Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: irwin_wife    22/11/2013    0 recensioni
Tratto dalla storia:
Ero li che lo guardavo, non so perché mi trovassi li, in quel preciso momento. Ma io ero lì.
-Che vuoi?-
Mi chiese abbastanza irritato dalla mia presenza. Mi strinsi nelle spalle e abbassai lo sguardo.
-Che vuoi?-
Richiese urlandomi in faccia. Non resistetti e lo abbracciai.. non ebbe la reazione che mi aspettavo. Lei: Una ragazza fragile e facile da manovrare all'apparenza, ma dentro di se ne sta subendo troppe Lui: Un ragazzo freddo e indipendente all'apparenza, ma dentro nasconde un cuore grande
Entrate se vi ho incuriosito. Lasciate anche una piccola recensioncina se vi fa piacere e ditemi cosa ne pensate, visto che è la mia prima ff:)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella maledetta sveglia ha risuonato di nuovo. Mi alzo e mi vesto, vado in bagno e mi faccio una coda alta, non so perché ma non sopporto andare a scuola con i capelli sciolti. A proposito di scuola, non ho proprio voglia di andarci oggi. Non per quello che è successo ieri, è successo anche di peggio, ma perché non voglio ritornare a casa e tagliarmi di nuovo. Anzi, da oggi mi faccio una promessa. Prometto a me stessa di non tagliarmi più e affrontare questa situazione. Scendo le scale e saluto mia mamma. -Amy. Oggi pomeriggio io e te dobbiamo parlare.- Dice mia mamma mettendo la caffettiera sopra il fornello della cucina. A quelle parole mi si chiude lo stomaco. Che ho fatto? E se ha scoperto che mi taglio e mi vuole portare in una clinica? No, non può essere. Annuisco velocemente e finisco di bere il latte dalla mia tazza. Prendo il mio zaino ed esco di casa. Stavolta il cellulare ce l'ho, mi infilo le cuffiette e mi lascio trasportare dalle note di "Bad day" di Justin Bieber. Arrivo davanti alla scuola, stacco le cuffiette, metto in silenzioso il cellulare, e facendo un bel respiro entro. All'ultima ora c'è ginnastica. Io la odio. E' sempre brutto farla, e poi negli spogliatoi non posso cambiarmi. Una volta l'ho fatto alle medie, e le mie compagne non hanno fatto altro che prendermi in giro e chiamarmi "trippona". Ed è la cosa più brutta del mondo. Finita l'ora di ginnastica, entro nello spogliatoio e vado in bagno a cambiarmi. Nel bagno della palestra mi sfogo, piango, e grido. Non mi interessa se le altre mi sentono. La mia vita è uno schifo, è una totale schifezza. -Oh la McCain piange.- Borbotta in tono ironico la più oca della scuola, Anna Susan, entrando in bagno con delle sue amiche. Mi asciugo una lacrima e mi lavo il viso ignorandola. -Ma guarda che cosce che hai! Ma dico non ti fanno schifo?- Dice Anna per poi scoppiare in una risata rumorosa. La ignoro ancora. -Non capirai mai che tu non sei come noi.. Non capisco perché perdo tanto tempo con te.- Sospira ancora. Basta io non ne posso più. -Ecco brava. Visto che non vuoi perdere tempo con me tornate pure a succhiare il pene del tuo ragazzo.- Rispondo a mia volta mostrando un falso sorriso e uscendo dallo spogliatoio. Sono stufa di questa vita orribile. Arrivata a casa mi spoglio fino a rimanere in mutande e in reggiseno. Mi guardo allo specchio e tiro il grasso in eccesso dalle mie cosce. Poi faccio lo stesso anche sulla pancia. Mi rispecchio un'altra volta. Non faccio così tanto schifo.. O forse si? Sono davvero così brutta, o sono le altre che esagerano? Non so nulla di quello che passa nella testa della gente quando mi vede. Mi faccio una doccia. Solo lì sotto mi sento rilassata, sembra che quelle goccioline calde che cadono ti vogliano abbracciare, ed è una sensazione bellissima. Esco dalla doccia e mi rivesto, poi mi distendo sul divano e ordino una pizza, che dopo poco arriva. La mangio e mi metto a fare i compiti. Verso le sei del pomeriggio arriva mia mamma. La saluto e accendo la tv. -Amy, ti ricordi che ti ho detto che dobbiamo parlare?- Mi chiede lei sedendosi sul divano accanto a me. Annuisco distrattamente mentre il mio cuore perde un battito. -Ecco, fra un'ora arriverà una mia collega di lavoro con suo figlio.- A quelle parole tiro un sospiro di sollievo dentro di me. Non ha scoperto nulla, yuppi! -Si chiama Michelle, e deve fare un viaggio di lavoro. Non può portarsi con se suo figlio..- Continua mia mamma. Ho già capito dove vuole arrivare e se lo può solo che scordare. -Be' ecco, io mi sono offerta di tenerlo qui con noi. Lei ha accettato. Parte fra qualche giorno, stasera vi conoscerete.. Dai non ti costerebbe nulla.- Continua lei cercando di convincermi. Scuoto la testa e la riscuoto di nuovo. Ma dopo tutto quello che ha fatto per me l'anno scorso, dalla morte di papà non gli posso negare un favore. Ma non posso neanche accettare un perfetto sconosciuto in casa! No, no, no. Ora gli dico di no. -Ok mamma, per me va bene.- Riesco a dire. Ma che cacchio ho detto! Poi la vedo battere le mani e abbracciarmi. Amo questa donna e vederla felice mi rende felice. Farò uno sforzo. -Ma.. mamma, quanto starà qui? Chi è? Come si chiama? E' carino? Quanti anni ha?- Le chiedo in continuazione, sembro una macchinetta. -Calma, allora starà qui da noi un paio di settimane, si chiama Austin, ha un anno in più di te, quindi ha diciassette anni e be' tocca a te stabilire se è carino o meno.- Dice rispondendo a tutte le domande e si. Devo ammettere che ho una grande voglia di conoscerlo. Mezz'ora dopo il campanello suona e mia mamma corre ad aprire. Al di là della porta c'è una bella donna. Deve essere Michelle, la saluto e mia mamma ci presenta. Poi dietro di lei vedo un ragazzo bruno dagli occhi verdi, anzi mi correggo, un'angelo. -Austin lei è Amy. Amy lui è Austin.- Dice Michelle. Austin si guarda in torno, è proprio bellissimo, cioè lui è proprio bellissimo. Poi mi guarda da testa a piedi e il mio stomaco si capovolge. Chissà cosa sta pensando di me ora? Gli allungo la mano e lui la stringe, mostrandomi un sorriso un po' sforzato, ma comunque stupendo. SPAZIO AUTRICE: Cosa ne pensate??? E' il mio secondo capitolo e spero tanto che vi piaccia. Non siate crudeli. Recensite però, mi farebbe piacere <3
  
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