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Autore: Clary1234    21/11/2013    5 recensioni
Tradimenti, amore, bugie...a chi va la tua fede?
Sei disposto a cambiare tutto quello in cui credi, per amore?
Non avere paura di amare sarà la tua unica salvezza.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate, Triangolo
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Ciaooooo, la prima cosa che volevo fare è ringraziare di cuore tutti quelli che mi stanno seguendo, le loro recensioni mi danno oltre che ispirazione molta voglia di continuare!!! Grazie, ci vediamo in fondo ;)
 
 

CLARY
Clary trattenne il respiro completamente sbalordita, erano a New York! Erano a non molti chilometri dall’istituto, da Jace…
La ragazza si ricompose in fretta, per non far vedere a Sebastian quanto fosse emotivamente scossa, per non dargli nessuna soddisfazione.
-Allora? Andiamo?- Il finto tono spazientito di Clary sorprese il ragazzo, si era aspettato una reazione molto diversa, ma non disse una parola si limitò ad appoggiarle una mano alla base della schiena e ad accompagnala lungo il corridoio e poi giù per delle scale a chiocciola fino alla cucina.
La luce era già accesa, e donava alla stanza un aspetto accogliente nonostante il posto in cui si trovasse, Clary si sedette su uno sgabello e guardò suo fratello che versava due bicchieri d’acqua e gli e ne porgeva uno.
La ragazza non bevette, ma rimase a guardare suo fratello che dopo aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere si girò a guardarla sospettoso.
-Perché mi fissi?-
-Non posso?- Clary non resisteva, sapeva che doveva stare zitta e obbedire ma non ce la faceva proprio.
-Tu puoi fare quello che vuoi con me, la mia mente, il mio corpo, la mia vita e io non posso guardarti!?- La ragazza proseguì alzandosi dalla sedia sempre più infuriata.
Sebastian non si scompose, rimase al suo posto a fissarla impassibile, era abituato agli improvvisi scatti di rabbia di sua sorella, e anche se non aveva mai provato quella sensazione provò un forte impulso di abbracciarla, di stringerla a se e di dirle che andava tutto bene. Lo fece, aggirò il tavolo e attirò la ragazza a se, ma come succedeva sempre appena si avvicinava lei si irrigidì e lo spinse via correndo su per le scale per ritornare nella sua stanza, dove lui la teneva prigioniera.
 
JACE
Jace si girò di scatto al suono di quella voce tanto odiosa quanto familiare, Marcie era sulla porta che gli sorrideva come sempre, non era una brutta ragazza: Era alta, un po’ meno di Jace ma non tanto, il corpo era un po’ grassottello, ma nell’insieme non stava affatto male. Gli occhi erano color miele, non il verde che Jace sperava di poter un giorno rivedere…
Ma la cosa che feriva di più il ragazzo erano i suoi capelli, lunghi rossi e mossi, come quelli di Clary…un dolore sordo strinse il petto di Jace, un dolore che li era familiare come il battito del suo cuore, un dolore che provava da sei mesi, da quanto la parte migliore di lui gli era stata strappata via.
-Allora? Non sei felice di vedermi?- La voce acuta e squillante della ragazza lo riportò al presente, facendogli anche provare fastidio, stava immaginando lei…
-No, non sono felice di vederti!- Jace si rigirò verso il bersaglio e ricominciò a tirare coltelli, sentì Alec borbottare qualcosa imbarazzato e poi uscire a grandi passi dalla stanza,  ma Marcie era ancora lì che si avvicinava con aria civettuola.
-Jaaaaaace, non ti ricordi? Oggi mi devi allenare!- La ragazza si era messa dietro di lui mettendogli le mani sulle spalle, il ragazzo se la scrollò via bruscamente.
-Ti ho detto che non voglio, non voglio vederti, allenarti o starti a sentire!- Jace uscì a grandi passi dalla stanza, lasciandosi dietro Marcie, che sorrideva come se vedere il ragazzo soffrire la divertisse.
-Oh Jace, tu tornerai da me, tornerai molto presto.
 
 
SEBASTIAN
Il seminterrato era buio e umido, ma il ragazzo no ci fece caso mentre preparava tutto. Quello era solo un altro passo del suo piano, che era iniziato rapendo sua sorella, Clary. Quanto era stato facile farle credere che il suo adorato amichetto Simon, ora non più protetto dal Marchio di Caino, era in pericolo. Era corsa da lui terrorizzata, cadendo nella sua trappola. La seconda parte era stata altrettanto facile, ingaggiare una spia e mandarla nel cuore dell’istituto, non era ancora riuscito a fare innamorare Jace di lei, ma era solo questione di tempo…
Ora stava mettendo in atto la terza parte: girare il coltello nella piaga.
Attivato il macchinario Sebastian si ritrovò a guardare una camera dell’istituto, e davanti a lui comparve Jace, con una faccia completamente sconvolta.
-Come va angioletto?-
 
Come è andata??? Vi ha deluso??? Se c'è qualcosa che non vi piace ditemelo, vedremo come sistemarla. Alla prossima!!!
 

 
 
 
  
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