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Autore: Princess Kurenai    23/11/2013    1 recensioni
Raleigh ci aveva provato. Davvero, aveva seriamente tentato di ignorare quello che vedeva, ma era stato impossibile.
Per lui c'era qualcosa di profondamente sbagliato nella relazione tra gli Hansen. Non li conosceva bene - aveva avuto modo di fare una sola missione accanto ad Herc e aveva intravisto Chuck unicamente in qualche notiziario e di sfuggita allo Shatterdome -, ma era pronto a giurare che tutto quello fosse sbagliato.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chuck Hansen, Herc Hansen, Raleigh Becket
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Ignorare
Fandom: Pacific Rim
Personaggi: Raleigh Becket, Hercules “Herc” Hansen, Chuck Hansen
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, Slash, What if? (E se…), Chuck Lives
Conteggio Parole: 775
Note: 1. Gli Hansen NON sono parenti.
2. Non betata<3

Raleigh ci aveva provato. Davvero, aveva seriamente tentato di ignorare quello che vedeva, ma era stato impossibile.
Per lui c'era qualcosa di profondamente sbagliato nella relazione tra gli Hansen. Non li conosceva bene - aveva avuto modo di fare una sola missione accanto ad Herc e aveva intravisto Chuck unicamente in qualche notiziario e di sfuggita allo Shatterdome -, ma era pronto a giurare che tutto quello fosse sbagliato.
Raleigh si definiva un tipo dalle ampie vedute - quando suo fratello usciva con Tendo non aveva battuto ciglio, gli bastava la felicità di Yancy -, ma quello andava al di là della sua comprensione.
Non riusciva proprio ad ignorare il fatto che Herc e Chuck Hansen fossero padre e figlio. Non riusciva a concepire ‘quella cosa’, anzi: quel rapporto lo disturbava non poco.
Fortunatamente sembravano abbastanza riservati, se si tralasciavano i momenti in cui Herc andava a pizzicare le natiche del ragazzo, o del modo in cui Chuck lo chiamava 'il mio vecchio' - sembrava una cosa così erotica che sembrava passare quasi inosservato il sospiro che abbandonava puntualmente le labbra dell'uomo.
Raleigh tuttavia era sempre stato un buon osservatore e arrivato ad un certo punto per lui era stato impossibile ignorare tutte quelle piccole cose.
Si chiese come Herc riuscisse a sopportare una testa di cazzo come Chuck - « Puoi incolpare me per lui. Alle volte non so se abbracciarlo o se dargli un calcio in culo», diceva esasperato -, ed anche come lo Shatterdome potesse fare finta di niente!
Erano forse 'abituati' a quelle scenette da vecchia coppia sposata tra padre e figlio? Agli sguardi e alle pacche sul sedere che duravano più a lungo del normale?
Alla fin fine però, poteva essere lui stesso a vedere cose inesistenti, perché effettivamente non li aveva mai visti in qualche atteggiamento 'veramente intimo' - e sperava di non farlo mai: preferiva vivere nel dubbio.
Dubbi che vennero suo malgrado spazzati via al loro ritorno dall’Operazione Pitfall.
La missione si era conclusa con successo nonostante la perdita del Marshall Stacker Pentecost che, in un ultimo eroico gesto, aveva messo Chuck nella capsula di salvataggio. E al loro rientro allo Shatterdome i piloti sopravvissuti erano stati accolti da gioiosi abbracci e pacche sulle spalle, ringraziamenti e festeggiamenti che sicuramente si stavano svolgendo in tutto il mondo.
Raleigh stesso sorrideva felice stringendo la mano di Mako… salvo poi restare pietrificato quando Chuck, sollevandosi leggermente dalla barella - era quello che aveva subito più danni -, aveva attirato Herc verso di sé afferrandolo per la giacca.
« Ho perso dieci anni di vita a causa tua», borbottò l’uomo con tono di rimprovero.
« Non pensare di liberarti di me così facilmente, vecchio?», ribatté Chuck prima di far unire le loro labbra in un bacio. E per quanto quella scena potesse sembrare romantica e carica di sollievo, Raleigh non poté non rimanere a bocca aperta.
Li fissò per qualche attimo poi, sentendosi a disagio - oltre che imbarazzato -, volse lo sguardo altrove. Si aspettava di incrociare altre espressioni simili alle sua ma tutti al contrario sembravano tranquilli - se si escludeva la felicità per la chiusura della Breccia.
Forse non era il momento adatto. Forse avrebbe dovuto semplicemente rivolgere le sue attenzioni altrove ed ignorare quanto aveva appena visto...
« Mi vuoi spiegare che succede?!», esclamò d'un tratto incapace di trattenersi, guardando la sua compagna che, in risposta, gli rivolse uno sguardo confuso - ma anche un pizzico divertito… o si stava sbagliando?!
« Non che sia contrario, ognuno è libero di fare quel che vuole... ma sono padre e figlio! È... sbagliato!», spiegò stranito, accogliendo la certezza che dopo quella sua affermazione, Herc lo avrebbe ucciso - lo aveva visto raramente arrabbiato, e quelle poche volte gli erano bastate per essere convinto di non volerlo mai fare incazzare -, ma stranamente Mako scoppiò a ridere e con lei anche gli altri, compreso 'Hansen senior'.
« Ancora una volta ti dimostri l'idiota che sei, Becket», borbottò con voce roca Chuck, senza nascondere un tono vagamente divertito e compiaciuto, « Lui non è mio padre. È mio marito»
« Davvero pensavi che fossero parenti?», domando Tendo, asciugandosi le lacrime dagli angoli degli occhi.
« Ma il cognome... lo chiamava 'il mio vecchio'…», biascicò Raleigh visibilmente confuso.
« Ti stava prendendo in giro, Raleigh», spiegò Herc scuotendo il capo.
« Non sapeva niente. Io e Chuck eravamo sul punto di fare delle scommesse su quando avrebbe dato di matto», confermò Mako con un sorrisetto compiaciuto.
Altre risate seguirono quell'affermazione, e mentre Chuck decideva di ignorarlo per dedicarsi alle attenzioni premurose di 'suo marito' - a sua volta divertito da quelle attenzioni -, Raleigh non poté non sperare che la Breccia si aprisse proprio sotto i suoi piedi, facendolo sparire definitivamente.

 

   
 
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