22/11/2013
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La ragazza, col suo berretto di lana rossa sferruzzato da lei stessa calato sulle orecchie, uscì dalla casa in cui era tornata ad abitare coi suoi genitori e si diresse verso un piccolo parco in cui era facile nascondersi dietro qualche albero e Smaterializzarsi.
La neve che cominciava a sciogliersi scricchiolava allegramente sotto i suoi stivali castani, ricordando alla giovane strega di fare attenzione, perché, ancora per qualche giorno, sarebbe stato facile scivolare e finire distesa per terra.
Arrivata all'ingresso del parco, Hermione varcò il cancello e si guardò in giro: non c'era nessuno, per fortuna.
Si avviò verso uno spiazzo delimitato da qualche albero, pronta a estrarre la bacchetta, quando qualcosa attirò la sua attenzione: lì, posata su un ramo, c'era una bellissima coccinella.
Hermione sorrise e tese la mano; l'insetto portafortuna salì sul suo guanto, rosso come il berretto, e cominciò a zampettare tra le dita della ragazza.
Una coccinella... Allora stava davvero arrivando la primavera! La giovane, felice di questo incontro, pensò che fosse un segno e che ciò che aveva intenzione di fare avrebbe avuto un esito positivo; rimise il piccolo coleottero sul ramo dell'albero da cui l'aveva prelevato e si Smaterializzò.
Hermione si ritrovò in un prato poco distante dalla Tana e cominciò a correre in direzione della casa che amava tanto, lanciando un incantesimo sui suoi stivali per non scivolare.
Il cappotto bianco che portava sopra al maglione rosso e i pantaloni neri svolazzava attorno al corpo della ragazza, che sembrava quasi volare per arrivare il prima possibile da quella che considerava ormai come la sua seconda famiglia.
Ad aspettarla sulla soglia c'era lui, il suo Ron. Hermione si buttò tra le sue braccia e il ragazzo la baciò teneramente, ritrovando la sua bocca più volte, prima di lasciarla andare.
Un po' imbarazzata, la giovane entrò in casa e salutò gli altri membri della famiglia Weasley, per poi dirigersi verso la camera da letto di Ron in sua compagnia.
Una volta entrati, Hermione si sedette sul letto e fece cenno al maschio Weasley più giovane di raggiungerla.
Lui, un po' confuso, si accomodò accanto a lei e le prese una mano.
« Che succede? Devi dirmi qualcosa? » chiese preoccupato.
La giovane sorrise:
« Va tutto bene, non ti preoccupare. È solo che... Insomma... Io e te stiamo insieme già da tanti mesi e... Penso che siamo pronti » concluse rapidamente.
« Ehm... Pronti per cosa? »
Hermione alzò gli occhi al cielo: perché Ron non capiva mai le cose al volo? Perché doveva sempre spiegargli tutto? Era così imbarazzante da dire!
« Beh... Lo sai! Per... Il grande passo. Insomma, abbiamo 18 anni, la maggior parte dei nostri coetanei l'ha già fatto, e noi... Io mi fido di te. »
Un lampo di comprensione balenò negli occhi del ragazzo, che arrossì subito abbassando lo sguardo.
Le punte delle sue orecchie erano praticamente dello stesso colore del maglione di Hermione, mentre rispose:
« Sì... Penso che possa andare bene. »
La giovane si infuriò:
« Come "pensi che possa andare bene"? Che risposta è? Io ti sto dicendo che mi sento pronta per un passo molto importante della mia vita e tu mi rispondi in questo modo? »
Ron si avvicinò e premette le sue labbra su quelle della ragazza, finché non si sciolse anche lei, ricambiando il bacio.
« Sono molto felice, davvero. È molto più di quanto mi aspettassi. » sorrise il giovane quando si staccò, rassicurandola.
Hermione sorrise a sua volta, felice, stringendosi di più al ragazzo che amava e lasciandosi abbracciare e cullare da lui. Le tornò in mente la coccinella vista poco prima ed ebbe la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta.
Hermione sorrise, ripensando a quel pomeriggio di quattro anni prima: due ragazzi impacciati durante la loro prima volta.
Da allora molte cose erano cambiate: adesso sia lei che Ron avevano un lavoro al Ministero della Magia ed erano riusciti a guadagnare abbastanza da acquistare una piccola casa a Godric's Hollow, vicino a quella di Harry e Ginny.
C'erano state molte altre volte dopo la prima, ma quella era rimasta ben impressa nella mente della ragazza, che la ricordava con un misto di tenerezza e imbarazzo.
Hermione, quando fu pronta, uscì per l'ultima volta dalla sua vecchia casa, accompagnata dai genitori, e fece per salire in macchina; posata sulla foglia di un cespuglio di rose lì accanto c'era una coccinella.
La giovane sorrise e salì sull'automobile, occupando più spazio del solito a causa dell'abito bianco leggermente ampio che indossava e del bouquet che teneva in una mano.