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Autore: Cuoricinalove92    21/11/2013    1 recensioni
-Kish, vattene subito, ti farò del male- disse la ragazza tra le lacrime
-No- mormorò l'alieno stringendola a se
-Non ti lascerò mai, perchè ti amo-
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Come al solito mi scuso per il ritardo, ma questa volta mi sono fatta perdonare con questo bel capitolo lungo. Buona lettura.

Capitolo 20-Nuovi arrivi
Pai aveva intimato a Strawberry di restare a casa, poiché il virus aveva indebolito il suo organismo e quindi era più probabile che prendesse qualche malattia terrestre come febbre, influenza ecc…
La ragazza stava sdraiata tutto il giorno sul letto.
All’improvviso sentì un rumore provenire dalla finestra. Si alzò e la aprì. Guardò di sotto, finché Kish non le comparì davanti, urlando: -Buu!-
Strawberry urlò talmente forte che l’alieno dovette tapparsi le orecchie.
-Si può sapere che cavolo fai???- Gridò la ragazza.
-Volevo solo farti uno scherzo.- Rispose lui con aria da innocentino. Senza troppi complimenti entrò nella camera della rossa, cominciando a svolazzare dappertutto.
-Che sei venuto a fare qui?- Chiese ad un certo punto lei.
-Sono venuto a trovarti.- Rispose serio. Si portò una mano sul cuore e continuò: -Strawberry…io…da quando Pai ci ha operati…- La guardò negli occhi. –Mi sento ancora più legato a te.-
La ragazza sussultò e arrossendo leggermente gli domandò: -Davvero?-
Lui le prese le mani.
-Devi sapere che nonostante il mio recente comportamento, di cui mi pento, non ho mai smesso di amarti.-
-Kish…- Distolse lo sguardo, mentre il rossore sulle sue guance aumentò inevitabilmente. Non notò subito che l’alieno aveva il respiro affannato.
Si allontanò da lei, indietreggiando di qualche passo.
Cadde in ginocchio. Non aveva mai provato tanto dolore in vita sua. Atroce, che partiva dal cuore e si diffondeva in ogni cellula del suo corpo.
-Kish, che ti succede…?-
-Niente.- Tagliò corto lui, ma la sua voce tradiva la risposta.
Strawberry in qualche modo capì che era tutta colpa di quel maledettissimo virus, se ora lui si sentiva così.
Il ragazzo provò ad alzarsi in piedi, fallendo miseramente.
Non sapendo cos’altro fare, Strawberry lo abbracciò, mentre le lacrime cominciarono ad affiorarle sugli occhi.
-S…Strawberry…- Provò a dire lui.
-Kish, tu stai soffrendo. Stai soffrendo per colpa mia!-
L’alieno la strinse di più a sé, nonostante il dolore.
-T…tu…non devi piangere…mai.-
Le asciugò le lacrime, facendole capire che il dolore era sparito.
Spinta da una forza di cui neanche lei sapeva l’origine, lo baciò.
Era tutto vero. Strawberry lo stava baciando e lui ne era felicissimo. Sentiva che era qualcosa di diverso da tutti gli altri baci che si erano scambiati. Stavolta aveva la certezza che lei stava cominciando a ricambiare i suoi sentimenti, almeno in parte.
Ad interrompere quel magico momento ci pensò Ryan che, tramite la spilla di Strawberry, contattò la rossa, non sapendo che fosse in compagnia di Kish. Le comunicò che lui e Kyle avevano rilevato un misterioso campo di energia all’interno del parco.
A quella notizia si stupirono praticamente tutti e, sebbene Strawberry dovesse restare a casa, decise ugualmente di andare.
Sul posto non trovarono nulla, eppure i due ragazzi erano convinti di non essersi sbagliati. La conferma arrivò loro tramite un attacco alle spalle di Mina.
La ragazza cadde a terra e le altre scattarono, guardandosi intorno.
-Tutto bene Mina?- Domandò Strawberry.
La blu annuì.
-Trasformiamoci!- Propose Pam.
-MewPaddy.-
-MewLory.-
-MewMina.-
-MewPam.-
-MewBerry.-
-Metamarfosi.-
Sul posto arrivarono anche i tre alieni, pronti ad aiutare le ragazze.
-Tutto a posto?- Domandò Tart.
-Si, per ora, ma dobbiamo stare attenti.- Rispose MewPam.
Appena la viola finì la frase, si sentì una risata maligna.
Nonostante continuassero a guardarsi intorno, non riuscivano a vederlo, intanto la persona disse: -Hai detto bene, mew mew, mai abbassare la guardia!-
-Fatti vedere, vigliacco!- Ordinò Kish.
-Bè, se ci tenete così tanto…-
Davanti a loro comparve un alieno dai lunghi capelli biondi e freddi occhi azzurri che incutevano timore.
Le mew mew indietreggiarono e MewBerry cadde, poiché aveva inciampato in un sasso. Proprio a lei, l’alieno biondo si avvicinò e sorridendo sadicamente disse: -Che c’è MewBerry? Hai paura di me? Eppure non ne avevi quando mi vedevi così.-
Si alzò una folata di vento. I capelli biondi del giovane si accorciarono e si colorarono di nero, così come la carnagione divenne più scura e le orecchie si accorciarono.
Chiuse gli occhi, e quando li riaprì, il colore era mutato in castano.
La mew rosa si mise le mani sulla bocca e sussurrò: -…Mark…-
Le altre si stupirono fino all’inverosimile. Com’era possibile che fosse riuscito ad ingannarle così?!
Anche gli alieni avevano la stessa espressione. Non riuscivano a credere che quella sorta di ameba fosse uno di loro.
Mark riprese il suo aspetto alieno e si rivolse a loro: -Mi sembrate molto stupiti. Bè, anche Profondo blu c’è rimasto male, quando ha scoperto che il piano non valeva più, almeno per voi.-
-Pai…quale piano?- Chiesero Kish e MewPam all’unisono.
-Come, non lo sapete? Il piano era di fingersi dalla vostra parte per carpirvi informazioni, e al momento più opportuno, uccidervi tutti.-
-Così…ci avete prese in giro?- Chiese MewPam più a se stessa che a loro. Guardò il suo Pai, e lo vide abbassare la testa.
-A quanto pare è così cara lupetta. Ma ora basta parlare.- Alzò un braccio e urlò: -Chimero, Vieni a me!-
Il cielo si oscurò improvvisamente e la creature, avente le sembianze di un fantasma dal mantello nero, fece la sua comparsa.
Tra le sue mani scheletriche si potè vedere una sfera color verde acqua che si illuminava.
-E’…è spaventoso!- Fece mew Lory.
-Puoi ben dirlo.- Le rispose l’alieno biondo. Le indicò e si rivolse al chimero: -Distruggile!-
Il chimero alzò il viso, rivelando il teschio da sotto il mantello e cominciò a ridere. Una risata agghiacciante che fece gelare il sangue nelle vene alle mew mew.
La sfera nelle sue mani si illuminò di una luce acceccante…

MewMina si risvegliò in un’ambiente strano. Le pareti erano azzurre, e, a parte esse non vi era nulla. Ne un ciuffo d’erba, e neanche un sasso. Nulla.
Sentì un rumore dietro di sé. Si voltò e richiamò il suo arco, preparando subito un attacco, ma si bloccò. Davanti a lei c’era Sergio, suo fratello.
-Mina…- La chiamò.
-Sergio. Che ci fai qui?- Gli chiese preoccupata.
-Perché sei preoccupata? Hai fatto un brutto sogno?-
-Cosa?!- Si guardò intorno. Effettivamente era davvero a casa sua. Si guardò gli abiti. Non era trasformata, bensì indossava la sua camicia da notte.
-“Forse era davvero solo un incubo.”- Pensò Mina. Eppure Perché sentiva una strana sensazione di debolezza?

Lory si svegliò, perché qualcuno la stava scuotendo. Appena aprì gli occhi, incontrò subito lo sguardo azzurro di Ryan.
-Lory, stai bene?- Le domandò il biondo.
La ragazza vide che si trovava al Caffè Mew Mew e che indossava la sua divisa.
-Si, ma cos’è successo?- Chiese mentre lui l’aiutava a rialzarsi.
-Sei scivolata e hai battuto la testa, poi sei svenuta. Mi hai fatto preoccupare.-
-Ma…dove sono le altre?-
Ryan le afferrò il mento, facendola arrossire.
-Le ho mandate via. Voglio stare un po’ da solo con te.-
Lory, per poco non svenne di nuovo, soprattutto quando le labbra di lui sfiorarono le sue.
Le gambe le si congelarono. Ormai non le sentiva più.
Chiuse gli occhi, pensando di vivere in un sogno.

Paddy si svegliò nella sua stanza, stranamente le era passato sotto il naso l’odore dell’arrosto proprio come lo faceva sua madre.
-“Impossibile”- Pensò e scese al piano di sotto. Si affacciò sulla soglia della cucina. Effettivamente c’era una donna che stava cucinando, ma non poteva essere…
-Paddy, il tuo piatto preferito è quasi pronto.- Disse la donna girandosi.
La piccola sgranò gli occhi e le si avvicinò piano, perché aveva paura che da un momento all’altro sarebbe sparita.
Quando fu a pochi metri di distanza si mise a correre e si tuffò tra le braccia di sua madre.
-Che cosa ti succede, tesoro mio?-
-Mamma…-mormorò tra le lacrime –Credevo di averti persa per sempre…-
-Shhh. Non preoccuparti. La tua mamma ora è qui.- Disse stringendola e sorridendo in modo demoniaco.

Pam si svegliò nel suo appartamento.
-“Possibile che quello fosse solo un sogno”- Si chiese, ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello.
Andò ad aprire e colui che si trovò davanti le fece sbarrare gli occhi.
-Buongiorno Pam.- La salutò l’uomo.
-He…Henry…non puoi essere tu. Tu sei…- Non potè terminare la frase perché Henry l’abbracciò, talmente forte da toglierle il respiro.
-“Ma, Henry è morto in una sparatoria, per proteggermi. Com’è possibile?”- Chiese a se stessa, ma qualcosa la spinse a non porsi domande.
Un tempo era stata innamorata di Henry, me non riusciva ad essere felice in quell’abbraccio, forse perché pensava ancora a Pai…

Strawberry si svegliò a casa sua.
-“Strano. Forse era solo un sogno.”-
Sentì delle voci provenire dal piano di sotto. Scese le scale ed andò in cucina e lì vi trovò i suoi genitori, seduti al tavolo, che parlavano allegramente e giurò di sentire chiaramente la parola “matrimonio.”
-Strawberry.- La chiamò Sakura. –Mark è tornato in Giappone per chiederti una cosa importante. Non è così?- Chiese poi al ragazzo.
-Esattamente.- Rispose. Si inchinò davanti alla rossa e prese una scatolina dalla tasca del suo giubbotto di pelle. –Strawberry Momomiya. Vuoi sposarmi?-
Non ci credeva! Era tutto esattamente come aveva sempre desiderato. Eppure, perché non era felice?

Pai e Tart si svegliarono a casa loro, su Arret. La loro madre entrò nella stanza. Era una donna alta e magra, con i capelli viola e gli occhi dorati.
Abbracciò Tart e accarezzò la spalla di Pai, sorridendo ai suoi figli.
Eppure, Pai sentiva un dolore in ogni muscolo del suo corpo. Non riusciva quasi a muoversi. Guardò il sorriso di sua madre.
-“Come può essere stato solo un sogno. Era tutto così reale. Profondo blu, Kish, Pam. Un momento, ma Kish dov’è?”- Si chiese il maggiore.

Era ormai la quarta volta che provava a colpire quel muro per uscire da quella sorta di dimensione in cui si era risvegliato.
Appoggiò la fronte alla parete, disperato. Chissà dov’erano finiti tutti quanti. Che fine avrebbe fatto lui?
Dannazione! Ora che finalmente Strawberry stava per ricambiarlo, doveva uscire fuori che Pai e Tart erano in combutta con Profondo blu.
La sua gattina non si sarebbe più fidata di lui…
-Kish…-
Si voltò di scatto, ritrovandosi davanti una donna alta e bella, avvolta in una luce.
I lunghi capelli verdi le ricadevano sinuosi lungo le spalle e i suoi occhi dorati brillavano di una scintilla calda e affettuosa.
-Non ci posso credere…- Le si avvicinò. –Madre, sei proprio tu?-
La donna gli accarezzò piano una guancia e sorrise. –Figlio mio, ora siamo di nuovo a casa, insieme.-
Il ragazzo si guardò intorno, non poteva crederci. Era a casa sua.
Chiuse gli occhi e abbracciò la madre che gli disse: -Non temere. Adesso staremo insieme per sempre.-
Lui annuì e riaprì gli occhi, ma vide uno specchio dietro alla donna, dentro cui, quello che doveva essere il riflesso di sua madre era, invece era quello del chimero di Mark e cominciò a sentire come delle ombre che stavano per immobilizzarlo.
-“Perdonami madre”- Fece comparire un tridente, con cui la infilzò. La creatura urlò dal dolore prima di riprendere il suo vero aspetto.
Anche la casa sparì, così come il muro, dietro il quale vide Pai, Tart e le mew mew.
-Che cos’è successo?- Domandò Mina confusa. Ad un tratto l’attenzione generale si spostò sul chimero che si contorceva dal dolore.
-Complimenti!- Disse Mark, apparendo all’improvviso. Si rivolse a Kish. –Sapevo che eri un bravo guerriero, ma non avrei mai immaginato fossi così intelligente da ferire il mio Mortux.
-Cosa?!- Esclamarono tutti.
-“E’ stato Kish a salvarci?”- Si chiese MewBerry.
-Aiuto!- Si sentì la voce di Lory e Paddy.
Tutti si voltarono verso di loro e un’espressione di orrore si dipinse sui loro volti.
I loro corpi erano completamente pietrificati. Ad eccezione della testa. Stessa cosa per Tart e, successivamente anche per Mina.
A Pai, invece, si pietrificò solo il braccio destro.
-Che cosa gli hai fatto?- Urlò MewPam all’alieno biondo.
-Questo chimero crea delle illusioni idilliache, facendo credere alla vittima che ciò accaduto prima di allora era solo un sogno. Più il chimero riesce nel suo intento, più energia riesce a sottrarre, divenendo più forte, ma aimè, riducendo le vittime a poco più che statue.
-Liberaci subito!- Urlò Tart agitandosi più che poteva.
-Fossi in te non mi agiterei così. Contribuiresti a velocizzare il processo.-
Infatti anche il collo del piccolo alieno divenne di pietra.
-Sei un mostro!- Gli gridò contro MewBerry.
Un sorriso malefico si dipinse sul volto di quello che un tempo era il ragazzo dei suoi sogni. Fece comparire la sua spada e si lancio all’attacco verso la mewgatto che cercò di parare il colpo.
-Prenditela con me vigliacco!- Disse Kish, proteggendo la mewrosa da un attacco.
-Con molto piacere.- I due iniziarono a combattere senza esclusione di colpi. Intanto MewBerry era andata ad aiutare MewPam che nel frattempo se la stava vedendo da sola contro il chimero.
La creatura trasformò la sua sfera di cristallo in una lunghissima falce si poteva dire che quell’essere incarnasse in tutto e per tutto l’immagine che gli esseri umani hanno della morte. Inoltre, MewPam constatò amaramente che qualora cercasse di attaccarlo con la sua frusta, questa lo oltrepassava come se stesse cercando di colpire un vero e proprio spettro.
Pai cercava di aiutare le ragazze come poteva, ma il processo di pietrificazione stava diventando sempre più veloce, inoltre non era abituato ad attaccare con la mano destra.
Ad un certo punto, MewBerry venne colpita da un attacco e cadde, mentre il chimero ora indirizzava i colpi solo ed esclusivamente verso la viola che si accorse di quanta fatica le costasse adesso lo schivare gli attacchi.
Dopo un ennesimo salto appoggiò le mani sulle ginocchia, esausta. Non vide purtroppo che la creatura stava preparando un nuovo attacco.
-Pam, attenta!- Urlò Pai e con molta fatica, riuscì ad attaccare il chimero con il ventaglio nella mano sinistra e già semipietrificata.
La creatura venne scaraventata accanto a MewBerry, appena vide la Mew Mew, cominciò a sorridere sadicamente. Dal suo corpo o per meglio dire “spirito” spuntarono dei tentacoli d’ombra raggiunsero la mew mew per rubarle le energie.
Kish lo notò e fece per attaccarlo, ma il suo attacco fu deviato da Mark.
-Cosa credi di fare?! La tua battaglia è con me.- Disse sorridendo.
-Tu, essere immondo! Togliti di mezzo!- I suoi occhi dorati divennero rossi e lui si illuminò di una luce fortissima. Mark ne venne accecato, il chimero distrutto, e con lui il processo di pietrificazione di Pai, Tart, Mina, Lory e Paddy.
Le ferite di MewPam si rimarginarono.
-“Cos’è questa luce calda?”- Si chiese Strawberry mentre apriva gli occhi. –Viene da Kish, ma cosa sta succedendo?-
-Non è possibile!- Disse Mark prima di sparire.
La luce intorno all’alieno si stava pian piano affievolendo e i suoi occhi ritornarono del colore dell’oro.

-Cosa?! No, non può essere!- Urlò Profondo blu.
-E’ così signore. L’ho visto con i miei occhi.-
Il suo capo non lo contraddisse più. In effetti anche lui era riuscito a sentire quell’energia così potente.
-“E’ proprio quella che mi serve per la mia rinascita.” Senti, ti do un compito. Devi portarlo al massimo, voglio vedere fin dove può arrivare.-
-Devo farlo arrabbiare?-
-Si, più che puoi. Fai tutto ciò che vuoi a chiunque: Mew Mew, esseri umani, alieni traditori. Tutto. Colpisci le persone a cui tiene di più.-
-Sarà fatto sire.-

Nel frattempo, il gruppo era tornato al caffè mew mew, dove Ryan e Kyle constatavano la situazione. Anche loro avevano notato l’enorme campo d’energia scaturito dall’alieno e non c’era bisogno di dire quanto lo tartassassero per sapere.
-Per l’ultima volta: non ho la più pallida idea di quello che sia successo e no, non mi sottoporrò a nussunissimo test.-
Appena terminata la frase una specie di piccolo buco nero comparve poco distante da lui.
-Questo è un passaggio dimensionale!- Esclamò Pai.
Dal passaggio uscì una ragazza che si buttò letteralmente addosso a Kish, abbracciandolo davanti agli occhi sbigottiti di tutti i presenti.
-Finalmente ti ho trovato!- Esclamò felicissima.
 
  
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