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Autore: Martina_Yuki    21/11/2013    1 recensioni
Ciao a tutti!
Oggi faccio il mio ingresso nel mondo di EFP con questa storia scritta a 6 mani.
La protagonista sono io e altre due mie amiche (Gallifrey_96 e FluffyJpeg), comuni mortali, che un martedì mattina vediamo realizzarsi il nostro sogno: incontrare il Dottore.
Ma come al solito niente filerà liscio perchè il Dottore è in un mondo parallelo e il suo TARDIS è scarico.
A tutto questo si aggiungono morti improvvise e la comparsa di un alieno che tecnicamente non dovrebbe esistere.
Sperando di strapparvi un sorriso, buona lettura!
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Non preoccupatevi... ora passa.-
Il Dottore di sforzò persino di sorridere di quella frase, ma non riuscì a convincere le tre ragazze.
Piano piano, un passo dopo l'altro, erano riusciti a tornare nel TARDIS.
Lungo il tragitto, le condizioni del Signore del Tempo non avevano fatto altro che peggiorare, nonostante tentasse di non darlo a vedere.
Tremava vistosamente, e sudava freddo. Era stato un miracolo a tenerlo in piedi fino alla destinazione, e ora giaceva lì, in un angolino, avvolto nella prima coperta trovata da Iris, con un secchio accanto a lui pronto ad accogliere il suo malessere quando la nausea sarebbe diventata vomito.
-Beh, quanto meno è un minutino a rigettare l'anima, e il resto del tempo sani come pesci! No?- ironizzò Alexandra; e il Dottore non poté che annuire divertito.
Iris sospirò, guardandosi qualche momento le mani che torturavano le proprie dita a vicenda.
-Dottore...- mormorò infine. L'insicurezza con cui lo chiamò attirò immediatamente l'attenzione dell'interessato.
Temporeggiò, poi si decise.
-Cosa... Cosa è successo a Carlo?- domandò.
Stavolta fu il Signore del Tempo ad esitare. Si sforzò di mostrare un sorriso, e fece spallucce per dare l'impressione di star minimizzando l' imminimizzabile.
-Ha solo trovato un compagno che non è stato in grado di proteggerlo.- rispose in un fil di voce.
Ma Lara scattò in piedi. 
-NO, Dottore! Non dire queste stupidate!!- lo ammonì a gran voce, persino additandolo. -Tu hai salvato tante altre vite! Se è morto vuol dire che non potevi fare nulla per lui!-
-Waah, Lara!- esclamò Alexandra. -Calmati! Mi farai venire un infarto di questo passo!-
-Un infarto?-
La voce del Dottore riattirò l'attenzione di tutte e tre. Parve loro di aver sentito di nuovo, seppure per un breve istante, il suo tipico tono gioviale.
Lui chiuse per qualche momento gli occhi, cercando di ricollegare i pensieri. -Forse... è vero, non potevo fare niente.- mormorò sovrappensiero. -E' stato improvviso. Come un infarto.-
-Ah! Visto?- esclamò Lara. -Sono una grande! Ha avuto un infarto!-
-Ho detto “Come un infarto”.- puntualizzò il Signore del Tempo, stringendo la coperta al corpo. I brividi stavano aumentando.
Alexandra lo notò, e gli si avvicinò con preoccupazione. Gli si inginocchiò accanto, vicino al secchio.
-Cosa ha fatto a te?- gli chiese.
-Niente...- rispose lui. -Non mi ha nemmeno sfiorato...-
“Mi hai abbandonato.”
Fu talmente improvviso che il Dottore sussultò dallo spavento. Il suo sguardo vagò per qualche istante nella stanza, e il fatto di trovare solo le tre ragazze con lui lo rassicurò fino ad un certo punto.
-Cosa c'è?- domandò Iris preoccupata.
Lui rimase in silenzio un attimo; poi scosse la testa.
-Niente. Niente.- rispose, stringendosi nelle braccia. Sentiva sempre più freddo... Era come se la stanza fosse gelata per lui.
“Perché l'hai fatto?”
Era ELMEM. Ne era certo. Parlava ancora nella sua testa, con quel tono calmo, morbido, di prima. E ogni parola aumentava i suoi brividi, peggiorava il suo mal di testa, e gli dava vertigini.
Chiuse gli occhi, avvertendo anche la nausea farsi più forte.
“E' un controsenso. Tu lo sei. Vuoi aiutarmi... ma scappi.”
Portò una mano alla propria fronte sudata. Vai via, pensò. Esci dalla mia testa... Ti prego...
“Perché l'hai fatto?!”, ripeté ELMEM, più forte. Ma non gli diede il tempo di anche solo formulare una risposta.
“Ho bisogno di te.”  gli disse. “Verrò a prenderti.”
-Non mi puoi portare via.- mormorò, e solo in un secondo momento si rese conto di averlo detto, e non solo pensato.
-Fate finta che non abbia detto...-
“Perché ho bisogno di te”
-...niente...-
Il Dottore completò la frase per inerzia, ma la sua mente era già finita altrove.
La frase di ELMEM non aveva alcun senso con la risposta che gli aveva dato. Ne avrebbe avuto se avesse detto un “Sì, invece!” all'inizio, ma non era successo.
Ciò significava che lui sentiva l'alieno, ma non viceversa!
-Non usa la telepatia!- esclamò, illuminandosi a lampadina per qualche istante.
In compenso le tre ragazzine erano preoccupatissime.
-Lo straparlare non era previsto...!- disse Alexandra, lanciando uno sguardo impaurito alle amiche.
-Stra...? Oh! No! Aspettate! Non sto...- cercò di rettificare il Dottore; ma fu fermato da un ultimo gelido brivido che attraversò la sua schiena. Sentì ELMEM nella sua testa sussurrargli un fugace: “Aspettami.”, prima di sparire del tutto.
Tutto ad un tratto, la nausea si fece sentire con terribile forza. Si tolse di dosso la coperta e avvicinò il secchio a sé, giusto in tempo per vomitarvi all'interno e non sul pavimento del TARDIS.
-...Beh, come ho detto prima!- disse Alex dopo un attimo, quando sentì il malore del Dottore fermarsi. -Un attimo a rigettare l'anima, e poi...-
-EWW!-
Il Signore del Tempo recuperò con un'espressione di puro orrore la coperta e la buttò nel secchio, per poi farlo scivolare lontano.
-Cosa c'è?!- domandò Lara.
-Niente, è che...-. esitò, prima di indicare il contenitore. -...ho vomitato un pezzo di ELMEM! Non... Non me lo aspettavo, ecco.

***
-L'avevo detto che non usava la telepatia!- esclamò il Dottore, con quel tono allegro e gioviale con cui tutte e tre le ragazze erano solite sentirlo.
Dopo pochi minuti, il Signore del Tempo aveva già ripreso colore, e nonostante si sentisse ancora spossato e lo stomaco avesse iniziato a fargli male, stava tornando quello di sempre.
Una volta ripresosi dallo “Shock” di aver visto un organismo fatto di acqua nel suo vomito, il Dottore riafferrò il secchio, ci pigiò ancora più dentro la coperta, e se lo portò dietro per la stanza, cercando con lo sguardo l'arma con cui avrebbe intrappolato l'alieno.
-Dove avete messo il Biogeneratore?-
-E' nella sala consolle.- disse Iris, osservando il Signore del Tempo avviarsi, secchio in mano, verso la porta.
-Fermo lì!-
Alex gli aveva sbarrato la strada, incrociando le braccia.
-Cosa?-
-Tu non puoi andare in giro come se nulla fosse. Devi riprenderti completamente prima di andare a salvare il mondo!- precisò la ragazza.
-Ma io sto bene! E la fuori c'è un alieno che...-
-...vuole ucciderti.- concluse Lara, affiancando l'amica davanti alla porta.
-Si ma potrebbe anche assorbire l'acqua di molta altra gente!-
-Beh, Dottore...- si intromise Iris. -Tu sei l'unico che ci può salvare. Se muori tu siamo fregati. Definitivamente.-
Anche lei si affiancò alle amiche, per dare più importanza alla tesi.
Il Dottore le guardò stupito. Erano tutti degli ottimi motivi ma lui doveva andare.
Così tentò di farle ragionare.
-Sentite... Lo so che...-
-Oh, e un'altra cosa Dottore. Ho fame.- disse Iris con ovvietà.
-Scusa Iris... Ma questo cosa c'entra?- bisbigliò Lara al suo fianco.
-C'entra. Il cibo c'entra sempre.- le spiegò.
Il Dottore guardò le tre ragazze di fronte a lui con un misto di incredulità e divertimento, poi sorrise scuotendo al testa.
-Voi siete proprio strane... Va bene, allora. Andiamo a fare merenda! Allons-y!-
Ridendo, il Signore del Tempo appoggiò il secchio a terra e prese per mano Lara e Alex. Iris fece appena in tempo ad afferrare la mano che la riccia le porgeva, quando il Dottore iniziò ad incamminarsi verso la cucina.
Era incredibile. Appena Iris gli aveva detto di avere fame, gli era venuta voglia di mangiarsi una banana. O qualsiasi altra cosa, non importava.
Qualche svicolo e incrocio più avanti il gruppetto si fermò davanti a una porta, contrassegnata dalla scritta 'Cucina'.
-Eccoci ragazze. Si mangia!-
Il Dottore varcò entusiasta la soglia ma le tre tipette rimasero indietro, cercando di figurarsi quello che si celava dietro alla porta.
-Iris... Alex... stiamo per fare merenda con il Dottore.- disse Lara. -Rendiamocene conto.-
-Già. Quante volte potrebbe capitarci una cosa del genere?- chiese Alex con un tono che sembrava provenire da un mondo di unicorni e arcobaleni.
-Mai. E' questa la cosa più bella di tutte. E forse la cosa ancora migliore è che è capitata a noi!- disse Iris con un sorriso, mentre apriva la porta della cucina.
-Chissà cosa potremo mangiar... Oh.- Iris si bloccò guardandosi intorno.
-E'... E' meraviglioso!.- esclamò Lara due secondi dopo.
-Caspita... Con tutto questo spazio si potrebbe contenere il cibo per un esercito!-
La cucina che gli si presentava di fronte era immensa. Colma di ripiani e armadietti ovunque, poteva essere paragonata a un teatro dalla portata del Colosseo. Il color crema regnava praticamente ovunque, tranne che sulle maniglie degli sportelli, dove lampeggiava un color caramello scuro in perfetto abbinamento con il resto.
La stanza aveva uno stile semplice eppure particolarmente raffinato.
-Cavolo... Mi è quasi passata la fame.- disse Iris con un fil di voce, lo sguardo ancora perso per la cucina.
-Ma per favore. Non sarà mai possibile una cosa del genere.-
-Ragazze? Non avevate fame?-
Le tre si ripresero subito, come colpite da una scossa elettrica, quando sentirono la voce del Signore del Tempo chiamarle da un punto imprecisato davanti a loro.
-Sì! Arriviamo!-
Lara, Iris e Alex iniziarono una breve corsa per attraversare il corridoio principale. Subito a destra, videro il Dottore chino su un tavolo al centro di una saletta rotonda.
-Allora? Vi piace?- chiese gioviale, senza guardarle.
La prima a rispondere fu Lara.
-Oh, è bellissima. Non avevo mai visto una cucina così.-
-Già, è perfetta.- approvò Alex guardandosi intorno di nuovo.
-Sì, sì. Mangiamo?-
-Iris! Perché riesci sempre a rovinare questi momenti?- chiese Lara indispettita.
-Beh, che c'è? Ho fame!-
La discussione venne interrotta dalle risate del Dottore.
-Okay, ragazze! Che ne dite se ci sediamo a mangiare? Vi sembra troppo complicato?-
Il Dottore si spostò di lato, mostrando alle ragazze dei piatti con fette di pane e Nutella sopra. Il tutto accompagnato da una brocca di succo arancione.
-No. Non è assolutamente complicato!- disse Iris sorridendo, mentre si godeva al tavolo, seguita dalle altre due ragazze e dal Signore del Tempo.

-Dottore, questa non sembra esattamente succo d'arancia. Cos'è?- chiese Iris osservando il liquido arancio chiaro nel suo bicchiere.
-No. Non è succo d'arancia. E' succo di Nabahn.- rispose lui, versandosene un po'.
-Cos'è?-
-Una bacca che cresce solo su Nabah. E' rossa, a righe arancioni.- bevve un sorso di succo. -Vi piace?-
Lara imitò il Dottore, leggermente preoccupata dal gusto che poteva provare. Ma ne rimase piacevolmente colpita. Era buonissimo: fresco e dolce, con una punta di amarognolo.
-Wow!- esclamò. -Alex devi provar... Ah, ecco. Appunto.-
Il bicchiere dell'amica era già vuoto.
-Sì, Dottore. E' buonissimo!-
Il Signore del Tempo sorrise, finalmente riusciva a svagarsi un po'. E probabilmente ci sarebbe riuscito solo con degli umani.
-Ora mi viene il dubbio che quello che abbiamo mangiato prima non era pane e Nutella...- iniziò Lara.
-No, tranquilla. Era Nutella.- il Dottore incrociò le braccia dietro alla testa. -Pensa che solo sulla Terra fanno una Nutella così buona. Quella degli altri pianeti sono solo misere imitazioni.-
-Caspita!- dissero Iris e Lara contemporaneamente .
-E tu, Dottore?- chiese Alex.
-Mmh?-
-Stai bene?-
-Io sto sempre bene.- rispose il Dottore riportando le mani sulle gambe.
-Sì, si è visto. Cosa ti ha fatto ELMEM?- chiese Iris a bruciapelo.
-Ve l'ho detto. Non mi ha toccato nemmeno.-
-Eppure...- constatò Lara. -...Hai perso il cacciavite sonico e l'aspirapolvere.-
Le tre annuirono, cercando negli occhi profondi del Signore del Tempo la risposta che volevano sapere. Lui sospirò dolcemente, chinandosi sul tavolino chiaro.
-A voi umani non si può nascondere proprio niente.- disse tra sé. Poi iniziò a spiegare.
-In palestra, quando ELMEM ha usato l'acqua del corpo di Carlo per evolversi, ha creato un collegamento con me. Era una sorta di telepatia a senso unico. Io lo sentivo, ma lui non sentiva me.-
-Strano. Con la telepatia il collegamento dovrebbe essere sempre a doppio senso, no?-
Il Dottore annuì, massaggiandosi il lobo di un orecchio.
-Infatti. E per evolversi ha bisogno di esseri viventi di età sempre crescente. Ovviamente con me avrebbe banchettato per passare subito allo stadio finale.-
-Ma non può!- disse Lara, arrabbiata. -Tu non sei nemmeno di questo Universo!-
-Lara, calmati!. -Il Dottore usò un tono di voce così calmo che riuscì a rassicurarla. -A quanto pare non fa differenza l'Universo di appartenenza; comunque ELMEM può trarre energia dalle persone.-
Le tre ragazze si guardarono, preoccupate. Non sapevano cosa dire, la situazione diventava sempre più instabile e pericolosa. Sia per loro che per le persone della Terra.
-E cosa... Cosa ti ha detto ELMEM?- chiese Alexandra, per sbloccare il discorso.
Il Dottore sospirò, iniziando a giocherellare con il bicchiere. Doveva cercare di sviare il discorso.
-Oh, nulla di che. Il Solito.-
-Allora...- disse Iris sporgendosi in avanti .-...se non è nulla di che, ce lo puoi dire.-
Il Dottore aprì la bocca per replicare ma la richiuse un attimo dopo, scuotendo la testa.
-Eddai, Dottore! Che cosa ci siamo a fare se poi non possiamo aiutarti?- chiese Lara con un sorriso accondiscente.
Rassicurato dalle sue parole e dagli sguardi curiosi delle tre ragazze, il Signore del tempo iniziò a parlare. Forse parlarne con qualcuno avrebbe migliorato la situazione.
-Lui... Lui mi ha chiesto di aiutarlo. Aiutarlo ad evolversi.- fece una pausa, riorganizzando le idee che gli vorticavano in testa. -Io ho cercato di fargli capire che potevo portarlo a casa, o dove voleva, ma è ancora piccolo. Non pensa al futuro. Il presenta è la sua unica realtà.-
Alex aprì la bocca per dire qualcosa, ma Lara la fermò, osservando insieme il Dottore chiudere gli occhi e passarsi una mano sul viso, assorto.
-Ha bisogno di me. Ha detto che verrà a prendermi.- concluse con un soffio.
Calò per lunghi secondi un opprimente silenzio.
-B... Beh, è... i... inquietante.- mormorò Alexandra. Iris e Lara non poterono che annuire.
Il discorso sembrava finito lì, quando alla riccia venne un improvviso pensiero.
-Ora lo senti ancora?- domandò d'improvviso.
-ELMEM, intendi?- chiese conferma il Dottore. La ragazza annuì.
Si prese qualche momento per rispondere.
-In effetti no.- disse infine.
-Da quando hai...- Alex cercò un sinonimo per un paio di secondi. -...rimesso?-
-Sì.-
-Perché queste domande?- le chiese Iris.
-Beh,è... forse è stupido, ma...-
-...Ma?- la incitò Lara.
-Dopo il malore il Dottore non ha più sentito ELMEM nella sua mente, e ha rigettato una sua parte. Non è possibile che non fosse telepatia, ma che lui fosse letteralmente nella sua testa?-
Il Signore del Tempo si appoggiò allo schienale della sedia, incrociando le braccia, pensoso.
-Più che possibile. Probabile.-
-Ah!- Alexandra si illuminò come un albero di Natale. -Oddio! Hai citato Sherlock Holmes!-
-Oh miseria, ora fangirleggia.- disse Iris ridendo, mentre Alex già iniziava effettivamente a lanciare urletti estasiati.
Il Dottore la guardò perplesso, lanciando un' occhiata sia ad Iris che a Lara.
-Ma...-
-Tranquillo, è tutto normale.- Lara sospirò guardando imbarazzata la scena. -Fa sempre così quando si nomina Sherlock... o lo si cita.-
Iris si avvicinò all'amica, trattenendola per le spalle.
-Alexandra Kowalski, calmati adesso.-
-Eh? Oh... Okay.-
-Sì, dicevo... E' molto probabile che fosse nella mia testa. In tal caso i miei anticorpi stavano cercando di eliminarlo e l'unico modo che poteva funzionare era quello.-
Il Dottore rabbrividì. -Non è stato affatto piacevole.-
-Immagino!- esclamò Iris.
-C'è anche un altro problema...- disse Lara, assorta nei suoi pensieri.
Tutti si voltarono a guardarla.
-Intendi un altro problema oltre a ELMEM, la possibile morte di altre persone e, successivamente, l'estinzione della razza umana?- ricapitolò Alex, contando le cose che elencava sulla punta delle dita.
-Sì. Oltre a questo il Dottore ha detto che l'alieno vuole lui.- Lara osservò il Signore del Tempo di fronte a lui. -Se il TARDIS è sicuro, è meglio che non esci.-
Il Dottore sospirò. -Ragazze, ho capito che volete aiutarmi, ma non ho intenzione di rimanere qua dentro come se nulla fosse. Non quando c'è ELMEM in giro.-
-Invece tu lo farai. Altrimenti, Dottore, saremo costrette a legarti qui, da qualche parte nel TARDIS. E guarda che lo facciamo!- Iris incrociò le braccia, minacciando il Signore del Tempo, serissima.
Lui la guardò mezzo sconvolto, cercando di capire se parlava seriamente o meno.
-Cosa?! Non potete!-
-Oh sì, che possiamo.- risposero insieme Alex e Lara, senza battere ciglio.
-No, no, no, no e no! Scordatevelo!- detto questo fece per uscire dalla cucina, ma puntualmente Iris e Alex si spostarono davanti alla porta e Lara prese un braccio di lui per fermarlo.
-Dottore, pensaci un momento. So che è brutto da dire, ma ELMEM vuole solo te per evolverti! Tutto il resto del mondo è al sicuro per ora!-
Il Signore del Tempo guardò la ragazza, cercando qualcosa che facesse almeno vacillare la sua teoria.
-Lara...io sarò anche molto vecchio ma non hai pensato che se uccidesse una decina di persone eguaglierebbe la mia età? Non posso lasciare morire altra gente!- Lara lo fissò, rimanendo un attimo impietrita, senza sapere cosa dire.
-Ma perché dovrebbe perdere tempo uccidendo dieci persone se può passare direttamente allo stadio finale con una sola persona?- chiese tranquilla Alex.
-Perché non ci ho pensato subito?- Lara guardò Alex con il muso, mentre teneva ancora stretto a sé il braccio del Signore del Tempo. -Beh, a parte questo, Dottore, tu rimarrai qui. E' deciso. Per cui basta ribattere!-
-Appunto! Fino a domani, almeno...- disse Iris quasi tra sé e sé.
-Non dargli incentivi!- la rimproverò Lara. -Per lui 'domani' vuol dire alle 00:01!-
Il Dottore sorrise, ascoltando sì e no i battibecchi delle tre ragazze. Alla fine si liberò dalla stretta di Lara e alzò le mani, in segno di resa.
-Va bene, ragazze. Va bene. Ho capito. Non mi devo muovere da qui fino a domani mattina quando tornerete a scuola.-
Alexandra lo guardò con occhio critico.
-Come facciamo ad essere sicure che non te ne andrai in giro?-
-Ve lo giuro. Croce sui cuori.- disse il Signore del Tempo segnandosi le sue parti del petto. -Così va bene?-
Iris annuì. -Affare fatto.-
-E' meraviglioso! Grazie Dottore!!-
Lara si avvicinò di nuovo a lui, abbracciandolo stretto. Dopo un momento di leggera confusione, il Dottore ricambiò la stretta sorridendo alla scena.
-Tranquilla Lara! Non c'è di che!.-
Neanche finita la frase che il Dottore venne abbracciato successivamente da Iris e Alex, felicissime di non dover legare il loro Signore del Tempo a qualche mobile della sala.

*    *    *

-Sì, mamma. Abbiamo studiato fisica e arte.-
-Siete rimaste al bar?-
-N... No. Non proprio. Abbiamo anche fatto un giro fuori.- disse Lara prima di entrare in bagno per farsi una doccia.
-Muoviti, che tra poco si cena.-
-Va bene.-
“ Ah, finalmente.”
Lara richiuse la porta del bagno alle sue spalle, sorridendo.
Era stato un pomeriggio sensazionale ma era proprio stanca. Si tolse i vestiti in fretta e andò sotto la doccia, bagnandosi i capelli. Ripensandoci non era stato affatto difficile mentire a sua madre. Credeva che l'avrebbe stressata con un sacco di domande e invece... Probabilmente aveva altro per la testa.
Meglio, si disse, così non mi sentirò troppo in colpa per non averle detto che ha salvato il Dottore dall'attacco di un alieno che, fra parentesi, avrebbe potuto anche uccidermi.
La ragazza ripensò alla promessa del Signore del Tempo. Non doveva uscire dal TARDIS per nessuna ragione. Da solo era molto più vulnerabile. E non lo diceva solo perché si sentivano importanti loro tre rispetto al Dottore.
Con un mezzo sbadiglio Lara chiuse l'acqua e si avvolse nell'accappatoio. Uscì dalla doccia per guardarsi allo specchio ma era tutto appannato. Così, sorridendo, iniziò a disegnare faccine buffe sulla superficie bianca alternandole ogni tanto con ghirigori e stelline.
-Lara, hai finito?-
-Sì, sto arrivando mamma!-
Prima di lasciare la stanza, la ragazza osservò con quanta attenzione era riuscita a riprodurre il TARDIS, che occupava tutta la parte centrale dello specchio. Sì, le era proprio venuto bene. Mentre si infilava il pigiama ripensò al Dottore. Chissà cosa stava facendo nel TARDIS... Magari manutenzione, tanto per far passare il tempo.
Doveva essere difficile per lui avere una macchina del Tempo per arrivare subito alla mattina successiva e non poterla usare.
-...Lara?-
-Cosa?-
-Che hai da guardare alla finestra?-
Il fratellino della ragazza, Luca, stava osservando alternativamente lei e il cielo.
-N... Niente. Pensavo.- rispose Lara sospirando.
-A cosa? ...O meglio, a chi?-
Lei arrossì, lanciando contro il viso divertito del fratello il suo accappatoio.
-Non penso sempre a lui!- disse leggermente arrabbiata, dirigendosi verso la sua camera.
-No...- Luca si allontanò dal raggio d'azione di Lara prima di continuare la frase. -...ma se guardi il cielo è al Dottore che pensi!-
Lei prese in mano un cuscino e lo tirò, ma il ragazzino era già fuori portata.
Rassegnandosi al fatto che il fratello aveva ragione, Lara raccolse il cuscino blu e lo rimise sul letto, lanciando un'ultima occhiata al cielo ormai scuro.

*    *    *

Iris sorrise beatamente sdraiandosi sul suo letto, felice che sua madre si fosse bevuta la scusa accordata precedentemente con Lara e Alex. Rimase lì, a pancia in su a guardare il soffitto bianco, gongolando contenta per qualche istante, indecisa se tirarsi su o continuare a gongolare, felice.
-E' pronto!-
La voce di sua mamma spezzò i sogni ad occhi aperti della ragazza, che sentito il richiamo si alzò in piedi, scattante, improvvisando una melodia fischiettando.
Si sedette a tavola, guardando soddisfatta il piatto di pastasciutta che le si presentava davanti.
-Pancia mia fatti capanna!!- e con non poca finezza iniziò ad abbuffarsi.
I suoi genitori la guardarono con mezza indifferenza, ormai abituati a quello spettacolo di cui la loro figlia andava fiera di mostrare.
-Ma... com'è che oggi sei così felice? Cos'è che avete fatto di così bello, questo pomeriggio?- chiese sua mamma, incominciando a mangiare anche lei il suo piatto.
-Abbiamo studiato fisica e arte. Non te l'ho mica già detto prima?-
-Sì, ma non capisco perché hai fatto così tardi! Lo sai che devi essere a casa per un certo orario.-
-Ah... Beh... Abbiamo avuto dei problemi in... fisica. Sì, fisica.-
-D'accordo, se lo dici tu.-
Finalmente sua madre smise di farle domande, così che Iris poté finalmente tirare un sospiro di sollievo definitivo, e con un mezzo sorriso pensò che effettivamente avevano avuto dei problemi, e che erano stati soprattutto fisici! Mai aveva corso così tanto in tutta la sua vita.
Con un'ennesima forchettata finì di mangiare la pasta, attendendo già il secondo.
Alla fine di quella cena poté constatare solo una cosa: c'erano poche cose che la rendessero felice, una tra queste era proprio la pastasciutta. Ma anche disegnare gli piaceva tantissimo.
Stava di fatto che sopra tutto c'era il suo amato Dottore.

*    *    *

Alexandra si rigirò tra le coperte un paio di volte, e i suoi occhi incontrarono il led della sveglia nella sua stanza.
00:59
Non riusciva di nuovo a dormire. Si girò a pancia in su, e guardò il soffitto con un sospiro. Ma dopo pochi secondi, si ritrovò a sorridere.
Per una volta, la sua insonnia non le dava noia. Si sentiva straordinariamente bene.
Si tirò a sedere, accendendo la luce del comodino e afferrando il blocco e la matita, iniziò a disegnare, senza pensarci troppo.
Osservò la sua mano muoversi sul foglio per creare la figura del TARDIS. Aggiunse i dettagli dello sfondo; e poi non poté non ridacchiare, mentre disegnava un robusto bastone in corrispondenza della maniglia del veicolo, che attraversava l'intera porta, bloccandone l'apertura.
La ragazza si coprì la bocca, per evitare che sua sorella sentisse che stava ridendo.
-Prima regola del Dottore.- mormorò. -...il Dottore mente.-
Quindi spense di nuovo la luce, e ancora ridacchiando si accucciò sotto le coperte.

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Note d'Autore:

Y: Anf... Anf... H-Ho finito finalmente di trascrivere. * riprende fiato *
Anche questa volta ci ho messo un mesetto per pubblicarlo, ma abbiate pazienza, la scuola mi ha portato via un sacco di tempo!ç^ç
Soprattutto a causa di una tavola... Non immaginate neanche quanto tempo ci abbia messo per farla...
Ma! Tornando al capitolo, visto che di certo a voi non interessa nulla della mia tavola, cosa possiamo dire? Di certo un po' lunghetto lo è, e succedono un po' di cose. Spero quindi che sia tutto chiaro. Se non lo fosse, chiedete pure!c:
Spero solo che voi possiate non ucciderci per quello che abbiamo fatto passare al Dottore... <_<

G: Giusto... Dovete perdonarci, noi gli vogliamo taaanto, tanto bene, ma qualcosa di particolare doveva accadere!

Y: Esatto! Quindi perdonateci davvero! D:

F: Tra l'altro posso capire benissimo quello che prova in questo capitolo. Sono quella che sta male più facilmente.
Sono un carretto. Sigh.

Y: Tu non sei un carretto! ò.ò

G: Devi solo coprirti un po' di più quando esci di casa...! Sai che dramma, Fluffy! Comunque sia, quella merenda è stata davvero meravigliosa! * gongola* 

Y: Woh, per una volta non sono io a parlare di cibo! xD
Per concludere queste note, non possiamo che ringraziare le persone che ci hanno seguito fino a qui! Oh, e soprattutto di augurarvi buona visione per il film del cinquantesimo anniversario! <3
Noi siamo già pronte da una settimana e non vediamo l'ora di vederlo.
Immagino che sia così anche per voi altri!xD

G:  Sì, sì! Assolutamente vero! Non vedo l'ora per davvero!*^*

F: Bene, allora a nome di tutte e tre salutiamo tutti! 8D
Ciao ciao!
  
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