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Autore: Daxn    23/11/2013    1 recensioni
"Lesson Zero" è stato, per molti, il momento in cui i nostri pony preferiti hanno, metaforicamente, ottenuto la barba, grazie alla trama che stabiliva che Twilight non aveva più il dovere di spedire lettere a Celestia ogni settimana.
Ma che sarebbe successo se Celestia fosse stata meno incline al perdono, magari perchè gli hanno finito la torta ? E se, oltre a mancare di perdono, ottenesse pure un senso dell' umorismo sadico ? Scopritelo !
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Princess Celestia, Twilight Sparkle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Da dietro la porta, una voce femminile squillante disse:

"Un minuto".

Il portone si aprì con un forte scricchiolio, rivelando un giovane unicorno color crema con un uniforme verde acido.

Tale pony domandò:

"Con chi avete appuntamento ?"

Rarity rispose:

"Io e le mie compagne stiamo cercando il Signor Lex Ferrea. E' in studio ?"

La cavalla si assentò un attimo dietro uno schermo di compensato, per poi tornare pochi secondi dopo dicendo:
"Sì, è  in studio. Aspettate un attimo qui, così lo avviso della vostra presenza."

La cavalla andò verso il tavolo della portineria, guardò in una fila di nicchie numerate: in tale nicchia, c'era una corda di canapa con un triangolo di rame attaccato in fondo.

La portinara, dopo un poco di riflessione, tirò la corda della nicchia numero 15: fatto ciò, la cavalla con compiti di custodia del palazzo fece cenno alle cinque cavalle di andare pure.

Twilight domandò a Rarity: "A che piano ?"

La cavalla elegante, mentre camminava verso le scale in marmo e piastrelle in ceramica elaborate, rispose:

"Terzo piano, verso la destra.": detto questo, tutte e cinque salirono le scale.

L' interno dell' edificio era, se non un capolavoro dell' architettura, almeno buono: le ringhiere ai bordi di piani erano in ottone lucente; c' era un tappeto blu e rosa sui gradini di tutte le rampe di scale; le targhe in bronzo di ogni appartamento/ ufficio erano decorate con immagini della professione svolta all' interno, o col cutie mark di chi abitava nell' appartamento.

Nel mentre che camminavano, Applejack commentò:

"Però, dopo quello che è successo qualche tempo fa con gli abitanti di Canterlot, non mi sarei mai aspettata che potessero anche solo pensare di vivere nello stesso edificio, con altri pony e con dei lavoratori all' interno."

Rainbow Dash non perse occasione:

"Vabbè, capisco che tu odi con tutto il cuore la nobiltà, ma dire così mi pare esagerato. In ogni caso, questo edificio necessita di qualcosa che lo renda fico... che ne so, una piscina."

"O un rifugio per uccelli."

"Quello non è fico Flutter."

"Scusa Rainbow, sono una gran chiaccherona, dovrei controllarmi di più."

Rarity sospirò, e disse a bassa voce:

"Ed è per questo che io considero la Facoltá di Architettura una pagliacciata: respingono i pony con senso del gusto,ce fanno entrare questi pony."

Dopo un pò, le cinque arrivarono finalmente a destinazione, davanti a una porta in legno dipinto di nero, e una scritta in lettere argentate: tale scritta era

"Studio Notarile Ferrea-Iure."

"Questo è lo studio che stavamo cercando. Lasciatemi fare a me.", disse la cavalla dalla candida pelliccia, prima di bussare alla porta, e presentarsi come "Rarity Gemcutter".

Una voce profonda provenì da dietro la porta:

"Rarity ! Figlia dei miei migliori clienti ! Entra pure: sono attualmente a corto di atti, quindi ho un sacco di tempo."

Poi la porta si aprì, e rivelò un unicorno nero di aspetto massiccio, quanto bonario: tale aspetto era accentuato dall' elegante vestito grigio che indossava.

Lo stallone poi domandò: "Oh, Rarity, desiderei sapere: chi sono i pony che ti seguono ?"

"Sono le mie amiche. Lex, ti presento Twilight Sparkle" Rarity indicò il relativo pony viole, che fece un brevissimo inchino; "Rainbow Dash" la cavalla multicolore si alzò leggermente in volo, e gonfiò il petto; "E Fluttershy": la timida bistecchina di lama volate tremò leggermente, prima di mormorare un saluto incomprensibile.

"Le ho portate qui, Lex Ferrea, perchè abbiamo un problema."

Il grosso pony fece cenno di entrare, e di accomodarsi nello studio principale, una stanza rettangolare con un tavolo in mogano, sedie in mogano con cuscini in seta rossa, e alcuni busti di marmo.

Una volta che tutte le cavalle si furono sedute, e dopo che Lex si accese un sigaro, il suddetto notaio domandò:

"Quindi, cosa vi porta qui ?"

Rarity, schiarendo la voce, parlò:

"Lex, siamo qui perchè tu trovi un cavillo legale per Twilight."

Lex tirò fuori un taccuino e una penna, poi si mise a fare levitare ambi con la magia

"Dite pure."

"Praticamente, la mia amica, in preda al panico per un ritardo, ha fatto impazzire tutti nel paese in cui vivo; e per questo è stata punita da Primcess Celestia, sua mentrice. E qui inizia il problema: Celestia ha spedito Twilight a frequentare l' Asilo di Magia come allieva per un anno.
Come puoi immaginare, non siamo contente per ciò, e speravamo di poter contare su di te per risolvere questo garbuglio."

Lex scrisse ancora un pò, e si riferì alla cavalla punita:

"Mi dica, ha subito regolare processo per tale crimine?"

Twilight scosse la testa in senso negativo.

"Giuridicamente, come si qualifica Celestia nei suoi confronti ?"

"Insegnante."

Il pony nero scrisse le ultime cose, poi disse:

"Le tariffe per questo lavoretto sono 35 pezzi: 5 di base; 20 perchè questionerò un' autoritá centrale; e 10 per la particolaritá del caso."

Gi occhi di Twilight si espansero: "Che prezzo alto !"


Come suo solito, Rainbow Dash partì all' attacco:
"Riduci subito il prezzo, o sentirai i miei zoccoli"

Applejack trattenne la coda di lei:

"Sarebbe stupido perdere un alleato prezioso proprio ora. Twilight dovrá pagare prezzo pieno per i servigi di Lex. Piuttosto, quando sará possibile per lei, gentile signore, questionare la decisione di Celestia."


L' unicorno nero rispose solo:

"Se tutto va bene, con il permesso subito pronto, e Celestia che non ha altri doveri, per mercoledì alle quattro del pomeriggio si può fare tutto."

"E che giorno è oggi ?"

"Lunedì. È tutto ciò che dovete sapere al riguardo: non preoccupatevi riguardo a presenziare: chiederò i permessi anche per voi; e per le altre cose... ho i mezzi."


Detto questo, le cinque amiche annuirono, e se ne andarono salutando il grosso notaio.


Mentre che Twilight accompagnava le amiche alla stazione ferroviaria, la cavalla viola sospirò, e disse sottovoce:
"Bene. E con questo siamo sistemate: non mi resta che aspettare mercoledì, e sperare che possa tornare a Ponyville. O quantomeno abbia la libertá di recarmici senza rompere leggi su leggi."


Arrivate alla stazione, Twilight Sparkle parlò alle amiche:

"È tutto per oggi. Ci rivedremo questo mercoledì per l' udienza. Spero con tutto il cuore di avere la mia pena annullata, e rivedervi presto a Ponyville."

Rainbow Dash pose il suo zoccolo destro attorno al collo del pony viola:

"Ce la farai a tornare da noi, testa d' uovo, che sia per parole, o per forza."

Applejack annuì:

"Concordo: la pena che hai ricevuto è eccessiva, per quello che hai fatto, e confrontato a quelli che potevi fare, mentre eri in preda alla follia."

La cavalla bianca con criniera a spirale si unì:

"Ce la farai: Celestia è creatrice di leggi, ma non è la Legge."

La timida cavalla non simpatizzò con l' amica bibliotecaria: invece, disse:

"Ehm... scusate, il treno sta per partire..."

A tali parole, seguirono saluti frettolosi da parte delle quattro cavalle, e una corsa verso i vagoni da parte delle suddette.


La cavalla viola salutò le amiche, e una volta che il treno uscì dalla stazione, Twilight tornò a casa sospirando:

"M' aspettano due lunghi giorni...", e marciò verso casa, certa di ritrovarsi davanti il padre irato per i danni, e un inutile discorsetto di sua madre sull' ordine, come se la cavalla viole ne avesse bisogno. E, specialmente, un' altra sessione di studi magici.


Due giorni dopo, Twilight si svegliò di malavoglia alle sette del mattino: un' altra giornata piena di feci e urine la aspettava, nella sua prigione piena di puledri, a cui Celestia aveva relegato la cavalla viola.

Una volta alzatosi dal letto, l' unicorno punito si avviò nel bagno per liberarsi, e pulirsi il viso: completata quest' ultimo compito, Twilight Sparkle diede uno sguardo al calendario appeso accanto allo specchio del bagno, e vide che giorno era.

Mercoledì 5 Aprile.

Un sorriso apparve sulla faccia della cavalla.

"E venne il giorno.": queste furono le parole che Twilight mormorò, nel mentre che si metteva addosso lo stracciato grembiule; lo zainetto in tela arancione slavato; e poche altre cose, sulla sua schiena.

L' insolita allegria della cavalla viola, che fino ad allora era in stato depressivo, o quantomeno, triste, fu notata dai genitori.

Night Light domandò, con una certa curiositá sui piani della figlia:

"Cosa ti rende così felice, figlia mia ?"

La madre, con il suo solito comportamento con Twilight che sfiorava la demenza pura, chiese con la sua solita voce acuta:

"Oh, la mia piccola Twily è felice ! Come mai ? Sei contenta di andare a scuola."

Anche se desiderosa di rispondere, fisicamente e verbalmente, male alla madre, la cavalla viola si trattenne, e rispose solo al padre:

"Padre, ho grandi notizie per te: oggi pomeriggio, io sarò nel Palazzo di Princess Celestia, per tentare di revocare la mia pena.."

Il padre frenò le parole della figlia:

"Aspetta, andare a palazzo per far cambiare idea a Celestia ? Sei pazza ? Se fallisci, le conseguenze potrebbero essere molto gravi !"

Sulla faccia della figlia di Night Light si creò un ghigno:

"Infatti non sarò io a tentar di far cambiare idea alla mia tutrice: sará Lex Ferrea, un notaio che è anche un azzeccagarbugli. Anche se non potrebbe farlo, in quanto notaio e non avvocato, egli proclama di essere capace di battere Celestia al suo stesso gioco."

"Ma se fallisce ?"

"Le leggi che riguardano i poteri di Celestia risalgono a secoli fa, e, visto che la mia tutrice non è, e non era, capace di vedere il futuro, non può aver considerato questo caso specifico."
Nigt Light chinò la testa, e abbassò le orecchie:

"Come desideri. Che la Forza sia com te, perchè non sai quello che fai."

Twilight ignorò il commento del padre, e finì la colazione in fretta, cosicchè potesse essere puntuale all' entrata.


La mattinata all' Asilo, per qualche arcano motivo, fu molto più "pulita" del solito: nessun puledro con problemi di controllo delle proprie funzioni si avvicinò a lei; la lezione del giorno, riguardo le magie per far luce nel buio pareva cadere, simbolicamente, a fagiolo con quello che stava per accadere quel pomeriggio; e le prese di giro a spese della cavalla viola erano cessate.

In pratica, la giornata perfetta.

Una volta uscita da scuola, la cavalla viola corse a casa per fare un veloce pasto a base di insalata di feta e humus; per poi correre immediatamente alla stazione, dove avrebbe atteso l' arrivo delle sue cinque amiche.

O quattro, se Pinkie Pie sarebbe rimasta restia a pagare i danni causati alla casa di Twilight.

Ed infatti, dal treno scesero solo quattro dei cinque pony che Twilight attendeva: Rarity: Futtershy; Rainbow Dash e Applejack.

Dopo essersi salutate calorosamente, con tanto di abbraccio, le cinque amiche si avviarono verso lo studio di Lex per vedere se era riuscito ad ottenere udienza.

Amcora una volta Rarity bussò alla porta dello studio di Lex Ferrea; ancora una volta, il grosso notaio fece sedere le cinque cavalle nella sala ben decorata.

Una volta che tutte e cinque le cavalle si furon sedute, Lex si accese un sigaro, e cominciò a parlare:

"Allora, siete venute qui per informarvi se per caso sono riuscito ad avere udienza presso Celestia, giusto ?"

Tutti i presenti annuirono.

Lex aspirò un pò di fumo, poi lo espirò:

"Bene, me l' hanno concessa, ad una condizione..."

Gli occhi di Rarity e Twilight si rimpicciolirono a livelli assurdi; Applejack strinse i denti; Fluttershy cominciò a tremare; e Rainbow Dash guardò dubbiosa il notaio.

Rarity disse mesta:
"Vá avanti."

"Princess Celestia vuole solo me e Twiligth Sparkle nella sala del trono. Dice che non vuole la vostra interferenza nella nostra lotta legale."

Twilight domandò sbalordita:
"E perchè mai ?"


"Dice che non vuole la vostra interferenza nella nostra lotta legale. Vuole che sia una discussione fra me, lei, e te."

Twilight annuì tristemente; così come Rarity, Applejack e Fluttershy. L' unica con una reazione diversa dalle altre, fu Rainbow Dash, che disse:

"Come osa Princess Celestia, chiedere a noi, amici di Twilight, nonchè portatori degli Elementi dell' Armonia, chiedere noi di stare fuori da qualcosa che minaccia il collegamento fra noi e la nostra amica lettrice ?"

Applejack disse:

"Non lo so, ma credo che abbia le sue buone ragioni, se non ci vuole nella sala.."

L' unicorno nero ribatté: "O forse no: magari è certa di vincermi, e teme che la vostra presenza possa, in qualche modo, diminuire la sua sapienza. Non preoccupatevi: vostra presenza in sala o meno, lo vostra amica tornerá fra voi."

Detto questo, l' unicorno nero spense il sigaro, e disse:

"Prendo i libri con la Costituzione, e le Leggi Varie. Potete farmi un favore, e aiutarmi a trovarli ?"

Le cimque cavalle annuirono, e in pochi minuti, radunarono tutto il necessario per l' udienza.

Fatto ciò, le cinque amiche e il grosso notaio nero uscrino dallo studio di quest' ultimo, e camminarono verso il Palazzo.

Dopo aver mostrato i lasciapassare alle guardie, e dopo circa mezz' ora di attesa nella Sala d' Attesa per le Udienze; dall' unica porta della Sala uscì una guardia.

"Il successivo." proclamò.

Twilight e Lex si alzarono e si mossero verso la porta, mentre le altre quattro cavalle auguravano alla loro amica punita buona fortuna.

 La camminata fu lunga, e snervante: i due pony dovettero camminare per cinque sale illuminate solo da vetrate istoriate e con poche saltuarie piante; accompagnati da quattro guardie armate.

Mentre camminavano, Twilight mormorò a Lex:

"Questo posto mi inquieta, nonstante il fatto che i miei zoccoli hanno spesso toccato questo pavimento, e i miei occhi abbiano visto spesso queste vetrate. E a te?"

Lex si gonfiò leggermente il petto:

"Nessun effetto: se solo cedessi ad un solo trucco di Celestia, il mio compito fallirebbe. Uno di questi trucchi è provare a farti sentire piccolo, quando marci verso di lei."

Twilight sospirò, annuì  in segno di aver capito, e continuò a muoversi.


Alla fine delle cinque sale, davanti a un grosso portone pieno di bassorilievi, una delle guardie fece cenno di fermarsi ai due pony in cerca di giustizia, e di aspettare davanti al portone: tale guardia poi tirò fuori una chiave di rame dal suo elmo, e con essa aprì il minuscolo lucchetto del portone, che sia aprì un forte boato, segutio da una serie di sibilii.

Twilight rimase leggermente scossa dalla scena, Lex rimase impassibile, e commentò: "Trucchi da scenografo teatrale dilettante.", ed entrò nella Sala del Trono prima della guardia che aveva aperto il portone.

Appena Twilight Sparkle  dentro la sala, ella fu accolta dalla visione di una Princess Celestia ghignate in modo sadico. Poco dopo la sua entrata, la regnante dle giorno disse:

"Bene bene, Twilight, mia fedele studentessa, vedo che hai deciso di questionare una mia decisione. Sono allo stesso tempo contenta e dispiaciuta per ciò..."

Le orecchie di Twilgith Sparkle si abbassarono in segno di sottomissione.

"Vedi qualche tempo fa..."

Lex, dopo una giraa di occhi, interruppe Celestia con la sua voce profonda:

"Poche ciance. Veniamo al dunque."

La  luxfera cavalla guardò storto il notaio nero come il carbone, e disse:

"Lex, mio suddito, non è molto educato da parte vostra interrompermi in quel modo, sopratutto perchè sono la tua regnante."

Lex Ferrea sorrise malignamente:

"Simbolicamente, Eccellenza, simbolicamente."

La principessa del giorno strinse i denti:

"È lo stesso: mi devi portare rispetto."

Senza cambiare atteggiamento, il grosso notaio rispose:

"Le sto infatti porgendo rispetto. Solo che lo percepisce in modo diverso. Ora,p er cortesia, mi faccia iniziare..."

Celestia grugnì, e disse:

"Va bene, parla pure."

Lex Ferrea tirò fuori un libro, lo aprì, lo sfogliò un pò, e, dopo pochi secondi di lettura, cominciò a parlare:

"La qui presente Twilight Sparkle riferisce che, in data 21 Marzo 2003, la suddetta, dopo un attacco di follia, sia stata punita da lei, Princess Celestia, in quanto sua insegnante, con il reinserimento della signora Twilight nel ciclo scolastico, a partire dalla Prescuola di Magia."

La cavalla guardò sorpresa Lex, poichè non si ricordava di aver detto ad egli tutti quei dettagli: Lex percepì il dubbio della cliente, e fece a lei l' occhiolino.

La cavalla portatrice di luce chiese:

"E siete venuti qui rettificare ciò ? Non ne avevo di certo bisogno."

Il grosso notaio ignorò il commentò, e continuò:

"In quanto docente della mia cliente, lei non ha la potestá di reguardire la propria studentessa con tale pena, in quanto violatrice delle Leggi Scolastiche numero 2340 e 2341 del 950."

Celestia disse seccata:

"E allora ? Si è comunque macchiata del crimine di Turbamento dell' Ordine Pubblico."

L' unicorno nero diede uno sguardo veloce a uno dei libri, poi rispose:
"In quanto diarca, lei non ha compiti di giuria per offese minori: spetta ai giudici eletti dal Concilio dei Novantasei, occuparsi ciò. Lei ha compiti di giuria per offese gravi, quali Ippocidio Plurimo; Frode Plurima; Alto Tradimento; Offesa Fisica a Regale; Terrorismo e Rivolta Violenta."

Gli occhi di Princess Celestia cominciarono a tremare:

"E non posso comunque fare da giuria, in quei casi straordinari in cui..."

"No, signora."

Celestia perse un poco la sua usuale calma:
"È la mia studentessa, dannazione ! Potrò fare un poco quello che mi pare con lei ?"

"Può farlo, finchè non viola le leggi. E con la pena inflitta alla signora Sparkle, lei le ha rotte."

La criniera di Princess Celestia cominciava a mostrare lingue di fuoco sparse: le guardie ai lati del trono si spostarono, mentre la cavalla viola si mise dietro una statua nella grossa sala. Lex continuava a mantenere la sua solita calma megalitica.

La principessa luxfera disse infantilmente:

"Se non posso farlo, allora debbo modificare le leggi ! Da oggi in poi..."

Lex, con la sua solita aria di disinteresse, diede uno sguarod alla Costituzione di Equestria, poi interruppe la cavalla:

"Per modificare le leggi riguardanti i poteri dei Diarchi,  la legge deve essere passata ai voti del Concilio. Almeno il 90% dei membri del Concilio deve essere favorevole, e per evitare influenze esterne, i membri del Concilio debbono recarsi  a Palazzo del Giglio, a Fiorenza, ove saranno reclusi per una settimana ed esclusi dal mondo per una settimana."

Le fiamme si intensificarono:

"Basta ! La mia volontá è legge !"

"Purtroppo per lei, la Diarchia di Equestria non è più Assoluta/Dispotica dal 10 Dopo Esilio. "

Lex si avvicinò con un sorriso beffardo a Celestia, con stupore di tutti i presenti.

Una volta lì, l' unicorno nero disse:

"Se proverá a fare una legge che modifica le sue competenze seduta stante, lei avrá commesso un atto che dimostra la volontá di restaurare l' Assolutismo. Se restaurerá l' Assolutismo." Lex levitò davanti agli occhi dell' alicorno bianco il terzo Articolo della Costituzione di Equestria "Lei sará deposta, e i suoi poteri saranno lasciati a metá dei membri del Concilio."

Princess Celestia cominciò a grugnire, a frignare, a lamentarsi... tutto questo per venti minuti.

Infine, Lex gonfiò il petto, e disse all' alicorno in preda a un capriccio:

"Ora che si è un pò sfogata, facendo la puledrina, può per cortesia tornare nella sua forma razionale, e cancellare la pena ?"

Celestia  si alzò di scatto, e urlò:

"NO ! Non lo faccio ! Faccio quello che mi va !", alchè, tornò a grugnire e a sbraitare frasi insensate.

Lex Ferrea indietreggiò di poco, e perse un poco la sua compostezza. Compostezza che riprese subito.

A quel punto, con un sorriso grande come una casa, si riferì alle Guardie:

"Hey ! Sapete, penso che la nostra piccola Celestia abbia giocato troppo a fare la regnante. Sará il caso di portarla a dormire ?"

La reazione delle guardie fu mista: alcune guardarono male Lex; alcuni rimasero stoici alla battuta; altre lasciavano passare risatine divertite; altre ancora si stavano rotolando a terra dal ridere.

Al sentire le guardie ridere, Princess Celestia si rialzò, sospirò,e disse seccata:

"Va bene": l' alicorno accese il suo corno, e creò una chiave eterea, chiave che volteggiò sul corno di Twilight, prima di infilarsi nella protuberanza.

Dopodichè, Princess Celestia disse:

"Twilight Sparkle, sei libera. Farò in modo di cancellare l' iscrizione, e di farti avere indietro la casa a Ponyville. Per ora, goditi la tua magia ristorata. E non parlare di ciò con nessuno."

Lex annuì, e se ne andò con un inchino; la cavalla non più punita uscì dalla sala del trono saltellando, e urlando "Sì !"

 

Due giorni dopo, Twiligth Sparkle tornò a Ponyville, dalle sue amiche, e riprese la sua routine.  Ma la cavalla viola continuò a ricordarsi dell' esperienza che aveva passato, e del tempo speso all' Asilo, e grazie a queste memorie, Twilight ricordava sempre  che:

"Meglio in anticipo con dieci uomini male armati, che in ritardo con diecimila. Ma se tali uomini sono bene armati, allora è meglio in ritardo con diecimila."


 
  
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