Blaine trattenne il respiro. Riusciva solo a sentire il suo cuore che batteva all'impazzata. Improvvisamente si era dimenticato tutto il dolore che aveva provato finora. Mantenne lo sguardo fisso di fronte a sé. I suoi occhi erano incatenati a quelli del ragazzi davanti a lui. Non era nemmeno sicuro da quanto tempo fosse in quella posizione. Forse secoli? Non ne era sicuro, ma per quanto fosse scomoda non gli dispiaceva affatto. 
Kurt dovette impiegare tutte le sue capacità per riuscire a parlare.
"B-Blaine.." fu tutto quello che disse ed uscì dalle sue labbra quasi come un sussurro.
Il ragazzo dagli occhi nocciola recuperò solo in quel momento la cognizione del proprio corpo. Sentì le guance che divampavano per l'imbarazzo.
"Oh..ehm..scusa..io non.." balbettò mentre cercava di tornare diritto. Si rese, però, conto tardi che le gambe non reggevano il suo peso. Il più alto dei due si mosse allora prontamente afferrandogli le braccia ed evitando che cadesse.
Il riccioluto si sentiva così stordito e confuso. Aveva mille pensieri in testa, eppure non riusciva a focalizzarne neanche uno. In lontananza vide l'autobus che era solito riportarlo a casa, che si fermava alla pensilina della scuola. Senza che le sue gambe ricevessero l'impulso dal cervello, si liberò dalla presa di Kurt e cominciò a correre verso il mezzo pubblico. Non sapeva nemmeno lui bene come, ma allo stesso modo di quando l'adrenalina ti spinge al limite per fuggire da qualcosa di cui hai paura, i suoi muscoli, che poco prima non gli avevano permesso neppure di rimanere in piedi, ora gli fecero raggiungere il bus in pochi secondi. Anche Blaine stava scappando. Scappava da se stesso, anzi dalla consapevolezza di non conoscere se stesso. Da questa cosa nascosta che lo terrorizzava ma che ormai non poteva più negare che esistesse. Non era mai stato bravo ad affrontare le situazioni. Aveva sempre preferito lasciarle da parte e ignorarle sperando che prima o poi si fossero sistemate da sole. 
Era proprio per questo motivo che Susan lo aveva lasciato. Quando era a Manitowoc, tutti i suoi amici gli avevano detto che questa ragazza piuttosto carina, era particolarmente interessata a lui. Blaine non ci aveva pensato più di tanto, non aveva mai avuto una fidanzata prima di allora ed essendo ormai al liceo, conveniva trovarsene una. Si erano messi insieme dopo poco ma non fu affatto come il riccioluto l'aveva immaginato. Si baciarono per la prima volta alla festa di halloween di un loro compagno. Avevano bevuto un po' troppo tutti quanti, ma Blaine era certo che non era così che doveva andare il suo primo bacio. Lei gli era saltata addosso davanti a tutti probabilmente solo per rendere invidiose le sue amiche, ma il ragazzo dagli occhi color caramello si sentì devastato. Non aveva sentito le farfalle nello stomaco, né i fuochi d'artificio o aveva avuto i brividi dappertutto, insomma nulla di quello che si aspettava e che aveva sognato da quando dodicenne guardava i film con davanti un barattolo di gelato. Decise di dare la colpa all'alcool ma quando riprovò non accadde di nuovo nulla. Tentò ancora ma niente. Così cadde in una sorta di apatia, lasciandosi scivolare tutto addosso. Non organizzò mai niente di speciale per la sua ragazza, nemmeno per San Valentino. E quando lei fu abbastanza annoiata da lui, lo lasciò con un semplice frase all'uscita di scuola. Ed adesso per Blaine, trovarsi di fronte ad un sentimento così grande e sconosciuto, lo faceva sentire incapace di controllare se stesso.







Note:
Dodicesimo capitolo! :D
tanto angst e vi racconto un po' quello che era successo a Blaine nella vecchia scuola e con la sua ex. E' stato difficile immaginarlo con una ragazza!! comunque non preoccupatevi la klaine sta per arrivare! ;)
Mi fermo un attimo per ringraziare tutti quelli che stanno leggendo la storia!! siete fantastici :)
Alla prossima <3