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Autore: Patosangel32    23/11/2013    5 recensioni
E se Clary avesse sempre saputo di essere una Shadowhunter? Se Valentine l'avesse addestrata insieme a suo fratello Jonathan, il quale è solo un pupazzo tra le mani del padre? Avete mai provato ad immaginare cosa sarebbe successo se la rivolta non fosse mai scoppiata? Come avrebbero fatto Magnus e Alec ad incontrarsi? Ed Izzy e Simon? E possibile che due anime che siano fatte per stare insieme, si ritrovino sempre in qualunque circostanza?
Dal capitolo 15:
-“Potresti avere di meglio, Jace. Sono solo una ragazzina con problemi familiari che…” ha paura di amare.
-“Voglio te, e questo dovrebbe bastarti” mormorò Jace con voce soave. Riprese a baciarla ma poco dopo Clary si fermò. Di nuovo.
-“Hai aperto tu la finestra prima?” chiese Clary che aveva sentito un brivido di freddo accarezzarle la pelle laddove il corpo di Jace non la copriva.
-“No, sono stato io.” disse ad alta voce qualcun altro nella stanza.
Genere: Angst, Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Author's Corner: Nuovo capitolo.. spero che non ci siano errori, ma non l'ho proprio riletto!
Mi piace quando i personaggi trovano un posto, che sia tra le braccia di chi amano o anche solo sul divano.. Bene, piccoli accenni di Malec e come poter dimenticare l'indimenticabile "Non mi hai richiamato?" di Alec a Magnus? Beh, la scena è inversa, ma il senso è quello.
Viva la Sizzy <3
E basta, buona lettura :)
Lasciate un piccola, piccolissima recensione.
With love,
-A.
 

Angels and Demons

 
La verità è figlia del tempo
Lord Francis Bacon
 
Alec corse verso la sorella per stritolarla tra le braccia. Aveva bisogno che il tempo si fermasse, perché negli ultimi quattro giorni aveva perso quarant’anni della sua dannatissima vita. Sua sorella indossava una felpa che chiaramente non era sua. I capelli le cadevano spettinati sulle spalle, ma ad Alec non importava. La stringeva come se non ci sarebbe stato un altro momento in seguito. Solo alla fine chiuse lentamente gli occhi e abbassò le sue difese. Isabelle stava apparentemente bene, ed era proprio lì davanti a lui sulle proprie gambe. Si scostò dalla sorella per guardarla nei grandi occhi scuri che si addolcirono all’istante.
-“Ci hai messo troppo tempo, Alec” disse lei sorseggiando dalla tazzina che aveva in mano. Guardò oltre le spalle del fratello e salutò gli altri due cacciatori con un cenno del capo. Clary si avvicinò lentamente ad Isabelle. Alec la vide irrigidirsi come se stesse per incontrare la morte in persona, e poi fece un passo indietro. Jace fu subito al fianco di Clary.
-“Forse è il caso che io e te li lasciamo soli, vampiro” disse Magnus facendo sussultare Alec. Il cacciatore si girò ritrovandosi gli straordinari occhi gialli a due centimetri dai suoi.
-“Non mi hai chiamato” sussurrò all’orecchio del ragazzo, che non riusciva a pensare a nient’altro. Così cercò in fretta una scusa.
-“Se avessi saputo che mia sorella, che per la cronaca sto cercando da quattro interminabili giorni, alloggiasse nel tuo appartamento improvvisato, lo avrei fatto” disse diventando improvvisamente rosso. Non voleva insinuare che Magnus avesse catturato sua sorella, ma a quali altre conclusioni poteva giungere?
-“Ora che l’hai trovata mi devi un favore, Nephilim” Magnus si allontanò per andare a sollevare di peso Simon, il quale non aveva nessuna intenzione di sloggiare da quello che era diventato il suo appartamento improvvisato, appunto.
-“Simon può restare.” Disse Isabelle sedendosi al fianco del vampiro. Alec non riusciva a capire come Izzy fosse diventata amica di un vampiro. Insomma, lei di solito li uccideva. E anche in modo crudele.
Alec diede un’occhiata a Jace, che continuava a fissare Clary. La ragazza sembrava che le avessero rubato la voce, continuava ad aprire e chiudere la bocca come se volesse aggiungere qualcosa, ma senza successo. Jace allora, intrecciò le dita alle sue e per poco la ragazza sembrò riscuotersi. A dirla tutta, Alec invidiava Clary per come Jace la guardava, come se non ci fosse altra stella in cielo, come se tutto quello che il ragazzo avesse intorno non ci fosse davvero, come se solo loro due lievitassero sopra il mondo intero. Gli occhi di Jace erano costantemente attratti da Clary, anche se non fosse stato necessario, Jace la guardava di sfuggita, ma doveva assicurarsi che Clary fosse lì. E mai come in quel momento, Jace aveva gli occhi puntati sui capelli rossi della sua ragazza, le sopracciglia bionde formavano una lunga linea sottile.
-“Isabelle, mamma e papà sono preoccupatissimi. Il Conclave ha intenzione di mandare i migliori cacciatori a cercarti, ma credo che la vera missione sia trovare il killer di tutti quei Nascosti. Per l’Angelo, Isabelle. Ci hai fatti spaventare a morte. Non.. non sapevo cosa fare, dove cercarti. E’ stato straziante; i giorni più lunghi della mia vita.” Disse Alec passandosi una mano tra i capelli neri. Era ancora un po’ nervoso, per l’assurdità della situazione, perché Magnus li aveva parlato in quel modo e lui si era sentito strano. Stranissimo.
Isabelle rise, ma senza allegria. Alec guardò la sorella come se fosse impazzita, ma poi voltò lo sguardo verso il vampiro al suo fianco. Sembrava un tipo in gamba, ma oramai non ci si poteva fidare più di nessuno.
-“Alec, sono stati i giorni più brutti della mia vita. Non mi interessa se il Conclave abbia fretta di trovare chi ha fatto cosa. Non mi interessa se mamma e papà sono preoccupati. Voglio solo tornare a casa per dimenticarmi tutto quello che ho dovuto subire nelle ultime ore. L’Angelo solo sa cosa potrebbe succedere se dovessi incontrare di nuovo quel verme schifoso…” la voce le si spezzò in gola e Isabelle cercò la spalla di Simon per affondare la testa nel suo collo. Sembrava fidarsi ciecamente di quel ragazzo. Ad Alec un po’ diede fastidio, ma non lo fece notare. Intanto Simon, con non poco imbarazzo, circondò Izzy con un braccio, disegnando dei cerchi con la mano sulla sua schiena per tranquillizzarla.
-“Chi è quel verme schifoso?” chiese Magnus da dietro. Tutti si girarono, mentre Simon alzava gli occhi al cielo. Ma non se ne era andato?
-“Sì, lo so. Avevo detto che me ne sarei andato… ma poi avete iniziato a raccontare e non ho resistito”
-“Forse dovresti imparare a farti i fatti tuoi, stregone” disse Jace che adesso aveva un sorriso divertito sulla faccia, non si sapeva bene per quale motivo.
-“Si chiama Magnus, Jace” lo ammonì Alec pentendosene in seguito. Magnus fissò il suo sguardo negli occhi di Alec che subito dopo guardò altrove.
-“Mi ricordi qualcuno” disse Magnus riferendosi a Jace, che alzò gli occhi al cielo preparando una nuova battuta.
-“No, non credo. I miei capelli biondi e gli occhi ambrati sono un’accoppiata unica e perfetta. Mi dispiace, ma credo che non ci sia persona che possa competere con il mio fascino” disse Jace facendo sorridere Magnus, il quale però allontanò quelle parole con un gesto della mano.
-“Ritornando per un attimo seri..”
-“E’ difficile concentrarsi con me intorno, lo so” diceva Jace che oramai era entrato in confidenza con l’ambiente. Non che in genere, ci volesse molto tempo.
Clary intanto gli aveva tirato un calcio per zittirlo. Alec non sapeva cosa Jace trovasse in Clary, ma delle volte rimaneva veramente sorpreso dalla ragazzina.
-“Izzy, vorremmo sapere cosa ti è successo. Perché sei sparita? Chi ti ha rapito? Cosa voleva da te?” Alec aveva una serie infinita di domande che avrebbe voluto fare, ma guardando Isabelle scura in volto come non lo era mai stata si zittì.
Tutti presero posto intorno a lei. Isabelle accavallò le sue lunghe gambe e prese un lungo sospiro.
-“Quel pomeriggio in cui decisi di tornare a casa prima, non ho fatto la solita strada. Non so perché ma mi andava di cambiare così sono passata da un vicoletto. E’ stato l’ultimo dei miei errori. Sapevo che c’era qualcosa che non andava” –come se potesse confermarlo, Isabelle afferrò la sua collana con il rubino e la strinse forte tra le dita –“ ho visto papà..”
-“Hai visto nostro padre?” chiese Alec allarmato.
-“Ah quel traditore non l’ha detto a nessuno?” –Isabelle rise di nuovo amaramente –“Immagino che provi un minimo di vergogna”
-“Alec, non possiamo sapere se l’abbia reso noto. Noi siamo partiti quasi subito, magari l’ha detto in privato a tua madre, per esempio” disse Jace appoggiando una mano sulla spalla del parabatai. Alec annuì più per formalità.
-“Ero così arrabbiata. Se si fosse avvicinato anche solo di un altro passo, io lo avrei colpito e gli avrei fatto male, Alec. Così per evitare di commettere il parricidio, e giuro in quel momento ne avevo le capacità fisiche, mi sono messa a corre dalla parte opposta. Non so dove sono finita ero lontana dal centro, molto lontana da casa.. Ero sola. Poi di come sono finita nel posto in cui sono finita non mi ricordo. So solo che quando mi sono svegliata, ero chiusa in una cella lontano da Idris, disarmata, con un dolore martellante in testa e infreddolita.”
Alec guardò Simon che sembrava non voler sapere proprio tutto. Ma secondo Alec ogni dettaglio sarebbe stato fondamentale.
-“All’inizio pensavo che se fossi rimasta lucida avrei trovato una via di fuga. Ma ero chiusa in una specie di bolla di vetro. Nessuno poteva vedermi o sentirmi.” Isabelle guardò Simon negli occhi, ed Alec si spaventò quasi dell’intimità di quello sguardo. Così senza volerlo incontrò gli occhi di Magnus dall’altra parte del ‘salotto’.
-“Ma poi nonostante mi venisse servito un piatto al giorno, mi sono rifiutata di mangiare. Non volevo niente da quel diavolo. Non ho mai avuto paura di lui. Non si è mai comportato come se volesse farmi male, non aveva intenzione di farmi male. Ma poi… ha scoperto qualcosa ed è cambiato improvvisamente. Lui… “ –Isabelle deglutì a fatica stringendo le mani a pungo fino a farle diventare totalmente bianche –“lui mi ha…” poi non parlò più.
-“Dovevo arrivare prima, Isabelle. Mi dispiace” disse Simon anticipando le parole di Alec che aveva la gola asciutta e gli mancava l’aria. Non poteva essere. Isabelle non avrebbe permesso a nessuno di abusare di lei, ciò significava che chiunque fosse, era più forte di lei.
-“Non so come tu abbia fatto a trovarmi, Simon. Io… grazie di tutto” sussurrò Isabelle in modo che Simon potesse sentirla.
-“Non so come spiegarlo, Izzy. Io ti ho sentita. Qui” disse indicando con l’indice quel posto del petto dove generalmente batte il cuore, ma essendo Simon un vampiro Alec dubitava che sentisse un solo battito da anni.
Se Alec non conoscesse sua sorella, avrebbe giurato che quelle Izzy tratteneva fossero lacrime. Ma in genere Isabelle non piange.
-“E’ tutto molto romantico.. però Isabelle mi preme sapere una cosa. Che cosa ha scoperto per cambiare così velocemente?” chiese Jace che continuava a strofinarsi il mento come se volesse risolvere un dilemma universale.
-“Non voglio essere io a dirvelo, ragazzi. Non so quanto possa farvi piacere” e da come parlava guardando fisso i due ragazzi al suo fianco, Alec capì che il problema fosse serio.
-“Valentine parlava di alcune tisane che aveva dato ai vostri genitori… quelle per la seconda gravidanza di tua madre, Clary, e per tua madre Jace, conteneva sangue di Angelo. Farneticava su alcuni poteri straordinari che aveva dato ai suoi esperimenti li chiamava così. Avete più sangue di Angelo di qualsiasi altro Shadowhunter sulla terra. Ecco perché avete strani poteri.. Mentre quelle per la gravidanza di Jonathan contenevano sangue di demone. Quando lo ha scoperto, si è definito un mostro e ha detto di doversi comportare come tale. Così..” Isabelle non riusciva a concludere la frase, Alec si avvicinò e le strinse la mano sentendo lei che ricambiava la stretta.
Jace che generalmente aveva qualcosa da dire, era rimasto senza parole. Clary che non era riuscita a parlare chiuse gli occhi poggiando la testa sulla spalla di Jace. Alec pensava che fosse svenuta talmente era bianca.
-“Jonathan diceva di voler raggiungere Clary attraverso di me. Anche Valentine è sulle tracce di Clary, ma hanno due scopi diversi. Credo che Jonathan voglia solo avvisarti di scappare, ma non sono più convinta che questa sia davvero la sua volontà. E sì, sono loro che uccidono tutti quei nascosti. Ogni notte uscivano per  andare a caccia e fare strage di nascosti. Sentire i loro discorsi è stato orribile tanto quanto rimanere rinchiusa in quella cella.” Quando Isabelle finì di parlare, tutti rimasero in silenzio per molto tempo.
-“Ho sempre odiato quel Morgenstern, da quando eravamo bambini” brontolò Jace.
-“Jace! E’ pur sempre il fratello di Clary” lo sgridò Alec con sguardo severo.
Clary si alzò, tenendo i pugni chiusi quasi avesse paura si spezzarsi.
-“Voi non sapete niente di Jonathan” disse con voce straziata. Nessuno fiatò quando la ragazza corse lontano seguita da Jace.
 
-“Il Conclave ha deciso di spedirci in missione, Luke.” Diceva Jocelyn passeggiando avanti e indietro per il salotto. Avrebbe scavato una fossa se non si fosse fermata.
-“Verrò con te” disse il licantropo. Jocelyn si fermò per guardarlo.
-“Sei impazzito? Se qualcuno nota la tua presenza, sai cosa succederebbe? Dovresti rinunciare alle rune e ti rinchiuderebbero in una cella buia per l’eternità, nel migliore dei casi. Nel peggiore ti ucciderebbero.” Disse Jocelyn con la voce che le tremava leggermente. Non poteva immaginare la sua vita senza Luke. Era il suo migliore amico, e anche se a volte si ritrovava ad avere paura di ciò che di nuovo provava verso Lucian, ammetteva che c’era qualcosa di più profondo che andava oltre l’amicizia.
-“E’ di Clary che stiamo parlando, Jocelyn. Non posso immaginare che le sia successo qualcosa e io non possa aiutarla. Se mai dovesse succedermi qualcosa, voglio che Clary sappia che le abbia voluto bene fino alla fine” disse Luke come se stesse leggendo il giornale. Ed effettivamente stava leggendo davvero, seduto sul divano con Jocelyn che lo guardava con le mani sui fianchi, con il suo fare iperprotettivo di sempre.
-“Maledetti Herondale!” esclamò Jocelyn che provava un’avversione genetica verso gli Herondale… più in particolare verso Jace. In realtà, da quello che sembrava a Luke, Jocelyn apprezzava Stephen Herondale, ma suo figlio era più antipatico di quanto non volesse apparire.
-“Jace è un ottimo cacciatore. Oserei dire il migliore. Se c’è una persona che si prenderà cura di Clary, quello è lui. Fidati, Jocelyn. Lo ho osservato. Ho visto come guarda Clary e so esattamente cosa significa quello sguardo.” Perché è lo stesso modo in cui io guardo, te. Voleva aggiungere, ma tacque anche perché Jocelyn si era persa nei suoi pensieri.
-“Va bene, ma..” stava obbiettando la donna.
-“Ma niente. So badare a me stesso. Non sono del tutto innocuo, Jocelyn. Grazie al cielo non hai mai dovuto assistere alla mia trasformazione, ma non lo chiamerei proprio cagnolino da compagnia” la interruppe Luke, strappandole un sorriso. Jocelyn si avvicinò e lo abbracciò con delicatezza.
-“Non ti devi preoccupare per me, va bene? Ho già rinunciato alle rune diciassette anni fa, Jo” sussurrò all’orecchio della donna. Dalla crocchia di capelli rossi sulla testa le sfuggì qualche ciocca.
-“Non posso perderti”
Sebbene non fosse un Ti amo, a Luke bastò lo stesso.
   
 
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