa dell’umanità, avrebbe dovuto staccarsi emotivamente da tutti, o la sua stessa anima si sarebbe rotta, spezzata dal peso della morte che lo circondava. Il suo era una sorta di meccanismo di autodifesa: non si affezionava a niente e a nessuno, in modo che nulla lo potesse ferire. Per questo l’unica relazione che avrebbe dovuto instaurare sarebbe stata quella di Capitano-Superiore, Capitano-novellino, e, nel suo caso, Capitano-soldato. Gli unici sentimenti che avrebbero dovuto legarli sarebbero dovuti essere di rispetto, o al massimo di ammirazione, pur rimanendo sempre in un contesto puramente professionale.
Purtroppo, però, il loro rapporto si era evoluto per poi diventare molto più profondo rispetto a quello tra Capitano e soldato.
Perché il soldato Petra ammirava il suo Capitano.
E il Capitano Rivaille rispettava il suo soldato Petra.
Ma Petra amava Rivaille.
E Rivaille amava Petra.
Angolino di Mokona_
Salve, fandom. Niente, mi era venuta questa cosa, e mi sono impuntata per pubblicarla. Spero vi sia piaciuta, e che non sia una schifezza. Davvero non so da dove sia uscita.
Sto morendo dal sonno e ho riletto tanto male, scusatemi. E niente, Mokona sta davvero morendo dal sonno e domani ha la verifica di greco, quindi si augura che sia valsa la pena arrivare fin quaggiù e vi augura di trascorrere una felice (ma dove???) serata in compagnia dei feelings. Sono malata, sì.
E purtroppo ritroverete questa fangirl malata anche domani, perché, purtroppo per voi, ho scritto una schifezzina anche per domani.
Quindi ciao.
Kiss
Mokona_