Partecipa
alla Christmas Challenge indetta dal
gruppo Fanfictions Challengers II
Non
serve che sia Natale, per scoprire d’avere un cuore
Era
la mattina di Natale.
Le
sue dita carezzarono delicatamente i tasti del
pianoforte.
Era
uno strumento antico, appartenente alla sua
famiglia da generazioni.
La
sua mano candida seguì freneticamente il profilo
di quei tasti a lei così familiari eppure tanto odiati.
Suo
padre l’aveva costretta ad imparare a suonare
quello strumento, nonostante a lei non importasse.
Giulietta
Capuleti aveva in mente solo Romeo, solo
lui.
Pensava
ai suoi occhi, alla profondità del suo
sguardo, al sapore delle sue labbra, così piene e morbide.
Così
calde mentre s’incontravano con quelle rosee e
delicate della giovane fanciulla.
Eppure
durante il periodo natalizio non riusciva ad
odiare la propria famiglia o quella del suo amato.
Si
sedette elegantemente sullo sgabello in mogano e
cominciò a suonare.
Pigiando
con la solita pacatezza delicata i tasti d’avorio
ed ebano.
Chiuse
gli occhi e trasse un profondo respiro.
Avrebbe
voluto cantare, sfogarsi eppure le parole le
morivano in gola. Si vergognavano ad uscire e rimanevano nascoste nel
petto.
S’interruppe
quando sua madre entrò nella stanza.
«Giulietta,
prosegui pure. Vorrei poter dipingere
mentre tu suoni» disse sfoderando il suo solito, elegante,
sorriso.
«Come
desiderate, madre» sussurrò la giovane erede
della casata dei Capuleti.
Mentre
proseguiva con l’esecuzione della melodia,
Giulietta s’azzardò con qualche fugace occhiata al
lavoro di sua madre.
Si
trattava di un dipinto decisamente strano.
C’erano
degli alberi candidi, circondati da un
panorama il cui cielo sfumava dal verde all’azzurro, dal blu
al viola in un
turbinio di colori e discromie eleganti.
«Madre,
posso chiedervi cosa rappresenta il vostro
quadro?» chiese la ragazza, troppo curiosa per continuare a
suonare.
«Bambina
mia, questa è l’aurora boreale. Si tratta
di un fenomeno meraviglioso raccontatomi da alcuni amici che hanno
viaggiato
molto a nord» rispose la donna.
Giulietta
era affascinata da quel dipinto, ma tutte
le sue domande, pronte a riversarsi come un fiume in piena, furono
interrotte
dall’ingresso di una domestica.
«Vogliate
perdonarmi, mie signore, ma il signor padrone
gradirebbe godere della vostra compagnia prima dell’arrivo
degli ospiti» disse,
inchinandosi più volte.
Le
due dame annuirono, quindi raggiunsero il
capofamiglia che le attendeva seduto su un’imponente poltrona
rivestita di
velluto rosso cupo.
«Mie
care, sono contento che non mi abbiate fatto
attendere più del dovuto».
Il
padre di Giulietta Capuleti era un uomo
scontroso, scorbutico e per nulla gentile con la moglie e la figlia,
eppure
durante il periodo antecedente il Natale sembrava quasi trasformarsi in
un
altro uomo.
**
Flashback**
«E
non serve
che sia Natale
per scoprire di avere un cuore,
per capire, per sperare un po'. »
Aveva
detto una volta
Giulietta a sua madre.
«Perché
non
riesce ad essere così gentile anche in altri
momenti?»
aveva aggiunto in uno dei rari momenti d’intimità
con la donna.
«Accontentati
di questi pochi giorni, Giulietta e ringrazia Nostro Signore di averti
dato un
padre di buona famiglia»
aveva
risposto seccamente la donna, interrompendo il breve idillio.
**
/ **
La
ragazza sospirò, quindi
s’apprestò a trascorrere un’altra cena
condita dai discorsi di politica di suo
padre e dai sorrisi impostati di sua madre.
Dalla
falsa cortesia degli
ospiti e con la vana speranza che Romeo sarebbe riuscito ad imbucarsi
alla
festa.
Non
sarebbe accaduto,
ovviamente.
Era
il giorno di Natale e
il suo amato l’avrebbe certamente trascorso con la sua
famiglia.
S’azzardò
a guardare fuori
da una finestra, mentre la neve cadeva leggera su tutta Verona.
Chissà
Romeo cosa stava
facendo, già, chissà se l’avrebbe mai
più rivisto.
Forse
suonare il
pianoforte non era la cosa peggiore che le fosse capitata durante la
sua
giovane vita.
Dunque,
vorrei
precisare alcune cose.
1) Non
so per quale raro e malsano motivo mi
sia venuto in mente, ma alla fine ho optato per fare la Shakespeariana
e mi
sono dilettata a raccontare Natale in casa Capuleti.
2) So
benissimo che tutto ciò non può essere
assolutamente mai successo, dato che la vicenda dei due poveri
innamorati non
accade durante il Natale, ma concedetemi la licenza poetica.
3) Il
pacchetto completo per la ff è il
seguente:
NATALE
-
Parola:
Pianoforte
-
Immagine:
http://t2.gstatic.com/
-
Canzone: E
non serve che sia Natale, Pooh
4)
Detto
ciò, spero che la mia breve storia vi
sia piaciuta e spero anche di non aver combinato qualche cazzata.
Xoxo
Shayla