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Autore: biberon    23/11/2013    3 recensioni
Courtney Barlow: studiosa, disciplinata, precisa, ordinata e bella. *********************************************************************************
Duncan Nelson: Graffitaro punk con una pessima fama tra i professori, è stato sospeso svariate volte per atti di vandalismo sulla proprità scolastica. ********************************************************************************
Heather Wilson: Critica, affascinante, scorbutica, solitaria, bellissima. Fredda, spietata e calcolatrice, conduce i giochi nella scuola come pare a lei. ***************************************************************************
Alejandro Burromuerto: Sensuale, dai bei lineamenti, ci sa fare con le donne ed ha un’abile parlantina.
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Gwen Parski: Dark solitaria e pessimista. Reprime ogni tentativo di fare amicizia da parte delle compagne.
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Bridgette Rivas: Ha dei lunghissimi capelli biondi che attirano molto l’attenzione, specialmente dei ragazzi. È campionessa da tre anni di tutti gli sport delle gare scolastiche.
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Geoff Hatten: Allegro, festailo, eccentrico.
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Tra amore e odio, rivalità e amicizia, depressione , talento e passione … chi sopravviverà?
E chi invece dovrà abbandonare La Toronto talent Art and Music Academy?
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*Dal testo:*
Quei suoi occhi verdi la fissavano con un’intensità surreale.
Il suo cuore batteva all’impazzata.
Non si era mai sentita così in tutta la sua vita.
Si stava forse innamorando?
Insomma, quando guardava quegli occhi le veniva il sospetto che potesse scomparire l'universo senza che lei se ne accorgesse?
Era davvero così potente quello che stava provando?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Bridgette, Courtney, Duncan, Gwen, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale
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- "L'amore non ha età."
"E se non ha età, allora no ha neanche distinzioni tra uomo e donna."-

Ciao a tutti! Scusate la mia assenza, ma si era rotto il pc. Ora è tutto a posto, e cercherò di aggiornare le MIRIADI di long che avevo lasciato in sospeso. Comunque. Vi avverto, questo capitolo è mooolto strano. NON sono impazzita, anche se, a giudicare da ciò che ho scritto, potrebbe benissimo sembrare.
*ride malvagiamente*
Premetto che io sono DXC, però volevo sorprendervi con qualcosa di nuovo e originale! Speriamo bene!

 
“Courtney! Courtney!”
Qualcuno stava bussando alla porta di camera sua.
Fu veramente sollevata quando, aprendo, si trovò di fronte Bridgette.
“Ciao, Bee …”
“Va meglio?”
“Sì, grazie.”
“Ha richiamato?”
“No.”
“Senti, pensavo che stasera noi potremmo uscire a mangiare qualcosa, magari una pizza … sai, c’è una nuova studentessa, magari possiamo invitare anche lei …”
“Sì, ochei, credo che mi farebbe bene uscire per un po’.”
“Andiamo con Dunki, Geoff, Scott, Leshawna e Harold …”
“No, ti prego, Leshawna no …”
“Ti prego … è una mia amica!”
“Non so che ci trovi, in quella grassona.”
“Court, ti prego.”
“Solo per te, Bee, chiaro? Solo per te, cucciola.”
Bridgette sorrise e accarezzò la guancia dell’amica.
“Come ti vestirai?”
“Veramente non lo so, ho solo cose sportive qui …”
“Lascia stare, ti aiuto io!”
L’ispanica afferrò l’amica per un braccio e la trascinò dentro.
Aprì il suo armadio ed esaminò il contenuto …
“Ecco, credo che questo ti andrà bene!” esclamò prendendo un abitino celeste lungo fino al ginocchio.
Courtney e Bridgette avevano una struttura fisica diversa: l’ispanica non era magrissima, forse un po’ in carne, ma con le curve perfette: cosce sagomate, seno abbondante e didietro che non passava inosservato, mentre Bridgette era più magra, più muscolosa e tonica ma con un fisico decisamente meno femminile dell’amica.
Sul suo corpo esile però il vestito di Courtney sarebbe andato alla perfezione, risaltando la vita snella della surfista.
Court scelse per se un abitino rosso molto aderente, accompagnato da scarpe con il tacco e uno scialle nero di pailette.
Courtney si tolse la maglietta bianca che indossava rimanendo solo in reggiseno.
Quando Bridgette la vide, provò una fitta allo stomaco. Courtney era maledettamente bella.
Ma lei non era di certo attratta dalla sua migliore amica! In alcun modo …
Forse.
Si cambiò in fretta e furia.
“Gidgette, penso che questo reggiseno non s’intoni con il vestito … mi aiuti a slacciarlo, così metto quello rosso?”
Con mani tremanti Bee slanciò i gancetti del reggipetto di pizzo nero dell’amica.
“Bee … tutto bene?” esclamò l’ispanica, girandosi verso di lei.
Bridgette si voltò subito dall’altra parte: non voleva vedere Courtney nuda. Aveva paura dei sentimenti provati poco prima.
“BEE?” domandò l’altra, quasi spaventata.
“Sto bene.” Rispose lei con fare distaccato.
Courtney si girò di nuovo e si fece slacciare il reggiseno.
Quando furono pronte, qualche minuto dopo, Bridgette chiese all’amica di aspettarla fuori.
Appena Courtney fu uscita si sedette sul letto, la testa tra le mani.
Cosa diavolo era successo? Erano quasi due anni che lei e Courtney erano migliori amiche … com’era possibile ciò? Quella sera, vedendola senza maglietta, aveva provato qualcosa che ne Geoff ne nessun altro ragazzo le avevano mia fatto provare.
Deglutì rumorosamente.
Sospiro.
“Sciocchezze, Bee, è pura autosuggestione” si disse mentre usciva e sorrideva all’ispanica, per farle capire che era tutto ok.
 
“Tutta autosuggestione.”
 
“Heather! Siamo noi! Siamo Beth e Lindsay!”
La voce nasale della barbie bionda riscosse l’asiatica dai suoi pensieri.
“Non urlare, ci sento.” Disse seccamente alzandosi.
“Dobbiamo andare a mangiare una pizza con Tyler e i giocatori della squadra!”
“Ma non ci andavano con le ragazze pon pon?”
“Appunto, io lo sono!”
“Ma solo tu!”
“Sì, ma Jason ha detto che tu sei una gnocca, e quindi ho pensato che sarebbe carino farvi conoscere, e Tyson ha una cotta per Beth!”
Jason era uno dei ragazzi più richiesti nel college.
Era alto, biondo e muscoloso. E aveva il cervello grande come l’interno del seme di una mela.
Heather sbuffò.
“Dammi un minuto!”
Prese  dall’armadio una maglietta rossa molto scollata e una minigonna nera. Ai piedi mise dei discreti tacchi.
Si guardò rapidamente allo specchio: era uno schianto.
Sperava tanto di incontrare Alejandro e d’ingelosirlo a morte.
Oh, se lo sperava.
Si lavò i denti, si mise un filo d’eyeliner, mascara e matita nera, si legò i capelli ed uscì dalla camera.
Lindsay indossava una canottiera rosa che sembrava più una maglietta del pigiama, che copriva solo in minima parte il suo seno spropositato. Sotto degli shorts così corti che nemmeno si vedevano, accompagnati da un tacco dodici che la faceva somigliare ad una giraffa. I capelli biondi, setosi e nauseantemente perfetti erano raccolti in uno chignon alto e aveva ombretto, matita e brillantini azzurri. Beth indossava un vestito da cameriera, che lei definiva sexy, e sfoggiava un rossetto rosa caramella per sottolineare il fatto che si era appena tolta l’apparecchio.
Attraversarono il corridoio sculettando (almeno, Heather sculettava) e raggiunsero l’uscita.
Ad aspettarle c’erano tre ragazzi fin troppo muscolosi: erano talmente grossi che ad ogni movimento rischiavano di buttare giù qualcosa.
Jason esordì con un “sei bellissima” diretto a Heather, guardandola come se stesse rivolgendo la domanda più alle sue gambe che a lei.
Lindsay si avvinghiò impunemente a Tyler e iniziò a intrecciare la lingua con la sua, senza un minimo di pudore.
Tyson prese timidamente per mano beth guardandole le tette come se fossero due braciole che aveva nel piatto.
L’asiatica storse il naso, visibilmente infastidita.
“Andiamo da pizza’s Sergio?” propose Tyson.
Tutti furono d’a ccordo e si diressero verso il locale.
Si sedettero ad un tavolino al centro della sala e aspettarono che il cameriere venisse a prendere le ordinazioni.
 
 
 
Mentre si dirigeva verso i bagni, Gwen non riusciva a smettere di chiedersi che diavolo ci faceva lì.
Seduta ad un tavolo con un nerd sociopatico malato di video game, una perfettina che non la smetteva di baciare un punk megasexy, un montato con un cappello da cowboy, una biondina che era fin troppo gentile con tutti e quella culona che sulle scale l’aveva sputtanata davanti a mezza scuola.
Raggiunto il rubinetto si lavò le mani senza nemmeno usare il sapone ed uscì subito da quel cesso puzzolente.
Ad un tratto, però, sbatté violentemente contro qualcuno che usciva dal bagno degli uomini.
Barcollò e dovette appoggiarsi al muro per  non cadere.
Alzò lo sguardo, pronta a fanculizzare chiunque, fosse pure stato il papà in persona.
Trattenne il respiro, vedendolo.
“TU?!”
 
   
 
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