Siamo i ragazzi del niente.
Ci piace pensarla così. Viviamo alla giornata e questo ci piace.
Siamo i ragazzi del niente, perché di progetti non ne abbiamo. Non possiamo averne, i ragazzi del niente non progettano il futuro.
La nostra risposta è sempre la stessa.
Non ci sono racconti, non si parla di sé. Siamo i ragazzi del niente perché di noi non diciamo niente.
Abbiamo gli amici, ma con loro non ci confidiamo. Ci bastiamo noi stessi, ma in realtà neppure a noi raccontiamo qualcosa.
La giornata si riduce al niente nel momento in cui è finita, come l’emozione o un bel pensiero.
Eppure dentro esplodiamo.
Ma ci ostiniamo ad essere i ragazzi del niente, perché così non fa male.
Vorremmo urlare verso il cielo. Sotto la pioggia, in mezzo al vento.
Vogliamo esistere, fare qualcosa, perché anche noi siamo.
La paura è il nostro tutto. La paura di non essere, di non potere.
Siamo i ragazzi del niente,
ma dentro il tutto esplode.