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Autore: fragolina99    23/11/2013    2 recensioni
e se Vegeta per non chiedere scusa alla figlia tornasse un ragazzino di tredici anni pronto a tutto per tenere lontana la figlia dai compagni di scuola??
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, non mi uccidete, lo so, sono in un enorme ritardo e vi chiedo scusa, mi dispiace.
Mi scuso anche per eventuali errori di ortografia, buona lettura!!!

GUAI IN VISTA

Attimi di paura si impadronirono del ragazzo, Ricky sapeva che qualsiasi cosa avesse detto sarebbe stata inutile...e quello schiaffo, dato con una rabbia e un odio mai visto, erano l’inizio della fine.
Bra era davanti a lui, le lacrime continuavano a rigarle le guance rosee, la ragazza spostava lo sguardo dagli occhi castani di lui a quelli verdi di lei, poi il suo sguardo si fermò sulla pancia della ragazza, avrebbe voluto essere al suo posto, avrebbe voluto godere lei delle cure e delle attenzioni di Ricky, invece non era stata sconfitta solo da una ragazza più bella e più grande di lei, ma anche da un bambino, da una creatura che non aveva mai visto, ma che simboleggiava il loro amore, quello che tra lei e Ricky non c’era mai stato.
Si sentiva una fallita, un giocattolo buttato via appena ne era uscito uno più bello e più moderno, si sentiva presa in giro e destinata a rimanere da sola per la vita, destinata a soffrire senza mai trovare pace e queste parole continuavano a riecheggiare nella mente senza darle tregua, senza darle la possibilità di calmarsi facendo salire così la sua rabbia alle stelle.
“B-Bra, ti prego, lasciami spiegare...” “COSA MI VORRESTI SPIEGARE, CHE MI HAI TRADITA, CHE PER TE NON SONO MAI STATA NIENTE!? PIANTALA DI FARE L’INNOCENTE PERCHÉ QUESTO RUOLO NON TI SI ADDICE!! MA COSA PENSI... CHE LA GENTE  È AL TUO SERVIZIO!? PENSI CHE SIAMO TUTTI DEI BURATTINI NELLE TUE MANI!? BEH, LA MARIONETTA HA DECISO DI LASCIARE IL TEATRINO” queste parole colpirono Ricky provocandogli un dolore indescrivibile, ma niente in confronto al dover vedere l’odio negli occhi della ragazza che  aveva amato e che tutt’ora amava.
NEL FRATTEMPO...
Un ragazzo dai capelli lilla correva su e giù per le scale in cerca del fratello”Francooo...dove ti sei cacciatooo???”urlò Trunks”uffa!-  disse con tono infantile- ma perché quando ti cerco non mi rispondi mai...”disse il lilla sedendosi sul secondo gradino della scala, poi si mise le mani tra i capelli e scompigliandoseli disse”FRANCOOOO, SE MI ROVINI LA SERATA PUOI CONSIDERARTI UFFICIALMENTE MORTO!!!”
Le urla rimbombarono per tutta la CC fino ad arrivare alla Gravity Room, dove un ragazzo dai capelli a fiamma, come quelli del padre, se ne stava rannicchiato sul pavimento a riflettere su tutti i momenti belli e brutti trascorsi in quel luogo, con suo fratello e suo... suo padre.
Il pensiero di quell’uomo fece riempire gli occhi del ragazzo di lacrime, quel luogo era l’unico posto in cui trascorreva del tempo con il padre, aveva sempre sofferto per la sua indifferenza e odiava il fatto che il padre lo sapesse e nonostante tutto continuasse tranquillamente la sua vita, ma poi con la nascita di Trunks decise che almeno  il fratello non doveva soffrire per lui e così cercò di fargli da padre e la soluzione sembrò funzionare, infatti il fratello non aveva mai sofferto per il comportamento del padre e questo da una parte lo rassicurava fino a quando nacque Bra, con la sua nascita il fratello incominciò a notare l’atteggiamento freddo e distaccato nei suoi confronti e  quello dolce nei confronti della sorella, Franco lo sapeva bene perché più di una volta l’aveva dovuto consolare cercando di convincerlo che la verità non fosse quella, cioè che il padre in fondo in fondo gli voleva bene sul serio, ma chi voleva prendere in giro, non ci credeva nemmeno lui, come faceva a convincere il fratello??? Fortunatamente questo periodo di dubbi e domande da parte di Trunks scomparve facendolo ritornare il ragazzo allegro e spensierato che era.
Quel luogo era cambiato con lui ed era l’unico posto in cui si sentiva al sicuro, da piccolo, quando litigava col padre, si rifugiava lì in attesa che la madre andasse a consolarlo e per lui quel posto era come un album di fotografie, ogni angolo di quella stanza aveva la sua storia.
Franco si alzò dal pavimento e con il dorso della mano asciugò le lacrime sfuggite al suo controllo, si diresse verso la porta e la aprì, prima di chiudersela alle spalle guardò ancora una volta quel posto e poi si diresse verso il soggiorno.
Entrò e fece per accomodarsi, ma un ragazzo dai capelli lilla lo travolse facendolo cadere a terra”ahia!!!- disse massaggiandosi la schiena-  Ma che fai... sei impazzito?” chiese Franco guardandolo male “scusami, non l’ho fatto apposta... comunque- disse tendendogli la mano per aiutarlo a rialzarsi- dove diavolo ti eri cacciato è da tre ore che ti cerco...” “non sono affari tuoi- disse afferrando la mano del fratello- e, la prossima volta, vedi di stare attento, sono stato chiaro?” chiese rialzandosi in piedi, Trunks, che non capì il motivo di tanta severità, non era la prima volta che succedeva ma solitamente ci ridevano sopra e la storia finiva lì, invece  questa volta...
“Trunks– ripeté il fratello- sono stato chiaro?” “l-limpido” rispose il ragazzo scioccato, una volta ottenuta la risposta Franco si accomodò sul divano, poi guardò il fratello che non si era mosso di un millimetro e gli disse”allora, hai intenzione di sederti e chiedermi di cosa avevi bisogno o vuoi rimanere fermo come un baccalà ancora un po’!?” Trunks sorrise e si accomodò sul divano”allora, non è che sta’ sera potrei uscire?” chiese il lilla con un tono da cucciolo”sì, però prima dell’una ti voglio a casa” “come, prima dell’una?- disse con tono deluso- Ma il divertimento inizierà proprio a quell’ora...” “va bene, hai vinto, facciamo per le tre, ma se per quell’ora non sarai a casa ti puoi considerare morto, chiaro!?” “agli ordini capo! Sarò a casa per l’ora prevista!” disse alzandosi in piedi”ora vado ad avvertire Goten, a dopo!” disse uscendo dalla stanza.
Arrivato nella sua camera il lilla prese in mano il cellulare e compose il numero dell’amico”Buona sera signor Son, il suo migliore amico, il signor  Trunks, le offre una serata in discoteca, che ne dice: accetta l’invito?” chiese Trunks camuffando la voce”cos’è questo, uno scherzo? Mi dispiace, le è andata male, non ci casco, Trunks non parlerebbe mai in questo modo, chi è, il maggiordomo?” “Goten, sono io!!!” “ah, eccoti finalmente!!! Sai- disse abbassando la voce per non farsi sentire- dovresti cambiare il maggiordomo, quello che hai adesso usa il telefono durante le ore di lavoro!” Trunks guardò il cellulare perplesso, Goten era sempre stato stupido, anche se preferiva definirlo ingenuo per non offenderlo, ma adesso stava esagerando”Goten, prima ero io, non c’è nessuno maggiordomo!” “certo- disse l’amico sbattendosi il palmo della mano sulla fronte- l’avevo capito e solo che... che volevo reggerti il gioco!” Trunks sorrise e disse”certo signor ti reggo il gioco, a che ora andiamo in discoteca?” “lasciami pensare... facciamo così, passa da casa mia quando vuoi e poi andiamo in discoteca, può andare??” “perfetto, ci vediamo dopo” “ok, a dopo maggiordomo!” concluse Goten prima di riattaccare il telefono.
A CASA SON...
Una strana calma regnava sovrana a casa Son”amore, Pan è in camera sua da molto tempo, non ti sembra strano?” chiese Videl alzando la testa dalla spalla del marito, lui la guardò negli occhi”ho capito- disse sospirando-  vado a controllare...” salì le scale e si appoggiò alla maniglia deciso ad aprire la porta che oppose resistenza, essendo chiusa a chiave, e che fece sbattere la faccia contro di essa al povero Gohan che non se lo aspettava.
“ahia!” disse massaggiandosi la faccia, poi si mise ad urlare”Pan, piccola peste, apr...” ma non finì la frase perché notò un cartello con scritto di non disturbare.
Guardò per un momento ancora la porta chiusa, poi si mise a sbattere il palmo della mano contro di essa e ad urlare”aprimi!!!” le urla attirarono Videl, che salì al piano superiore”Gohan, ma che diavolo stai facendo?” “sto cercando di svegliare tua figlia e di convincerla ad aprirmi la porta!” “sta calmo- disse staccando a forza il marito dalla porta, poi si mise a bisbigliare- non vedi che sta dormendo, lo dice apertamente il cartello appeso qui fuori!!” disse indicando il foglio “ma...” “niente ma- disse Videl tappandogli la bocca- andiamo a parlarne in cucina e lasciamo riposare Pan.”
Arrivati in cucina Videl chiuse la porta e si mise ad urlare”ma cosa ti è saltato in mente, sei impazzito? Basta che vedi una porta chiusa e vai fuori di testa, datti una calmata, Pan è cresciuta!”  “è cresciuta!? Come quella volta che si era chiusa in bagno, è cresciuta- disse con voce stridula- è cresciuta, mi hai detto, e poi ti ricordi cos’è successo!? Il bagno è diventato un acquario per i pesci, o quando si è chiusa nella nostra stanza e poi...” “va bene, va bene- disse la donna affrettandosi a chiudere la questione- hai ragione, ha sempre combinato danni, ma adesso è veramente cresciuta e poi è tua figlia, sangue del tuo sangue, davvero non vuoi darle fiducia?” Gohan la guardò, poi sbuffò e disse”hai ragione, andiamo a dormire...” e così, col sorriso sulla labbra andarono a letto.
“t-ti prego, lasciami spiegare...” “e cosa vorresti spiegarmi!?” “se mi lasciassi parlare potrei dirtelo- disse Ricky iniziando ad innervosirsi- io ti ho amata moltissimo e continuo ad amarti, ma...” “tu mi ami!? E HAI MESSO INCINTA UN’ALTRA, BEH, SE QUESTO È IL TUO MODO DI AMARE UNA PERSONA POSSO SOLO DIRTI CHE MI FAI PENA!!!” disse tirandogli l’ennesimo schiaffo.
Ricky incassò il colpo; poi la afferrò per i polsi e, senza essere eccessivamente violento, la sbatté contro il muro”ora tu chiudi la bocca e mi stai a sentire perché sono stanco delle tue accuse infondate” “infondate!? E quella ragazza incinta è un’illusione!?” “smettila, smettila di fare la mocciosa viziata e stammi a sentire, perché non vuoi vedere la realtà, perché ti fa male... perché non mi vuoi ascoltare!? “e quale sarebbe la verità, che mi hai presa in giro fino ad adesso!? Che te la sei spassata con una ragazza che non ero io!? va al diavolo Ricky e restaci!” “ok, io vado al diavolo, ma tu ora chiudi quella bella e maledettissima bocca che ti ritrovi e mi ascolta senza fiatare, sono stato chiaro!?”
Bra rimase scioccata, era sempre stata lei quella forte, ma evidentemente era più fragile del previsto...
“bene- disse Ricky con una punta di sarcasmo- ora che ti sei finalmente calmata posso darti le spiegazioni che volevi, ma prima ti devo presentare la ragazza che sta alle mie spalle, Kazuko ti presento Bra, Bra, ti presento Kazuko: la mia ex fidanzata” “ma che fai- disse Bra tentando di liberarsi dalla presa del ragazzo- sfotti!? Lo so benissimo chi è quella, è la ragazza con cui mi hai tradita, con cui mi hai umiliata e ti metti pure a fare il sarcastico... mi fai pena” “ti correggo, io non ti ho affatto tradita” “ah sì- disse Bra con tono altamente sarcastico- e la tua adorata Kazuko chi l’ha messa incinta, la cicogna!?” “no, ma l’ho messa incinta prima di stare con te, quindi io non ti ho MAI tradita”
Bra si sentì una strana rabbia nascerle dentro, lui sapeva di aver messo incinta un’altra, ma non glielo aveva mai detto, le aveva sempre mentito e ci aveva preso pure gusto; le lacrime iniziarono nuovamente a scorrere sul suo viso mentre la sua rabbia continuava a crescere.
Bra, in preda all’ira, riuscì a sottrarsi alla presa del ragazzo; poi, istintivamente, distese le braccia lungo i fianchi, la sua rabbia non cessava di crescere così, all’improvviso, la ragazza emise un urlo agghiacciante, l’aria intorno a lei si scaldò, i suoi piedi si staccarono dal terreno facendola fluttuare, raffiche di energia iniziarono a scagliarsi contro tutto quello che trovavano e distruggendo tutto ciò che incrociavano sul loro cammino, nessuno sapeva spiegare cosa stesse succedendo a Bra, ma bisognava fermarla prima che facesse male a qualcuno così Pan, che fino a quel momento aveva deciso di stare in disparte, cercò di avvicinarsi all’amica, ma era tutto inutile, non riusciva a raggiungerla, così pensò che se non riusciva ad avvicinarsi a lei poteva urlare per farsi sentire”BRA, PENSA BENE A CIÒ CHE STAI FACENDO, POSTRESTI FARE DEL MALE A QUALCUNO E NON SOLO A LORO, IO SO CHE STAI SOFFRENDO, MA NON PER QUESTO DEVI DISTRUGGERE TUTTO, COSÌ NON RISOLVERAI NIENTE PERCHÉ SE AMI UNA PERSONA DEVI LASCIARLA ANDARE E RISPETTARE LA SUA FELICITÀ!”
Quelle parole arrivarono dritte al cuore di Bra, le aveva già sentite molto tempo fa...
FLASCHBACK
Bra aveva solo sei anni e il suo coniglietto bianco come un fiocco di neve, soffice come un batuffolo di cotone e con una macchia che gli circondava l’occhio sinistro da cui prese il nome macchiolina era morto, ma nessuno aveva avuto il coraggio di dirglielo così le avevano detto che era scappato.
La bambina non voleva credere che l’aveva abbandonata, che l’aveva lasciata sola e così disse ai suo fratelli”andiamo a cercarlo, sicuramente gli sarà successo qualcosa, vi prego, aiutatemi” i due, per non deluderla, la aiutarono, ma vedendo che si faceva buio le dissero”Bra, fai la brava, andiamo a casa, non c’è più niente da fare...” “no- disse la bambina asciugandosi le lacrime- voi siete cattivi, voi non credete che tornerà” disse Bra scoppiando in lacrime “no piccola, noi ci crediamo, ma ormai è buio e così non riusciremo a trovarlo, forza, andiamo a casa”
Arrivati a casa Bra corse in camera a piangere, si chiuse a chiave e non fece entrare nessuno.
Passarono due giorni e Bra era ancora chiusa in camera a piangere; Bulma,Trunks e Franco provarono più volte a farla ragionare, ma a nessuno apriva e soprattutto non parlava con anima viva.
All’ennesimo rifiuto di cibo Bulma costrinse Vegeta ad andare a consolarla “ Vegeta, tua figlia sta soffrendo, quindi fai l’uomo, alzati da quel divano e vai a parlarci!” disse la donna indicando le scale “scordatelo, non ho intenzione di perdere il sonno perché quel dannato coniglio ha deciso di morire, non sono affari miei e non è colpa mia se tua figlia sta piangendo perché VOI avete deciso di mentirle” “ e cosa dovevamo fare, dirle che era morto, ma dove ce l’hai il cuore” disse la donna con tono sprezzante “in mezzo ai polmoni e ora vai a farmi qualcosa da mangiare, sto morendo di fame!” “eh no caro il mio scimmione, o parli con Bra o per oggi il piatto per te è vuoto, sono stata sufficientemente chiara!?” l’uomo si alzò si scatto trovandosi faccia a faccia con Bulma “non mi sfidare donna, non sono di buon umore oggi e non ho intenzione di cedere ai tuoi ricatti, non è colpa mia se le avete riempito la testa di frottole, bastava dirle che era morto quel maledetto coniglio, ma voi no, le avete detto che se n’è andato e ora sta soffrendo di più, quindi com’è che si dice qui da voi!? Chi è causa del suo mal pianga se stesso, quindi arrangiatevi!” disse Vegeta uscendo dalla porta.
La donna rimase spiazzata dalle parole del marito”ah, che rabbia, devo trovare subito una soluzione- disse iniziando a far funzionare il cervello- però anche lui ha ragione” pensò guardando la porta.
Dopo una faticosa giornata di allenamenti Vegeta entrò in casa, gettò l’asciugamano sul divano e si diresse a grandi e veloci falcate verso la camera dei ragazzi, senza bussare entrò e trovò i figli sdraiati sul letto a leggere fumetti e ad ascoltare musica; i due, non appena se lo ritrovarono davanti, si ricordarono che avevano gli allenamenti con il padre.
“sfaticati che non siete altro, vi permetto di fare tutto ciò che volete, vi faccio uscire la sera con quei quattro deficienti dei vostri amici e questo sarebbe il ringraziamento!? Per un giorno che vi dovete allenare voi che fate!? Decidete di starvene a letto belli comodi, a furia di stare con quei rimbambiti dei terresti il vostro cervello si sta rimpicciolendo come quello dei bambini di due anni, quindi scordatevi di uscire la sera e di fare tutte quelle cose che vi piacciono tanto, riprenderete a fare ciò che vi piace quando imparerete a rispettare gli impegni che avete, sono stato chiaro?”chiese l’uomo con tono che non ammetteva repliche, i due annuirono e l’uomo se ne andò.
Bra aveva sentito tutto dalla sua stanza e così aprì la porta per vedere cosa stava succedendo, fece uscire la testolina dalla porta e vide il padre passarle davanti, l’uomo si accorse di essere spiato, così disse “ Bra, esci subito di lì, ti ho vista” ma la bambina subito si richiuse in stanza; Vegeta, che era già di cattivo umore, si mise ad urlare”muoviti ad uscire di lì e ad aprire questa maledetta porta se non vuoi che entri io, non ho tempo da perdere” ma la bambina rispose con la voce rotta dal pianto”no” l’uomo si preparò a sfondare la porta quando una voce a lui familiare gli disse”ma che diavolo stai facendo, così la spaventi brutto scimmione, ti ho chiesto di parlarle, non di terrorizzarla” “se non ti va bene ciò che faccio arrangiati, ma non dirmi che non ci ho provato” disse l’uomo andando in camera a cambiarsi per la cena.
Puntuali come un orologio svizzero Vegeta e i figli, all’ora di cena, erano in cucina ai loro posti, Bulma mise in tavola qualcosa che non sembrava nemmeno commestibile” che roba è questa, donna, dammi subito del cibo commestibile!” “mi dispiace, ma da oggi in poi, finché non andrai a parlare con nostra figlia senza terrorizzarla a morte, i tuoi pasti saranno tutti così; noi tre, invece, andremo al ristorante” i due ragazzi si stavano alzando dal tavolo quando il padre li fermò dicendo”voi due non vi muovete di qui, se non ve lo ricordate siete confinati in casa fino a nuovo ordine e quell’ordine non è ancora stato dato!” i due guardarono la madre che rispose”hai sempre detto che sono i miei figli giusto!? Quindi decido io per loro, passa una buona serata e buon appetito.- poi si rivolse verso i figli e disse- Andiamo ragazzi” i tre si volatilizzarono mentre a Vegeta stava venendo un attacco d’ira difficilmente controllabile, uscì di casa sbattendo la porta rifugiandosi nella Gravity Room.
La serata passò tranquillamente, la CC era più silenziosa che mai, ma la serenità cessò quando tornarono Bulma e i ragazzi, Vegeta era sul divano e non si era mosso di un millimetro, la donna disse”ragazzi, andate a dormire è tardi- poi si mise a sedere sul divano e sussurrò- amore, hai parlato con Bra?” l’uomo si alzò dal divano e disse”è l’unica cosa che ti importa, no, non ci ho parlato e non ho intenzione di farlo, chiaro?” “bene, era la tua ultima possibilità, io vado a dormire da sola, nel mio letto, buona notte e non ti azzardare a bussare alla porta della mia camera, ciao” disse la donna salendo le scale.
Il giorno dopo Bulma scese in cucina decisa a convincere il marito che si trovava in giardino, uscì per parlarci, tirava un forte vento, la donna tirò a se la vestaglia, poi si mise a sedere sull’altalena; accarezzò un po’ la corda che la sosteneva, piena di ricordi e di emozioni passate, poi parlò”lo so che sei qui, anche se ti nascondi, non voglio più farti la guerra, ma ti prego, parla con nostra figlia, falle ritornare il sorriso, ti prego, è là dentro da giorni, è ancora  piccola per stare tutto quel tempo senza toccare cibo, anche se è una saiyan... ti prego, pensaci” disse la donna alzandosi e incamminandosi verso la cucina, ma fu fermata da due braccia forti e possenti che la abbracciarono, si lasciò cullare da quell’inaspettato gesto di affetto, poi si voltò, osservò i suoi occhi, le sue labbra, lo baciò e gli disse”grazie” poi corse in cucina.
“ed eccomi qui- pensò Vegeta- costretto a parlare con la mia principessa per uno stupido coniglio che non aveva niente di meglio da fare che morire, costretto a salire da quella donna che mi ha incastrato in quello che i terrestri chiamano matrimonio e che evidentemente mi ha stregato dato che nemmeno io posso credere che il Principe dei Saiyan, temuto e rispettato da tutti, è stato domato da una donna, cose da pazzi!” e tra un pensiero e l’altro arrivò davanti alla porta della figlia”Bra, aprimi subito!! Ti devo parlare!!” nessuna risposta”mocciosa, conto fino al tre, non farmi perdere la pazienza!” stavolta una vocina rotta dal pianto disse”fai come vuoi! A voi non importa niente se il mio macchiolina mi ha lasciato sola, non mi avete nemmeno aiutato a cercarlo, siete tutti cattivi!” Vegeta sbuffò sonoramente, poi si mise seduto appoggiando la schiena alla porta”senti, il tuo macchiolina non ti ha abbandonata, se n’è andato per sempre” “vuoi dire che è volato lassù in cielo?” chiese la bambina asciugandosi le lacrime e andandosi a sedere anche lei vicino al muro così da sentire meglio il suo papà “ma che razza di cavolata è mai questa? Se uno muore muore, dove cavolo deve volare!? E poi da dove le tira fuori le ali!? È un coniglio mica un unicorno” pensò Vegeta, poi ripensando a tutte le credenze terrestri preferì optare per la via più semplice”sì” “e quindi io non lo rivedrò più? Quindi mi ha lasciata per sempre?” “Bra, sai, il mondo va così- disse Vegeta con tono dolce e allo stesso tempo duro, non voleva traumatizzare la figlia, ma non voleva nemmeno che piangesse ogni volta che un animale o una persona se ne andasse, lei doveva essere forte- anche le persone che entreranno nella tua vita a volte ti prenderanno in giro e poi se ne andranno, altre volte ti deluderanno, ma resteranno sempre al tuo fianco, sta a te capire di chi fidarti e di chi no, e poi ricorda Bra, se ami una persona devi lasciarla andare, devi lasciarla libera, devi accettare la sua felicità anche se non si incrocia con la tua, e la stessa cosa devi fare adesso, se macchiolina- quel maledettissimo coniglio che mi ha rovinato la giornata, pensò Vegeta- se n’è andato tu non devi essere triste, perché se lui è felice devi esserlo anche tu” la  chiave girò nella serratura, dalla porta uscì una bambina con l’abitino stropicciato e gli occhi gonfi per il pianto, Vegeta le diede le spalle e fece per andarsene, ma lei afferrò un po’ di stoffa dei suoi pantaloni e lo trattenne, dopo di che lo fece abbassare e lo abbracciò senza dire una parola, Vegeta non sapeva cosa fare, così gli diede una pacca sulla spalle, usando una certa goffaggine, poi se la staccò a fatica dal corpo e le disse”mocciosa, vedi di tenere la bocca chiusa su quello che è successo oggi, sarà il nostro segreto e ora vai, giù ci sono tre persone che muoiono dalla voglia di risentire la tua isterica vocina” la bambina corse giù dalle scale felice e contenta “mamma, Trunks, Franco, eccomi!!”
E mentre i quattro si abbracciavano Vegeta osservava da lontano la scena soddisfatto del lavoro svolto.
FINE FLASCHBACK
Il caos cessò, l’atmosfera tornò normale e la ragazza tornò con i piedi per terra, finalmente tutto tornò alla normalità.
Pan si avvicinò all’amica”brava, hai fatto la scelta migliore, torniamo a casa” Bra non le rispose, si avvicinò a Ricky, gli accarezzò la guancia e lo baciò”scusa amore, vivi la tua vita e sii felice” poi si rivolse a Kazuko”trattamelo bene, buona fortuna” e andò dall’amica”Pan, i vado in discoteca, ho bisogno di svagarmi, vieni?” Pan si limitò ad annuire e a seguirla.
Naoki continuava a camminare avanti e indietro davanti alla porta dove, circa un’ora fa, si era chiusa Bra, stanco di attendere bussò alla porta e disse”aprimi!! O almeno dimmi se sei ancora viva e se stai bene” ma non ottenne risposta, così disse”conto fino al tre!! Uno... due... due e un quarto... TRE!!” e così dicendo estrasse dalla tasca una chiave con cui aprì la porta, si guardò attorno, ma non c’era nessuno.
“ODDIO!!!!! BRA È SCOMPARSA!!!!”
 

 

SPAZIO AUTRICE:
ok, sono in un enorme ritardo e mi dispiace, non era mia intenzione farvi attendere così tanto.
Spero che, nonostante tutto continuerete a seguirmi e a recensire!!!!
Grazie mille a tutti!! Alla prossima!!
Baci fragolina99   

  
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