Sei seduto sul tuo letto con la testa tra le mani e gli occhi chiusi.
Ti ha sempre aiutato a concentrarti, fin dai tempi di Hogwarts.
A volte ti mettevi così durante le verifiche, e i professori ti guardavano male; ma in questo modo alla fine riuscivi sempre a farti venire in mente qualcosa da scrivere.
Peccato che stavolta non si tratti di qualche data di Storia della Magia o di uno strano satellite di Astronomia, quelle nozioni stupide che se proprio non riesci a ricordarti puoi sempre chiedere al vicino.
E’ qualcosa di molto più importante: si tratta della tua vita, Regulus, e nessun vicino secchione potrà suggerirti la soluzione.
Stavolta rischi davvero, e non di prenderti una T.
Non rischi la vita. Rischi molto di più: rischi la tua integrità morale e la coscienza pulita che finora hai sempre avuto.
Non che prima fossi senza errori, anzi, di errori ne hai fatti tanti, pensi.
Semplicemente non te ne rendevi conto, eri convinto di fare la cosa giusta.
Non è stata colpa tua, dopotutto: sei cresciuto con un’impostazione mentale ben definita, le idee ti sono state inculcate in testa fin da bambino, non ti sei mai dovuto sprecare a pensare, si trattava semplicemente seguire ciò che era già stato programmato per te.
Ora finalmente riesci a comprendere davvero la mentalità di Sirius: prima non capivi, perché tuo fratello doveva farsi così tanti problemi, perché doveva andare contro ciò che aveva sempre imparato e conosciuto nella vostra famiglia? Tu non ne hai mai sentito la necessità, perchè lui sentiva il bisogno di uscire dagli schemi e trovare altri ideali rispetto a quelli a cui eravate abituati e tu no?
Ora ce l’hai la risposta. Perché è faticoso. Pensare con la propria testa è più faticoso.
Ecco perché sei seduto sul letto, con la testa tra le mani e gli occhi chiusi. Hai bisogno di pensare, e hai bisogno di concentrazione perché è faticoso.
Molto più che fare. Perché una volta che hai deciso da che parte stare, fare è facile.
O almeno, per te è sempre stato così.
Non è stato difficile unirti ai Mangiamorte.
Ora non riesci a crederci che ti sei unito ai Mangiamorte.Come hai potuto?
Non sapevi cosa facessero in realtà, provi a dirti. Debole difesa. Lo sapevi molto bene. Eppure… Eppure eri troppo condizionato dall’ambiente in cui vivevi per renderti conto di cosa stavi per fare.
I tuoi genitori… Il giorno che hai annunciato loro la tua decisione, hai visto negli occhi di tuo padre un orgoglio sconfinato, tua madre si è addirittura commossa. Eri il loro piccolo eroe.
Come erano facili le cose, all’inizio. Non ti facevi scrupoli, non ti ponevi nessuna domanda. Era quella la cosa giusta, stop.
Ma poi… Quando hai visto Dolohov torturare quel bambino Babbano, così, senza motivo, solo per divertimento…
Hai ancora negli occhi lo sguardo di quel bambino, nelle orecchie le sue grida disperate e la risata di Dolohov, e probabilmente continuerai a fare incubi su di lui fino alla fine dei tuoi giorni.
E non perché sei debole. Perché semplicemente anche tu hai una coscienza. Solo che per risvegliarla ci voleva qualcosa di davvero forte.
Un po’ ti consola sapere che tutti i preconcetti e le idee che ti hanno messo in testa non sono bastati sopprimere del tutto la tua coscienza, che hai ancora il senso di ciò che è giusto.
Ti consola il fatto di riuscire ancora a inorridirti per un bambino di neanche 10 anni torturato barbaramente e poi ucciso davanti ai tuoi occhi.
In quel momento hai capito che ciò che stavi facendo era sbagliato, hai visto ciò in cui ti stavi trasformando.
Hai anche capito che avresti dovuto fare qualcosa.
Ecco perché sei qui, seduto sul letto con la testa tra le mani e gli occhi chiusi.
Perché hai finalmente trovato qualcosa che puoi fare per redimerti, sempre che sia possibile.
Ti trovi davanti a un bivio: o vai avanti e fai finta di niente, sapendo che non potrai mai davvero fare finta di niente e conoscendo la morsa che ti stringerà lo stomaco ogni volta che dovrai eseguire un ordine, o per una volta fai di testa tua.
Se questo significa morire, tanto meglio: avrai pagato per i tuoi errori.
Di una cosa sei sicuro, però: non lo farai fare a Kreacker, lo farai tu. Hai visto (e anche fatto) troppo male per causarne dell’altro, fosse anche a un elfo domestico.
Tu non sei come Voldemort, tu non sei come loro.
Tu sei come Sirius, in fondo.
Sirius. Aveva ragione lui. Ha sempre avuto ragione lui e forse una parte di te lo sapeva già dai tempi di Hogwarts.
Ironia della sorte, non potrai mai dirglielo.
Hai anche pensato di scrivergli un biglietto, qualcosa, per fargli capire ciò che hai fatto, ma sarebbe troppo rischioso, senza contare che non sapresti come raggiungerlo dal momento che si nasconde da mesi come gli altri membri dell’Ordine.
L’Ordine… Se potessi tornare indietro probabilmente ti uniresti all’Ordine.
Già, ma non puoi tornare indietro. Ormai sei qua, e devi fare quello che puoi per rimediare e sperare che basti.
E’ così, seduto sul letto, con la testa tra le mani e gli occhi chiusi, che tu, Regulus Arcturus Black, decidi il tuo destino.




Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti :)
L'episodio citato (quello di Dolohov che tortura e uccide il bambino Babbano) è inventato, la Rowling non ne fa mai parola.
L'ho inserito perchè secondo me deve essere successo qualche fatto che abbia fatto scattare qualcosa dentro Regulus convincendolo a passare "dall'altra parte". Come dice lui stesso nel testo, la sua coscienza aveva solamente bisogno di essere risvegliata.
Detto questo, ditemi cosa ne pensate, è la prima volta che scrivo su questo personaggio perciò è possibilissimo che abbia fatto degli errori di qualche tipo. Se è così, non esitate a farmelo notare!
Niente, spero che vi sia piaciuta e grazie per avere letto questa roba.
Ciao :)