La temperatura era scesa ancora.
La neve cadeva impetuosa.
Il sole era un puntino bianco dietro le nubi, che sorvegliava, impotente, ciò che stava accadendo.
Non c’era nulla.
Il cielo era cupo, e non segnava l’orizzonte.
Gli alberi provocavano un suono fastidioso, il vento,
ti toglieva il fiato.
Non c’era nulla, se non il freddo.
A quindici minuti da lì, c’era un lago,
La direzione, un’incognita.
Lì in Siberia, le direzioni non esistono.
Era ancora giorno, eppure non importava, perché lì neanche il tempo ha un suo valore.
Non c’era nulla.
Nulla, nulla se non il bianco.
Un bianco triste, sporco.
Era impossibile camminare, era impossibile guardare, era impossibile vivere.
Questa è la Siberia, nulla di più, nulla di meno.
Il paesaggio era piatto. Apatico, come sempre.
E lì si è schiavi, e la si deve combattere la natura,
per sopravvivere.
Perché sì, lì non si vive, si sopravvive.
Note autrice:
Starete sicuramente pensando -Che noia- -E' cortissimo- - Ma quand'è che ci saranno le parti shone.,srkjghoid-
...ok, avete ragione, ma volevo solo vedere quante persone fossero interessate al -lunghissimo- continuo
Recensite!
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