21/11/2013
2 recensioniRivetra week
Day 6
Coffee
A Rivaille piaceva il caffè di Petra.
Non era troppo lungo, era forte, concentrato, proprio come lui.
Il soldato non esagerava con le quantità di zucchero, ne metteva solo quel poco che bastava a non lasciare la bevanda troppo amara. Tra le altre cose, aveva anche capito che c’era una tazzina in particolare che Rivaille preferiva: Petra se n’era accorta dopo vari tentativi, notando che, quando serviva il caffè in quella tazzina particolarmente stretta, Rivaille aveva un’espressione meno corrucciata del solito.
A Rivaille piaceva il caffè servito da Petra.
I leggeri colpi alla porta lo avvisavano in modo gentile che la ragazza sarebbe entrata nel momento in cui lui avrebbe grugnito un “avanti”. Poi si sarebbe avvicinata a lui, con un sorriso sereno sul volto, dicendo: “Ecco il suo caffè, Heichou.” Rivaille non ringraziava quasi mai, quindi si sarebbe limitato a prendere il caffè, borbottando magari qualcosa di indistinto. Di rado parlava per chiederle cose che non riguardassero i Titani e le relative missioni.
Rivaille amava il caffè di Petra.
Perché arrivava fumante, appena versato, e, in qualche modo, riusciva a riscaldarlo. Così come lo riscaldava il sorriso della giovane, che sembrava riempire il vuoto che lo dominava.
Sì, davvero Rivaille amava il caffè di Petra.
Aveva un buon gusto sulle sue labbra, nella sua bocca, ed era accompagnato bene dall’espressione serena della ragazza. Fu perso in queste riflessioni che, un giorno, Rivaille fermò Petra, quando questa stava uscendo dalla sua stanza. Le fece cenno di avvicinarsi, perché era stato improvvisamente colto da una grande curiosità. Perché il caffè di Petra era molto, molto buono.
Allora che sapore avrebbe avuto sulle labbra della ragazza? Sarebbe forse stato ancora più dolce? Sarebbe riuscito a riscaldarlo ancora di più?
Probabilmente una parte di sé lo stava insultando pesantemente per quei pensieri che si susseguivano confusionari nella sua mente, ma lui non ci fece caso.
Al contrario, afferrò il polso del soldato, tirandola verso di sé.
E premette le labbra contro le sue.
Erano morbide.
E dolci, proprio come lei.
Proprio come aveva immaginato, il retrogusto del caffè ancora presente sulle sue labbra si sposava perfettamente con la dolcezza di quelle che aveva incontrato.
E ne voleva di più.
Per questo dischiuse piano la bocca, facendo scorrere la punta della lingua sulle labbra morbide del suo sottoposto; non si aspettava certo che arrivasse qualcosa di duro a colpirlo in volto.
Ahi.
Batté un paio di volte le palpebre, visualizzando così una Petra completamente rossa in volto, visibilmente scossa, la mano che l’aveva colpito ancora alzata. Sussultò quando si rese conto di quello che aveva fatto, e iniziò a blaterare parole sconnesse, tra le quali il Caporale riuscì a decifrare: “Mi scusi, Rivaille” e “Non era mia intenzione allontanarla.”.
Sul volto di Rivaille comparve un timido sorriso: perché, come sempre, in quelle situazioni, finalmente dando voce alle sue continue richieste di chiamarlo così quando erano soli, Petra l’aveva chiamato per nome, e persino il modo in cui l’aveva pronunciato sembrava dolcissimo.
Rivaille sorrise.
Ancora una volta ebbe la conferma che il caffè non era l’unica cosa che amava di Petra.
Angolino di Mokona_
Salve di nuovo.
Scusate se aggiorno solo ora, ho passato la giornata a studiare chimica.
Mokona e la chimica non vanno affatto d’accordo.
Ouch.
Spero che questa shottina di poco più di 500 parole vi sia piaciuta.
Yay.
Spero di ricapitare presto da queste parti, siete tutti così amorevoli <3 Risponderò a tutte le vostre meravigliose recensioni al più presto, grazie davvero <3 -tira fuori barattoli di nutella che distribuisce a tutti quanti-
Kiss
Mokona_