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Autore: Mirty_92    22/11/2013    6 recensioni
“Furba, Granger, ma non abbastanza. Non pensare che ti abbia rivelato questo segreto per niente.” disse Fred.
“Che intendi dire?”
“Semplice, voglio proporti un patto.”
"Un patto?”
“Si, Granger. Un patto."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Soltanto per una sera

Soltanto per una sera

 

Hermione se ne stava seduta, tutta imbacuccata, sulla scalinata esterna di Hogwarts. Nella mano destra reggeva un libro aperto poggiato sulle ginocchia mentre scaldava l’altra mano vicino ad un piccolo ed azzurro fuocherello magico.
Il clima non era certamente dei migliori per trascorrere del tempo all’aperto dato che era la seconda settimana di dicembre e aveva nevicato parecchio nei giorni precedenti, tuttavia la ragazza non sopportava più quell’aria  frivola ed estremamente festaiola che si respirava all’interno del castello. Da quando la professoressa McGranitt aveva annunciato che a Natale, in occasione del Torneo Tre Maghi, si sarebbe svolto anche il famoso Ballo del Ceppo, tutti gli abitanti di Hogwarts -studenti, fantasmi e persino alcuni professori- sembravano impazziti. Ad Hermione pareva che non fosse più rimasto un singolo luogo ad Hogwarts dove poter stare un attimo in pace.
Per i corridoi non si vedevano altro che gruppetti di ragazzine petulanti che continuavano a sghignazzare ogni qualvolta passava  accanto a loro un ragazzo carino; mentre i maschi se ne andavano in giro con aria tronfia lanciando sguardi ammiccanti ad ogni ragazza che incontravano.
Gli studenti di Beauxbatons e di Durmstrang purtroppo non erano da meno e di certo non contribuivano a migliorare la situazione.
Tutti erano così eccitati all’idea del ballo imminente, che non facevano altro che parlarne.
Hermione era semplicemente stufa. Non si era mai considerata una ragazza da balli scolastici e non capiva il motivo di tutto quel fermento. Così quel pomeriggio, al termine delle lezioni, era partita alla ricerca di un luogo tranquillo dove poter leggere in santa pace.
“Ehi, Granger, che ci fai qui fuori tutta sola?”
Una voce familiare la riscosse dalla sua lettura. La ragazza non poté fare a meno di sbuffare.

Possibile che anche qui fuori non si possa leggere tranquillamente? Pensò stizzita.
La ragazza alzò lo sguardo e vide, in piedi di fronte a sé, uno dei gemelli Weasley.
“Ehm, ciao… Fr-Ge…”
“Fred.”
Le venne in aiuto il ragazzo, sghignazzando di fronte alla sua indecisione.
Accipicchia! Non sono ancora in grado di distinguere i gemelli dopo 3 anni che li conosco!
“Ciao Fred.” Lo salutò secca la ragazza.
“Ciao Granger, che ci fai qui fuori? Non hai freddo?”
“Potrei farti le stesse domande.” Rispose acida lei.
“Oh, come siamo scontrosi oggi. Che c’è? Il mio fratellino non ti ha ancora invitata al ballo? È per questo che sei così suscettibile?” chiese Fred, divertito.
Hermione chiuse con un scatto sonoro il libro. “Che stai dicendo, Fred? Io non sono suscettibile. E poi che cosa centra Ron con il ballo?”
“Come che sto dicendo? Gira voce che tu abbia una cotta per il piccolo Ronni. Mi sbaglio forse?”
Hermione rimase così allibita di fronte a tanta sfacciataggine che dovette fare tre respiri profondi per evitare di perdere il controllo e affatturare subito Fred.
“Sono tutte sciocchezze, Fred! Che razza di stupidaggini! Chi ha messo in giro queste voci?”
“Si dice il peccato ma non il peccatore, giusto? Non è un tipico detto babbano?” Fred aveva stampato in volto un sorriso così canzonatorio che Hermione cominciava ad averne abbastanza.
“Senti Fred,” iniziò sicura, alzandosi. “non so chi abbia messo in giro queste voci ma ti assicuro che sono del tutto infondate.” Hermione richiuse il suo fuocherello azzurro in un barattolo di vetro e se lo mise in borsa insieme al libro che stava leggendo. “E adesso, se vuoi scusarmi, me ne torno dentro.” E senza aspettare una risposta si incamminò su per i gradini di marmo voltandogli decisa le spalle.
Fred la affiancò. “Non ti dispiace se ti tengo compagnia, Granger, vero?”
Hermione scosse la testa, rassegnata.
“A proposito, cosa ci facevi
tu fuori? E dov’è George?”
“George aveva da fare e io dovevo parlare con la professoressa Sprite e mentre mi spiegava i mille usi delle foglie dell’Ophrys argolica subsp crabronifera, ecco… un sacchetto di fagioli pruriginosi è casualmente finito nelle mie tasche.
Tra le mani di Fred fece infatti capolino un piccolo sacchetto trasparente contenente dei fagioli color viola scuro che poi, con grande dimestichezza, il gemello si affrettò a far sparire nelle tasche della propria divisa.
“Hai RUBATO quei fagioli alla Sprite?”
“Mmmm… che esagerata che sei Granger! Li ho presi in prestito. Se non ci serviranno per i nostri scopi io e George li restituiremo.”
I due stavano percorrendo i corridoi affollati verso la loro Sala Comune.
“E non pensi che io possa dirlo alla professoressa?” Hermione sfoderò un sorriso trionfante vedendo per un attimo l’espressione preoccupata di Fred ma poi il ragazzo scoppiò a ridere.
“Furba, Granger, ma non abbastanza. Non pensare che ti abbia rivelato questo segreto per niente.”
“Che intendi dire?”
“Semplice, voglio proporti un patto.” Disse Fred in tono autoritario fermandosi di botto in mezzo al corridoio di fronte al quadro della Signora Grassa. I due erano infatti arrivati all’ingresso della torre di Grifondoro.
“Un patto?”
“Si, Granger. Un patto. Tu manterrai questo piccolo segreto sui fagioli pruriginosi e io, ogni qualvolta sentirò delle
strane voci su di te e Ronni le smentirò all’istante. Siamo d’accordo?” concluse facendole l’occhiolino.
Hermione non poté fare a meno di arrossire a proposito del riferimento fatto da Fred sul suo conto e su quello di Ron ma scosse la testa risoluta.
“No, non sono d’accordo. Le voci di cui parli non esistono. Perciò io prometterei di tenere il tuo segreto in cambio di nulla.”
“Dici che le voci che girano sono solo dicerie? Allora perché sei arrossita?” Fred sghignazzò.

Mannaggia a questo diavolo di rossore! Com’è possibile che la gente sappia che ho una cotta per Ron? Lo sa solo Ginny e lei non lo direbbe mai a nessuno.
Eppure Hermione si ricordò in quel momento che erano giorni che Lavanda e Calì, quando la vedevano passare con Harry e Ron, non la smettevano di sghignazzare. Che sapessero qualcosa?
Hermione non seppe come replicare e Fred le tese la mano.
“Allora siamo d’accordo, Granger? Un segreto per un segreto?”
Hermione esitò ma infine strinse la mano del gemello.
Fred accennò uno dei suoi soliti sorrisi sghembi e poi se ne andò lasciando Hermione alquanto stupefatta.

 
Il giorno seguente la temperatura si era abbassata ulteriormente ed Hermione decise che non era il caso, questa volta, di uscire dal castello e rischiare di beccarsi una polmonite solo per poter trovare un po’ di pace. Fu così che nel pomeriggio, si armò di santa pazienza e si diresse verso la biblioteca.
Appena arrivata si accorse che la situazione era peggiore del previsto. Anche se non c’era il caos che regnava in Sala Comune, in Sala Grande, nei corridoi o in qualunque altro posto del castello, non si poteva di certo dire che in biblioteca ci fosse silenzio.
L’aria era intrisa di un chiacchiericcio diffuso e, anche se bisbigliato, Hermione pensò subito che non sarebbe riuscita a concentrarsi a dovere con tutto quello sgradevole sottofondo.

Ma perché Madama Pince non fa qualcosa?
La ragazza si sporse oltre una fila di scaffali per vedere meglio il bancone della bibliotecaria. Madama Pince stava con i gomiti appoggiati al bancone e sembrava stesse intavolando una piacevole conversazione con Gazza che, di fronte alla loquacità della donna, sfoderava un sorriso sdentato e un po’ ebete. Madama Pince rise sommessamente di ciò che lei stessa doveva aver detto e anche Gazza sghignazzò.
Hermione scosse la testa incredula.
Questo Ballo del Ceppo sta facendo ammattire tutti quanti! Pensò  sbuffando, risentita.
“Possibile che ogni volta che ti incontro tu debba  sempre  sbuffare, Granger? Su con la vita! È quasi Natale!”
Hermione si spaventò a morte quando sentì una voce parlarle all’orecchio. Non riuscì a trattenere un urletto e si girò all’improvviso con la bacchetta levata.
“Ehi, ehi. Calmati, Granger. Metti via la bacchetta o Madama Pince penserà che stiamo per affrontarci, mentre io voglio solo parlarti.”
La bibliotecaria infatti, all’urlo di Hermione, si era sporta dal bancone con un cipiglio severo per controllare cosa stesse accadendo.
Fred abbassò la bacchetta di Hermione e indirizzò un sorriso amichevole a Madama Pince prima di trascinare la ragazza lontano dallo sguardo minaccioso della donna.
“Fred! Perché sei Fred, giusto?
Il gemello annuì soddisfatto.
“Mi hai fatto prendere un colpo! Ho il cuore che mi batte a mille.”
“Dai Granger, non farla così tragica. Rilassati, sono solo io. Il buon vecchio Fred.”
“Che cosa vuoi da me?” chiese la ragazza, sbrigativa.
“Volevo solo parlarti e per fortuna che ti ho trovata qui. Sai, stavo pensando di fare un giretto fuori dal castello. Magari questa volta ti avrei trovata vicina al lago, o alle serre, o forse al campo di Quidditch…”
“Oh, Fred, andiamo. Cos’hai? Sei venuto a cercarmi per sapere se ho mantenuto il segreto? Guarda che sono una ragazza di parola.”
Fred non fece caso a ciò che la ragazza gli aveva appena detto e fece sedere Hermione ad un tavolino vicino alla finestra.
“Lo so perfettamente che sai tenere un segreto, ma controllare non fa mai male. Comunque il vero motivo per cui ti cercavo è… totalmente diverso.” E abbozzò un sorrisetto ambiguo.
“Avanti, Fred. Sputa il rospo. Dimmi quello che devi.”
“Ronni ti ha invitata al ballo?” gli chiese in un sussurro.
Hermione lo guardò con sguardo truce. “Ancora con questa storia? Ti ho detto che io e Ron siamo solo amici.”
“Tu in realtà non me l’hai mai detto.”
“Ecco, allora te lo dico ora e apri bene le orecchie. Qualunque diceria tu possa sentire in giro non è vera e anche se lo fosse sono affari miei. Ron è mio amico e, per rispondere alla tua domanda, non mi ha invitata al ballo e penso anche che non lo farà. Ma non mi importa. Contento?” gli disse Hermione tutto d’un fiato.
“Bene, era proprio ciò che volevo sentirmi dire. Quindi Granger non hai ancora un cavaliere, giusto?”
Hermione non capiva perché Fred fosse così insistente.
“Si, è esatto.” Confermò. “Però non mi preoccupo molto perché se prima di Natale non dovessi trovare nessuno, tornerò a casa per le vacanze. I miei andranno a sciare in Francia e saranno felici di avermi a casa, almeno per un po’.”
Fred rimase un attimo spiazzato da quest’ultima precisazione e ribatté troppo velocemente. “No, non c’è bisogno che tu rientri a casa.” Lo disse con un tono di voce leggermente più alto e alcune teste si voltarono a guardarli.
Hermione dispensò dei timidi sorrisi qua e là finché gli spettatori non tornarono alle loro ciance sul Ballo. La ragazza tornò a concentrarsi su Fred che ora sembrava più tranquillo, quasi divertito da quella strana situazione.
“E perché non dovrei tornare a casa, scusa?”
“Beh, perché ti ho cercato apposta per chiederti se ti andrebbe di venire al Ballo con me.” Disse semplicemente il gemello.
Hermione rimase a bocca aperta.

Aveva sentito bene? Fred le aveva appena chiesto di andare al ballo con lui?
Poi scoppiò a ridere tanto forte che dovette tapparsi la bocca con la mano.
“Che c’è da ridere, Granger?” le chiese Fred con un sorrisetto furbo.
“Dai, che scherzo stupido è mai questo, Fred? Dov’è George? Mi state proprio prendendo in giro!”
Fred scosse la testa tranquillo e non smise di fissare gli occhi castani di Hermione.
“S-stai dicendo sul serio?” balbettò la ragazza.
“Mai stato così serio in vita mia. Mi farebbe piacere accompagnarti al ballo, Granger. Se ti va naturalmente.”
Hermione non sapeva cosa rispondere.
Come se gli avesse letto nel pensiero Fred aggiunse: “Non c’è bisogno che tu mi dia subito una risposta. Posso aspettare fino a… diciamo domani.” E le sorrise. “Ok, ora ti saluto. Tu pensaci. Ci vediamo domani.” E senza aggiungere altro uscì dalla biblioteca.

 
Fred le aveva fatto sapere che si sarebbero trovati di fronte alla statua della strega orba alle 4 del pomeriggio, ma a quanto pareva, o il gemello era in ritardo, o era tutto uno stupido scherzo.

Giuro che se si tratta di una burla, Fred se ne pentirà per il resto della sua vita.
Hermione aveva appena finito di formulare questo pensiero quando vide Fred avvicinarsi di corsa.
“Ehi, Granger.” il ragazzo aveva il fiatone e si appoggiò alla statua per cercare di riprendersi.
“Respira, Fred. Non voglio che tu muoia qui.” Cercò di sdrammatizzare la ragazza. Quando aveva visto il gemello, il cuore di Hermione aveva fatto una piccola capriola ed ora batteva più velocemente di prima.

Ci siamo, pensò. Devo dargli una risposta.
“Scusami per il ritardo. Mi sono dimenticato che oggi avrei avuto la punizione con Piton. Per fortuna ho convinto George ha prendere il mio posto. Spero solo che Piton non se ne accorga troppo presto perciò avrei una certa fretta, capisci? Hai pensato alla storia del ballo?”
“Si, Fred. Ci ho pensato. E accetto il tuo invito.” Disse arrossendo un po’.
Fred sfoderò un gran sorriso malandrino e disse: “Ottimo, almeno il sacrificio di George è servito a qualcosa. Dovrò informarlo dell’accaduto.”
“Hai detto a George che mi hai invitata al ballo?” chiese Hermione un po’ intimidita.
“Non ancora. Ma per fargli prendere il mio posto ho promesso che gli avrei raccontato che cosa stavo combinando perciò mi toccherà dirglielo. Qualche problema, Granger?”
“N-no.” Balbettò la ragazza. “Però preferirei che tu non lo dicessi ad altri. Il ballo è tra una  settimana e lo sapranno tutti a tempo debito. Perciò…” Hermione non sapeva più come giustificarsi. E se Fred si fosse offeso perché lei gli stava dicendo che non voleva che tutti sapessero che lui l’avrebbe accompagnata al Ballo? E se lui ci avesse ripensato?
“Tranquilla, Granger. Non c’è nessun problema. Rimaniamo d’accordo per il ballo. Alle 9 nella sala d’Ingresso. Ora devo proprio scappare. Ci becchiamo in giro.” E Fred scomparve correndo nel corridoio.

 

 

Ma Ron stava fissando Hermione come se

all’improvviso la vedesse sotto una nuova luce.

“Hermione, Neville ha ragione… tu sei una ragazza…”

“Però, sei un fulmine” ribatté lei, acida.

“Be’… puoi venire con uno di noi due!”

“No, non posso” replicò Hermione.

“Oh, andiamo” disse lui impaziente, “abbiamo bisogno

di una compagna, faremo la figura degli stupidi se

non troviamo nessuno, tutti gli altri hanno…”

“Non posso venirci con te” disse Hermione, e arrossì,

“perché ci vado già con un altro”.

“No, non è vero!” disse Ron. “L’hai detto solo per

liberarti di Neville!”

“Oh, davvero?” disse Hermione, gli occhi che

lampeggiavano pericolosamente.

“Solo perché tu ci hai messo tre anni per accorgertene, Ron,

non vuol dire che nessun altro ha capito che sono

una ragazza!”

Ron la fissò stupefatto. Poi sorrise di nuovo.

“Ok, ok, lo sappiamo che sei una ragazza” disse.

“Va bene? Adesso ci vieni?”

“Te l’ho già detto” ripeté Hermione, molto arrabbiata.

“Ci vado con un altro!”

E uscì precipitosamente, diretta al dormitorio femminile.

“Sta mentendo.” Disse Ron tranquillamente, guardandola allontanarsi.

“Non è vero” disse Ginny piano.

“E allora chi è?” chiese Ron in tono brusco.

“Non sarò io a dirtelo, sono affari suoi” disse Ginny.

 

 (Harry Potter e il Calice di Fuoco, J.K.Rowling)  

 

 

Ginny in effetti era rimasta piuttosto sorpresa quando Hermione le aveva confidato che sarebbe andata al ballo con Fred ma si era dimostrata anche estremamente entusiasta. In effetti, molto più entusiasta di quanto Hermione si fosse aspettata.
“Hai fatto bene ad accettare, Herm. Mio fratello Ron è uno stupido. Se ne pentirà e intanto tu al Ballo ti divertirai come una pazza. Fred è molto spassoso! Vedrai, devi solo dargli una possibilità e ti sorprenderà davvero.”
Hermione aveva annuito, incoraggiata dalle parole dell’amica. Adesso doveva solo rilassarsi e aspettare il giorno del Ballo.

 
Hermione aveva impiegato secoli a prepararsi e ora, guardandosi allo specchio, faceva fatica lei stessa a riconoscersi.
Indossava un abito di un morbido tessuto blu pervinca, molto elegante. Ma il vero cambiamento erano i suoi capelli: non erano più cespugliosi, ma lisci e lucenti, legati in modo elegante dietro la testa.
Ginny entrò come un tornado nel dormitorio e rimase a bocca aperta appena scorse la figura di Hermione.
“Wow. Sei davvero magnifica, Herm!”
“Grazie Ginny.” E arrossì per il complimento.
“Dai, andiamo. Il nostri cavalieri ci stanno aspettando.”

 
Hermione scendeva nervosamente le scalinate che portavano alla sala d’Ingresso mentre Ginny camminava sicura al suo fianco. A quanto pareva, sembrava che tutti gli studenti si fossero dati appuntamento lì, in attesa che le porte della Sala Grande si aprissero e rivelassero le splendide decorazioni che gli insegnati di Hogwarts avevano allestito per impressionare le scolaresche di Beauxbatons e di Durmstrang.
Un chiacchiericcio emozionato si diffondeva nella sala mentre ragazzi e ragazze si cercavano tra la folla.
Neville intercettò subito Ginny e le porse un braccio.
Ginny ridacchiò. “Grazie Neville, sei davvero gentile.” Gli disse sincera.
La rossa fece l’occhiolino ad Hermione prima di allontanarsi con il suo accompagnatore.
Hermione iniziò a guardarsi attorno spaesata.
Dove diavolo era Fred?
Tutti attorno a lei si muovevano eccitati. Hermione scorse i campioni del Torneo, compreso Harry, che, accompagnati dalle loro dame e dall’unico cavaliere per Fleur, venivano messi in fila dalla professoressa McGranitt.
La ragazza udì distintamente Fleur lamentarsi: “Acidonti, ma crede che noi essere dei bambini?” Roger Davis, il suo accompagnatore, annuì con sguardo ebete.
“Ehi, Granger, sei tu? Non ti basto io come cavaliere? Ho visto che stavi adocchiando, Davis.” Una voce allegra la colse, come sempre, alla sprovvista.
Hermione si voltò e vide Fred che le sorrideva.
La ragazza rimase senza fiato di fronte allo sguardo seducente che il gemello sfoderò ma anche Fred perse per un attimo la sua baldanza di fronte alla bellezza di Hermione.
“Sei proprio carina, Granger.” affermò serio.
Hermione si sentì avvampare e prese la mano che il ragazzo le porgeva.
“Allora, sei pronta per vivere una serata memorabile?” le disse facendole l’occhiolino dopo aver recuperato la sua usuale spavalderia.
Hermione annuì. Si sentiva un po’ stupida dato che non aveva ancora detto una parola ma sembrava che le sue corde vocali avessero qualche problema ad emettere suoni.
Si lasciò condurre da Fred tra la folla festante di studenti quando finalmente le porte della sala grande si aprirono e tutti loro furono invitati ad entrare.
I ragazzi rimasero stupiti di fronte al luogo scintillante che i professori erano riusciti a creare all’interno della sala ma subito dovettero disporsi ad ala rispetto alla porta  per lasciare il passaggio libero ai 4 campioni del Tremaghi.
Cedric, Krum, Fleur ed infine Harry varcarono la soglia seguiti da migliaia di occhi e diedero inizio alle danze.
“Hermione?”
La ragazza si sentì chiamare e ancora prima di girarsi, sapeva già chi si sarebbe trovata di fronte: Ron.
Ron infatti era lì, dietro di lei, al fianco di Padma Patil. Guardava Hermione con un misto di stupore, rabbia e tradimento.
“Ehi, ciao, fratellino? Tutto bene? Alla fine vedo che hai trovato una dama anche tu.”
Ron fulminò Fred con lo sguardo. “E così non potevi venire con me o con Harry perché dovevi uscire con Fred! E da quanto tempo va avanti questa storia?” Ron tremava di rabbia repressa, ma, ignorando completamente il fratello, si era rivolto direttamente ad Hermione.
“Calmati, Ronni. Che problemi hai?” gli chiese il gemello, facendo il finto tonto e intromettendosi nel discorso. “Ho invitato Hermione e lei mi ha detto di sì. Quante storie! È solo un ballo!”
Il cuore di Hermione per un attimo parve fermarsi.
Cosa voleva dire Fred con la frase: è solo un ballo? Voleva dire che andare con lei o andare con qualcun’altra era per lui praticamente la stessa cosa?
Ron guardò con disgusto Fred ma il gemello fece spallucce e in risposta, gli sorrise.
Per fortuna, in quel momento, la canzone d’apertura delle danze era terminata e una molto più ritmata aveva preso il suo posto.
“Vieni, Hermione. Questa è bellissima!” Fred prese la ragazza per mano e la condusse sulla pista da ballo.
Harry, che in quel momento abbandonava la pista con una riluttante Calì al suo fianco, intravide Hermione che ballava con Fred e rimase di sasso.
Arrivò da Ron e vide che l’amico era di pessimo umore.
“Hermione è venuta al ballo con Fred?” chiese.
Ron mugugnò. Harry capì che quella sarebbe stata una serata molto lunga e difficile per Ron e lasciò cadere il discorso.
Nel frattempo Fred faceva volteggiare Hermione con estrema destrezza e non smetteva di sorriderle entusiasta, così alla fine, anche lei, si rilassò e si lasciò coinvolgere da Fred.
“Non mi hai ancora parlato, Granger. Cosa ti succede?” le chiese il gemello sempre sorridendo.
“Niente. Mi stavo solo chiedendo perché mi hai invitata al ballo?” Hermione non riuscì a trattenersi.
Fred si fece serio per un attimo continuando a farla volteggiare a ritmo di musica. “Vuoi la verità, Granger?”
Hermione non era sicura di volere davvero la verità ma, disubbidendo alla parte più trasgressiva di sé, annuì.
Fred fece un respiro profondo e parlò: “Tu mi piaci, Granger. Per questo ti ho invitata. So che tu non ricambi l’interesse che io provo per te ma stasera mi piacerebbe almeno che tu fingessi. Per una sera soltanto. Poi tornerò ad essere il fratello-combina-guai del ragazzo Weasley per il quale hai una cotta.”
Hermione rimase sorpresa da tanta semplicità e sincerità e ancora una volta le guance le si imporporarono.
“Sei deliziosa quando arrossisci.” Fred non poté trattenersi dal farle una lieve carezza sul volto.
Hermione rabbrividì a quel contatto. “Non qui.” Disse semplicemente, guardandosi attorno allarmata.
Fred capì. “Dai, vieni.” Con naturalezza e senza farsi notare troppo, i due sparirono, lontani dalla pista da ballo.

 
Si ritrovarono a passeggiare fianco a fianco nel giardino di Hogwarts. La serata era bella anche se molto fredda. Ma Hermione era accaldata non solo per il ballo ma anche per le parole di Fred.
“Allora? Ti ho proprio scioccato con la mia dichiarazione, vero?” Fred non riusciva a smettere di sorridere. Sembrava che per lui fosse sempre tutto uno scherzo.
Hermione annuì e poi decise di parlare.
Che razza di Grifondoro era se non riusciva ad affrontare quella difficile situazione?
“Devo dire che mi hai preso un po’ alla sprovvista, Fred. Beh…non me l’aspettavo.”
“Stupire è il mio mestiere. Non te l’ha forse detto anche Ginny?” e ammiccò.
“Si, però non pensavo davvero una cosa simile.”
“E cosa ne pensi, Granger? Ti va di fingere per me almeno per una sera?”
Hermione sospirò e, preso il coraggio a due mani, lo guardò negli occhi.
“Non penso che sarà necessario fingere, Fred.” disse timidamente la ragazza.
Questa volta fu Fred a rimanere senza parole. La guardò allibito e poi improvvisamente non capì più nulla. Si ritrovò a intrecciare le sue dita nella capigliatura elaborata di Hermione mentre le sue labbra si posarono avide su quelle di lei. Hermione, sopraffatta dal gesto inaspettato, gli si aggrappò al collo e ricambiò il bacio con tanto entusiasmo che quasi i due persero l’equilibrio ma per fortuna Fred riuscì a sostenere entrambi.
Il gemello scoppiò a ridere. “Granger, non ti facevo così focosa.” Scherzò divertito.
“Se lo dici a qualcuno giuro che ti affatturo.” Gli rispose di rimando lei.
“Te lo prometto. Sarò una tomba.”
“Ok, lo spero per te.” Hermione rabbrividì e Fred se ne accorse.
“Meglio rientrare, o diventerai un ghiacciolo. Conosco posti migliori per concludere la serata.”
Hermione gli diede una spintarella. Il gemello rise.
“Stavo scherzando. Dai, torniamo alla festa.”
Fred la prese per mano e i due intrapresero il percorso inverso per raggiungere il castello.

 
Quella sera qualcosa in Hermione era cambiato. Non sapeva come sarebbe andata a finire con Ron, ma sapeva perfettamente che, la storia con Fred, non sarebbe stata soltanto per una sera.

 

 
Angolo Mirty_92:

Eccomi qui di nuovo con una Fremione! Sarà che sono stata ispirata, sarà che l’ho presa un po’ come una sfida personale e così ho scritto un’altra fic su questa coppia. Ho cambiato un po’ le carte in tavola rispetto al libro della zia Row e spero che non me ne vogliate troppo male. In realtà doveva essere una fic mooooolto ma moooolto più corta ma a quanto pare… be’, portate pazienza.
Ringrazio in anticipo chi leggerà e chi vorrà lasciare un commento. GRAZIE!
P.S: un grazie particolare a  RosePotter00, Notteinfinita e Hoon21 per aver recensito la mia precedente Fremione ;)
A presto!!

Mirty_92

  
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