Fanfic su artisti musicali > Selena Gomez
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Autore: thksel    23/11/2013    1 recensioni
'se ti mostrassi un bicchiere colmo per metà, mi diresti che è mezzo pieno o mezzo vuoto?'
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Selena Gomez
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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undicesimo capitolo.

Avevo appena cantato l'ultima nota, ero molto tesa, come non lo ero mai stata.
C'era molta tensione, e lo dimostrava la mia espressione. Quest'ultima cambiò, quando vidi le labbra di mio padre aprirsi in un sorriso un po' forzato, ma pur sempre un sorriso.
Sentii che c'era ancora una speranza, ma non ebbi il coraggio di parlare.
Fortunatamente non dovetti essere io la prima a farlo, perché mio padre si avvicinò a me, mise una mano sulla mia spalla e disse :' sei una rivelazione. io non credevo che fossi così brava. Ma..questa canz..'
Lo interruppi.
'L'ho scritta io.'
'Tutta da sola?'
'Si, tutta da sola.' risposi decisa e determinata.
'Sono così orgoglioso di te. Non avevo capito quanto fosse importante la musica, scusami. Ti prometto che d'ora in poi ti darò sempre ascolto. Perdonami.'
'Certo, l'importante adesso è che tu hai capito.'
Ci stringemmo in un abbraccio.
Non sapevo come sarebbe andata, ma la cosa fondamentale, in ogni caso, è provare.
Se avessi fallito, significava che avrei dovuto provarci ancora. Non si può fallire per sempre.
Non è vero che i sogni sono inutili, che è inutile la speranza, perchè crederci è sempre la strada migliore da percorrere.
Nessun ostacolo è mai troppo grande da bloccare i nostri desideri.
Tutto si può raggiungere, se solo lo si vuole.
In quel momento cantare era tutto ciò che mi importava.
Ad un tratto fece capolino anche mia madre, che si unì all'abbraccio.
'Sono felice che abbiate chiarito. Selena, siamo orgogliosi di te. Non avremmo potuto chiedere di meglio.'
Mi sentivo così protetta.
'Grazie , non riesco a crederci, sono troppo felice.'
Ad un certo punto sentimmo il campanello suonare, e andai ad aprire.
Dietro la porta c'èra Jake.
'Ehy! cosa ci fai qui?' domandai.
'Ero venuto a salutare Mandy e Ricardo.'
'Che pensiero carino, entra pure, accomodati.'
Entrò, e abbracciò entrambi i miei genitori.
'Mi siete mancati tutti, moltissimo.' disse.
'Anche tu. E' tutta colpa nostra se ci siamo persi.'
A questo punto intervenni io:' tranquilla mamma,è anche colpa mia.'
'Adesso vado a preparare un caffè, siediti pure.' disse mia madre rivolgendosi a Jake.
'Grazie mille, Mandy.'
Mentre bevevano il caffè Jake disse:' Vostra figlia ha davvero un gran potenziale. E non ero venuto solo per salutarvi, volevo anche farle una proposta..'
'Qualee? Dimmii.' dissi io.
'Sputa il rospo!' ribeccò mio padre.
'Bè, sto organizzando uno spettacolo di beneficienza, dove alcuni ragazzi si esibiranno per raccogliere denaro da poter donare e.. Mi chiedevo se ti andasse di cantare.'
'Dici a me, sul serio? Ne sei sicuro?' domandai incredula ed entusiasta.
'Certo. Penso che tu sia davvero molto brava, ci aiuterai moltissimo. Ti prego.'
'Non devi pregarmi. Amo aiutare le persone, e in più l'emozione che mi regala cantare non è comparabile a nessun'altra. Ci sarò, dimmi solo dove e quando.'
'Tra una settimana, nella piazza qui vicino, ti farò sapere l'ora nei giorni seguenti. Ora devo proprio lasciarvi. Mandy, Ricardo, è stato un piacere! Arrivederci!'
'Buona giornata, Jake, anche per noi!' risposero i miei.
Appena se ne andò dissi :' Mamma, canterò su un palco, e per di più per beneficienza. Sarà bellissimo.'
'Stupendo, ne siamo sicuri.'
'Devo finire di comporre la canzone, vorrei tanto cantare quella, non una cover.'
'Ce la farai tesoro, manca una settimana!'
Feci affidamento su quelle parole, aveva ragione.
'Adesso andiamo a pranzare.' disse mia madre.
Appena finito, mi precipitai di sopra, nella mia camera , per trovare ispirazione per finire la canzone.
Cominciai a riflettere su tutto quello che mi era capitato nei mesi precedenti.
A come ero cambiata, come ero migliorata.
Passò un'ora, ma niente.
Trascorse solo un altro secondo e mi vennero in mente, le parole perfette, per una melodia perfetta.

'Cause all we have is here, right now
Love like it's all that we know
The only chance that we ever found
Believe in what we feel inside
Believe and it will never die
Don't never let this life pass us by
Live like there's no tomorrow.'

Lo avevo trovato, finalmente.
Quello era il ritornello che cercavo.
Mi sentivo così soddisfatta, mi dava la carica, quell'energia che non sentivo da così tanto tempo.
Mi sentivo come se fossi in grado di volare.
Libera.
Non mi sentivo più in trappola.
Decisi di fare una piccola pausa, presi uno snack.
Dopodichè presi la chitarra e cominciai a strimpellarla, come adoravo fare da piccola.
Mi rammentava i vecchi tempi.
Da lì, uscirono fuori anche le altre parole, che avrebbero quasi reso completa la canzone.

If there never was a night, a day
And memories could fade away
Then there'd be
Nothing left, but the dreams we made
Take a leap in faith and hope you fly
Feel what it's like to be alive
Give it all that we've got
And lay it all on the line.

Scrissi tutto.
E ricantai tutto da capo.
Una volta arrivata a questo punto inserii il ritornello. E pensai a qualcos'altro che avrebbe potuto chiudere la canzone.

Be here by my side
We'll do this together
Just you and me
Nothing is impossible
Nothing is impossible

Poche parole, ma efficaci.
Non credevo a ciò che avevo appena fatto.
Avevo scritto una canzone, e in poco più di due ore l'avevo finita tutta.
La mia prima canzone, la quale descriveva ogni aspetto della mia vita.
Quella sera andai a letto felice,molto felice.
Quella settimana era trascorsa in fretta e il giorno dello spettacolo era finalmente arrivato.
Mi svegliai più pronta che mai.
Non avevo smesso di provare nemmeno un secondo quei giorni.
Mi precipitai alla piazza, dove si sarebbe svolto l'evento.
C'èra moltissima gente.
Jake presentava.
La tensione saliva.
Ad un certo punto, pronunciò il mio nome e in quel momento mi bloccai.
Non sapevo cosa mi stesse succedendo, ma la paura ebbe la meglio su di me.
Avevo paura di fallire, di fare una brutta figura e tutto era nato in così poco tempo.
Non me ne ero resa conto.
Sentii Jake ripetere la presentazione una seconda volta.
Lì la tensione era sempre più alta, il cuore mi batteva a mille.
Poi, ricordai.
Ricordai il lungo cammino che avevo fatto.
Ricordai gli insegnamenti avuti, le mie riflessioni e allora capii. Non potevo lasciare tutto al vento.
Mi sarei fatta valere, anche se non sarei stata all'altezza degli altri. Infondo, era uno spettacolo di beneficienza, l'unica cosa che contava era cercare di raccimolare qualcosa.
A quel punto, presi coraggio e salii sul palco.
  
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