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Autore: Seki    23/11/2013    4 recensioni
-Kyouya io...-
-Non dire niente, erbivoro. Lo so già.-
Hibari lo interruppe, impedendogli di uccidersi con le sue stesse parole senza nemmeno saperlo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un-Happy Ending

This is the way you left me,
I'm not pretending.
No hope, no love, no glory,
No Happy Ending.
This is the way that we love,
Like it's forever.
Then live the rest of our life,
But not together
(Happy Ending, MIka)
-Dino...non puoi più rifiutarti ormai.-
-Lo so, Romario...lo so...-
******
Il cielo sopra Namimori splendeva terso e perfetto nella sua immutabile bellezza.
Osservandolo il Decimo boss della famiglia Cavallone si chiese se lo avrebbe mai più rivisto, lasciano che una punta di tristeza andasse ad intaccargli nuovamente un cuore già troppe volte tormentato dal dolore che la decisione presa gli avrebbe arrecato.
Non era passato da Tsuna, non aveva voluto vedere Reborn nè salutare Yamamoto e gli altri...non era quello il motivo per cui, ancora una volta, camminava tra i viali alberati di quella piccola città che, negli ultimi tempi, era dventata insospettabile palcoscenico di vicende forse troppo importanti per sembrare vere.
Distrattamente si chiese a quante battagli avessero assistito le mure della scuola media Namimori, quanto colpi avessero subito e quante vittorie avessero sentito festeggiare...
Sorrise pensando che anche lui era parte di quella storia; sospirò al pensiero di doversene separare per sempre.
Superò la scuola, ignorando i cancelli spalancati, diretto per una volta verso un luogo diverso, ma che sapeva essere forse più speciale di quel luogo dove sembrava che il tempo avesse l'incredibile capacità di fermarsi.
La casa di Kyouya non era poi così distante dalla scuola, era sorprendente come nessuno degli altri membri della famiglia del piccolo Tsuna fosse a conoscenza della sua ubicazione, ma considerando il carattere del suo allievo prediletto non era poi così strano...
Il luogo in cui viveva Hibari era una costruzione vecchia, ma non decadente, dalle antiche origini e costruita seguendo metodicamente i canoni di bellezza orientale; era un luogo dall'aspetto severo, poco propenso ad accogliere sconosciuti e, in qualche modo, gli ricordva il giovane dai capelli neri nel suo essere poco accomodante.
Tuttavia le porte di quella casa si erano sempre aperte per Dino e lui non poteva che accogliere quel pensiero con un mesto sorriso, mentre anche quel giorno il ragazzo si affacciava sull'uscio per studiarlo con i suoi occhi freddi per qualche secondo, prima di lasciarlo entrare.
Dino fece qualche passo, riusciendo miracolosamente nell'impresa di togliersi le scarpe senza rompersi l'osso del collo, poi seguì il padrone di casa nella famigliare stanza che fungeva da salotto e si accomodò sul divano che era solito occupare ogni volta che aveva bisogno di affrontare un discorso serio con Kyouya. E quello era una sorta di segnale.
Se Dino si sedeva lì, allora Hibari aspettava qualche istante ad impugnare i suoi fidati tonfa per chiedergli cosa volesse e cacciarlo violentemente e si sedeva anche lui, abbastanza distante per non avere un contatto, ma pur sempre vicino, facendo sorridere dolcemente il biondo ogni volta.
-Kyouya...-
Sospirò il suo nome come se fosse alla ricerca del coraggio per dire quelle poche parole che avrebbero cambiato tutto, distrutto tutto, ma che doveva pronunciare perchè questo era il suo dovere.
Un dovere nei confronti della sua famiglia che, in qualche modo, sentiva di voler compiere, ma che il suo cuore, ormai sepolto da qualche parte sotto strati di responsabilità, si rifiutava di accettare, urlando a squarcigola quel nome che era stato solo in grado di sussurrare.
-Kyouya io...-
-Non dire niente, erbivoro. Lo so già.-
Hibari lo interruppe, impedendogli di uccidersi con le sue stesse parole senza nemmeno saperlo.
Dino sospirò nuovamente, come se fosse diventato in grado di fare solo quello, e si passò una mano sul volto stanco.
Certo. Lui sapeva.
Romario doveva averlo detto a Kusakabe e, di conseguenza, era ovvio pensare che Hibari lo sapesse.
Oppure il ragazzo non era così sordo come voleva sembrare alle questioni della famiglia Vongola e lo aveva scoperto da se, ascoltando senza essere visto qualche conversazione...
Dopotutto l'annuncio del matrimonio del giovane Boss dei Cavallone era stato accolto con un impeto di gioia da tutto il mondo mafioso, non c'era da stupirsi che la voce fosse giunta anche ai distaccamenti giapponesi.
-Mi dispiace...-
Fu l'unica cosa che riuscì a sussurrare, nonostante il suo cuore in tumulto cercasse in tutti i modi di avere la meglio sulla sua razionalità, suggerendogli di afferrare la mano di Kyouya abbandonata a qualche centimetro dalla sua e fuggire con lui, lontano, dove nessun dovere poteva raggiungerli, dove sarebbe stato libero di amarlo.
Il ragazzo non disse nulla, si limitò ad abbassare lo sguardo e a chiudere gli occhi, come se abbassando le palpebre fosse possibile cancellare tutta quella situazone.
Il silenzio andò a posarsi come una pesante coltre di nebbia all'interno della stanza, dividendoli nuovamente, ognuno perso nei suoi confusi pensieri e alla ricerca di un modo per fuggire a quella situazione che era diventata all'improvviso troppo difficile, troppo importante, per voler tentare di districarvisi.
Cavallone sollevò lo sguardo trovando finalmente il coraggio di guardare il volto del giovane seduto al suo fianco e, come ogni cosa che si sta per perdere per sempre, lo trovò infinitamente più bello di quanto lo ricordava.
-Ti amo.-
Le parole sfuggirono dalle sue labbra, ma lui non provò nemmeno a fermarle: erano la pura e semplice verità, nasconderla non avrebbe avuto alcun senso, non con lui.
-Sì...-
Rimase leggermente sorpreso di ricevere una risposta concreta da parte dell'altro, generalmente, quando ancora tutto andava bene e il suo amore poteva tranquillamente essere urlato ai quattro venti sotto al luce del sole, Hibari si limitava a fare una specie di verso, quando era di buon umore, o a massacrarlo di botte, prima di baciarlo.
Incapace di resistere ulteriormente, Dino allungò la mano che fino a quel momento aveva riposato distrattamente sul divano e andò a catturare il viso di Kyouya in un carezza che, nuovamente con sua somma sorpresa, non venne allontanata malamente.
In un attimo si ritrovò coinvolto in un bacio che non era sicuro di essere stato lui ad iniziare.
Le labbra di Kyouya scorrevano sulle sue leggere, quasi sfuggenti, mentre le sue mani si ancoravano alla sua schiena, in un abbraccio che mai, mai, si sarebbe aspettato di ricevere perchè più di possesso, più di lotta, sapeva di un addio che non era ancora pronto ad accettare.
Si ritrovò quindi a sciudere le labbra, invitando con la lingua l'altro a fare lo stesso e, immediatamente, la sua richiesta fu accolta, lasciando che il bacio si trasformasse in qualcosa di più di una semplice carezza, perchè ognuna delle loro carezze era sempre stata qualcosa in più.
All'imporvviso l'idea di lasciarlo gli parve ancora più impossibile, più dolorosa, più assurda di quello che già non stava pensando e si ritrovo a spingerlo su quel divano di tante sere passate a snocciolare infiniti monologhi nella sicurezza assoluta di essere comunque ascoltati, finché non si ritrovò completamente sdraiato sul suo corpo, stringendolo in un abbraccio possessivo che solo chi ama davvero è in grado di dare.
-Kyouya...-
Chiamò nuovamente il suo nome con voce rotta perchè quella era l'unica cosa che sembrava aver senso nell'intricato disegno che si stava delineando nella sua testa.
Poi la mano di Hibari si mosse, leggera come una nuvola spostata dal vento, e andò a posarsi delicatamente su una sua guancia, mentre il ragazzo sotto di lui gli regalava un piccolo e raro sorriso.
-Stai piangendo, erbivoro?-
Lo prese in giro bonariamente e solo allora Dino si accorse che tutto il dolore che stava provando si era riversato in un'unica lacria che aveva lasciato una scia salata sul suo volto.
Non rispose, tuffandosi nuovamente su quelle labbra che lo avevano stregato fin dalla prima volta che aveva incontrato quel ragazzino problematico dal carattere impossibile e un incredibile propensione al volerlo picchiare; si immerse completamente in lui, godendosi per l'ultima volta quella vicinanza così intima che lo faceva sentire completo, felice; si lasciò avvolgere dal corpo di Kyouya, entrando in lui, amandolo come si può amare una sola vola in tutta la vita, facendosi cullare dal suo profumo che sapeva di vento sferzante e libertà.
L'odore di una nuvola.
E Hibari gli diede tutto, per una volta nella vita abbassò completamente tutte le difese, non era più il temibile Presidente del Comitato Disciplinare che terrorizzava gli studenti, non era più il temibile carnivoro che anche nel mondo mafioso avevano iniziato a temere: era solo Kyouya. Per una volta decise di lasciarsi andare perchè sapeva non ci sarebbero più state occasoni di poter dire a quell'irritante, stupido e problematico erbivoro che sì, lo amava anche lui. Che era suo e di nessun'altro, anche se da domani lui non gli sarebbe più appartenuto.
Quando sciolsero l'abbraccio che li univa i due ragazzi si guardarono negli occhi per un istante che parve infinito.
Un ultimo bacio, veloce e leggero, dato per non pedersi nuovamente in quelle sensazioni, ma per sentirsi ancora uniti. Un'ultima volta.
Poi le barriere furono nuovamente erette e il pesante macigno tornò a schiacciare il cuore di Dino.
Il dovere lo stava chiamando.
Il giovane boss se ne andò senza dire o ricevere una parola.
Non disse mai a Kyouya che anche lui stava piangendo.







*Blabla vari*
C'è poco da fare: io non riesco a staccarmi da questa coppia....li amo troppo.
Salve gente, sono ancora qui a proporre D18 indecenti <3
Partiamo dal presupposto che lo so che l'idea non è originale, Dino che si sposa e deve lasciare Hibari (tiodiostuidocavalloperchè??) è abbastanza usato per questa coppia....ma io volevo comunque scrivere qualcosa su questo tema, ecco!
Quindi beccatevi sta cosa che, tra le altre cose, ho scritto a Lucca (lol) in un puro momento di depressione e, giustamente, l'ho ritrovata solo ieri XD
Tra l'altro sono entrate in fissa con la canzone di Mika che ho messo (che poi a me nemmeno piace Mika!) e ho trovato che fosse così awww e buuuh, quindi perfetta!
Tutto ciò non ha senso.
Ah, non vi libererete mai di me!
Baci, Seki

   
 
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